Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: Lady Sunset    11/07/2016    2 recensioni
Tutto può succedere. Il male incombe su di noi. Ogni individuo è libero di crederci oppure no. Esiste un'altra dimensione, una dimensione fatta di dolore e sentimenti che ci attanagliano dall'interno, ci consumano fino a proporci la morte come unica via di fuga. L'altrove esiste, la comprensione no. Ciao, sono Kim Jongin, e vorrei raccontarvi la mia storia.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kai, Kai
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Un incubo.
Uno di quelli potenti, violenti, che ti macchiano di falsità, negatività.
Avrei voluto scomparire dalla faccia della terra, alienarmi da una società già alienata e sbagliata, per me e per il resto del mondo. Tutto era convenzione, dolore, un continuo fingere di essere quelli che non siamo, un continuo impersonare il Mattia Pascal di Pirandello. Maschere su maschere, identità su identità, un circolo vizioso allarmante e pericoloso. Io avevo deciso di non farne parte. Avevo deciso di esternare le mie “problematiche”, quel tipo di comportamenti non opportuni, alquanto discutibili. Perché sì, è più facile credere al concreto che all'assurdo, all'ignoto. E' più facile stare dalla parte degli scettici, perché altrimenti si rischierebbe una prolungata permanenza in una clinica psichiatrica lontana dalla vitalità quotidiana, dall'odore dei pancakes e caffè latte della mattina, dal rumore assordante dei clacson sempre più frequenti ed incredibilmente fastidiosi. Ma io non ho pensato a tutto questo. Ho pensato a me stesso, al fatto che se avessi trattenuto le mie emozioni e le mie opinioni, queste si sarebbero ribellate in modo tale da farmi apparire ancora più svitato di quanto già non sembri. Onestamente, non posso credere che persino la mia generazione, moderna e aperta alle novità, sia così contraria a un certo tipo di cose. Tutto può succedere, è un motto famoso ormai, un motto che ha la sua importanza. Le interpretazioni sono tante. Potrebbe essere un incoraggiamento a correre verso i propri sogni e poi realizzarli, ma può anche essere un chiaro avviso. Tutto può succedere. Significa che tutto, ma proprio tutto, potrebbe accadere. Domani potrei svegliarmi e ritrovarmi nel corpo di un altro, oppure perdere totalmente la testa per una donna e rendermi conto di essere un pericoloso maniaco sessuale.”

 

“Oppure vedere cose che altri non vedono, credere che ci sia un'altra dimensione, oltre alla nostra, in cui si può viaggiare ogni notte, scoprendo poi che il male esiste veramente. Dico bene, Jongin?”

“Esatto, proprio così.”

Il signor Chung non sembrava volermi credere. No. Aveva quel tipo d'espressione in viso che tenta in qualche modo di scoraggiare ogni tua intenzione, di ridurre a piccoli brandelli ogni convinzione che si insidia nella tua mente. E' quel tipo di persona che ti porge la mano per aiutarti, ma non cerca in nessun modo di salvarti. Non che avessi bisogno di essere salvato. Assolutamente. Era lui e il suo stupido gruppo di scettici ad aver bisogno di salvezza. Perché non si trattava più di un semplice pensiero campato tra le nuvole, bensì di una vera e propria certezza, capace di capovolgere la tua vita e di mostrarti ogni cosa diversamente. Paura, ansia, ansia, paura. Avevo passato così i primi quattro mesi, temendo il peggio, e credendo davvero che sarei stato inghiottito da quel genere di negatività che, alla fine, ti porta a disprezzare la vita con tutta la forza possibile. Invece, nel tempo, ho imparato a gestire l'autocontrollo e la malvagità a cui non mi sarei mai e poi mai sottomesso.
Ma a chi potevo raccontarlo? Mia madre mi aveva portato dallo psicologo Chung ( il migliore in tutta la zona ) perché per lei era più facile pensare che la morte di papà fosse la vera artefice di quei “disagi” che a quanto pare la mettevano continuamente a disagio, sia in pubblico che non. Per questo l'avevo accontentata, nonostante il suo credermi problematico mi facesse sentire fuori posto di continuo e non amato abbastanza. Un nullafacente, aggiungerei. Un povero decerebrato a cui è morto il padre. Una sciocca femminuccia. Ma non era così. Non era così, perché – onestamente, sapere che non soffriva più come prima ed era felice in un mondo limpido e luminoso, mi permetteva di lasciarmi sfuggire un sospiro di sollievo. Se era felice lui, lo ero anch'io, a prescindere dal fatto che probabilmente non l'avrei rivisto di nuovo. Perciò il lutto non c'entrava. Psicanalizzarmi non sarebbe servito, dal momento che tutto ciò che stavo vivendo era reale, nella sua totale incomprensione. Io sapevo cose che la psicologia o la scienza in generale non potevano spiegare. Se si potesse conoscere tutto, in fondo, il mondo sarebbe alquanto noioso e monotono, dico bene?

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Lady Sunset