Grossi blocchi,
Scorze di catrame,
Scaglie di ferro,
Misto a vetro.
La mia città vive di questo inferno.
Col suo traffico regolare,
L'andamento sostenuto dei pendolari,
Il rispetto verso gli orari,
Quando le scadenze si annidano,
Nei nostri frigoriferi.
Altro non abbiamo da temere,
Nemmeno questa distruzione,
Ne questa pace,
Non ci importa neanche più.
Tutto ciò che agogniamo,
Tutto ciò che desideriamo,
È il profitto.
E dimmi come possiamo,
Ancora definirci umani?.