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Autore: Alexys_Tenshi    07/07/2016    8 recensioni
[Killua/Gon|OS|AU]
Killua e Gon sono lontani ed usano i sogni per comunicare.
"Da quando hanno imparato a trovarsi nei sogni, non perdono un attimo per vedersi. Quando Killua deve viaggiare per lavoro, allontanandosi da casa per lunghi periodi, Gon si rattrista e passa la giornata a pensare al suo ragazzo. Per fortuna adesso attende con impazienza la notte per trascorrere quelle poche ore – che a volte nei sogni sembrano solo pochi minuti – per stare con Killua."
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Oggi è il compleanno di questa bellissima peste - Killua - ed io non potevo non scrivere qualcosa per lui. Non so cosa dire di questa OS, ho trovato il prompt su tumblr e mi sono messa all'opera. Spero che la storia non dispiaccia, ovviamente potete commentare. C'è del Fluff? Io vedo un po' di Fluff. Gon lavora al porto e Killua ha una delle solite aziende di famiglia. Credo che abbiano tipo 20 anni, sono giovani loro. Grazie a chi leggerà.

Alexys

Prompt: Characters are separated and use dreams as a form of communication.
 
 
I see you in my dreams.
 
Le luci della camera si accendono quando Killua inserisce la tessera magnetica sella box bianca accanto la porta del bagno. Il ragazzo si toglie le scarpe e la giacca, lanciandola sulla sedia, prima di saltare sul letto e sdraiarsi in posizione prona con le mani sotto il cuscino.
La giornata è finalmente terminata e Killua può tirare un sospiro di sollievo.

La riunione con la nuova filiale dell’azienda di famiglia è durata quasi otto ore – ok, ha avuto quaranta minuti per mangiare ma era sempre perseguitato dai nuovi assunti che lo tartassavano di domande inutili e stupide.

Riesce a prendere il cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni e sbloccare lo schermo. Preme il primo numero tra i preferiti e si porta l’oggetto all’orecchio.

“Killua! Com’è andata la riunione?” la voce squillante di Gon gli strappa un sorriso. Quel ragazzo riesce sempre ad essere carico come una pila elettrica anche nelle giornate più dure.

“Bene, anche se è durata più di quanto pensassi”. Killua sospira e si passa una mano tra i capelli.

“Hai cenato? Dai, che se ti sbrighi riusciamo a vederci”.

Qualche secondo di silenzio. Killua non ha davvero voglia di mangiare però risponde lo stesso con un “sì”.

Staccano la chiamata e il ragazzo si alza dal letto per andare ad aprire il frigo. Al suo interno trova delle barrette di cioccolato e una lattina di pepsi.
Mangia e beve in silenzio, facendo zapping senza trovare nulla di interessante da vedere. Si sveste e va a farsi una doccia veloce.

Torna a letto indossando solo i boxer neri e spegne le luci per dormire meglio. Non impiega molto per addormentarsi e il sogno che prende forma diventa ogni secondo più vivido.

“Killua! Finalmente sei arrivato!” Gon indossa una maglietta bianca e i suoi jeans preferiti, quelli chiari. Lo saluta prima con la mano e quando sono a pochi metri di distanza lo abbraccia fortissimo.

Killua lo stringe maggiormente e gli lascia un bacio leggero sul collo. Gon ridacchia a quel contatto e passa una mano tra i capelli.

“Guarda che ci siamo visti ieri notte… solo che tu sei andato subito via” mormora Killua facendo una linguaccia al ragazzo.

“Scusami, è che i ragazzi del porto sono venuti a chiamarmi e siamo scesi a prendere l’ultimo carico della giornata” si difende il giovane portandosi le braccia al petto. Killua non può non ridere e prenderlo per mano.

Questa volta sono in un parco, molto probabilmente un ricordo del vecchio parco giochi dove giocava da piccolo con sua sorella Alluka. Si siedono su una panchina e parlano del più e del meno, abbracciandosi ogni tanto e guardando il cielo pieno di nuvole.

Da quando hanno imparato a trovarsi nei sogni, non perdono un attimo per vedersi. Quando Killua deve viaggiare per lavoro, allontanandosi da casa per lunghi periodi, Gon si rattrista e passa la giornata a pensare al suo ragazzo. Per fortuna adesso attende con impazienza la notte per trascorrere quelle poche ore – che a volte nei sogni sembrano solo pochi minuti – per stare con Killua.

“Torni la prossima settimana vero?” chiede Gon intrecciando le dita con quelle dell’altro.

“Sì. Quando torno ti porto nella casa in campagna. Non solo per un’ora come l’altra volta, ma per tutta la giornata” risponde Killua guardandolo negli occhi.

Basta un movimento veloce, un battito di ciglia, e le loro labbra sono unite. I baci reali mancano ad entrambi, ma il loro ricordo che si trasmette nei sogni non è proprio male.

Gon borbotta qualcosa, si gratta la testa e si scusa. Probabilmente qualcuno lo sta svegliando e lui non vuole. Killua gli sorride dolcemente e scuote la testa prima di lasciargli l’ennesimo bacio sulla tempia destra.

Sparisce lentamente, Gon, lasciando Killua in quell’immenso parco. Allunga le gambe e si porta le mani dietro la testa. Si vedranno tra ventiquattr’ore. Ce la possono fare.
   
 
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