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Autore: Blacklu    16/07/2016    3 recensioni
Dopo le numerose suppliche di Lindsay, Harold decise di aiutarla nell'obbiettivo che si era prefissata, raggiungere almeno il minimo indispensabile per passare l'esame di matematica, che ormai era alle porte.
Dopo numerosi tentativi, Harold l'aveva data per spacciata, ma nell'ultima lezione Lindsay sembra più determinata che mai. Riuscirà a strappare la sufficienza all'esame?
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Crack Pairing | Personaggi: Harold, Lindsay
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Buonasera, ritorno un'altra volta qui con una nuova One-Shot. Lindsay, disperatissima, deve risolvere quisiti complicati per passare all'esame che si terrà tra pochi giorni. Ce la farà?
 
Lezioni di Matematica


“Va bene Lindsay” iniziò Harold, cancellando la lavagna color nero carbone in un’aula della scuola che entrambi frequentavano “Spero tu abbia ripassato l’ultimo argomento”.
Il ragazzo gracilino si sedette su una sedia girevole dietro la cattedra e si mise a braccia conserte, ammirando Lindsay, la ragazza tanto tonta quanto un colibrì morto. Harold pregò l’Onnipotente che, almeno per questa volta, Lindsay sarebbe stata in grado di risolvere un’espressione semplice, senza commettere errori e senza farlo dannare, com’era già accaduto l’ultima volta.
“Ma certo che ho studiato” borbottò la bionda, come se l’avesse minacciata.
“Ottimo, allora vieni qui e copia questa espressione sulla lavagna. Mi raccomando… ti prego!” Harold porse il libro a Lindsay, supplicandola di risolvere l’espressione in modo rapido ed indolore.
La ragazza prese il libro e il gessetto bianco. Guardò quest’ultimo e dalla tasca della sua gonna arancione estrasse uno specchietto, che aprì. Cominciò a passarsi il gessetto sul contorno dei suoi occhi azzurri, tracciando una scia bianca lungo tutto il loro perimetro.
“Ho sempre sospettato che usassero le matite per gli occhi per scrivere sulle lavagne” disse lei mostrando ad Harold un sorriso innocente.
Harold rimase a bocca aperta per la frase stupida di Lindsay. Come poteva pensare che i gessetti delle lavagne fossero delle matite per gli occhi?! Si passò le mani dalla fronte al mento, sfregandosi la faccia dalla disperazione. “Senti, tu copia…” si limitò a dire.
“D’accordo” disse Lindsay, iniziando a copiare un’espressione del libro “Aritmetica per Principianti”.
Una volta terminata la breve espressione, Lindsay guardò la sua opera e cominciò a disegnare dei fiori molto belli agli angoli della lavagna. Harold la guardò con la coda dell’occhio, e si chiese cosa caspita stesse facendo.
Una volta terminati i lavori artistici, la bionda guardò di nuovo l’espressione con aria interrogativa. Guardò bene ogni numero e ogni simbolo per capire cosa bisognasse fare.
“Ehm… Lindsay, devi risolverla” disse Harold indicando l’espressione, sperando che non stesse guardando i fiorellini che disegnò poco fa.
“Sì, ma qui c’è il 2, e qui c’è un puntino. Nella scorsa lezione non c’erano puntini!” disse giustificando i suoi dubbi.
Harold era al culmine della disperazione. Anche un bambino sapeva che quei puntini erano segno di moltiplicazione. Certo, nella lezione precedente al posto dei puntini c’erano le “x”, ma l’aveva avvertita che il segno nel corso del tempo sarebbe cambiato. Addirittura sarebbe scomparso!
“Lindsay, quei puntini sono il segno “per”, devi moltiplicare il due per il sei e sotto la linea di frazione c’è un tre alla seconda. Perciò significa che devi dividerlo per nove una volta moltiplicati i termini del numeratore.” Disse Harold spiegandole come muoversi alla prima frazione, indicandole i numeri e i segni.
Lindsay capì cosa doveva fare. Fece roteare il gessetto tra le dita e cominciò a scrivere il risultato:
“Uno punto tre” disse la bionda soddisfatta “Sono un vero genio”.
“Ottimo, stai facendo dei passi avanti. Ora fammi questa” disse Harold indicandole l’ultima espressione dell’ultima pagina.
Lindsay era sicura di sé; ma la sua sicurezza svanì quando guardò l’ultima espressione.
Era l’Armageddon sotto forma di numeri e simboli matematici. Una cosa chilometrica con doppia frazione, ricca di parentesi graffe, quadre e tonde. Una vera e propria impresa da Einstein.
Lindsay fece un respiro profondo e disse ad Harold: “Ok, ma dopo questa basta. E’ come farne dieci di seguito”.
In effetti Harold si rese conto di aver esagerato un pochino rifilandole quella “cosa”.
“Va bene, in effetti è un po’ difficile. Facciamo un patto: se riesci a risolverla entro un quarto d’ora, io ti porto in giro per i negozi. Se superi il limite di tempo ti vado a comprare uno smalto e se non ce la fai… niente.” Disse il ragazzo secchione, proponendo un patto allettante alla bionda.
“Oh, io voglio una maglietta tanto carina con su degli occhiali da sole. Accetto, mi metto al lavoro”.
Detto questo, Lindsay cominciò a ricopiare l’espressione. Nel frattempo, Harold leggeva un libro intitolato “Astronomia. Leggi di Newton e di Keplero spiegate in trentasei capitoli”.
Il rumore del gessetto che picchiettava a velocità fulminea sulla lavagna stava a significare che Lindsay era disposta a tutto pur di avere quella maglietta alla moda. Era decisa e determinata, controllava ogni calcolo per sicurezza e poi, proseguiva a risolvere la mega-espressione.
“Fatto!” Disse Lindsay posando il gessetto consumato sulla cattedra per ricevere l’attenzione di Harold.
Quest’ultimo si alzò e controllò il risultato sul libro, evidenziato in blu.
Era corretto.
“Be’ Lindsay, ce l’hai fatta; anche i calcoli sembrano giusti.” Disse elogiandola.
“Davvero? Non ci posso credere! Ora andiamo a fare shopping?” La biondina era così euforica che prese il libro di matematica e lo scaraventò in malo modo sulla cattedra, facendolo scivolare fino a farlo cadere dalla parte opposta.
“Mi spiace, ma ci hai messo troppo tempo. Ti comprerò uno smalto.” Disse consolandola.
Lindsay si rattristò. Andò a raccogliere il libro con un’espressione da cane bastonato, lo riposò sulla cattedra e lentamente si diresse fuori dall’aula nella quale si era svolta la lezione.
Harold abbassò il capo e riaprì la pagina dell’espressione chilometrica.
Era davvero lunga.
Pensò che una del suo Quoziente Intellettivo, fare un’espressione simile fosse un’impresa davvero notevole. Inoltre non era nemmeno fuori tempo di così tanto, solo di cinque minuti.
Harold si convinse. Era stato troppo severo; doveva premiarla in qualche modo, e uno smalto da quattro soldi non sarebbe certo stato carino da parte sua.
“Tuttavia Lindsay…” disse Harold cercando di fermarla in tempo, prima che uscisse dalla porta “hai mostrato una grande forza di volontà. Quindi… facciamo finta che tu l’abbia finita in due millesimi di secondo ok?”
Sul viso di Lindsay riapparve il sorriso. La bionda corse verso Harold, che abbracciò e baciò su entrambe le guance.
Lo prese per la mano e corsero nei negozi più belli del posto.
Lindsay riuscì a comprare la sua maglietta preferita.
Harold, invece, riuscì ad avere il suo numero di cellulare.


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Vi ringrazio infinitamente per aver letto la shot.
Spero che sia stata di vostro gadimento ^^ Vorrei comunque precisare che l'avvertimento Crack Pairing che ho messo era per evitare disguidi e cose del genere.
Ovviamente Lindsay e Harold non sono una coppia, e sinceramente, la ship non mi garba più di tanto. Ammetto però che sembrano carini in un contesto del genere, non trovate!?
Beh, accetto commenti di qualsiasi tipo.
A presto!


   
 
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