Nota tecnica: Il ritardo è dovuto al pc di Maki che non è contento se non implode almeno una volta all’anno. Ma qualcosa su quella partita andava scritto, anche se in ritarderrimo – ma meglio tardi che mai, no? :D
Onore ai mangiapatate
[Ovvero
di come Germania venne ignorato fino ai prossimi Europei e di come Prussia non
riuscì più a sedersi per un mese.]
-ODDIO.-
-FATE UNA STATUA A GIGI.-
I due fratelli Italia - schiacciati sul
piccolo divanetto - esultano all'ennesima parata di GianLuigi
come nemmeno un intero coro allo stadio.
-Ma gliela faccio davvero, la statua!-
strilla Feliciano. -Faccio come il Papa e faccio fondere il bronzo del
baldacchino dell'altare di San Pietro.1-
-Vaticano non sarà molto contento, ma
non ti fermerò, Felicia'.- Sud Italia continua a fissare il televisore senza
nemmeno battere le ciglia, gli occhi ormai rossissimi. -Anzi, ti aiuto pure!-
Il sogno italiano continua per
centoventi minuti combattuti fino allo stremo, tra strilli esultanti e “Gigi
eroe nazionale e santo subito” e insulti ai tedeschi.
Poi...
-DIO POMODORO.- esclama Romano,
scattando in piedi. -GIGI, FAI UN MIRACOLO E LA STATUA NON TI ARRIVA SOLO DI
BRONZO. MA D'ORO MASSICCIO E A GRANDEZZA NATURALE.-
Attimi di tensione palpabile... Dita
incrociate, segni della croce e gesti scaramantici...
Ma niente. Il giocatore in maglia bianca
segna. La Germania vince.
-MA DIO POR...!-Sud Italia viene zittito
da un colpo in testa e un “Ora non esageriamo!” del fratello. Poi Feliciano
cade in uno stato semi-depressivo e inizia a dondolare sul divano.
Bene, è ora di agire.
-Veee, Roma? Dove vai?- mormora appena Nord Italia.
-A castrare un paio di crucchi, Felicia'.
Vado e torno.- sta aprendo la porta quando uno dei due crucchi che vorrebbe
castrare è già lì, davanti alla porta.
Sorride, gli augura una buona morte ed
esce, rifilandogli un dito medio come saluto.
-Italia... -
-Veee.- geme Nord Italia. -Un tempo avevo un fidanzato.-
-I... Italia... ?-
-Quasi sento ancora la sua voce.. -
E l'essere ignorati dal piccolo e tenero
Italia è anche peggio che finire in bianco.
Gilbert sta esultando davanti a un
boccale di birra la vittoria della partita.
-Benvenuto nei migliori quattro di
questo Europeo, Gilbért.-
cinguetta Francia, considerandosi già compreso nella rosa dei migliori. –Contento?-
-Ja! Mai stato cosi felice!- urla il prussiano, ingurgitando
mezzo boccale di birra in un sorso solo... E sputandone mezzo per lo spavento
quando la porta si spalanca di colpo, facendo entrare un Sud Italia furioso
come una vespa.
-Tu.- sibila, raggiungendolo a passo di
carica.
-Pulcino!- esclama il prussiano, posando
il boccale per abbracciarlo - e invece riceve un calcio dritto allo stomaco.
-Pulcino
le tue gran palle. Quelle che ora ti stacco con un paio di cesoie da
giardinaggio e con cui giocherò a tennis.- ringhia, Romano, a Francia pare
quasi un mastino.
-Ma... Pulcino... - uggiola Prussia,
cercando di calmarlo.
-Ah. E fino ai prossimi Europei non
scopiamo!-
-COSA?- esclama l'albino, arpionandosi
ai suoi fianchi dopo essersi gettato ai suoi piedi. -Non puoi farmi questo,
Pulcino!-
-Oh, si che posso. E sicuramente anche
tuo fratello non se la sta passando bene.-
-Ma. Ma, ma, ma... -
-Anzi, no.- sentenzia all'improvviso Sud
Italia. -Scopiamo pure.-
-Oh, sia ringraziato Iddio... -
-Ma ti scopo a sangue e non riuscirai a
sederti per il prossimo mese!-
E Francia scoppia a ridere - un po' per
la faccia serissima di Sud Italia, un po' per il terrore impresso a chiare
lettere negli occhi di Prussia e un po' per quel piccolo cosino adorabile che
ha appena messo piede nel salotto in cui sono riunite tutte le Nazioni
partecipanti alla competizione e che fissa tutti con un sopracciglio chiaro
inarcato.
Aw,
Islanda è davvero un cosino carino~
Francia gli fa l'occhiolino, salutandolo
con una mano, e il piccolo islandese si irrigidisce e arrossisce prima di
scappare e nascondersi chissà dove.
Ah, adorabile.
...poi si ricorda che quel cosino carino e adorabile è il fratello
minore di quel mostro di Norvegia e che quindi, forse, è meglio andare con
calma.
1. Il baldacchino dell’altare di San Pietro venne realizzato tra il 1624 e il 1633 dal Bernini su commissione del Papa Urbano VIII Barberini utilizzando il bronzo del timpano e del soffitto del pronao del Pantheon. Da qui il detto(?) "A Roma, quello che non fecero i Barbari lo fecero i Barberini"
D.P.P.: Deliri Post Partum
Un trauma, scrivere questa cosa dal tablet. Davvero, mai più.
Ma qualcosa necessitava di essere scritto, dopo quello che è stato detto quella sera - cioé, notte - sul GDR dopo la partita. Vi amo tutte, anche se mi trasmettete l'ansia come nemmeno Chiara è in grado di fare.
E quindi niente, perdonate lo sclero.
Alla prossima
Maki