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Autore: cioco_93    15/07/2016    1 recensioni
Una storia già sentita: Damon ed Elena migliori amici, ma spero comunque di renderla diversa nel suo svolgersi e di interessarvi come in passato.
.Tratto dal 1° cap.
Damon ed io eravamo amici da sempre, per quanto questo risultasse incomprensibile per praticamente tutti coloro che ci conoscevano.
Ero cresciuta in casa Salvatore data l’incredibile amicizia delle nostre madri fin dai tempi del liceo, e per quanto lui fosse di due anni più grande di me, appena ebbimo le facoltà di capire cosa volesse dire essere amici, noi lo diventammo subito. Più o meno.
Nessuno osava mettersi in mezzo al nostro rapporto, nonostante per quasi tutti fosse un mistero anche solo il fatto che esso esistesse.
Io agli occhi di tutti ero la classica ragazza della porta accanto: educata, brava a scuola, sempre intenta a seguire le regole.
Damon invece sembrava uscito da “Gioventù bruciata”: spregiudicato, menefreghista, intelligente ma senza troppa voglia di impegnarsi, e sempre pronto a combinare qualche bravata.
Il punto era che quando stavamo insieme, ci trasformavamo: lui con me mostrava il suo lato buono, lasciando a casa la sua parte stronza ed egoista, mentre io rinunciavo, senza troppa fatica, al voler risultare perfetta.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Klaus, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Buonasera lettrici.!!
Alla fine mi sono rimessa subito a scrivere nonostante abbia concluso da poco la prima ed unica long fic, ma siccome il vostro supporto non è mai mancato, ho deciso di riprovarci :)
Questa piccola prefazione è solo per dari una minimo di intro alla struttura della storia, senza però raccontarvi troppo, oltre al fatto che come ben si possa immaginare è una FF DELENA.
Comunque dicevo, ho voluto un po' giocare con quelle che sono le frasi e i migliori discorsi di TVD, che saranno un po' sparse un po' in tutti i capitoli, come determinate scene che da vere Fan immagino riconoscerete subito, ma ovviamente con mie personali rivisitazioni.
Come avete letto nell'intro mi sono buttata su una storia già riprese in 3524698 FF, ovvero Damon ed Elena come migliori amici, ma uno ci proa, magari chissà, non sarà poi così male come storia ahah
Detto ciò vi lascio al primo capitolo, e spero di riuscirvi a interessare anche a sto giro.!!
Un bacione
A.


 

1. He's Back

Stesa sul mio letto ascoltavo persa Chopin nella mia stanza.
L’estate era oramai arrivata, ma anche se tutti i miei amici mi avevano chiesto di uscire, io non ero dell’umore adatto, o più che altro non avevo poi così tante forze.
Anche quella sera avevo saltato la cena, con il caldo cercare di mangiare era davvero una tortura, ma dopo che avevo passato 5 ore in sala prove, forse una mela non mi avrebbe fatto male.
Ero persa totalmente nei pensieri, quando d’un tratto sentì un leggero ticchettio alla finestra: qualcuno stava lanciando dei sassolini per richiamare la mia attenzione, e conoscevo solo una persona che preferiva la mia finestra alla porta di casa.
- Quando diamine sei tornato.?? – domandai felice come una bambina non appena mi affacciai.
- 40 minuti fa. Scendi o ti devo portare giù di peso.?? – replicò divertito il ragazzo, e non me lo feci ripetere due volte.
Spensi lo stereo e con agilità mi arrampicai giù per l’albero che si appoggiava al mio davanzale: non appena toccai terra mi fiondai tra le sue braccia, e tutte le paturnie della mia testa momentaneamente sparirono.
Damon era tornato a casa.

15 anni prima

Era una calda domenica estiva, e come tradizione la famiglia Gilbert presenziava al barbeque nell’immenso giardino dei Salvatore.
Grayson parlava fitto fitto con Giuseppe sui nuovi acquisti sportivi della prossima stagione del football, mentre Miranda e Lily si occupavano dei loro figli più piccoli davanti alle loro tazze di caffè.
Jeremy aveva appena 11 mesi, e distraeva ogni tanto Miranda con qualche gridolino divertito, mentre Stefan, che di anni ne aveva oramai 4, semplicemente ascoltava le loro conversazioni, facendo finta di capire di cosa stessero parlando.
Nessuno di loro però si era accorto che era un po’ che altri due bambini mancavano all’appello.
- Ho capito come decidere se puoi essere mia amica o meno – affermò serio Damon alla bambina che lo guardava spaesato.
- Ma tu sei già mio amico. Gioco sempre con te quando vengo qua – gli rispose la piccola.
- Si, ma è strano. Tu sei più piccola di me, e in più sei anche una femmina. È una questione seria essere amici – gli spiegò il bambino.
- E perché.?? – domandò Elena sempre più perplessa.
- Perché io non ho mai avuto amiche femmine, e nessuno dei miei amici ha amiche femmine. Però sei simpatica, quindi se vuoi esser mia amica devi esser speciale, così che i miei amici non mi possano prendere in giro che gioco con una ragazza – proclamò Damon fissandola con quei suoi occhioni azzurri già così furbi.
- E come puoi capire se sono speciale o meno.?? – gli chiese la bambina con toni offesi per non esser stata considerata speciale già in principio.
- Vedi quella.?? È la mia casa sull’albero – le indicò sorridente il piccolo.
- È molto in alto – constatò Elena.
- Esatto, bisogna avere coraggio ed essere miei amici per salire lassù. Se ci riesci allora, saremo amici per sempre. Te lo prometto – affermò fiero del suo ragionamento il bambino.


Damon ed io eravamo amici da sempre, per quanto questo risultasse incomprensibile per praticamente tutti coloro che ci conoscevano.
Ero cresciuta in casa Salvatore data l’incredibile amicizia delle nostre madri fin dai tempi del liceo, e per quanto lui fosse di due anni più grande di me, appena ebbimo le facoltà di capire cosa volesse dire essere amici, noi lo diventammo subito. Più o meno.
Nessuno osava mettersi in mezzo al nostro rapporto, nonostante per quasi tutti fosse un mistero anche solo il fatto che esso esistesse.
Io agli occhi di tutti ero la classica ragazza della porta accanto: educata, brava a scuola, sempre intenta a seguire le regole.
Damon invece sembrava uscito da “Gioventù bruciata”: spregiudicato, menefreghista, intelligente ma senza troppa voglia di impegnarsi, e sempre pronto a combinare qualche bravata.
Il punto era che quando stavamo insieme, ci trasformavamo: lui con me mostrava il suo lato buono, lasciando a casa la sua parte stronza ed egoista, mentre io rinunciavo, senza troppa fatica, al voler risultare perfetta.
- Dove la porto signorina.?? – mi chiese non appena mi sedetti nella sua inseparabile Camaro.
- Quanto sarebbe banale dirti su una stella.?? – ribattei io divertita.
- È un cliché anche per esser un cliché. Non se mi spiego – rispose ridendo lui.
- Vai al lago, al Grill ci sono gli altri. Teoricamente sta sera non dovevo uscire – gli spiegai.
- Adoro, quando sono il tuo privilegiato – disse con finti toni fieri il ragazzo.
- Solo, perché sei tornato dal college – lo rimbeccai io.
Erano passati 6 mesi da quando l’avevo visto l’ultima volta, ovvero da quando era passato da Mystic Falls per le vacanze di Natale, e nonostante lo sentissi almeno una volta a settimana, averlo insieme a me era tutta un’altra cosa.
In meno di 20 minuti eravamo giunti a destinazione, e come prevedibile ci sedemmo sul solito molo con una bottiglia di vino rosso da condividere insieme alle nostre chiacchiere.
Era la nostra tradizione.
- Allora Gilbert, come mai non sei uscita sta sera.?? – mi domandò con sospetto.
- Oggi sono stata 5 ore in sala prove, ero semplicemente stanca – affermai con un’alzata di spalle.
- Hai mangiato.?? – continuò serio.
- Si – dissi esasperata mentendogli.
- Elena… - mi riprese lui.
- Ok, ok…. Forse sta sera può darsi che non l’abbia fatto. Il caldo mi ha sempre fatto passare la fame, lo sai – gli feci notare incrociando le braccia sotto il petto.
- Si, ma non vedendoti da 6 mesi, vedo quanto sei dimagrita e sono più che certo che non è di nuovo la prima volta – mi rimproverò lui – non capisco come Stefan non ti dica niente – aggiunse arrabbiato.
- Non mi dice niente perché quando non mangiano non se ne accorge – spiegai guardando il riflesso della luna sull’acqua – Stefan e gli altri mi vedono tutti i giorni, e tutti sono convinti che io mangi – gli risposi pacata.
- Come diamine è possibile.?? – chiese lui incredulo.
- Ti ricordi Cassie.?? Quella di Skins* – gli dissi per fargli capire.
- Non mi dire che funziona davvero. Ti prego – commentò lui totalmente incredulo.
- Oh si…Però davvero Damon, ho tutto sotto controllo adesso – provai a tranquillizzarlo mentre mi alzavo – Natalia Makarova alla mia età era considerata la ballerina del secolo. Tutti acclamavano la sua perfezione, sia come abilità artistiche che come fisico, e pesava solo 50kg. Io al momento sono arrivata a 53 kg. Mi bastano ancora 3kg e sarò perfetta. Tutto qua – cercai di farli intendere, ma come al solito ottenni solo un cenno negativo con la testa.
- Quando ti entrerà in testa che tu sei già perfetta, che lo sei sempre stata – affermò dolcemente alzandosi anche lui e avvicinandosi a me – e poi ricorda, più magra sei, più è facile questo – aggiunse a seguire buttandomi di sorpresa in acqua. Quello che non calcolò ovviamente fu il fatto che in me che non si dica mi aggrappai alla sua maglietta e lo tirai dentro con me.
- Sei sempre il solito – gli urlai dietro ridente, e iniziammo così a giocare, senza badare all’ora, al freddo, al fatto che fossimo ancora vestiti, proprio come quando eravamo bambini.

Il giorno a seguire, alle 11 del mattino, erano oramai due ore che ero fissa nelle sale prove della mia scuola di danza.
A metà dell’anno scolastico avrei fatto le audizioni per entrare alla Juilliard, e la perfezione in ogni movimento, salto, giro era quello che volevo dimostrare ai giudici.
Stavo continuando una delle 3 coreografie che avrei dovuto portare all’esame, sulle note di “Never let me go” dei Florence + The machine**, quando la figura di Stefan rifletté nello specchio distraendomi.
- Hej.!! – dissi non appena spensi lo stereo e mi avvicinai a baciarlo.
- Da quanto sei qua.?? – mi domandò curioso.
- Dalle 9. Ho avuto delle idee sta mattina su alcuni passaggi per questa coreografia e mi sono fiondata a provare – dissi alzando le spalle.
- Wo, contando che sei tornata alle 4, mi chiedo davvero dove tu trova l’energia – replicò il ragazzo, con tanto di frecciatina sulla serata precedente.
- Stefan… - cercai di ribattere nell’immediato, ma ovviamente il ragazzo non me lo lasciò fare.
- Lo so, lo so… è il tuo migliore amico, è tornato dopo sei mesi, ecc… solo che preferivo saperlo da te, anche solo con un messaggio, invece che vedermelo sbucare sta notte fradicio alle 4 del mattino mentre andavo in bagno e intuire che fosse stato con te – mi spiegò dolcemente lasciandomi un veloce bacio sulle labbra.
Stefan era così. Calmo, pacato, sempre disposto ad avere una buona parola per tutti. Farlo arrabbiare era praticamente impossibile, e forse era questo che mi piaceva di lui.
Quando l’anno prima Damon dovette partire per il college io mi trovai totalmente persa, e Stefan è entrato nel mio cuore in un momento in cui avevo bisogno di qualcuno e mi sono innamorata di lui immediatamente. Era facile amarlo, era facile starci insieme. Vivevamo la relazione perfetta, cos’altro avrei dovuto volere.??
Come Damon l’ho conoscevo da sempre, ma essendo sempre stato l’opposto del fratello, non ci seguiva quasi mai nelle nostre pazzie, che si trattasse di salire sulla casa sull’albero di Damon di notte, o partire per un pazzo week end a Miami all’ultimo. Forse per quello, che finché suo fratello fece parte costantemente nella mia vita, fu difficile avvicinarsi per provarci. Erano miei entrambi, ma in momenti diversi: quella sarebbe stata la prima estate dove mi sarei dovuta realmente dividere tra i miei due Salvatore preferiti.
- Caroline mi ha chiesto se pranzavamo con lei e Tyler per l’una – mi disse poi staccandosi e avviandosi verso l’uscita. Come al suo solito era passato solo per salutare, sapeva quanto non sopportassi di perdere ore di allenamento.
- Ci può stare. A dopo – confermai io mandandoli un bacio con la mano, e tornai a concentrarmi sul mio lavoro.
Ripresi così a ballare, e senza accorgermene le 12.30 arrivarono in un attimo. Il problema principale fu, che presa com’ero mi dimenticai in fretta del pranzo con la mia migliore amica e annessi fidanzati.
Venni distratta per l’una solo dal presentarsi di Damon in palestra, che come uno sciocco si mise ad applaudire mentre ancora ballavo, solo per destare la mia attenzione.
- Se non ti prendo sono degli scemi – constatò appena spensi la musica.
- Ma smettila, lo dici solo perché sono io – affermai staccando l’ipod.
- Ok, ok, da oggi dirò solo che sei un’incapace – commentò a seguire fingendosi serio alzando le braccia al cielo, ma evitai di replicare, non avremmo più finito di discute come al solito – Hai pranzato..?? – domandò poi a seguire.
- Non ancora, ma non ho molta fame – ammisi mentre raccoglievo la mia borsa.
- Non mi interessa. Su ti porto in un posto buonissimo. Non esistono repliche - ribatté puntandomi il dito severo, facendomi scoppiare a ridere.
- Va bene papà – risposi ancora divertita, e a braccetto del mio compare di avventure mia avviai all’uscita della palestra, dimenticandomi degli altri, del cellulare sotto lo stereo, e di tutto quello che esisteva solo quando Damon non era con me.


 Rieccomi.!!
Ovviamente essendo solo il primo capitolo niente commento stile romanz, vi lascio solo le spiegazioni degli asterischi presenti.!!

*Per chi non avesse mai visto quella geniale e malata serie che fu Skins, Cassie è una delle protagoniste delle prime due stagione del telefilm.
Soffre di anoressia, e in una delle prima puntate spiega a Sid come riesce a non far notare ai suoi genitori che non mangia.
Qui ------>  
https://www.youtube.com/watch?v=O24M7DNCIvE   il video della scena in particolare. Purtroppo è doppiato a caso, ma almeno capite di cosa ho parlato nel testo. 

**Qui---->  
https://www.youtube.com/watch?v=jA6v3PeRw2Y   La coreografia e la canzone a cui misono ispirata
il punto preciso è il minuto 1.35
  
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