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Autore: Rogues    22/04/2009    4 recensioni
"O Camus, a volte vorrei che tu fossi diverso" Non sempre la persona che amiamo è come vorremmo che fosse... A volte è solo se stessa. Che sia, forse, il caso di ovviare a questo inconveniente? Ai posteri ed a Milo l'ardua sentenza.
Genere: Parodia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come mi vorresti?



La notte regnava ormai sovrana e per il Santuario era ora di spegnere la luce.
Pregustando il meritato riposo, tutti si preparavano per andare a letto osservando rigidi e severi rituali... soprattutto nell'ottava casa.
"Camus, dammi un bacio"
"Milo, non mi sembra il caso"
"Perchè no? Dai, dai, dai, dammi un bacio"
"Milo, ti prego calmati"
"Solo se mi dai un bacio. Su, cosa ti costa?" L'intraprendente Cavaliere si avvicino furtivo al rassegnato compagno "Non fare il ghiacciolo!"
"Non c'è modo di farti cambiare idea?"
"Direi proprio di no"
Detto questo prese tra le mani il viso dell' amico e scoccò un sonante bacio sulle sua labbra.
"Contento ora?" Sbuffò Camus dandogli le spalle
"Non esattamente. Più tardi lo sarò sicuramente."
"Più tardi quando? Non credi che sia ora di dormire?"
"Forse sì, solo per il momento"
"Buonanotte Milo"
"Mmhh"
"Milo?"
"Sì?"
"Potresti ritirare le tue, ormai troppo sviluppate, zampette? Non riesco a muovermi"
"No. Ora zitto, abbracciarmi e dormi"
"Ma... Niente, notte."

Era trascorsa più di un'ora ed il padrone di casa non riusciva ancora ad addormentarsi, continuava a fissare il suo aitante compagno che ronfava sereno accanto a lui, perso tra le braccia di Morfeo.
"O Camus, a volte vorrei che tu fossi diverso" disse accarezzando i capelli del Cavaliere dell'Acquario, poi si accucciò accanto a lui e tentò di lasciarsi lentamente cullare dai suoi pensieri, peccato che il sonno sopraggiunse prima che potesse ricordarsi quali fossero.

Il sole splendeva alto su Atene, gli uccellini cinguettavano allegramente ed il Cavaliere dello Scorpione riprendeva lentamente coscienza, allungando un braccio verso l'altro capo del letto alla ricerca del suo ospite.
"Mmhh ... buongiorno Cam... Camus?!" Con suo grande stupore nessuna figura umana giaceva al suo fianco, tantomeno quella del Cavaliere dell'undicesima casa.
"Avrà sicuramente avuto un buon motivo per sparire, oltretutto senza avvertirmi. Non che sia in ansia, non sono certo preoccupato che qualche altro allievo lo abbia congelato."
Detto questo, gettò via le coperte e si avviò verso il bagno, pronto ad accogliere pacificamente le ragioni dell'improvvisa sparizione.

Dall'undicesima casa si levava uno strano suono. Un suono sinistro. Nessun mortale aveva fino ad ora udito una melodita tanto straziante e tanto insolita provenire dalla dimora del Saint dell'Acquario...
"Voulez-vous ... a randez-vous... Tomorrow..."
"Si può sapere che fine avevi fatto stamatt... Tu ... io non ... posso ... Camus ... tu ... STAI CANTANDO!?" Farfuglio Milo che, dopo aver fatto una mite irruzione nella dimora del canterino amico, avanzava sconvolto verso lo stesso.
"Milo!" Mormorò, voltandosi lentamente, il diretto interessato "Finalmente sei qui!" E gli si avvicinò con andatura flessuosa ed ancheggiante.
Carezzò dolcemente il viso dell'altro, spostando una ciocca di capelli, e gli sussurrò sensualmente all' orecchio:
"Don't you know where I come from. Can't you feel love coming on"
"Come, scusa? Camus, sei sicuro di star bene? Come mai sei scomparso stamattina?" Il custode dell'ottava casa allontanò il compagno, sorpreso per l'inusuale manifestazione di affetto.
"Certo, non mi sono mai sentito meglio. Stamattina avevo premura di sistemare i capelli e dovevo assolutamente indossare qualcosa di più comodo. Ora vieni qui, non far sì che la mia attesa sia stata vana. E' il momento di un caldo abbraccio"
"Caldo abbraccio? Sistemare i capelli? Canti, mi abbracci e ... Come sei vestito?"
Milo indietreggiò leggermente per ammirare, nel pieno dello splendore, il suo interlocutore che, a dispetto di tutte le previsioni, sembrava fosse entrato a far parte del Moulin Rouge. All'ameno quadretto,però, mancava l'immancabile: la giarrettiera.
"Beh, cosa c'è?" Rispose stizzito il futuro reinterprete di Lady Marmalade
"Irrompi in casa mia, respingi il mio amore e critichi il mio abbigliamento. Sai essere così insensibile a volte" e con questo si voltò, abbassò il capo e si abbandonò al calore delle sue lacrime... Un attimo: "il calore delle sue lacrime"? La cosa sembrò strana anche al diretto interessato che, ciononostante, decise di concentrarsi sul male di vivere che aveva appena incontrato.
"Su, Camus, scusami. Ti prego, perdonami. Sono stato insensibile, è che sei così diverso dal solito ed io non ci sono abituato, tutto qui" sorrise il Cavaliere dello Scorpione, avvicinandosi cautamente al gemente e piangente amante.
"Pensi che sia così facile convincermi?" Fu la stizzita risponsta dell'altro "Sei meschino! Credi forse che sotto questa mia travolgente bellezza, contornata da una inesauribile sensualità, non ci sia un cuore che batte? Pensi che questo marmoreo corpo non contenga un animo... caldo?" Bisbigliata l'ultima parola tentò di andar via, ma fu prontamente bloccato dal meschino - ed alquanto sconvolto - compagno di battaglie.
"Mi dispiace. Sono davvero costernato. So bene che in te sono continuamente in corso reazioni termonucleari, solo che in genere riesci a celarle con maestia. Vieni qui, risolviamo tutto con un abbraccio?" Proposta accompagnata da un ammiccante sorriso a trentadue denti.
"Mmhh, sei davvero dispiaciuto?"
"Non potrei non esserlo, te lo assicuro" avvicinandosi sempre più all'altro
"E sei davvero consapevole del fuoco che ribolle sotto queste gelide, ma non meno stupende, spoglie? Voulez-vous coucher avec moi?"
"Certo che sì, sei incandesc... Cosa?! Voulez che? Non credo di aver cap..."
"Ooooo Milo, sono tutto tuo! Gggrrrrr!" E si gettò tra le braccia dell'incredulo "Scorpione".
Purtroppo, o per fortuna, il felino balzo dell'impetuoso Cavaliere dell'Acquario non andò a buon fine a causa di una presenza imprevista.
"Buongiorno Camus, posso entrare? Certo che posso, che domande. Sono diretto alla quarta casa, quel maledetto crostaceo deve assolutamente innaffiare le mie rose. Ho appena messo lo smalto e non posso rischiare di compromettere questo capolavoro, come ben sai... No, cosa vuoi saperne tu. Ad ogni modo, ho assuluta premura di passare, è urgente." Il Cavaliere dei Pesci avanzò indisturbato senza prestare attenzione ai due simbiotici amanti.
"Aphrodite! Cosa ci fai qui? Non ti rendi conto di aver appena interrotto un ... intimo colloquio!" Intervenne Camus seccato, saldamente avvinghiato al pavimento ed all'inerme aracnide.
"Dunque? Non capisco dove sia il problema. E' già tanto che mi sia soffermato in questa casa per più di qualche istante. La mia è una reale situazione di emergenza, hai idea di quanto sia dannosa questa temperatura siberiana per il mio smalto! E per la mia pelle, poi!" Le ultime parole furono pronunciate con un filo di voce, accompagnato da un teatrale, nondimeno di grande effetto, mancamento.
"Beh, è affar tuo. Hai il mio permesso per passare... Ed anche per rimanere" ammiccò maliziosamente il padrone di casa.
Milo intervenne, rialzandosi, prima che Aphorodite potesse ribattere
"Aphrodite, procedi! Come vedi anche questa è una situazione di emergenza" si trascinò lentamente verso il Cavaliere della dodicesima casa portando con sè Camus, avviluppato a lui a mò di cozza su uno scoglio.
"Capisco. E' forse accaduto qualche tragico evento di cui dovrei essere a conoscenza? No, fermo!" Fece segno con la mano, rivolto a Milo "Non dirmelo, non mi interessa."
"Bene, ora puoi tener fede ai tuoi piani e dirigerti verso la Casa del Cancro, no?"
Chiese con un ghigno lo Scorpione, cercando di divincolarsi dalla morsa del custode dell'undicesimo tempio.
"Con vero piacere. Che gentaglia!" Con ciò, Aphrodite si avviò verso l'uscita "Ah, Milo"
"Sì?"
"Hai qualcosa sulla schiena" disse l'altro senza voltarsi
"Cosa!? Cosa?!" Fu la risposta di Milo, che iniziò a girare su se stesso alla ricerca di "quel qualcosa"
"Un Camus!"
"Grazie mille, ne avevo un vago sentore"
"Figurati" il custode della dodicesima casa scostò elegantemente i capelli dalle spalle e riprese il suo lungo cammino.
"Aphrodite, aspetta!" Questa volta era Camus a chiamarlo "Non vuoi unirti a noi?!"

La situazione gli stava decisamente sfuggendo di mano, non era pronto ad un Camus così.
Milo continuava a passeggiare ansiosamente attraverso le stanze della sua dimora, riflettendo sugli avvenimenti della mattina: Un iceber trasformato in un vulcano nell'arco di una notte.
Era sicuramente accaduto qualcosa. Non che gli dispiacesse un Camus più audace, più intrapendente ... più focoso. In fondo era quello che aveva sempre voluto, no? Non era proprio così che voleva il suo cavaliere? Eppure c'era qualcosa che non andava, ad esempio la proposta di un menage a trois con qualunque altro essere vivente. Sì, la situazione stava decisamente sfuggendogli di mano.
Questi intensi pensieri furono interrotti dal sopraggiungere del protagonista degli stessi.
"Milo" sospirò il signore dei bollenti ghiacci "Milo, dove sei?" E decise che diventare un tutt'uno con una delle colonne della Casa dello Scorpione fosse uno dei modi migliori per attenderne il custode.
"Milo, ti sto aspettando"
"Ehi, Camus. Scusami, ero impegnato e non mi ero reso conto che fossi arrivato ... ma quel pilastro sicuramente sì" disse raggiungendo il suo ospite e rimanendo senza fiato di fronte all'allarmante vista del suo amante ricoperto da un boa:
"Ehm, potresti cortesemente spiegarmi cosa stai facendo? E cosa ci fa quel coso attorno al tuo collo?"
"Ero in tua trepidante attesa" bisbigliò Camus e si avvicinò al suo interlocutore
"Ed anche lui" questa volta si rivolse all'inanimato ammasso di piume che lo circondava e con il quale catturò la sua vittima.
"Dopo l'intensa mattinata non pensavo che ti rimanessero forze, almeno non prima della cena. Non sarebbe il caso di mangiare? E' pronto" sogghignò l'aracnide, cincendo la vita del compagno
"Sono un uomo pieno di risorse ed a questo proposito la cena potrà attendere. Ho una sorpresa per te..."
La reazione dello Scorpione non fu esattamente proporzionata all'entusiasmo di Camus
"Cos.. Cosa sono quelle cose?" Si allontanò terrorizzato
"Manette!" Rispose l'altro, euforico "Dai, vieni qui. Ne ho portate due paia, per tutte le tue zampette."
"Ho... ho capito, mi stai prendendo in giro. Sei stato davvero simpatico" disse sollevato Milo dandogli una pacca sulla spalla, ma la sua mano fu prontamente intercettata.
"Questa è mia" disse il Cavaliere dell'Acquario stringendo una delle due manette attorno allo sfortunato organo prensile dello sconcertato possessore. "Ora giochiamo un pò, cattivone"
"Giocare? Non sono bravo a giocare, perchè non ci sediamo un attimo e parliamo, eh?" Cercò di allontanarsi, ma l'altro lo tirò a sè.
"Abbiamo perso così tanto tempo a parlare, ora è il momento per... Giuchie, ghiuchie, ya ya dada" verso accompagnato da un convulso movimento del sedere.
"E se prima facessimo la pappa? Eh?" Tentò, disperato, di convincerlo, ma furono tutti tentativi vani
"Milo, vieni qui. Ti vedo un pò contrariato, avresti preferito la frusta?" Ribattè sinceramente preoccupato Camus "Vuoi che chieda ad Aiolia se può prestarmene una?"
"Aiolia ha una frusta?!" Replicò turbato il padrone di casa
"Anche più di una. Allora vado a prenderla? E' questo il problema?"
"No, non è questo il problema. Camus, cosa ti sta succedendo? Sei diverso, un'altra persona!"
Questa volta l'esasperazione lo portò a spezzare le manette che imbrigliavano una delle sue mani.
"Beh, forse sono un pò più audace. Che male c'è? Siamo giovani, siamo in forze ... siamo incandescenti! Approfittiamone!" Portò un dito alla bocca, poi sul petto e ciò che ne risultò fu un sonante "Cshhhhh"
"Cos'era quel verso?"
"Il rumore della passione!"
"Camus, basta così. Normalmente sarei entusiasta di questo tuo cambiamento, ma è troppo. Non è così che ti voglio!"
"E dimmi" controbattè la Torcia Umana "Come mi vorresti?" posò le mani sui fianchi e sogghignò
"Ti vorrei ... ti vorrei ... ti vorrei così come sei. No, ti voglio com'eri. Freddo, raziocinante, un pò frigido, ma con un cuore di panna!" Preso dalla foga si avvicinò al compagno ed iniziò a scuoterlo violentemente "Esci da questo corpo! Camus se ci sei batti un colpo!"
Ed il colpo arrivò, forte e chiaro, proprio sulla sua testa.
"Bene, sono felice che tu lo abbia detto, ieri sera non sembrava che fossi di questo avviso" il sospiro, che il custode della dodicesima casa aveva sostituito alla voce durante tutta la giornata, tornò ad essere un suono chiaro e deciso.
"Camus? Sei davvero tu?" Fu tutto ciò che Milo riuscì a pronunciare prima di gettarsi in lacrime tra le braccia del redivivo signore dei ghiacci
"Certo che sono io. Chi altri volevi che fosse? Ora, potresti cortesemente scollarti dal mio corpo?" Rispose l'altro in tutta la sua ritrovata impassibilità.
"No, non ho intenzione di staccarmi. Scusa per ieri sera, credevo,speravo che fossi diverso, ma ho scoperto che il freddo mi piace" e lo strinse ancor più forte a sè, soffocando nell'ingombrante boa.
"Buono a sapersi, perchè non ci saranno altre lezioni del genere." Con ciò, si liberò dalla morsa che lo cingeva e si avviò verso l'uscita.
"Dove stai andando?" Chiese il padrone di casa, ancora in lacrime
"A casa, a dormire. Notte Milo."
"Mi lasci così? Ora che ti ho ritrovato? Vengo con te"
"Come desideri, a condizione che non dirsturbi il mio sonno."
"Tutto quello che vuoi" disse il Cavaliere dello Scorpione, riacquistando le energie perse piangendo.
"Farai il bravo, intesi?" Lo interrògo Camus senza voltarsi, rimbrottandolo come si stesse rivolgendo ad un bambino
"Promesso, ora andiamo!" Fu la pronta risposta dell'altro che iniziò a corrergli incontro, quando...
"Ah, Milo"
"Sì?"
"Non dimenticare di portare le manette" detto questo abbandonò altezzosamente l'ottava casa, dopo aver accuratamente sistemato il boa, alla volta della propria rovente dimora.



Spero che vi piaccia. Ditemi cosa ne pensate :) E' una piccola storiella demenziale che ha lo scopo di divertire. Mi auguro che non sia offensiva per nessuno, se così fosse, mi scuso :)
  
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