Titolo:
Miraculous Heroes
Personaggi: Adrien Agreste,
Marinette Dupain-Cheng, Altri
Genere: azione, romantico,
sovrannaturale
Rating: NC13
Avvertimenti: longfic, what
if...?, original character
Wordcount: 2.995 (Fidipù)
Note: Ed eccoci all'ultima battaglia fra i nostri eroi e Coeur
Noir. Sinceramente spero vi piaccia, come vi è piaciuta la storia: lo dico
e lo ripeto, sono negata nelle battaglie e, in special modo, in quelle
finali.
E comunque ci siamo, siamo quasi alla fine...
Spero che vi piacciano anche le guest star di questo capitolo.
Per concludere, voglio ringraziare tutti voi che commentate, leggete in
silenzio e inserite questa storia in una delle vostre liste.
Grazie infinite!
Ladybug
osservò l’esercito che li attendeva dall’altra parte del Pont d’Iéna: i
guerrieri neri si erano ammassati all’entrata, irrompendo nella struttura,
e la ragazza fu certa che lo scontro sarebbe iniziato molto prima che loro
sei arrivassero dall’altro lato della Senna; allungò una mano, afferrando
quella di Chat e stringendola forte: «Andrà tutto bene, Ladybug.» le
mormorò il ragazzo, ricambiando la stretta: «E in ogni caso, non ho niente
di cui pentirmi.» La ragazza si voltò verso il suo compagno, osservando lo
sguardo verde sicuro e pronto: «Qualsiasi cosa accada, sono contento di
averti incontrata.»
«Ehi.» sbottò Volpina, voltandosi verso di loro e fissandoli: «Niente
discorsi tristi: faremo tanta bua a quei simpatici esserini là, la faremo
anche a Coeur Noir e quando la giornata sarà finita saremo tutti da
Starbucks.»
«Qualcuno mi salvi da Starbucks.» dichiarò esasperato Peacock, alzando il
viso verso il cielo: «E dalla tua fissa per il caffè.»
«Problemi, piumino?»
«Ho una lunga lista dei miei problemi con la tua fissa per il caffè…»
«Io direi di andare.» mormorò Bee, posando una mano sulla spalla di
Peacock e sorridendogli: «Prima cominciamo questa cosa, prima finirà, no?»
Ladybug annuì con la testa, stringendo un poco la mano di Chat e
lasciandola andare: si voltò verso il Trocadéro, ove avevano lasciato il
maestro Fu e pregò che la sua magia – non sapeva davvero come altro
definire ciò – funzionasse: «Andiamo.»
Gabriel aprì la pesante porta di metallo, osservando quel luogo così
familiare: l’enorme rosone che illuminava l’interno della cupola, la
stanza spoglia e piena di polvere: «Perché siamo di nuovo qui?» domandò
Nooroo, volando all’interno della stanza e facendo alzare uno sciame di
farfalle candide, mentre l’uomo richiudeva dietro di sé l’uscio,
sigillando la stanza.
«Sinceramente io non sono un grande combattente.» dichiarò Gabriel,
aggiustandosi la cravatta e abbozzando un sorriso: «Inizio ad avere una
certa età, ma c’è una cosa che posso fare…Nooroo, trasformarmi.»
Camminavano fianco a fianco, quasi sincronizzati nei movimenti, lo sguardo
fisso e battagliero sui loro avversari: un passo dietro l’altro si stavano
avvicinando alla metà del ponte e, presto, sarebbe iniziato lo scontro.
Chat mise mano al suo bastone roteandolo e tenendo poi in verticale, con
la mano sinistra; Ladybug iniziò a giocherellare con lo yo-yo, lanciandolo
verso il basso e tirandolo nuovamente su, al fianco della ragazza,
Volpina, teneva pronto il suo flauto mentre Tortoise si stava assicurando
il suo scudo al polso sinistro; Bee aveva tirato su le braccia, caricando
i suoi bracciali con i pungiglioni e, infine, Peacock aveva messo mano ai
suoi ventagli.
Pronti alla battaglia.
«Si stanno avvicinando.» commentò Tortoise, osservando i guerrieri
avanzare sul ponte: un piccolo drappello, quasi in avanscoperta, era
giunto fino alla metà della strada: «Non ci arriviamo dall’altra parte
senza combattere.»
«L’avevamo messo in conto, Torty.» dichiarò Chat, facendo l’occhiolino al
compagno: «Che ne dici di aprire le danze, eh amico?»
Tortoise sorrise, facendo un passo indietro e, afferrato lo scudo come se
fosse stato un discobolo, lo lanciò verso i soldati di Chiyou: «Fa che la
magia di Fu funzioni. Fa che la magia di Fu funzioni.» mormorò, tirandosi
su e osservando i guerrieri colpiti dal disco dividersi letteralmente in
due e svanire in una nuvola di fumo.
Esattamente come quando Ladybug li purificava.
«Ok.» sentenziò l’eroe verde, afferrando la sua arma che, come un
boomerang, era tornata dal possessore: «Direi che il maestro sta facendo
un ottimo lavoro.»
Chat annuì, roteando l’arma e sorridendo: «Bene, direi che è giunto il
momento di fargli vedere contro chi si sono messi.»
Farfalle bianche volavano per tutta Parigi, posandosi qua e là, entrando
in oggetti che appartenevano a qualcuno; Papillon era fermo al centro del
suo vecchio covo, avvertendo le connessioni che si moltiplicavano e,
quando anche l’ultimo insetto candido fu assimilato, aprì le palpebre: «Io
sono Papillon…»
Bee colpì con un pungiglione un guerriero, allungando poi il braccio
destro e sparando il secondo colpo; alzò nuovamente le braccia,
ricaricando le sue armi e inspirando profondamente, iniziando a sparare un
colpo dietro l’altro e avanzando lungo il ponte: «Sono in troppi.»
sentenziò, voltandosi verso Peacock che stava prendendo a ingaggiando un
corpo a corpo con due guerrieri.
Il giovane assestò un colpo e, aperto un ventaglio, tagliò il collo
dell’avversario: «Prova a dirglielo.» dichiarò, assestando un calcio e
spedendo uno degli avversari contro altri tre: «Ma penso che abbiano fatto
della superiorità numerica il loro vanto.»
«Dietro di te.» dichiarò Bee, alzando un braccio e sparando un colpo,
mentre Peacock si abbassava e girava su se stesso, osservando il nemico
cadere a terra e diventare fumo.
«A buon rendere.» sentenziò, osservando Volpina e Ladybug combattere poco
distanti da lui: «Immagino che i nostri poteri speciali siano off limits,
eh boss?»
«Sì.» sbuffò Ladybug, avvolgendo il cavo del suo yo-yo contro un guerriero
nero e sbattendolo a terra: «Direi che non vanno proprio usati per ora.»
Chat ringhiò, usando il bastone come spada e disarmando uno dei guerrieri
neri, colpendolo poi e spedendolo contro la balaustra di pietra del ponte,
finendolo con un secondo colpo: «Vi rendete conto che non siamo ancora a
metà del ponte?»
«Quando arriveremo da Chiyou saremo stanchi.» dichiarò Tortoise,
posizionando lo scudo davanti a sé e iniziando a correre verso i guerrieri
neri, travolgendone alcuni: «Ma penso sia la sua idea.»
«Questo è sleale.»
Tortoise sorrise, abbassando lo scudo e sorridendo: «Pensi che gli
interessi?» domandò, indicando la Tour Eiffel e lanciando nuovamente il
suo scudo come se fosse un fresbee: «Dobbiamo aprirci un varco o farlo per
almeno uno di noi; oltretutto non penso che il maestro Fu possa reggere
l’incantesimo per molto tempo…»
Lo sguardo di tutti si posò su Ladybug: «Non ci pensate nemmeno.» dichiarò
la ragazza, assestando l’ennesimo colpo mortale a uno dei guerrieri:
«Quella era la Ladybug prima di me.»
«Beh, my lady, non è detto che tu…»
«Ci apriremo un varco tutti assieme, perché io non potrò mai sconfiggerlo
da sola: siamo una squadra e come tale ci comporteremo.»
«Il boss ha parlato.» sentenziò Peacock, muovendo le braccia come se si
stesse riscaldando: «Ehi, simpaticoni, l’avete sentita, no? Dobbiamo
aprirci un varco.»
Volpina, rimasta in silenzio fino a quel momento, sorrise e si portò il
flauto alle labbra: «Squadra, eh?» mormorò, suonando poi alcune note e
creando numerose copie di se stessa e dei suoi compagni: «Quindi direi che
è il caso che ci affrontiate tutti quanti.» dichiarò, mandando in avanti
il suo esercito personale e, usando il flauto come un bastone da
combattimento, iniziò a colpire alcuni guerrieri vicini a lei.
Bee prese la mira, colpendo i nemici alle spalle di Tortoise, mentre
questi ruotava su se stesso e lanciava per l’ennesima volta lo scudo,
facendo danni sulla linea nemica; Chat Noir allungò il suo bastone e,
iniziandolo a muovere da sinistra verso destra, spazzò via alcuni nemici:
«Continuano a essere troppi, però.»
Fu socchiuse le palpebre, osservando i suoi pupilli – così colorati che
risaltavano nel mare nero di guerrieri neri. A parte Chat Noir, ma si
riconosceva benissimo per la capigliatura bionda – e sospirò: erano
avanzati di poco e l’incantesimo che aveva lanciato assorbiva inesorabile
le sue forze vitali.
Mi va bene. Se devo morire per
permettere loro di sconfiggere Coeur Noir…lo farò volentieri.
E’ il prezzo per i miei errori.
«Sapevo che dovevo venire qua, dalla tua prima telefonata.» dichiarò una
voce roca, facendolo voltare, incontrando la figura di Fa: era in piedi, a
pochi passi da lui, il volto e il corpo avevano ceduto allo scorrere del
tempo, ma nei suoi occhi vedeva lo stesso fuoco di quando era giovane.
A bocca aperta la osservò sedersi accanto a lui e posizionare le mani nel
suo stesso modo: «E’ quello che ci insegnò Liu?»
«Sì.»
«Bene.» dichiarò la donna, socchiudendo gli occhi e Fu sentì la morsa
dell’incantesimo farsi più lieve in lui.
«Grazie.»
«Non è stato un errore solo tuo. Anche io devo accollarmi questo peso.»
Peacock colpì un guerriero nero con il gomito, osservandolo cadere e poi
si avventò su di lui, tagliandogli la gola: uno in meno.
Si voltò, sentendo la gioia per l’ennesima sconfitta svanire subito: per
quanti ne sconfiggevano, altrettanti tornavano alla carica.
Fece vagare lo sguardo, trovando Bee in piedi poco distante, che guardava
sconsolata la fiumana di guerrieri; dietro di lei, a pochi metri di
distanza, Volpina stava proteggendo Tortoise, che si teneva una mano sulla
fronte e respirava faticosamente. Peacock storse la bocca, sentendo
un’imprecazione salirgli in gola, si voltò verso l’altra coppia, trovando
Ladybug impegnata in uno scontro con due guerrieri neri, mentre Chat stava
duellando con un altro: «Chat!» esclamò Peacock, osservando un nemico
avvicinarsi cauto da dietro.
Il felino si voltò, non abbastanza in tempo per evitare l’affondo e
venendo colpito di striscio: «Chat!» esclamò Ladybug, annientando subito i
due contro cui stava lottando e avvicinandosi al compagno, posandogli una
mano sulla guancia ferita e alzando lo sguardo verso i nuovi nemici che
stavano sopraggiungendo: «Sono troppi…»
«Dobbiamo sconfiggerli.» dichiarò Chat Noir, alzandosi e osservando anche
lui la nuova ondata: «Dobbiamo…» si fermò, notando delle sfere…anzi no,
bolle… volare verso i nemici e intrappolarli, per poi salire verso l’alto:
«Ma che cosa…?»
«Bubbler è qui!» esclamò una voce conosciuta, mentre la vecchia forma
akumatizzata di Nino atterrava sulla balaustra di pietra, al fianco di
Chat: colorato e con la fida arma sulla spalla, il vecchio nemico di Chat
e Ladybug sorrise loro.
«E anche Lady Wifi!» esclamò la voce di Alya, facendo voltare i due verso
la parte opposta, trovando la ragazza akumatizzata che lanciava simboli di
stop verso alcuni guerrieri, fermando così la loro avanzata.
«Cosa sta succedendo?» domandò Volpina, osservando un golem di pietra
correre lungo il ponte con al seguito uno slime rosa e un…mimo.
«Coeur de pierre. Horrificator. Le mime.» mormorò Ladybug, portandosi una
mano alla bocca e osservando gli ex-nemici di lei e di Chat combattere al
loro fianco; una risata acuta le fece alzare la testa e trovò Climatika
che puntava il suo ombrello verso l’esercito scuro, creando ghiaccioli con
il nemico all’interno.
«Climatika.» borbottò Chat, sbattendo le palpebre incredulo: «E quello è
Dislocoeur!» esclamò, indicando la versione akumatizzata di Kim, che
scagliava un dardo dietro l’altro.
«Ehi!» urlò Peacock, indicando uno Chat Noir che stava combattendo vicino
a lui: «Perché ce un altro gattaccio? Non ne bastava uno solo?»
«L’Imposteur.» bisbigliò Ladybug, osservando attonita mentre accanto alla
copia di Chat, la versione akumatizzata di Chloe stava annientando un
altro guerriero nero: «Antibug? E…ehi, cosa…?»
«Penso che quello stia combattendo contro Invisible.» dichiarò Chat Noir,
sorridendo alla vista del guerriero, che osservava la sua spada muoversi a
mezz’aria: «E lì c’è Rogercop con Animan e Jackady. E quell’affare
piramidale…beh, penso sia Gamer.»
Ladybug annuì, osservando Chronogirl combattere poco lontano assieme a
Pharaoh, Princesse Fragance e Dessinateur: «Qualcuno mi può spiegare cosa
sta succedendo lì?» domandò Bee, indicando un punto davanti a sé.
Numéric sorrise al gruppo di guerrieri neri, portandosi la mano
all’obiettivo e sorridendo: «Guardate l’obiettivo.» dichiarò, scattando
poi una foto e facendo scomparire il nemico, marciando poi tranquillo con
al seguito un cavaliere in armatura nera e una bambina che, volando a
mezz’aria, agitava la sua bacchetta.
«Quelli sono Numéric, Chavalier Noir e Marionettiste.» spiegò Ladybug,
scuotendo il capo: «Non capisco. Sono tutte persone che erano state
akumatizzate da Papillon e contro cui noi abbiamo combattuto…»
«Pure contro quello?» domandò Peacock, osservando Mr. Pigeon muoversi
sconclusionato sulla balaustra, agitando il sedere e facendo versi strani:
«Vi prego, ditemi che quello non è stato un supercattivo di Parigi…»
«Mr. Pigeon. Disagiante come sempre.» sentenziò Chat, scuotendo il capo:
«Pennuto, quello è stato uno dei più difficili da battere.»
Un ruggito si levò nell’aria e un drago sorvolò la zona sopra il ponte,
atterrando dalla parte opposta della Senna e iniziando a fare razzia dei
guerrieri neri: «Guitar Villain!» esclamò Ladybug, osservando i loro
ex-nemici: «Ma come…?»
«Sono stato io.» dichiarò Papillon, camminando tranquillo nella loro
direzione e sorridendo al gruppetto: «Ho usato il mio potere per creare un
esercito di campioni e usarlo contro l’esercito di Coeur Noir…»
«Ma come…?»
Papillon sorrise, posando una mano sulla spalla del figlio e osservando il
gruppetto: «Andate a sconfiggere Coeur Noir. Qui ci pensiamo noi.»
I sei ragazzi annuirono, iniziando a correre verso la torre, ove Coeur
Noir li attendeva, superando facilmente la zona occupata dall’esercito
nemico: i guerrieri erano tenuti sotto controllo dai loro ex-nemici,
permettendo loro di raggiungere facilmente l’altra parte della Senna e
fermandosi, osservando la donna in nero ferma ai piedi della torre: «E
così ce l’avete fatta…» mormorò, sorridendo loro: «Mi dispiace che sarete
sconfitti da me.»
«Peacock. Il tuo potere.» dichiarò Ladybug, osservando Coeur Noir agitare
le braccia e creare volute di fumo nero: «Ora!» urlò, mentre la nemica
lanciava verso di loro frusta fatta di vapore scuro, facendoli balzare in
ogni direzione.
Peacock annuì, socchiudendo gli occhi e inspirando profondamente: Dammi un
indizio, qualsiasi.
Tortoise si posizionò davanti l’amico, parando le varie frustate con lo
scudo, mentre Volpina suonò alcune note, creando una pozza di sabbie
mobili ai piedi di Coeur Noir: «Pensi che le tue illusioni mi facciano
effetto?» domandò la nemica, sferzando una voluta verso la ragazza in
arancio e gettandola indietro.
«Volpina!»
«Sto bene! Pensa a difendere Peacock!»
Bee sparò alcuni colpi, puntando all’elmo nero che la donna teneva in
testa: «Questo è per Alex!» esclamò, caricando l’ultimo colpo e lo sparò,
colpendo la parte centrale del copricapo frantumandolo in mille pezzi.
Il cuore. Purificato.
Cuore? Purificato?
Solo il potere della creazione può farcela…
Potere della creazione. Purificare.
Ladybug! Lei aveva il potere della creazione e purificare…
Il suo yo-yo.
Peacock riaprì gli occhi, osservando la coccinella: «Ladybug! Devi
purificare il cuore di Coeur Noir.» urlò, osservando poi Tortoise davanti
a lui, che lo difendeva dagli attacchi nemici: «Ehi! Ragazzi! Dobbiamo
permettere a Ladybug di purificarla. Boss, usa il Lucky Charm: un aiuto in
più non fa mai male!»
Chat Noir annuì, azionando il suo potere e lo stesso fecero Volpina,
Tortoise e Bee, mentre Ladybug invocava il Lucky Charm: «Ma cosa…?»
mormorò la ragazza, ritrovandosi fra le mani uno specchio dall’aria
antica.
«Mi spiegate che problemi hanno questi con gli specchi?» sbuffò Chat,
scuotendo il capo e alzando gli occhi al cielo: «Cattivi, chi li capisce è
bravo.»
Ladybug osservò il monile, facendo scorrere le dita guantate di
rosso sui simboli nel retro e trovandoli così simili a quelli che erano
incisi sulla scatola che aveva contenuto il suo Miraculous: aveva capito
come fare, come sconfiggere una volta per tutte Chiyou. «Bee! Volpina!»
esclamò, voltandosi verso le due ragazze che annuirono al richiamo:
«Fruste di energia e fuoco fatuo a volontà! Tortoise!»
«Agli ordini!»
«Come per Mogui, imprigionala in una delle tue barriere.»
«Peacock!»
«Sì, boss!»
Ladybug sorrise all’appellativo e si avvicinò al compagno: «Tu occupati di
questo e usalo quando…beh, te ne accorgerai.» Peacock si rigirò lo
specchio fra le mani, notando anche lui il simbolo e annuendo con la
testa: «Chat!»
«Sì, my lady!»
La ragazza sorrise alla risposta immediata del compagno, avvicinandosi e
posandogli la fronte contro il petto, sentendolo trattenere il respiro:
«Qualsiasi cosa accada…» mormorò, alzando la testa e incontrando lo
sguardo verde: «Io ti amo e sempre ti amerò. Distruggi quello specchio,
quando tutto sarà finito.»
«My lady…»
«Fallo.»
«D’accordo.»
Ladybug annuì, roteando il suo yo-yo, voltandosi verso Coeur Noir e
sorridendo: «Sei pronta al nostro ultimo scontro?»
«Ho già vinto contro una Portatrice del tuo Miraculous, ragazzina. Vincerò
anche contro di te.»
«Ma io non sono sola.» dichiarò Ladybug, facendo un cenno verso Bee e
Volpina: la prima evocò l’energia, trasformandola nelle sue mani e
facendola diventare una frusta, dette alcuni colpi per terra, lanciandola
poi contro Coeur Noir che, senza voltarsi, l’afferrò e ridacchiò; Volpina
evocò fiammelle di fuoco fatuo attorno a sé, mentre Tortoise creava una
barriera attorno alla donna che, allungando la mano libera davanti a sé,
iniziò a contrastare il potere della tartaruga.
Volpina lanciò il suo fuoco fatuo, colpendo Coeur Noir agli occhi e questa
dovette lasciar andare la frusta di energia di Bee, che svanì nell’aria,
mentre Tortoise cercava di sopraffare la nemica: «Ora basta!» esclamò la
donna, usando il suo potere e distruggendo la barriera e osservando i tre
affannata: «Voi non mi sconfiggerete.»
«Lo credi tu.» dichiarò Ladybug, correndo verso di lei e aprendo il suo
yo-yo, posandolo all’altezza del cuore di Coeur e rovinando con lei a
terra: la donna si ribellava, mentre ogni energia della ragazza era
confluita nel tenere la sua arma sopra il punto che Peacock le aveva
indicato.
Coeur Noir urlò, gettando la testa all’indietro, mentre qualcosa di nero e
fumoso usciva dal suo corpo: «Peacock ora!» urlò Ladybug, continuando a
tenere ferma la sua arma e osservando inorridita Chiyou uscire dal corpo
di Willhelmina – Bridgette – Hart.
Mi impossesserò di te e con il tuo
Miraculous nessuno potrà fermarmi.
Ladybug osservò la nuvola fluttuare a mezz’aria, poi, gettarsi contro di
lei ma qualcosa si frappose: lo
specchio, pensò la ragazza osservando la superficie rotonda da
vicina e le mani guantate di blu che lo tenevano saldo, mentre Chiyou vi
finiva all’interno: «Chat!» gridò la ragazza, una volta che la nuvola nera
fu scomparsa contro la superficie riflettente.
Peacock gettò lo specchio con Chiyou distante da loro e l’eroe nero li
raggiunse subito, posando la mano con il potere della distruzione sullo
specchio e osservandolo andare in mille frantumi: volute di fumo scuro e
il potere miracoloso del Lucky charm di levarono nell’aria e, dopo una
breve lotta, le prime vennero inglobate nelle seconde e queste volarono
per tutta Parigi, riportando tutto alla normalità.
L’esercito scuro era scomparso, i campioni invocati da Papillon erano
ritornati normali…
«E’ finita?» mormorò Bee, avvicinandosi ai tre assieme a Tortoise e
Volpina, osservando la magia della coccinella volare verso l’alto e
scomparire come un fuoco d’artificio.
Ladybug sorrise a Chat Noir che, galantemente, l’aiutò a rialzarsi dal
corpo svenuto della donna che era stata Coeur Noir: «Sì. Direi di sì.»