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Autore: Echocide    18/07/2016    6 recensioni
Secoli fa, furono creati sette gioielli magici che donavano dei poteri fantastici: I Miraculous.
Durante la storia, questi gioielli sono stati usati dagli eroi per salvare l’umanità.
Due di questi erano più potenti degli altri: gli orecchini della coccinella, con il potere della creazione; e l’anello del gatto nero, con il potere della distruzione.
La leggenda dice che a colui, che avrebbe avuto entrambi i gioielli, sarebbe stato donato il potere assoluto.

Sono passati quattro anni da quando Ladybug e Chat Noir sono riusciti a battere Papillon e a portarlo dalla parte del bene: Adrien e Marinette sono ormai una coppia e hanno appeso al chiodo la maschera da supereroi.
Ma una nuova minaccia giunge a Parigi e nuovi eroi affiancheranno il duo...
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quantum Universe'
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Titolo: Miraculous Heroes
Personaggi: Adrien Agreste, Marinette Dupain-Cheng, Altri
Genere: azione, romantico, sovrannaturale
Rating: NC13
Avvertimenti: longfic, what if...?, original character
Wordcount: 2.995 (Fidipù)
Note: Ed eccoci all'ultima battaglia fra i nostri eroi e Coeur Noir. Sinceramente spero vi piaccia, come vi è piaciuta la storia: lo dico e lo ripeto, sono negata nelle battaglie e, in special modo, in quelle finali.
E comunque ci siamo, siamo quasi alla fine...
Spero che vi piacciano anche le guest star di questo capitolo.
Per concludere, voglio ringraziare tutti voi che commentate, leggete in silenzio e inserite questa storia in una delle vostre liste.
Grazie infinite!



Ladybug osservò l’esercito che li attendeva dall’altra parte del Pont d’Iéna: i guerrieri neri si erano ammassati all’entrata, irrompendo nella struttura, e la ragazza fu certa che lo scontro sarebbe iniziato molto prima che loro sei arrivassero dall’altro lato della Senna; allungò una mano, afferrando quella di Chat e stringendola forte: «Andrà tutto bene, Ladybug.» le mormorò il ragazzo, ricambiando la stretta: «E in ogni caso, non ho niente di cui pentirmi.» La ragazza si voltò verso il suo compagno, osservando lo sguardo verde sicuro e pronto: «Qualsiasi cosa accada, sono contento di averti incontrata.»
«Ehi.» sbottò Volpina, voltandosi verso di loro e fissandoli: «Niente discorsi tristi: faremo tanta bua a quei simpatici esserini là, la faremo anche a Coeur Noir e quando la giornata sarà finita saremo tutti da Starbucks.»
«Qualcuno mi salvi da Starbucks.» dichiarò esasperato Peacock, alzando il viso verso il cielo: «E dalla tua fissa per il caffè.»
«Problemi, piumino?»
«Ho una lunga lista dei miei problemi con la tua fissa per il caffè…»
«Io direi di andare.» mormorò Bee, posando una mano sulla spalla di Peacock e sorridendogli: «Prima cominciamo questa cosa, prima finirà, no?»
Ladybug annuì con la testa, stringendo un poco la mano di Chat e lasciandola andare: si voltò verso il Trocadéro, ove avevano lasciato il maestro Fu e pregò che la sua magia – non sapeva davvero come altro definire ciò – funzionasse: «Andiamo.»


Gabriel aprì la pesante porta di metallo, osservando quel luogo così familiare: l’enorme rosone che illuminava l’interno della cupola, la stanza spoglia e piena di polvere: «Perché siamo di nuovo qui?» domandò Nooroo, volando all’interno della stanza e facendo alzare uno sciame di farfalle candide, mentre l’uomo richiudeva dietro di sé l’uscio, sigillando la stanza.
«Sinceramente io non sono un grande combattente.» dichiarò Gabriel, aggiustandosi la cravatta e abbozzando un sorriso: «Inizio ad avere una certa età, ma c’è una cosa che posso fare…Nooroo, trasformarmi.»


Camminavano fianco a fianco, quasi sincronizzati nei movimenti, lo sguardo fisso e battagliero sui loro avversari: un passo dietro l’altro si stavano avvicinando alla metà del ponte e, presto, sarebbe iniziato lo scontro. Chat mise mano al suo bastone roteandolo e tenendo poi in verticale, con la mano sinistra; Ladybug iniziò a giocherellare con lo yo-yo, lanciandolo verso il basso e tirandolo nuovamente su, al fianco della ragazza, Volpina, teneva pronto il suo flauto mentre Tortoise si stava assicurando il suo scudo al polso sinistro; Bee aveva tirato su le braccia, caricando i suoi bracciali con i pungiglioni e, infine, Peacock aveva messo mano ai suoi ventagli.
Pronti alla battaglia.
«Si stanno avvicinando.» commentò Tortoise, osservando i guerrieri avanzare sul ponte: un piccolo drappello, quasi in avanscoperta, era giunto fino alla metà della strada: «Non ci arriviamo dall’altra parte senza combattere.»
«L’avevamo messo in conto, Torty.» dichiarò Chat, facendo l’occhiolino al compagno: «Che ne dici di aprire le danze, eh amico?»
Tortoise sorrise, facendo un passo indietro e, afferrato lo scudo come se fosse stato un discobolo, lo lanciò verso i soldati di Chiyou: «Fa che la magia di Fu funzioni. Fa che la magia di Fu funzioni.» mormorò, tirandosi su e osservando i guerrieri colpiti dal disco dividersi letteralmente in due e svanire in una nuvola di fumo.
Esattamente come quando Ladybug li purificava.
«Ok.» sentenziò l’eroe verde, afferrando la sua arma che, come un boomerang, era tornata dal possessore: «Direi che il maestro sta facendo un ottimo lavoro.»
Chat annuì, roteando l’arma e sorridendo: «Bene, direi che è giunto il momento di fargli vedere contro chi si sono messi.»


Farfalle bianche volavano per tutta Parigi, posandosi qua e là, entrando in oggetti che appartenevano a qualcuno; Papillon era fermo al centro del suo vecchio covo, avvertendo le connessioni che si moltiplicavano e, quando anche l’ultimo insetto candido fu assimilato, aprì le palpebre: «Io sono Papillon…»


Bee colpì con un pungiglione un guerriero, allungando poi il braccio destro e sparando il secondo colpo; alzò nuovamente le braccia, ricaricando le sue armi e inspirando profondamente, iniziando a sparare un colpo dietro l’altro e avanzando lungo il ponte: «Sono in troppi.» sentenziò, voltandosi verso Peacock che stava prendendo a ingaggiando un corpo a corpo con due guerrieri.
Il giovane assestò un colpo e, aperto un ventaglio, tagliò il collo dell’avversario: «Prova a dirglielo.» dichiarò, assestando un calcio e spedendo uno degli avversari contro altri tre: «Ma penso che abbiano fatto della superiorità numerica il loro vanto.»
«Dietro di te.» dichiarò Bee, alzando un braccio e sparando un colpo, mentre Peacock si abbassava e girava su se stesso, osservando il nemico cadere a terra e diventare fumo.
«A buon rendere.» sentenziò, osservando Volpina e Ladybug combattere poco distanti da lui: «Immagino che i nostri poteri speciali siano off limits, eh boss?»
«Sì.» sbuffò Ladybug, avvolgendo il cavo del suo yo-yo contro un guerriero nero e sbattendolo a terra: «Direi che non vanno proprio usati per ora.»
Chat ringhiò, usando il bastone come spada e disarmando uno dei guerrieri neri, colpendolo poi e spedendolo contro la balaustra di pietra del ponte, finendolo con un secondo colpo: «Vi rendete conto che non siamo ancora a metà del ponte?»
«Quando arriveremo da Chiyou saremo stanchi.» dichiarò Tortoise, posizionando lo scudo davanti a sé e iniziando a correre verso i guerrieri neri, travolgendone alcuni: «Ma penso sia la sua idea.»
«Questo è sleale.»
Tortoise sorrise, abbassando lo scudo e sorridendo: «Pensi che gli interessi?» domandò, indicando la Tour Eiffel e lanciando nuovamente il suo scudo come se fosse un fresbee: «Dobbiamo aprirci un varco o farlo per almeno uno di noi; oltretutto non penso che il maestro Fu possa reggere l’incantesimo per molto tempo…»
Lo sguardo di tutti si posò su Ladybug: «Non ci pensate nemmeno.» dichiarò la ragazza, assestando l’ennesimo colpo mortale a uno dei guerrieri: «Quella era la Ladybug prima di me.»
«Beh, my lady, non è detto che tu…»
«Ci apriremo un varco tutti assieme, perché io non potrò mai sconfiggerlo da sola: siamo una squadra e come tale ci comporteremo.»
«Il boss ha parlato.» sentenziò Peacock, muovendo le braccia come se si stesse riscaldando: «Ehi, simpaticoni, l’avete sentita, no? Dobbiamo aprirci un varco.»
Volpina, rimasta in silenzio fino a quel momento, sorrise e si portò il flauto alle labbra: «Squadra, eh?» mormorò, suonando poi alcune note e creando numerose copie di se stessa e dei suoi compagni: «Quindi direi che è il caso che ci affrontiate tutti quanti.» dichiarò, mandando in avanti il suo esercito personale e, usando il flauto come un bastone da combattimento, iniziò a colpire alcuni guerrieri vicini a lei.
Bee prese la mira, colpendo i nemici alle spalle di Tortoise, mentre questi ruotava su se stesso e lanciava per l’ennesima volta lo scudo, facendo danni sulla linea nemica; Chat Noir allungò il suo bastone e, iniziandolo a muovere da sinistra verso destra, spazzò via alcuni nemici: «Continuano a essere troppi, però.»


Fu socchiuse le palpebre, osservando i suoi pupilli – così colorati che risaltavano nel mare nero di guerrieri neri. A parte Chat Noir, ma si riconosceva benissimo per la capigliatura bionda – e sospirò: erano avanzati di poco e l’incantesimo che aveva lanciato assorbiva inesorabile le sue forze vitali.
Mi va bene. Se devo morire per permettere loro di sconfiggere Coeur Noir…lo farò volentieri.
E’ il prezzo per i miei errori.

«Sapevo che dovevo venire qua, dalla tua prima telefonata.» dichiarò una voce roca, facendolo voltare, incontrando la figura di Fa: era in piedi, a pochi passi da lui, il volto e il corpo avevano ceduto allo scorrere del tempo, ma nei suoi occhi vedeva lo stesso fuoco di quando era giovane.
A bocca aperta la osservò sedersi accanto a lui e posizionare le mani nel suo stesso modo: «E’ quello che ci insegnò Liu?»
«Sì.»
«Bene.» dichiarò la donna, socchiudendo gli occhi e Fu sentì la morsa dell’incantesimo farsi più lieve in lui.
«Grazie.»
«Non è stato un errore solo tuo. Anche io devo accollarmi questo peso.»


Peacock colpì un guerriero nero con il gomito, osservandolo cadere e poi si avventò su di lui, tagliandogli la gola: uno in meno.
Si voltò, sentendo la gioia per l’ennesima sconfitta svanire subito: per quanti ne sconfiggevano, altrettanti tornavano alla carica.
Fece vagare lo sguardo, trovando Bee in piedi poco distante, che guardava sconsolata la fiumana di guerrieri; dietro di lei, a pochi metri di distanza, Volpina stava proteggendo Tortoise, che si teneva una mano sulla fronte e respirava faticosamente. Peacock storse la bocca, sentendo un’imprecazione salirgli in gola, si voltò verso l’altra coppia, trovando Ladybug impegnata in uno scontro con due guerrieri neri, mentre Chat stava duellando con un altro: «Chat!» esclamò Peacock, osservando un nemico avvicinarsi cauto da dietro.
Il felino si voltò, non abbastanza in tempo per evitare l’affondo e venendo colpito di striscio: «Chat!» esclamò Ladybug, annientando subito i due contro cui stava lottando e avvicinandosi al compagno, posandogli una mano sulla guancia ferita e alzando lo sguardo verso i nuovi nemici che stavano sopraggiungendo: «Sono troppi…»
«Dobbiamo sconfiggerli.» dichiarò Chat Noir, alzandosi e osservando anche lui la nuova ondata: «Dobbiamo…» si fermò, notando delle sfere…anzi no, bolle… volare verso i nemici e intrappolarli, per poi salire verso l’alto: «Ma che cosa…?»
«Bubbler è qui!» esclamò una voce conosciuta, mentre la vecchia forma akumatizzata di Nino atterrava sulla balaustra di pietra, al fianco di Chat: colorato e con la fida arma sulla spalla, il vecchio nemico di Chat e Ladybug sorrise loro.
«E anche Lady Wifi!» esclamò la voce di Alya, facendo voltare i due verso la parte opposta, trovando la ragazza akumatizzata che lanciava simboli di stop verso alcuni guerrieri, fermando così la loro avanzata.
«Cosa sta succedendo?» domandò Volpina, osservando un golem di pietra correre lungo il ponte con al seguito uno slime rosa e un…mimo.
«Coeur de pierre. Horrificator. Le mime.» mormorò Ladybug, portandosi una mano alla bocca e osservando gli ex-nemici di lei e di Chat combattere al loro fianco; una risata acuta le fece alzare la testa e trovò Climatika che puntava il suo ombrello verso l’esercito scuro, creando ghiaccioli con il nemico all’interno.
«Climatika.» borbottò Chat, sbattendo le palpebre incredulo: «E quello è Dislocoeur!» esclamò, indicando la versione akumatizzata di Kim, che scagliava un dardo dietro l’altro.
«Ehi!» urlò Peacock, indicando uno Chat Noir che stava combattendo vicino a lui: «Perché ce un altro gattaccio? Non ne bastava uno solo?»
«L’Imposteur.» bisbigliò Ladybug, osservando attonita mentre accanto alla copia di Chat, la versione akumatizzata di Chloe stava annientando un altro guerriero nero: «Antibug? E…ehi, cosa…?»
«Penso che quello stia combattendo contro Invisible.» dichiarò Chat Noir, sorridendo alla vista del guerriero, che osservava la sua spada muoversi a mezz’aria: «E lì c’è Rogercop con Animan e Jackady. E quell’affare piramidale…beh, penso sia Gamer.»
Ladybug annuì, osservando Chronogirl combattere poco lontano assieme a Pharaoh, Princesse Fragance e Dessinateur: «Qualcuno mi può spiegare cosa sta succedendo lì?» domandò Bee, indicando un punto davanti a sé.
Numéric sorrise al gruppo di guerrieri neri, portandosi la mano all’obiettivo e sorridendo: «Guardate l’obiettivo.» dichiarò, scattando poi una foto e facendo scomparire il nemico, marciando poi tranquillo con al seguito un cavaliere in armatura nera e una bambina che, volando a mezz’aria, agitava la sua bacchetta.
«Quelli sono Numéric, Chavalier Noir e Marionettiste.» spiegò Ladybug, scuotendo il capo: «Non capisco. Sono tutte persone che erano state akumatizzate da Papillon e contro cui noi abbiamo combattuto…»
«Pure contro quello?» domandò Peacock, osservando Mr. Pigeon muoversi sconclusionato sulla balaustra, agitando il sedere e facendo versi strani: «Vi prego, ditemi che quello non è stato un supercattivo di Parigi…»
«Mr. Pigeon. Disagiante come sempre.» sentenziò Chat, scuotendo il capo: «Pennuto, quello è stato uno dei più difficili da battere.»
Un ruggito si levò nell’aria e un drago sorvolò la zona sopra il ponte, atterrando dalla parte opposta della Senna e iniziando a fare razzia dei guerrieri neri: «Guitar Villain!» esclamò Ladybug, osservando i loro ex-nemici: «Ma come…?»
«Sono stato io.» dichiarò Papillon, camminando tranquillo nella loro direzione e sorridendo al gruppetto: «Ho usato il mio potere per creare un esercito di campioni e usarlo contro l’esercito di Coeur Noir…»
«Ma come…?»
Papillon sorrise, posando una mano sulla spalla del figlio e osservando il gruppetto: «Andate a sconfiggere Coeur Noir. Qui ci pensiamo noi.»
I sei ragazzi annuirono, iniziando a correre verso la torre, ove Coeur Noir li attendeva, superando facilmente la zona occupata dall’esercito nemico: i guerrieri erano tenuti sotto controllo dai loro ex-nemici, permettendo loro di raggiungere facilmente l’altra parte della Senna e fermandosi, osservando la donna in nero ferma ai piedi della torre: «E così ce l’avete fatta…» mormorò, sorridendo loro: «Mi dispiace che sarete sconfitti da me.»
«Peacock. Il tuo potere.» dichiarò Ladybug, osservando Coeur Noir agitare le braccia e creare volute di fumo nero: «Ora!» urlò, mentre la nemica lanciava verso di loro frusta fatta di vapore scuro, facendoli balzare in ogni direzione.
Peacock annuì, socchiudendo gli occhi e inspirando profondamente: Dammi un indizio, qualsiasi.
Tortoise si posizionò davanti l’amico, parando le varie frustate con lo scudo, mentre Volpina suonò alcune note, creando una pozza di sabbie mobili ai piedi di Coeur Noir: «Pensi che le tue illusioni mi facciano effetto?» domandò la nemica, sferzando una voluta verso la ragazza in arancio e gettandola indietro.
«Volpina!»
«Sto bene! Pensa a difendere Peacock!»
Bee sparò alcuni colpi, puntando all’elmo nero che la donna teneva in testa: «Questo è per Alex!» esclamò, caricando l’ultimo colpo e lo sparò, colpendo la parte centrale del copricapo frantumandolo in mille pezzi.
Il cuore. Purificato.
Cuore? Purificato?
Solo il potere della creazione può farcela…
Potere della creazione. Purificare.
Ladybug! Lei aveva il potere della creazione e purificare…
Il suo yo-yo.

Peacock riaprì gli occhi, osservando la coccinella: «Ladybug! Devi purificare il cuore di Coeur Noir.» urlò, osservando poi Tortoise davanti a lui, che lo difendeva dagli attacchi nemici: «Ehi! Ragazzi! Dobbiamo permettere a Ladybug di purificarla. Boss, usa il Lucky Charm: un aiuto in più non fa mai male!»
Chat Noir annuì, azionando il suo potere e lo stesso fecero Volpina, Tortoise e Bee, mentre Ladybug invocava il Lucky Charm: «Ma cosa…?» mormorò la ragazza, ritrovandosi fra le mani uno specchio dall’aria antica.
«Mi spiegate che problemi hanno questi con gli specchi?» sbuffò Chat, scuotendo il capo e alzando gli occhi al cielo: «Cattivi, chi li capisce è bravo.»
 Ladybug osservò il monile, facendo scorrere le dita guantate di rosso sui simboli nel retro e trovandoli così simili a quelli che erano incisi sulla scatola che aveva contenuto il suo Miraculous: aveva capito come fare, come sconfiggere una volta per tutte Chiyou. «Bee! Volpina!» esclamò, voltandosi verso le due ragazze che annuirono al richiamo: «Fruste di energia e fuoco fatuo a volontà! Tortoise!»
«Agli ordini!»
«Come per Mogui, imprigionala in una delle tue barriere.»
«Peacock!»
«Sì, boss!»
Ladybug sorrise all’appellativo e si avvicinò al compagno: «Tu occupati di questo e usalo quando…beh, te ne accorgerai.» Peacock si rigirò lo specchio fra le mani, notando anche lui il simbolo e annuendo con la testa: «Chat!»
«Sì, my lady!»
La ragazza sorrise alla risposta immediata del compagno, avvicinandosi e posandogli la fronte contro il petto, sentendolo trattenere il respiro: «Qualsiasi cosa accada…» mormorò, alzando la testa e incontrando lo sguardo verde: «Io ti amo e sempre ti amerò. Distruggi quello specchio, quando tutto sarà finito.»
«My lady…»
«Fallo.»
«D’accordo.»
Ladybug annuì, roteando il suo yo-yo, voltandosi verso Coeur Noir e sorridendo: «Sei pronta al nostro ultimo scontro?»
«Ho già vinto contro una Portatrice del tuo Miraculous, ragazzina. Vincerò anche contro di te.»
«Ma io non sono sola.» dichiarò Ladybug, facendo un cenno verso Bee e Volpina: la prima evocò l’energia, trasformandola nelle sue mani e facendola diventare una frusta, dette alcuni colpi per terra, lanciandola poi contro Coeur Noir che, senza voltarsi, l’afferrò e ridacchiò; Volpina evocò fiammelle di fuoco fatuo attorno a sé, mentre Tortoise creava una barriera attorno alla donna che, allungando la mano libera davanti a sé, iniziò a contrastare il potere della tartaruga.
Volpina lanciò il suo fuoco fatuo, colpendo Coeur Noir agli occhi e questa dovette lasciar andare la frusta di energia di Bee, che svanì nell’aria, mentre Tortoise cercava di sopraffare la nemica: «Ora basta!» esclamò la donna, usando il suo potere e distruggendo la barriera e osservando i tre affannata: «Voi non mi sconfiggerete.»
«Lo credi tu.» dichiarò Ladybug, correndo verso di lei e aprendo il suo yo-yo, posandolo all’altezza del cuore di Coeur e rovinando con lei a terra: la donna si ribellava, mentre ogni energia della ragazza era confluita nel tenere la sua arma sopra il punto che Peacock le aveva indicato.
Coeur Noir urlò, gettando la testa all’indietro, mentre qualcosa di nero e fumoso usciva dal suo corpo: «Peacock ora!» urlò Ladybug, continuando a tenere ferma la sua arma e osservando inorridita Chiyou uscire dal corpo di Willhelmina – Bridgette – Hart.
Mi impossesserò di te e con il tuo Miraculous nessuno potrà fermarmi.
Ladybug osservò la nuvola fluttuare a mezz’aria, poi, gettarsi contro di lei ma qualcosa si frappose: lo specchio, pensò la ragazza osservando la superficie rotonda da vicina e le mani guantate di blu che lo tenevano saldo, mentre Chiyou vi finiva all’interno: «Chat!» gridò la ragazza, una volta che la nuvola nera fu scomparsa contro la superficie riflettente.
Peacock gettò lo specchio con Chiyou distante da loro e l’eroe nero li raggiunse subito, posando la mano con il potere della distruzione sullo specchio e osservandolo andare in mille frantumi: volute di fumo scuro e il potere miracoloso del Lucky charm di levarono nell’aria e, dopo una breve lotta, le prime vennero inglobate nelle seconde e queste volarono per tutta Parigi, riportando tutto alla normalità.
L’esercito scuro era scomparso, i campioni invocati da Papillon erano ritornati normali…
«E’ finita?» mormorò Bee, avvicinandosi ai tre assieme a Tortoise e Volpina, osservando la magia della coccinella volare verso l’alto e scomparire come un fuoco d’artificio.
Ladybug sorrise a Chat Noir che, galantemente, l’aiutò a rialzarsi dal corpo svenuto della donna che era stata Coeur Noir: «Sì. Direi di sì.»

   
 
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