T'imbianca leggero l'odor del sapone.
T'imbeve in ricordi assoluti, passate stagioni.
Comprime gli affanni fugaci, di giada cosparge
le crepe che madide al sole si brucian veloci.
Svanisce in cristalli di luce. Abbaglia
lo spirto che tace.
Risuona il piccino, il suo riso che or cresce
che or tace e m'apre al compianto.
Ri piango con gocce sfumate
che crepitan grida, che scorron celate.
Rimembra la storia dei tempi assolati
che polpa succosa in memoria sgualcisce.
Pel vuoto che riempie vagheggia il dolore
che spira incolore e svanisce e poi muore.