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Autore: LadyCuorediGhiaccio    17/07/2016    1 recensioni
Spoiler 6x09. Battle of Bastards. I pensieri di Rickon Stark.
Non era abituato alla luce, gli parve quasi che i suoi occhi bruciassero. Quando finalmente aprì gli occhi, scrutò i vessilli: uomini scuoiati a testa in giù, su sfondo nero. Dunque l'ora era giunta!
Rickon si sentiva così impotente, così vittima di un gioco macabro più grande di lui; non poteva fare altro che obbedire, per cercare di sopravvivere il più a lungo che poteva.
" Mi legano come se fossi un cane... mi trascinano come se fossi uno schiavo. Antichi dei, madre, padre: proteggetemi, ve ne prego. "
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jon Snow, Ramsay Bolton, Rickon Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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rickon
E alla fine l'inverno regnò.

Sembrava di sentirlo fin dentro le ossa, il povero Rickon. Il famigerato inverno, soggetto indiscusso del motto della sua nobile casata. "L'inverno sta arrivando", ricordava spesso il lord suo padre. Si, sta arrivando, ed esso sembrava portarsi via anche le sue più recondite speranze. Chiuso lì, in una cella, sporco del suo stesso umano materiale fecale. La Vecchia Nan, spesso si lamentava del fatto che non fosse un piccolo lord per bene. Era solo un bambino vivace di quattro anni.
Ma la vecchia Nan non c'era più, e nemmeno la lady sua madre e Robb, e Cagnaccio e Vento Grigio. Era rimasto solo, solo con i suoi, ormai,  acerbi ricordi. La sua era stata una breve vita da villano vagabondo, costretto a nascondersi e consegnato in pasto al suo nemico, da coloro che avrebbero dovuto proteggerlo, nel nome degli Stark.
Tutti i ragazzini della sua età erano, probabilmente, scudieri presso qualche valoroso cavaliere.
<< A me è stato negato, questo onore. >> pensò Rickon.
Era affamato, stanco, impaurito. Non toccava cibo ormai da una settimana, il povero Rickon.
<< Una pasto sontuoso per l'ultimo rampollo Stark! >>  si divertiva  a schernirlo quel mostro,  presentandogli disgustose viscere di gatto in una scodella.

L'alba stava per arrivare, e così il suo destino bussava infausto alla sua porta. Lord Bolton gli aveva assicurato che avrebbe rivisto suo fratello Jon, con quel solito sorriso furbo e mascalzone. Gli incuteva terrore, aveva già capito che il suo nemico era un sadico, pazzo masochista. Lo aveva sperimentato sulla sua pelle. O almeno, su ciò che restava dei calli dei suoi piedi.
Alle prime luci del mattino, gli uomini dei Bolton lo prelevarono, lo legarono, e lo trascinarono con forza fuori dalle cellette dei mastini.
Non era abituato alla luce, gli parve quasi che i suoi occhi bruciassero. Quando finalmente aprì gli occhi, scrutò i vessilli: uomini scuoiati a testa in giù, su sfondo nero. Dunque l'ora era giunta!
Rickon si sentiva così impotente, così vittima di un gioco macabro più grande di lui; non poteva fare altro che obbedire, per cercare di sopravvivere il più a lungo che poteva.
" Mi legano come se fossi un cane... mi trascinano come se fossi uno schiavo. Antichi dei, madre, padre: proteggetemi, ve ne prego. "

Uomini a cavallo, guerrieri, arcieri: Rickon li vedeva, ma era troppo impaurito per riuscire a focalizzare la formazione; non che avesse mai avuto del tempo a sufficienza per poter capire qualcosa di guerra. Guardava i suoi piedi, concentrandosi per posizionare i piedi nella giusta posizione, giusto per smorzare il panico che incombeva.
Dove sarebbero andati? Avrebbero ucciso Jon? E Jon, sarebbe stato lì ad attenderlo? O, secondo lui, era ormai spacciato?
Aiuto ".
Il suo detentore si fermò, e spinse la corda per spronarlo ad avanzare. Rickon obbedi a quel silenzioso comando.
Sfoderò un pugnale, e con esso il suo cuore si fermò.
<< Dei, fate sì che non sia troppo doloroso. Che finisca subito! >> In un rapido secondo, gli venne in mente sua sorella Sansa. Era solita pregare nel parco degli dei, un tempo che gli parve ormai dimenticato.
Ma, sorprendentemente, Ramsey lo liberò.
Cosa significa tutto ciò?  È forse impazzito? "
<< Ti piace giocare, ragazzino? Facciamo un gioco. >>
Quel suo insopportabile ghigno. Non voleva affatto giocare con lui, voleva solo sparire. Cambiare nome, identità, e fare il contadino, se necessario.
<< Corri da tuo fratello. Prima riesci ad arrivare da lui, prima riuscirai a rivederlo. Tutto qua. Facile facile. >>
" Jon, sei qui? "
Quanto sollievo nel rivedere la figura rassicurante di suo fratello Jon, anche se lontano. Avrebbe voluto colmare quella distanza in men che non si dica, pur di assaporare quel dolce gusto che sapeva di casa, di famiglia... di amore.
<< Pronto? Via! >>
Rickon era un po' incerto, cominciò a camminare nel dubbio. Eppure c'era qualcosa che non lo convinceva, era troppo facile.
Si girò nuovamente verso l'usurpatore della sua casa.
<< No, devi correre, ricordi? Sono le regole! >>
Il terrore dilagò alla vista dell'arciere. Un'intuizione fulminea lo intimò a scappare, e Rickon non tradì il suo istinto.
" Merda! "
Cominciò a correre, con tutta la forza che aveva in corpo. Se solo fosse stato in forze!
Anche Jon aveva intuito il pericolo. Era saltato in groppa al suo cavallo, in una corsa che sapeva di impossibile.
" Gambe mie, ve ne prego! Non lasciatemi proprio adesso!"
La prima freccia lo aveva mancato. Questo gli diede speranza. Anche Jon correva in suo aiuto, la corsa disperata della salvezza.
" Fratello mio! Non voglio mollare!"
" Ho tanto da imparare! Devi insegnarmi a tirare con l'arco, così come facevi con Bran! Devi insegnarmi ad usare la spada, voglio essere l'orgoglio del lord nostro padre!"
Altre due frecce lo mancarono, di cui una quasi per un pelo. Ce la stava facendo! Riusciva quasi a distinguere i riccioli di Jon, legati come Lord Eddard usava fare.
Bastava un solo unico sforzo, e sarebbe stato salvo. Sarebbero stati insieme, di nuovo. Non doveva più scappare, ormai.
< Agh.... >>
Gli si mozzò il respiro. La freccia aveva centrato il suo cuore, proprio quando era ad un passo dalla felicità.
" Sono solo un povero stupido."
Rickon si maledisse per aver anche solo osato sperare, una vita diversa. Migliore. Dopotutto, era uno Stark. E da bravo Stark, gli toccava soccombere, come gli altri prima di lui.
Con la disperazione nel cuore, esalò il suo ultimo respiro.

Note: Uff, era scontato che morisse, ma ho sperato fino all'ultimo che due membri della famiglia Stark riuscissero a rivedersi dopo anni, oltre Sansa e Jon. Sigh. Se riesco, posterò anche i pensieri di Tommen e Cersei.

 
   
 
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