«Non è possibile che Daryl non abbia mai fatto una doccia dal nostro arrivo ad Alexandria» disse Carl scuotendo la testa.
«Per quanto ne sappia io non è mai successo» affermò Michonne.
Carol sorrise. «Credo proprio di no.»
Erano seduti sui gradini del portico e, tra un discorso leggero e l'altro, erano arrivati a parlare del rapporto fra Daryl e la doccia.
«Secondo me sarebbe un'impresa convincerlo a farne una, non ci riusciresti nemmeno tu, Carol» sostenne la spadaccina.
«Non lo so... Magari, impegnandomi...»
Lo sguardo di Carl s'illuminò. «Perché non scommettete?»
«Non sarebbe male...» rispose Michonne ridacchiando.
L'avrebbero coinvolta nella loro idea, Carol lo sapeva. Quei due erano pericolosi.
«Allora fatelo!» insistette il giovane Grimes.
«Hmm... Se entro una settimana non sarai in grado persuadere Daryl...» iniziò Michonne.
«Dovrai fare i biscotti per tutta Alexandria» concluse Carl per la spadaccina.
Carol, a quel punto, non poté fare altro che stare al gioco.
«E va bene. Ma se ci riuscirò e Daryl si farà la doccia, sarai tu, Michonne, a cucinare biscotti per tutta Alexandria.»

 

Carol, a passo spedito, camminava verso il magazzino: la sua personale e solitaria spedizione era incominciata.
Aveva affrontato situazioni rischiose, combattuto contro ogni genere di pericoli, convincere Daryl Dixon a farsi una doccia, al confronto, sarebbe stata una passeggiata. Beh, forse non proprio una passeggiata, ma in un modo o nell'altro sarebbe riuscita nel suo proposito. Michonne avrebbe dovuto imparare a fare i biscotti.
Per Daryl era una questione di principio. Il problema non era il fatto di lavarsi, lo faceva regolarmente al ruscello nel bosco, ma ciò che una semplice doccia rappresentava nel loro contesto, ovvero l'adattarsi a una vita fatta di consuetudini che non erano nelle sue corde, come vestirsi bene, essere in ordine, portare cibo in dono ai vicini o partecipare a una festa. A dire il vero, quel genere di vita non era neanche nelle sue di corde, non più.
Arrivò al magazzino. Per l'occasione, aveva deciso di prendere un docciaschiuma nuovo, solo per lui. Si aggirò tra gli scaffali e ne scelse uno al muschio, poi, già che c'era, prese anche uno shampoo, antiforfora. Quest'ultimo le fece venire un'idea: oltre alla doccia avrebbe fatto di più, inducendolo anche a farsi tagliare i capelli.  
Uscì con il suo bottino e s'incamminò verso casa. Sapeva che Daryl si trovava da Aaron a riparare la moto, una buona ragione per farsi la doccia, visto che ogni volta si sporcava di grasso del motore. Dopo aver preparato tutto, avrebbe continuato la sua spedizione raggiungendolo per iniziare l'opera di convincimento.
Giunta a casa, andò in cucina e prese un paio di forbici da un cassetto, dopodiché salì al piano superiore e da un armadio in corridoio tirò fuori un asciugamano grande. Si avviò al bagno per portare ogni cosa, doveva essere tutto pronto per quando vi avrebbe condotto Daryl.
Aprì la porta. Ciò che vide la lasciò di sasso, letteralmente a bocca aperta per la sorpresa. E non solo per quella. Daryl, sul tappetino davanti al box doccia, si stava asciugando e si bloccò con la salvietta da bagno casualmente davanti alle parti intime. Carol non poté evitare di far scorrere lo sguardo sul suo corpo muscoloso ancora umido, fino al suo volto. Incrociò i suoi occhi, davanti ai quali gli ricadevano i capelli bagnati. Nessuno dei due pronunciò una parola.
Carol chiuse la porta e vi si appoggiò contro con la schiena, tenendo tra le braccia l'asciugamano, le forbici, il docciaschiuma al muschio e lo shampoo antiforfora. Non aveva più senso continuare la spedizione.
Ovviamente non era la prima volta che vedeva un uomo nudo, o seminudo, però... accidenti, il corpo che si celava sotto a quel gilet con le ali era davvero notevole, e poi apparteneva a Daryl, che per lei non era un uomo qualunque. Le fu impossibile non formulare pensieri piccanti.
Fu interrotta quando avvertì la porta spingere, allora si scostò permettendo a Daryl, ora vestito, di uscire dal bagno. Erano vicini e lei poté sentire il profumo di bagnodoccia che emanava, i capelli erano ancora bagnati e gli donavano un'aria così... sexy. Sarebbe stato un peccato tagliarli.
Daryl la evitava con lo sguardo, che cadde sulle cose che lei aveva con sé.
«Ho già fatto» disse esitante, poi si diresse alla scala.
Carol entrò in bagno per depositare il frutto della sua spedizione ormai interrotta, quindi si affrettò a seguirlo. Scendendo al piano inferiore, s'imbatterono in Rick e Michonne che stavano salendo.
«Incomincia ad accendere il forno» suggerì Carol alla spadaccina guardandola con espressione trionfante. Non si sognava neanche lontanamente di rivelarle che Daryl si era fatto la doccia di sua spontanea volontà. Lei sgranò gli occhi con autentico stupore e Rick rivolse alle due donne uno sguardo interrogativo.
Daryl uscì sul portico dove aveva lasciato la balestra e si accinse a pulirla, seduto sui gradini. Carol lo raggiunse, accomodandosi accanto a lui. Le venne da sorridere pensando alla scommessa, alla doccia e all'incontro che avevano avuto in bagno.
«Però i capelli non li taglio» dichiarò Daryl senza alzare gli occhi dalla balestra.
Carol glieli accarezzò brevemente. «No, stai bene così.»
Lui si voltò e le regalò uno dei suoi rari sorrisi.
Forse un giorno si sarebbe anche fatto lavare i vestiti come si deve, o avrebbe scambiato più di qualche monosillabo con gli abitanti di Alexandria, ma non avrebbe mai oltrepassato un certo limite, e lei ne era felice, perché altrimenti non sarebbe più stato Daryl.
Il suo Daryl.