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Autore: Yumemiru    12/07/2016    2 recensioni
Questa è la prima fanfic che scrivo che emozione!! Le critiche son ben accette ma siate clementi ^////^ spero vi piaccia.
Marinette dovrà fare i conti con una nuova sfida in amore contro una ragazza misteriosa e vedrà anche nascere nuovi sentimenti per un'altra persona che si avvicinerà molto a lei.
Contorsione e 'colpi di scena' la aspetteranno.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Forse...abbiamo un po esagerato. Anche se si trattava di Chloè." disse Marinette dispiaciuta, non potendo credere lei stessa a quello che stava dicendo.
"Ma anche lei ha esagerato!!" esclamarono i ragazzi "...anche se effettivamente è vero." aggiunsero pentiti.
"Vado a vedere come sta." si propose Adrien.
Inutile dire che fu seguito da Katherine.
A quel punto, un urlo fece gelare a tutti il sangue: era Sabrina.
L'urlo fu seguito, subito dopo, da un'esplosione proveniente dal bagno, così Marinette e Adrien, seguiti da Alya, pronta a filmare ciò che stava succedendo e da Katherine, che non si decideva a staccarsi da Adrien nemmeno in momenti di tale pericolo, si affacciarono a controllare cosa stesse succedendo.
Però, non appena furono usciti dalla classe, Adrien e Katherine furono presi di mira da una pioggia di dardi infuocati.
"Ragazzi attenti!!" urlò Marinette gettandosi su di loro prima che potessero venire colpiti.
Subito dopo la corvina sentì un bruciore lancinante al polpaccio.
"Marinette tutto bene?!" le chiese preoccupato Adrien notando la ferita sulla gamba.
La corvina, non fece in tempo a rispondere che, Adrien e Katherine, furono imprigionati e portati al cospetto del loro carceriere.
"Adrien!!!" urlò colma di preoccupazione la corvina mentre il biondo veniva portato via.
"Nessuno oserà mai impedirmi di realizzare i miei progetti!" esclamò la ragazza, con rabbia.
Quelle parole, fecero scattare qualcosa, in Marinette, che le fece capire chi fosse quella persona: era Chloè, ed era stata akumizzata.
"Attuare il piano di emergenza questa non è un'esercitazione. Ripeto: questa non è un esercitazione." disse il preside attraverso l'altoparlante.
Mentre la scuola veniva evacuata, nell'attesa dell'arrivo di Ladybug e Chat Noir, Marinette si separò dalla folla chiudendosi in una classe adiacente.
"Dobbiamo fare qualcosa!!" esclamò la corvina facendo uscire il suo kwami dalla borsetta.
"Ma Marinette...la tua gamba." disse il kwami preoccupato per la sua protetta.
"Non c'è tempo!!" esclamò la corvina.
"Tikki trasformami." disse e in men che non si dica si trasformò in Ladybug.
Conclusa la trasformazione, la coccinella, socchiuse la porta per controllare se la strada fosse libera, ma non appena si sporse fuori dall'uscio, delle palle di fuoco si scagliarono fitte su di lei, costringendo la corvina, a rifugiarsi nuovamente in classe.
Dopo essersi munita del proprio yoyo come scudo, uscì classe, proteggendosi dai dardi, che le venivano lanciati dalla creatura creata da Chloè.
"Come mai tutta sola? Il tuo gattino ti ha abbandonata?" la schernì la bionda.
Quelle parole toccarono in particolar modo la coccinella, che stava avendo difficoltà a fronteggiare Chloè, non potendo concentrarsi ne avvicinarsi a lei; anche Adrien, seppur in silenzio, dovette sopportare il dolore causato da quelle parole, non essendo in grado, in quel momento, di aiutare la sua amata Ladybug.
Ad un tratto, la bionda scagliò due dardi provenienti da direzioni diverse e in quel momento, Ladybug ebbe un idea: con il suo yoyo deviò i due dardi, uno in direzione della gabbia, per liberare coloro che vi erano imprigionati, uno verso Chloè, così da creare un diversivo.
Il piano sembrò funzionare fino a quando, una terza palla di fuoco le fu scagliata contro, coperta dal fumo creato dalla precedente, prendendola in pieno e tramortendola; intanto, grazie al suo intervento, i ragazzi riuscirono a uscire dalla gabbia e a fuggire, ma soprattutto Adrien grazie al marasma generale, riuscì a separarsi da sguardi indiscreti.
"Plagg trasformami!" esclamò il ragazzo facendo uscire il kwami allo scoperto e in men che non si dica, il corpo del biondo fu avvolto dalla tuta di pelle, trasformandosi in Chat Noir.
Intanto, Chloè si era avvicinata a Ladybug, che era rimasta bloccata sotto il macigno scagliatole a tradimento poco fa, per toglierle il miraculous; la coccinella però riuscì a scamparla, grazie all'intervento di Chat, che riuscì a far allontanare la bionda.
Il gatto, provò a spostare il macigno, ma non riuscendoci fu costretto ad utilizzare il suo potere.
"Cataclisma!!" urlò il felino per poi poggiare la mano sul dardo, liberando la sua compagna.
"Alla buon ora gattino temevo che non venissi più a questo punto." lo prese in giro Ladybug.
"Mi dispiace my Lady ho avuto un contrattempo." si scusò lui "adesso sistemiamo quella quattr'occhi." aggiunse facendo l'occhiolino.
"Quattr'occhi a chi?!?!?!" disse piena di collera la bionda la quale proiettò verso di loro una scarica di fulmini che furono prontamente schivati.
"L'akuma deve essere negli occhiali." informò la corvina il suo compagno.
"Ricevuto ma dobbiamo sbrigarci. Il mio tempo sta per finire." le rispose il biondo.
Detto questo Chat, creò un diversivo, per permettere a Ladybug, di usare la sua arma segreta.
"Lucky Charm." esclamò la corvina ritrovandosi poi un oggetto tra le mani.
"Un fucile?! Che cosa dovrei farci non questo?!" si domandò stupita per l'inusuale oggetto che le era stato fornito.
"Vai a caccia?" le chiese Chat in vena di spirito nonostante la situazione critica.
"Non posso mica ammazzarla!!!!" lo rimproverò la coccinella ".....anche se..." aggiunse borbottando.
"Cosa?" chiese il felino non avendo capito le ultime parole.
"N...nulla nulla." balbettò la corvina agitando la mano.
"Intanto cerca di capire a cosa serve io continuo a distrarli." disse il biondo scattando nuovamente verso il nemico.
Ladybug, esaminò a fondo il fucile, ma solo quando aprì la canna, notò che al suo interno non c'erano delle comuni cartucce.
"Sono tranquillanti!!!" esclamò la ragazza "ora so che devo fare!" aggiunse.
La corvina, posizionò il fucile così da ammortizzare il rinculo e sparò in direzione di Chloè: il primo colpo purtroppo non andò a segno, così subito dopo sparò anche il secondo, questa volta colpendola in pieno.
Pochi istanti dopo, il sedativo fece effetto così, la bionda cadde in un sonno profondo e Ladybug riuscì a prendere, senza pericolo, l'oggetto akumizzato, per poi romperlo e liberare la farfalla nociva.
"Niente più malefatte piccola akuma." disse la ragazza catturando la farfalla nera all'interno del suo yoyo "Ciao ciao farfallina." la salutò dopo averla purificata.
"Miraculous Ladybug!" esclamò infine lanciando il fucile in aria e portando nuovamente tutto alla normalità.
"Ben fatto." si congratularono gli eroi l'uno con l'altra; fu solo allora che Chat Noir notò una chiazza rossa all'altezza del polpaccio della sua compagna.
"Sei ferita...?" chiese allarmato il felino.
"È solo un graffio." sminuì lei anche se effettivamente le faceva male.
"Controllo io velocemente i dintorni col poco tempo che mi è rimasto. Tu vai pure a medicarti." disse Chat.
"Grazie...alla prossima allora." lo salutò lei allontanandosi.
Non appena la corvina fu uscita dall'edificio, si rifugiò dietro un cespuglio nel giardinetto dietro la scuola, dove annullò la trasformazione.
In quel momento però le venne in mente Adrien.
'E se lo avessi ferito scagliando il macigno sulla gabbia invece di avrelo liberato?'
Questo pensiero, martellava la testa della ragazza la quale sentì pizzicare gli occhi, per le lacrime, che iniziarono a bagnarle le guance, così, in preda alla preoccupazione, corse più velocemente che poteva verso l'entrata della scuola; il dolore alla gamba non era nulla, in confronto a quello creato dal terribile cruccio di quel momento.
Marinette aveva appena varcato la soglia d'ingresso della scuola che, troppo assorta per prestare attenzione davanti a sé, andò a urtare contro qualcuno, cadendo entrambi per terra.
"M...mi scusi. Si sente bene?" disse la corvina portandosi la mano alla testa.
"Ma chi si vede! Salve principessa." la salutò il felino.
"Chat!!" esclamò la ragazza stupita.
"Hai...per caso visto Adrien?" chiese la corvina.
"N...no perché?" balbettò lui.
"Prima....un macigno infuocato si è scaraventato sulla gabbia....dove....lui..." tentò di spiegare lei le parole presero il posto dalle lacrime trasformandosi in pianto.
"Shh....va tutto bene. Sono sicuro che lui sta bene. Non piangere." tentò di consolarla lui stringendola a sè.
Quel momento, però, venne interrotto dal suono del miraculous di Chat Noir, che esalava l'ultimo respiro.
"È meglio che tu vada." disse Marinette liberandosi dall'abbraccio.
"Alla prossima Purr-incipessa." la salutò lui e prima che lei potesse ricambiare il saluto, il biondo sparì nell'immensa Parigi; Marinette così, proseguì la ricerca di Adrien per tutta la scuola, ma non riuscì a trovarlo.
La corvina, scoraggiata, decise di tornare a casa ma, quando arrivò all'entrata della scuola, lo vide: era illeso e in perfetta forma.
"Marinette!" esclamò il ragazzo correndole incontro e prima che lei potesse emettere un suono o muovere un muscolo, lui l'abbracciò "Sono contento di vedere che stai bene." aggiunse lui stringendola a sè.
"Che ci fai ancora qui? Ah e la gamba??" le chiese il biondo preoccupato.
"B...beh" iniziò la corvina arrossendo "volevo assicurarmi che tu...cioè volevo dire tutti stessero bene. Ah la gamba non è nulla." rispose lei.
"Ti accompagno!" propose il biondo.
"N...non è necessario n...non è poi così tanto....lontano." balbettò lei imbarazzata più che mai.
"Insisto!" continuò lui.
Detto questo, il biondo, non dando alla corvina il tempo di rispondere, la prese in braccio scortandola, prima fuori dalla scuola, poi a casa, attirando non poco l'attenzione dei compagni e dei passanti.
Varcata la soglia di casa Adrien, fece scendere Marinette dalle sue braccia.
"Dove tieni la cassetta del pronto soccorso?" le chiese lui.
"In bagno ma perché?" gli domandò lei.
"Faccio in un lampo te intanto siediti." gli rispose il biondo.
Così, dopo qualche istante, il biondo tornò dal bagno con del disinfettante, delle garze e delle fasciature e con tocco delicato afferrò la gamba ferita della corvina posandosela sulle gambe.
"C...che fai?" domandò imbarazzata lei.
"Ti medico, è il minimo che possa fare per ringraziarti per avermi salvato." rispose lui arrossando lievemente "Ora brucerà un po." aggiunse versando il disinfettante su tutta la bruciatura.
Marinette, al contatto del liquido con l'ustione, emise un gemito di dolore che, poi pian piano, si attenuò dopo che la ferita poi fu fasciata.
"G...grazie ancora." balbettò la corvina.
"Allora a domani." la salutò il biondo con voce calda e morbida "e non esitare a chiamarmi se tu mai avessi bisogno." aggiunse.
"A....a dom....domani." lo salutò lei imbarazzata più che mai.
Così il biondo sparì dietro la lignea porta della casa della corvina.
'Accidenti...!' pensò il ragazzo, appoggiatosi al muro, arrossendo dalla testa ai piedi.

 
  
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