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Autore: Mirella__    16/07/2016    2 recensioni
Serie di one-shot inizialmente auto-conclusive. La raccolta partecipa alla Challenge: “Chi, con chi, che cosa facevano” indetto da Kukiness.
La challenge prevedeva di fare una lista casuale dei personaggi, l’ordine in cui sarebbero stati scritti avrebbe avuto una corrispondenza con i prompt. Per ulteriori spiegazioni rimando alla premessa.
È una storia che vuole andare a prendere la routine dei semidei, inventando aneddoti buffi e non. Le coppie saranno quelle canoniche, anche se magari ci può essere qualche ship in più.
1 prompt utilizzato: "4 e 9 cambiano sesso ops tutta colpa di 10"
2 prompt utilizzato: "1 e 7 sono ubriachi, e 5 ne approfitta"
3 prompt utilizzato: "Time Warp! 5 è diventato un bambino!"
Genere: Commedia, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Nico di Angelo, Reyna, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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3)

10 ha una malattia imbarazzante. 9 lo aiuterà o se ne approfitterà?

 

Scorci di vita al campo mezzosangue

( perché i mostri stanno sempre in agguato, ma i momenti belli non sono da meno)

 

Malattie imbarazzanti

 

Corsa delle bighe.

Ogni ragazzo del campo affilava i cavalli e preparava le armi… no, un momento, era sicuramente il contrario! Piper era di nuovo agitata e iniziava a dire sciocchezze.

I piccoli carretti su due ruote venivano sistemati, dalle varie case con molta cura: nessuno voleva deludere il proprio genitore divino e con la nuova casata di Nike pronta a dar battaglia, tutti erano convinti di dover dare il massimo; persino i figli di Afrodite avevano iniziato ad allestire una biga!

Drew stava impartendo ordini come se fosse lei il capo della casa, ma Piper controllava che lo facesse in modo rispettoso e che non andasse oltre il suo dovere.

“E poi,” stava dicendo la ragazza con i tratti asiatici, “ci vuole più rosso! Assolutamente. Insomma, siamo noi i figli dell’amore! Non vorrete mica che ci battano i ragazzi di Eros?”

Ah, già, notizia dell’ultima ora - si ricordò Piper - al campo mezzosangue erano arrivati i figli dell’angioletto con il pannolino armato di arco… era l’angioletto, armato di arco, non il suo pannolino!

Oh… al diavolo! Piper doveva darsi una calmata, era troppo agitata, ma aveva il terrore che i suoi fratelli e sorelle da parte divina le chiedessero…

“Piper?” la chiamò Lacy, “non è che potresti…?”

“No, no, no!” la interruppe Piper, “mi dispiace, sai che di solito mi farei in quattro, ma oggi ho davvero troppo da fare! Devo… stirare i capelli a Reyna; dare da mangiare alla Signora O’Leary, sperando che Percy si sia ricordato di farlo stamattina; aiutare Annabeth con l’arredamento della casa dei figli di Eros e… e…. devo scappare!” La ragazza fuggì con una velocità incredibile.

 

Lezione di equitazione.

Hazel, che aveva posticipato la sua partenza per il campo Giove, stava spazzolando la lunga criniera di Arion, quando Piper entrò nelle stalle. “Ciao, Pipes!” Salutò Hazel in modo amichevole.

A Piper crollò il mondo addosso: possibile che Hazel fosse lì almeno tre ore prima dell’inizio della lezione? Che faceva? Viveva lì, in realtà?

“C… ciao,” balbettò la ragazza cherokee, iniziando a maltrattare la piuma intrecciata tra i suoi capelli. “Sei qui di buon’ora, eh?” Piper si sentì sudare freddo.

Hazel annuì. “E sì, quando Arion viene qui è per farmi visita e farsi una passeggiata assieme a me. Non vuole stare a lezione con gli altri cavalli, lui dice che è su un altro livello”

“Dice? Stai prendendo lezioni di lingua equina da Percy?”

Hazel arrossì lievemente e scosse la testa. “No, certo che no. Ormai riesco a capirlo quando vuole qualcosa, inoltre…” continuò la frase in un sussurro, come a non far sentire Arion, “è un po’ sboccato: provo un po’ di vergogna a sentire qualcuno usare certi toni, quindi è meglio restare nell’ignoranza”

Piper annuì, sorridendo un po’ per la natura ingenua della ragazza. Hazel fece spuntare dal terreno della stalla alcune pepite d’oro e le diede ad Arion, che aveva iniziato a nitrire in modo un po’ agitato. “Ci risiamo,” disse Hazel.

Piper ridacchiò, si era tranquillizzata, Hazel non le stava dicendo nulla di che.

“Non è che vuoi fare un giro da cavallo?”

Piper continuò a sorridere. “Tu non mi hai chiesto nulla del genere,” disse, utilizzando senza pietà la sua lingua ammaliatrice. “Adesso torni a spazzolare Arion, tu, qui, non mi hai mai visto,” mosse un po’ le mani davanti a sé, simulando un’uscita di scena molto melodrammatica.

Hazel si voltò di nuovo verso Arion, dimentica già dell’avvenimento, ma con la sensazione di essersi persa qualcosa.

 

Infermeria.

Will continuava a ridere. “Non ci credo, sei di nuovo qui! Dai! Potevi nascondere le medicine in camera tua, non… non nella stalla!” Poi scoppiò a ridere di nuovo.

Piper era del tutto rossa in viso, ammetteva che non era stata propriamente un’idea grandiosa, ma una serie di sfortunati eventi l’aveva condotta a dover nascondere il tutto lì, senza alcuna scelta. Non ne aveva mai parlato a nessuno e la reazione di Will era un chiaro esempio sul perché si fosse tenuta quel segreto per sé. “Piantala”

Will cercò di calmarsi, ma gli tremava l’angolo delle labbra, cosa che fece irritare Piper ancora di più. “Ti ho detto di smetterla,” tuonò, alzandosi in piedi e fronteggiando il medico, che si mise a sedere davanti la sua scrivania.

“Oh,  come siamo permalosi,” ridacchiò il ragazzo; incredibile come su di lui la lingua ammaliatrice non avesse alcun effetto; “ti darò quel che ti serve. Ma dovrai prenderlo solo un paio di minuti prima dell’ora di tiro con l’arco, altrimenti non avrà molto…” gli tremò il labbro ancora, “effetto!” ahah! E il figlio di Apollo riprese a sganasciarsi dalle risate. Piper non sapeva cosa ci fosse di tanto divertente, ma… contento lui.

“Sì, sì, ho capito. Per favore, Will, sono in ritardo!” Cercò di mettere più forza possibile nelle sue parole e finalmente il ragazzino iniziò a ragionare. “Ok, ok,” frugò un po’ tra gli scaffali fino a quando non trovò una piccola scatolina arancione contenente delle piccole pastiglie. “Buona fortuna!” Disse alla fine e Piper dovette riconoscere che, nonostante la presa in giro e la giovane età, Will aveva quei tratti gentili e delicati tipici dei dottori.

“Grazie!”

 

Lezione di tiro con l’arco.

Piper stava correndo verso il poligono di tiro per avvicinarsi a Jason. “Dannazione,” disse col fiatone, “sono di nuovo in ritardo”

“Già…” c’era qualcosa di strano in Jason, anzi, non nel suo ragazzo, più che altro era la sua maglietta arancione, ricoperta da tanti piccoli peli neri e lunghi, che aveva decisamente qualcosa che non andava. “Senti, ma… non è che hai visto Ch… Ch...e… e…. etchi!” Fu colta da uno starnuto così improvviso che Jason dovette asciugarsi la faccia con l’orlo della maglia. “Che schifo, Pipes!”
Piper voleva scomparire. “M… mi dispiace! Ma… e… e… etchi!”

Oh, no! Forse era diventata allergica anche a Jason! Ecco cosa succedeva a essere onnipresenti a ogni lezione! Il tuo ragazzo diventava un agente patogeno di allergia!

“E… e… tchi!” Stavolta Piper fu abbastanza accorta da prendere le medicine dalla sua borsa, ma… “e… e… etchi!” stava per aprire la scatoletta, solo che l’ennesimo starnuto le fece tremare le mani e le pastiglie finirono a terra.

“Oh, no!” Si mise a terra e iniziò a raccogliere freneticamente quelle medicine, ma ad un certo punto, mentre stava carponi, guardando disperatamente tra le erbacce incolte, degli zoccoli entrarono nel suo ristretto campo visivo. “Oh, miei, dei!”

Le arrivò ovattata la voce di Jason che le chiedeva il perché fosse diventata così gonfia e sentì vagamente Chirone che chiamava i guaritori di Apollo.

 

Infermeria.

Will aggiustò - per quella che a Piper sembrava essere la centesima volta - la flebo accanto al suo letto.

“La prossima volta le medicine nascondile nella tua borsa,” le raccomandò, per poi uscire dalla stanzetta e lasciare lei e Jason a tenersi per mano.

“Sul serio, Piper, c’era bisogno di nascondere questa cosa?”
Piper alzò il mento, un po’ altezzosa, “sono una dei sette semidei che hanno sconfitto Gea; la mia allergia ai cavalli è imbarazzante. A proposito, hai cambiato maglietta?”
Jason ridacchiò e annuì. “Certo che l’ho cambiata”

Piper sorrise, era un’altra cosuccia da aggiungere alla lista “motivi per cui il mio ragazzo è perfetto”.

  
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