Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: White_Converse    15/07/2016    4 recensioni
Dal testo:-Guardi il primo, potente e maestoso su quel tetto, sai che puoi fare ben poco.
Guardi l’altro, piccolo e confuso, non sa cosa gli aspetta e puoi solo compatirlo.
Ma tu non sei stata pagata per questo, solo per agire, perché Sherlock Holmes si fida di te, tanto da mettere la vita delle persone a lui più care tra le tue mani.
!JOHNLOCK!___1.153___
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della BBC e di Sir. Arthur Conan Doyle; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

#L’irregolare

Guardi il primo, potente e maestoso su quel tetto, sai che puoi fare ben poco.

Guardi l’altro, piccolo e confuso, non sa cosa gli aspetta e puoi solo compatirlo.

Ma  tu non sei stata pagata per questo, solo per agire, perché Sherlock Holmes si fida di te, tanto da mettere la vita delle persone a lui più care tra le tue mani.

Come si chiamava … Jacob? Jackson?

 John? Sì, John Watson.

L’hai visto un paio di volte in compagnia dell’investigatore, hai visto come lo seguiva, fedele, come un cagnolino, ma sai anche che sa essere combattivo, coraggioso ed anche protettivo nei confronti del suo … amico.  O almeno così leggi dagli aneddoti del suo blog o da quelli che ti raccontato i tuoi compagni.

Si definiscono amici, ma tu, donna, sai riconoscere l’amore quando lo vedi.

E quello che stai vedendo è amore.

Il biondo non distoglie lo sguardo da quel genio nemmeno per un secondo, non solo perché glielo ha chiesto lui, ma anche, e specialmente, perché sai bene che non l’avrebbe mai fatto, tiene gli occhi fissi su di lui probabilmente da sempre.

Soffri per lui perché sai cosa significa perdere una persona cara, ma sei una donna, sai reagire, sai rialzarti, ma lui?

Puoi solo pregare che riesca a rimettersi in piedi, che Sherlock Holmes non lo trascini nel baratro insieme a lui, che non lo faccia cadere con lui.

Vedi il capo, sta piangendo, non sta recitando. Sono lacrime vere, le lacrime di chi sa che deve lasciarsi alle spalle tutto quello che ha costruito, tutto quello che ha seminato, ma, soprattutto, sai che sta piangendo perché deve lasciare andare quell’uomo speciale.

E adesso è lì che tende la mano verso di lui, come se ciò  potesse tenerlo ancorato ancora per un po’ a questa realtà che ha imparato ad amare, magari immagina di averlo lì a sussurrargli “Sono qui” , ad aiutarlo a fare questo passo, questo salto.

Non puoi sapere cosa si stanno dicendo per telefono, perché non ci sono solo le parole che il moro pronuncia a copione, quelle della menzogna, no. Ci sono anche quelle vere, quelle sincere, magari aneddoti, frasi che si sono detti reciprocamente, addii.

Ti senti così sbagliata a restare lì ferma a guardare quell’intimità che dovrebbe essere nascosta da occhi indiscreti come i tuoi.

“SHERLOCK!” E’ un urlo straziante, una preghiera rivolta a quel pazzo sul cornicione dell’ospedale, che tanto somiglia ad un angelo. Un angelo custode per John e per la padrona di casa e per il poliziotto, non ricordi i loro nomi, ma devono essere importanti, per il capo lo sono.

Il momento è arrivato.

Si butta e tu puoi vedere tutto.

Il materasso che in un attimo scompare, tu che corri verso la scena immedesimandoti nella passante preoccupata, ma altro non sei che colei che ha sparso tutto questo sangue e quasi hai disprezzo di te stessa … insomma, è come se stessi nascondendo una vita, come se non ti bastasse nascondere la tua tra i sobborghi di Londra.

Ti senti sporca di questo sangue finto, macchiata dentro perché hai aiutato in questa farsa che impedirà a qualcuno di amare e di essere amato, come hanno già fatto con te.

Ma devi essere forte, devi tirare avanti, come sempre.

“Fatemi passare, è mio amico” E’ una voce quella che senti? Sembra più un lamento, il suono straziato di promesse mancate.

Lo vedi mentre gli stringe il polso, come se il sangue che lo circonda non fosse una prova sufficiente a fargli credere che sia morto, puoi sentire il suono di un cuore che si spezza, o forse sono due?

Oh Gesù” e “Oh Dio”.

Si lamenta e cade letteralmente al suolo, allora non puoi fare molto, ma credi che la tua spalla sia sufficiente, infondo non vi conoscete.

E’ come se stessi stringendo la mano ad un corpo morto, più morto di quel finto cadavere lì per terra.

E’ come se quel cuore potesse rompersi ancora di più solo vedendo gli occhi vitrei dell’altro, ma sai bene che non è solo un’impressione.

Portano via il capo e quel suo … amico si rimette in piedi, tira in su col naso e caccia fuori il cellulare.

Fa un paio di telefonate, per poi tornare dove stava prima l’altro, guarda quella macchia scarlatta che la pioggia sta lentamente lavando via: come vorresti che lavasse anche il cuore di quel ragazzo sporco di sangue che non è suo.

Ti rendi conto che non è un cane fedele, ma un animale combattivo, pronto a tutto per difendere chi ama e sai già che quando scoprirà la verità starà male, perché avrà perso ciò a cui teneva per molto tempo, avrà pianto su un’inutile tomba vuota, ma soprattutto perché si è lasciato proteggere e non ha fatto nulla per stringere il suo amico su quel cornicione e dirgli che se si fosse buttato lui lo avrebbe seguito.

Loro due contro il resto del mondo.

Lo segui mentre entra dentro e si incammina verso l’obitorio dove avranno già preparato il finto cadavere, scelto personalmente dal capo, forse perché sa che il suo amico conosce ogni sfumatura della sua pelle.

Una volta lì, attenta a non farti vedere, lo guardi prendere un respiro profondo ed entrare nella sala mortuale, non rimani ad osservare la scena, sarebbe troppo vergognoso persino per te, non puoi disturbare quell’intimità.

Resti  lì fuori e lo vedi uscire, dopo forse secoli, con gli occhi gonfi pieni di lacrime e vedi arrivare tante alte persone, una signora dal completo colorato, un uomo dai capelli brizzolati, una ragazza in camice da laboratorio, riconosci anche Mycroft Holmes.

Le due donne piangono disperate, una sta fingendo, avrà preso parte anche lei al piano, speri.

Tutti abbracciano John e lo consolano nonostante ci sia il fratello, a lui vanno le condoglianze come se fosse una vedova, sanno bene che lui ha perso più di tutti.

Allora, quando vedi che c’è qualcuno a sostenerlo, quando sai bene che non potrà commettere pazzie esci dall’ospedale.

Era questo il tuo compito quello più importante.

“Attenta a John” Ti ha detto in disparte, forse perché ha dedotto il tuo passato, ha capito ciò che tu hai perso e questo ti ha reso la persona più adatta a svolgere quel determinato compito.

Con poche parole ha distrutto anni e anni in cui ha mostrato solo una facciata gelida, anni e anni in cui ha finto di essere un sociopatico senza sentimenti, potrebbero sembrare poche e senza importanza, ma tu sei una donna e sai bene cosa significa amare.

Sherlock Holmes si è fidato di te a tal punto di mettere la sua vera vita, che porta il nome di John Watson, nelle tue mani.

E  finalmente piangi, piangi per John e Sherlock e preghi che abbiano il loro lieto fine, come non è successo a te, ma lo speri tanto.

Le persone buone su questa terra meritano di essere felici.

 
Angolo dell'autrice.
Beh ecco ogni tanto ritorno a tormentarvi... 
Dopo aver rivisto per la milionesima volta la 2x03 ho scritto questa cosuccia, ero partita con una full imersion  nella Johnlock però mi sono detta: "Ma la rete di irregolari di Sherlock? Cosa sta pensando in tutto questo?"
Beh questa in particolare è un personaggio un pò più vicino a Sherlock, la ragazza di cui lui si fida, con un passato tormentato. 
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa cosuccia, le recensioni belle brutte o colorate (?) mi fanno sempre piacere!
Baci
White_Converse xx

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: White_Converse