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Autore: lelle_99    07/07/2016    0 recensioni
Scusatemi per l’esagerato ritardo ma ho avuto diversi problemi di salute e anche per entrare nel mio vecchio account; quindi avevo pensato di completare la storia in questo nuovo. Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                IO TI PROMETTO CHE RESTO
 

M-Wow…
SI, wow era la parola giusta per descrivere quel luogo. Sembrava incantato, come se si fossero teletrasportati  in un'altra dimensione. Era illuminato da una luce soffusa, a crearla erano delle lanterne appese a soffitto con de fili di spago. C’erano dei mobili coperti da dei teloni bianchi di cotone, pieni di polvere. Il pavimento era in parquet, anch’esso pieno di polvere e rovinato. Andando sempre più in fondo, verso la fine della stanza, sorpassando quei mobili e oggetti completamente inutili, i due ragazzi trovarono un pianoforte. Questo pianoforte, al contrario degli altri oggetti, dava l’impressione di essere pulito più volte al giorno, era in perfette condizioni; non aveva neanche un graffio. Era proprio sotto l’unica finestra di quella stanza: si vedeva il mare, in tutta la sua bellezza e splendore. Le luci della città gli davano colore e lo rendevano ancora più affascinante. Era calmo, proprio come quei due ragazzi, calmo ma all’interno si celavano tanti segreti e disperazione. Miyu, presa da tutta quella magia prese uno sgabello e lo mise proprio davanti alla tastiera,per poter suonare. Notò una foto appoggiata sul piano. Ritraeva la madre di Kanata, il padre e lui, sempre con quel sorrisetto birichino. Da quella foto si poteva capire che erano molto felici. Gli occhi di Kanata brillavano come non mai. Quella luce Miyu non la vedeva più nei suoi occhi, come se fosse svanita. Accanto alla foto vide uno spartito. Decise di suonare quella composizione. Iniziò, Kanata rimase molto sorpreso, quel pezzo lo suonava sempre su madre, quando c’era qualcosa che la turbava. Era bellissimo. I suoi ricordi, tutti quelli di quando era bambino tornarono. Insieme ad essi tornò anche quella luce ormai da tempo scomparsa e i suoi occhi brillarono di nuovo. Trovava molto simili sua madre e Miyu. Si comportavano nella stessa maniera, soprattutto quando stavano male, facevano finta di niente. Miyu finì di suonare, si girò verso Kanata e gli sorrise. Lui ricambiò. Gli andò in contro, le mise il viso fra l sue mani e la baciò. Inizialmente era un bacio dolce e lento, come se stessero ballando un valzer. Poi si intensificò;diventò passionale e focoso, come se qualcuno potesse portare via il loro amore, e in parte era la verità. Miyu si alzò senza interrompere il bacio e Kanata la sbatté contro il muro come era suo solito fare. Dalle labbra si spostò alla mandibola e poi dietro il suo orecchio mordendone il lobo. Scese ancora di più lascando una scia di baci e piccoli morsi sul collo della sua piccola Miyu. Lei era completamente andata, con gli occhi chiusi e la bocca socchiusa come se cercasse di dire qualcosa ma non le usciva la voce da quanto erano forti quelle emozioni. Delle emozioni che solo lui riusciva a farle provare. Ogni suo tocco, un bacio o anche solo una sua carezza le provocava dei brividi, delle vibrazioni che le percorrevano tutto il corpo, da far venire la pelle d’oca. Il suo cuore le batteva così forte che quasi voleva uscire dal petto, forse erano troppo forti quelle emozioni per il suo cuore, così fragile era, i medici le dicevano che piano piano si sarebbe spento ma lei provava tutto il contrario. Lo sentiva esplodere, si sentiva così viva che non credeva a una sola parola che le avevano detto, eppure era la verità. Anche Kanata lo sentiva battere, così le diede un bacio nel petto, proprio dove si sentivano quei battiti senza fine. La guardò negli occhi serio e le disse:
K-Tu non te ne andrai, hai capito?!?
M-Io resto.
Lo avvicinò alle sue labbra e lo baciò con foga, mentre lui accarezzava ogni parte del suo corpo soffermandosi sulle cosce e i glutei per poi prenderla in braccio e lei intrecciando le gambe al suo bacino per poi portarla su una specie di accampamento che si trovava accanto al pianoforte. Era una lunga coperta distesa sul pavimento con tantissimi cuscini sopra molto colorati. La distese lì e si mise sopra di lei sostenendosi con i gomiti per non pesarle. Iniziò il suo assalto di baci e morsi sul collo per poi andare sulla clavicola. Si staccò con il fiatone per sfilarle la camicetta e rimase incantato da ciò che vide. Aveva un seno perfetto, rotondo e sodo e grande al punto giusto;il tutto era coperto da un reggiseno di pizzo rosso striminzito da mozzare il fiato. Kanata prima guardò quel dono del cielo e poi la guardò con uno sguardo famelico e desideroso di lei e le fece uno di quei suoi sorrisetti pervertiti. Miyu gli diede uno schiaffetto sul viso ridendo. Poi, con voce molto sensuale le disse:
K-Sai Miyu, ti facevo un po’ più santarellina…
M-Beh caro mio, finalmente ti sei accorto che in realtà sono una bomba sexy!
K-No, veramente lo sapevo già da prima…
Non le lasciò neanche il tempo di dire una parola che le tappò la bocca con un bacio abbastanza violento per poi scendere fino a seni. Iniziò a baciarli per poi morderli e stringerli fra le sue mani e succhiare ogni membro di pelle che formasse quelle due splendide creazioni. Poi scese baciandole la pancia e lasciando dietro di se una scia umida e infuocata. Le sfilò via la gonna e le baciò la sua intimità e morse l’inizio dei suoi slip per poi tirarli, ma Miyu presa dall’eccitazione lo spinse in modo da farlo distendere per mettersi a cavalcioni su di lui  facendo aderire il suo sesso alla sua notevole erezione. Lo baciò appassionatamente per poi togliergli la maglia e si precipitò a baciare e a leccare quegli addominali da urlo. Quanto aveva desiderato farlo. Li baciò e morse così forte e intensamente che si sentivano dei sospiri da parte sua e Miyu ne fu molto contenta e soddisfatta visto che era lei a fargli sentire quelle sensazioni. Scese ancora di più fino ad arrivare alla sua V di cui ne percorse i contorni con la lingua. Gli sbottonò i jeans e li fece volare in aria insieme ai boxer. Kanata molto impaziente di aspettare il seguito le tolse  gli slip e la baciò molto intensamente. La distese nuovamente su quegli ammassi di cuscini ormai rovinati dalla loro passione, mettendosi sopra di lei portandole le braccia sopra la sua testa tenendole bloccate con un braccio mentre con l’altro le stringeva forte un fianco diventando un’unica cosa. Fecero l’amore promettendosi che la sua piccolina sarebbe rimasta per sempre con lui, no, non se ne sarebbe andata.


FINE

 
 
 
 
   
 
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