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Autore: ShioriKitsune    08/07/2016    4 recensioni
Taekook e pokémon GO.
Davvero, è tutto qui.
Perché nessuno può resistere a Pokémon GO. Nessuno.
Genere: Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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- Quando i Taekook e i Pokémon stanno troppo bene insieme e tu sei ossessionata da Pokémon GO.
 
(Dedico questa cosetta a @threeisaperfectnumber
che ha sopportato pazientemente tutti i miei scleri sui pokémon.
Love ya - come tu sai chi ama cosa)


 

Catch me

       … if you can!



 

Jeongguk non amava particolarmente i videogiochi.

Certo, aveva avuto il suo periodo di ossessione adolescenziale per qualsiasi piattaforma di gaming, ma con il compimento dei vent'anni aveva deciso di mettere da parte quel passatempo per concentrarsi su qualcosa di più produttivo e che magari lo aiutasse a metter su un po' di massa muscolare.

Così, aveva preso l'abitudine di andare a correre in un parco nei pressi di casa sua, quello poco frequentato dai ragazzini e dove quindi il silenzio regnava sovrano, interrotto solo dai melodici suoni della natura.

Ma quella sera c'era più gente del dovuto ad invadere il suo spazio, durante la sua sacra e salutare ora di sport. Gruppi di ragazzini che andavano avanti e dietro con il cellulare in mano, concentrati su qualcosa di apparentemente così importante da non far loro riuscire a staccare lo sguardo nemmeno per un secondo.

Aggrottò la fronte, voltandosi verso Jimin.

«Ehi, Jimin, cosa pensi che-».

Ma non terminò la frase perché Jimin – che in teoria avrebbe dovuto accompagnarlo nella corsa ­ era rimasto indietro, occhi sul display del cellulare anche lui.

Jeongguk roteò gli occhi. «Jimin, vorresti spiegarmi cosa c'è nell'aria oggi? È una gara a chi manda più sms?».

Questa volta fu il turno del maggiore di roteare gli occhi. «Solo tu mandi ancora sms, 'Guk», sospirò, alzando lo sguardo solo per un secondo «Davvero non lo sai? Oggi è uscito Pokémon GO».

L'espressione di Jeongguk parlava da sé: un misto tra spero-tu-stia-scherzando e non-dovrei-stupirmi-in fondo, condita da un pizzico di sono-l'unico-essere-umano-che-non-lo-sapeva gli aleggiò sul viso per qualche secondo, prima che il cervello elaborasse qualcosa di sensato (e non offensivo) da dire.

«Mi stai dicendo che tutte queste persone, te incluso, stanno andando in giro a catturare.. pokémon?». Si passò una mano tra i capelli guardandosi intorno, perplesso. «Non so se mi spiego, ma...ci si gioca a cinque anni?».

L'altro aggrottò la fronte, concentrato, iniziando ad alzare il passo verso la prossima meta. «Uh? Scusa, non ti stavo ascoltando. Cosa dicevi?».

Se fossero stati in un cartone animato, probabilmente la vena sulla fronte di Jeongguk avrebbe iniziato a pulsare. «Jimin, giuro che se non chiudi quell'applicaz-».

«Eccolo! Proprio quello che cerc-ehi, dov'è andato?! Aish! Oh, è un Pokéstop quello?»

Jeongguk restò immobile, osservando la scena, rendendosi conto che Jimin aveva perso la testa. Completamente.

Così, lo lasciò allontanarsi senza dire altro verso quel suo Pokéqualcosa, chiedendosi in cosa avesse sbagliato nello scegliere le sue amicizie.

In tutto, amico mio. In tutto.

Continuò il suo giro da solo, fin quando il vociare e la confusione non diventarono insopportabili. Irritato, si fermò a prendere un sorso d'acqua dalla fontana, meditando nel frattempo di cambiare zona da quel giorno in poi. Ma, se la situazione era quella, il suo futuro da corridore amante del silenzio era compromesso.

Si asciugò la bocca con il dorso della mano, pronto a ripartire, quando si accorse che qualcuno lo stava fissando a meno di un metro di distanza.

Fece quasi un salto indietro, preso alla sprovvista.

«Non muoverti! Hai un Eevee sulla spalla!».

Jeongguk rimase davvero immobile, più per l'assurdità del tutto che per accontentare la richiesta dello sconosciuto. Qualche secondo dopo, questi alzò le braccia al cielo in un silenzioso grido d'esultanza.

«Posso finalmente farlo evolvere, ho caramelle a sufficienza adesso!».

Jeongguk si limitò a sbattere le palpebre.

«Oh, uhm», lo sconosciuto si schiarì la voce, prima di rivolgere all'altro un sorriso rettangolare. «Scusa se ti ho spaventato».

In quel momento, qualcosa nel modo in cui Jeongguk aveva visto il mondo fino ad allora cambiò.

Il ragazzo, berretto alla Ash Ketchum a coprire i capelli rosso fuoco e occhi piegati a mezzaluna a causa del sorriso felice, sembrava una creatura eterea per quanto era bello.

Jeongguk si ritrovò di nuovo a sbattere le palpebre, ma stavolta per mettere a fuoco meglio il viso dell'Adone che aveva di fronte.

«Jeongguk». Aggrottò la fronte non appena le sillabe uscirono dalla sua bocca. Cosa diavolo mi prende? «Uhm, volevo dire, mi chiamo Jeongguk e no, non preoccuparti, non mi sono spaventato», cercò di rimediare, offrendogli un timido accenno di sorriso.

«Taehyung», rispose l'altro allungando la mano, che il minore strinse per più tempo del dovuto.

Imbarazzante.

«Stai, uhm, giocando a Pokémon GO?»

Domanda geniale, Jeongguk, davvero. Lo sai che lo sta facendo.

Questi però annuì contento. «Aspettavo questo gioco da così tanto! E ora che l'ho scaricato non riesco a smettere di cercare pokémon. Sognavo di diventare un allenatore da quando avevo cinque anni», ridacchiò, e Jeongguk avvertì quelle che tutti chiamano farfalle nello stomaco forse per la prima volta in tutta la sua vita.

Se qualcun altro, chiunque altro, avesse detto una frase del genere in sua presenza, probabilmente lo avrebbe preso in giro per il resto della vita. Ma questo ragazzo, questo Taehyung... come avrebbe potuto non credere che quello fosse davvero il suo sogno? Gli brillavano gli occhi e la sua gioia era contagiosa, tant'è che Jeongguk stesso si sentiva più gioioso. Strano.

«E tu? Non giochi?».

Il minore andò per un attimo nel panico, indeciso. Non poteva dirgli che neanche sapeva dell'esistenza di questo gioco fino a poco prima, figurarsi riportargli i commenti che aveva fatto!

«Non, uh, non riesco a scaricarlo».

«Oh», il volto di Taehyung si illuminò nuovamente. «Posso farlo io per te! Passami il cellulare».

E Jeongguk obbedì senza fare domande.

Qualche minuto dopo, gioco installato e funzionante, il minore si ritrovò a guardare lo schermo, confuso.

Taehyung, percependo la difficoltà dell'altro, gli si avvicinò per fargli vedere. «Quando un pokémon è nelle vicinanze devi cliccarci sopra e-ecco, adesso, gira la fotocamera fin quando non lo vedi e poi lancia la pokéball!!».

Jeongguk non vide neanche il Doduo che avrebbe dovuto prendere, perché nello schermo c'era Taehyung (il Doduo in effetti era sulla sua spalla) e la direzione delle sfere era quindi deviata su di lui.

«Sai, vorrei proprio che tu fossi un pokémon».

Taehyung inclinò il capo, confuso.

«Perché così potrei catturarti».

Silenzio.

Il maggiore lasciò cadere la mascella mentre l'altro iniziò ad avvampare, rendendosi conto di ciò che era appena uscito dalla sua bocca.

«Penso che questa sia la pick-up line* più triste della storia».

Jeongguk aprì la bocca, pronto a scusarsi, ma Taehyung ghignò e gli sfilò il telefono dalle mani. «Ma credo proprio che abbia funzionato comunque, Jeongguk».

 

Così, Jeongguk si ritrovò con “Taehyungie” in rubrica e un appuntamento per il giorno dopo.

Jimin, tornato dalla sua caccia, ridacchiò non appena riuscì a far aprire bocca al minore sui fatti appena accaduti.



«Quindi dimmi un po', quanto odi i pokémon da uno a dieci?».

«...'sta zitto».

 

 

 

*Perdonatemi, ma non riesco proprio a trovare un modo per dire pick-up line in italiano! ahahah






                                                       
 
   
 
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