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Autore: A n o n y m o u s Rei    19/07/2016    4 recensioni
Major Character Death;Derek Hale/Stiles Stilinski; Pack;3.1k
Ambientata durante la s4: 5 volte in cui Derek dice "Va bene così"+1 volta in cui dice "Mi dispiace, ti amo"
Genere: Angst, Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Major Character Death; Derk Hale; Stiles Stilinski; Lydia Martin; Scott McCall; Kira Yukimura; Jackson Whittemore; Isaac Lahey; Derek is a good Alpha; he’s too good for this world; Derek uses words (a lot); Dydia friendship; Scott is a pup; Isaac comes back; Disaac brotp; Kira and Jackson are a surprise; Parrish is bisexual and he has crush on Derek; Stiles Stlinski/Derek Hale; Stiles and Derek are mates; hint: Scott McCall/Kira Yukimura; Jackson Whittemore/OFC; Jackson Whittemore/Isaac Lahey; sort of 5+1; angst; not another happy ending; alpha!Cora; mention of: Sheriff Stilinski (as known as John), Melissa McCall, Chris Argent, Kate Argent, Peter Hale. 

Based on prompt: during s4, 5 times when Derek says ‘It’s okay, I’m okay’+1 time when he says ‘I’m so sorry, I love you.’ 

 




Can we have an happy ending, please? 

 


 

Uno. 

Lydia bussa alla porta una sera mentre sta leggendo.  

(La visita arriva inaspettata come il nome del killer che non riuscirà mai a scoprire.) 

“Derek” lo saluta, un sorriso cordiale, le guance rigate di lacrime e l’odore di morte addosso. 

Le prepara il tè senza nemmeno chiederle se lo vuole davvero. 

Passano i quindici minuti successivi a fissare i muri della cucina del loft cercando di ignorare l’elefante nella stanza.  

“Abbiamo sbloccato il codice” comincia a parlare e sembra voler tastare il terreno prima di fare un altro passo, di dire un’altra sola parola, ma Derek ha già capito. 

“È uscito il tuo nome. Ma faremo di tutto, te lo prometto, per evitare che succeda. Non..” 

Il licantropo sorride appena, le mani poggiate sul tavolo e lo sguardo perso nel vuoto:”Grazie. Apprezzo tutto quello che avete fatto per me in questi anni, ma va bene così” risponde pacato, come se la cosa non avesse importanza. 

Si aspetta qualsiasi tipo di reazione dalla ragazza, che si metta a gridare, tirargli cose addosso o sfinirlo con uno dei suo ragionamenti che fa sempre finita di non capire ma che apprezza più di quanto non ammetterebbe mai, ma Lydia lo abbraccia. Se lo tira contro e inizia a piangere e a scusarsi per tutto quello che gli hanno fatto passare in quegli anni

“Va tutto bene, starete tutto bene Lyds, ne sono certo” le sussurra passandogli le dita tra i capelli. 

Restano ore in quella stessa posizione, al centro della cucina, finché Lydia non si addormenta contro il petto e tutto quello che rimane è il silenzio e una muta accettazione del proprio destino. 



Due. 

La seconda persona che si presenta è Scott e Derek non ne rimane nemmeno un po’ sorpreso. Sono passati quattro giorni da quando Lydia si è presentata al suo loft e sembra non volersene più andare da lì: dorme sul divano, si è portata dietro il cambio e quando torna si immerge nei libri finché Derek non prepara la cena e la schioda a forza dalle sue ricerche. 

“Ciao” gli sorride in maniera infantile quando gli apre la porta, Derek si limita ad inclinare la testa in segno di saluto prima di farlo entrare nel loft. 

“Lydia?” domanda quasi la dovesse vedere saltar fuori da qualche antro buio del loft. Se solo ce ne fossero. 

“È andata a trovare Allison” risponde prima tornare in cucina. 

“Oh” risponde Scott, prima di sedersi sul tavolo e fissarlo, in maniera poco inquietante:“Senti Derek, mi dispiace per quello che succederà” inizia, fissandosi le mani a disagio:”Non doveva andare così. 

“Dovrai insegnare a Cora come essere un Alpha, una volta che sarò morto. Era troppo piccola quando mia madre stava insegnando a Laura come essere un Alpha e non penso che il suo nuovo branco abbia mai preso in considerazione l’opportunità che dovesse ricoprire quel ruolo, un giorno.” 

Scott lo fissa, occhi grandi e bocca spalancata:”Lo farò.” 

“Bene”  

“Ci mancherai.” 

“Sarà un buon Alpha, ne sono certo.” 

“Derek..” 

Va bene così Scott” risponde lui per la seconda volta e non dubita nemmeno per un attimo delle sue parole. 

 



Tre. 

Derek inizia a sentire il loft un po’ soffocante e soprattutto il silenzio, che ha sempre amato, compromesso. 

Perché dopo Lydia anche Scott si è aggiunto a coinquilino stabile nella sua casa e se c’è Scott c’è ovviamente anche Kira. 

“Dovrai procurarti un sacco a pelo perché Lydia ha già preso il divano e Scott ama dormire per terra” ridacchia mostrando alla volpe una foto del suo fidanzato rannicchiato sul pavimento con solo una coperta a proteggerlo dal freddo del marmo. 

Kira scuote la testa e alza gli occhi al cielo ma il suo odore è uguale a quello di Laura quando a otto anni le avevano regalato un paio di pattini da hockey che aveva chiesto, per i quali aveva insistito e sbattuto i piedi, anni prima.  

“Ci mancherai” afferma un attimo dopo poggiandogli una mano sulla spalla:”Non solo a Scott o a Lydia ma a tutti. Liam non ha il coraggio di venire qui perché sa che finirebbe per piangere e non vuole darti questo dispiacere, Malia fa finita di fregarsene ma puzza così tanto di tristezza che a fatto piangere persino mia madre. E St..” 

Derek l’abbraccia di slancio e si stupisce di se stesso:”Grazie Kira, mi mancherete anche voi” 

Kira scioglie l’abbraccio dopo qualche minuto:”Dove posso sistemare le mie cose?”  

“Terza porta a destra dopo la scala” risponde l’Alpha. 

“Mi dispiace” sussurra prima di allontanarsi. 

Va bene così 

 

Quattro

Jackson non arriva perché chiama su Skype Lydia e si mette a gridare quattro secondi dopo essere apparso sullo schermo. 

Ha gli occhi blu e gli artigli che picchiettano freneticamente contro il tavolo:”Finirai per scheggiarlo” sbuffa Derek, sedendosi sul divano. 

“Oh Hale a differenza della tua vita questo tavolo è sostituibile e poi lo odio” borbotta quello in risposta. 

“Ha volte dimentico quanto tu sia spocchiosamente ricco, Jackson. 

“A volte dimentico quanto tu sia insopportabile, Derek.” 

Scoppiano a ridere entrambi e per l’ora e mezza successiva parlano di Londra, del branco, dei passi avanti fatti e di come Jackson sia finalmente riuscito a trovare qualcuno con cui stare che non lo voglia uccidere o voglia uccidere qualcuno in generale. 

“Non è umana” gli sussurra come se gli stesse raccontando un segreto:”Fa parte di una Congrega ma giuro che è buona Derek, è una dei buoni.”  

“Non hai nulla di cui giustificarti Jacks” risponde lui, grattandosi la barba. 

“Avrei voluto fartela conoscere” si fissano per un momento infinito e Derek si chiede se Cora lo vorrà nel branco. Potrebbe chiedergli di tornare e portarsi dietro la sua ragazza e potrebbero unire il vecchio e il nuovo branco. Potrebbero ripartire tutti insieme, ma senza di lui. 

“Avrei voluto conoscerla anch’io” risponde e nel momento in cui lo fa si rende conto che non può chiedere una cosa del genere a Jackson o a chiunque altro, perché la lontananza da Beacon Hills ha significato salvarsi e cominciare una vita completamente diversa. Non può permettere al suo egoismo di fargli perdere quello che hanno ottenuto dopo tutto quello che hanno perso. 

“Forse, se tornassi indietro potremo trovare un modo per risolvere..” 

“Jackson, no. Va bene così. Devi continuare a vivere la tua vita, non pensare a come risolvere questo casino.” 

“Ma Derek.. 

“Niente ma, ora devo andare. Salutami la tua ragazza Whittemore” Derek sorride alla webcam prima di chiudere la chiamata e il computer. 

Dietro di lui Lydia, Scott e Kira lo fissano come a voler dire qualcosa ma nessuno ha il coraggio di prendere parola. 

 



Cinque. 

Isaac arriva e Derek lo scopre due giorni dopo perché nel frattempo è impegnato ad inseguire un troll e a cercare di capire cosa sia Parrish ed evitare un altro imbarazzante invito a cena dal suddetto davanti a tutto il branco. Stiles incluso. 

Quindi quando apre la porta e se lo trova davanti sbarra gli occhi e si chiede quanti pezzi stia iniziando a perdere. Davvero troppi, sei rende tristemente conto. 

“Dio, dovresti lavarti. Puzzi di troll” afferma alzando gli occhi al cielo. 

Derek nemmeno risponde, si sposta e lo fa entrare. 

“Non immaginavo saresti tornato” la voce risulta più dura di quanto dovrebbe. 

“Nemmeno io. Poi Scott ha detto che stavi morendo e quindi ho pensato di fare un salto a salutarti” afferma ma il suo cuore perde così tanti batti che Derek vorrebbe scoppiare a ridere e lo fa perché, dannazione, Isaac è lì e pretende ancora di mentigli.  

“Non sei mai stato bravo a mentire” 

“E tu non sei mai stato un buon Alpha ma a quanto pare le cose sono cambiate da quando non sono più intorno.” 

“Le cose cambiano sempre quando qualcuno se ne va Isaac” e quella frase sa di troppe parole e persone che se ne sono andate e li hanno portati lì, in quel momento, uno di fronte all’altro, dodici giorni dopo che il suo nome è comparso su uno schermo e ha segnato la fine della sua vita. 

“Già, a quanto pare tutti abbiano una data di scadenza e tu sei andato ufficialmente a male” aggiunge, guardandolo negli occhi. 

“Già” risponde Derek, senza muoversi “la tua camera è ancora come l’hai lasciata. Negli armadi ci sono le cose di Lydia, Kira e Scott ma sono sicuro troverai un spazio anche per le tue”  

Isaac lo guarda:”Sarei dovuto rimanere in Francia.” 

“Sei ancora in tempo per andartene. Non c’è nulla che ti trattenga qui”  

Le pupille di Isaac si allargano in maniera comica ma Derek non ride, non questa volta. Lo guarda mentre molla il borsone per terra e lo sbatte per terra. 

“Devi reagire cazzo” grida mentre il primo pugno colpisce il lato destro della faccia “Non puoi lasciarti morire dopo che Erica e Boyd se ne sono andati” il pugno seguente spacca il naso all’Alpha.  

Gli basterebbe un dito per fermarlo ma Derek sa che Isaac ha bisogno di questo adesso e lui non ha alcun diritto di negarglielo. 

Il terzo pugno non arriva ma una mano lo afferra per la maglia e se lo tira contro. 

“Devi reagire Derek, non puoi lasciarti morire, non puoi lasciarmi anche tu” sta singhiozzando e sembra così dannatamente piccolo e fragile. 

Più piccolo e fragile di Lydia, che ha preso l’abitudine di usarlo come materasso alternativo al divano, o di Jackson che ha continuato a chiamarlo al telefono tutta la settimana, senza ricevere una risposta. 

Ma Isaac è sempre stato così e Derek maledice chiunque lo abbia avvisato. Scott per primo, ma se Scott dovesse subire tutte le maledizioni che il branco gli lancia contro non sarebbe arrivato ai diciassette anni. 

“Saresti dovuto rimanere in Francia, Isaac. Questo non è più il tuo posto” sente il ragazzo sospirare contro il suo collo. 

“Sei il mio Alpha e quindi questo è il mio posto perché tu sei qui.” 

“Quando non ci sarò più le cose andranno per il meglio Isaac, forse anche meglio di adesso” lo sprona ad alzarsi con un sorriso e gli passa un fazzoletto. 

“Lo so ma non me ne frega nulla perché tu non sarai qui. Che cazzo me ne faccio del meglio se poi non posso tornare per mostrati dove sono arrivato?” esclama agitando le mani in aria, cercando di dare una forma al concetto che ha in testa. 

“Lo mostrerai a Scott o a Cora” 

“Non sarà la stessa cosa” Derek gli sorride e gli scosta un ricciolo bionda dagli occhi. 

“Andrà bene, per me va bene così  Isaac. Non ho avuto il tempo per sistemare tutti gli errori che ho fatto ma vi ho lasciato abbastanza libri e persone che vi aiuteranno a fare ammenda per me  forse ci riuscirete meglio di come potrei fare io” 

“Derek, io..” 

Nah. Tieniti queste stronzate sentimentali per il funerale, ora devo farmi la doccia prima che qualcun altro si lamenti del mio odore” sbuffa sorridendo, prima di sparire per le scale. 

 

+Uno

Stiles arriva per ultimo e Derek sperava non l’avrebbe mai fatto. Bussa alla porta del loft alle tre meno venti del mattino e ad aprire è Scott. 

Si fissano per un lungo momento e l’unica cosa che il secondo dice al primo è camera da letto. 

La porta si spalanca ancora prima che Derek possa effettivamente svegliarsi e capire cosa sta succedendo e Stiles è su di lui, seduto sul suo bacino, che lo fissa con gli occhi umidi e puzza di alcool. 

“Così stai per morire” afferma mentre gli accarezza una guancia. 

“Già, prima o poi tocca a tutti, a me un po’ prima che a voi” Derek cerca di sorridere, perché ha bisogno che il branco rimanga forte, compatto, unito. Ha bisogno che nel dolore sappiano sostenersi e accettare Cora come loro Alpha e loro guida. Come hanno fatto con lui. 

Allora perché è così dura con Stiles, perché non può essere forte anche per lui? 

Stiles ridacchia e sfrega il naso contro il suo collo:”Stronzate. Tu non  vuoi morire” 

“Nessuno vuole morire Stiles” e non sa se lo sta sussurrando per non svegliare Isaac e Lydia o perché ha paura che se lo dicesse più ad alta voce l’umano noterebbe quanto ha effettivamente paura. 

“Io non voglio vederti morto Derek. Non voglio venire al tuo funerale, voglio che tra un anno tu sia seduto in prima fila di fianco a mio padre quando prenderò il diploma e voglio che mi aiuti a preparare la cena di Natale e indossi uno di quei buffi capellini con le corna di stoffa e.. voglio che tu conosca la mia famiglia e sentire moja babcia* commentare qualcosa sui tuoi ridicoli muscoli e voglio.. voglio baciarti ogni mattina, quando mi sveglio. Non puoi morire. Non puoi lasciarmi Derek. Non puoi.” 

Stiles singhiozza forte mentre si stende sopra di lui e Derek quasi smette di respirare mentre le lacrime, una dopo l’altra, gli bagnano le guance e la maglia dell’altro. 

Passano così minuti interi, aggrappati uno all’altro, senza avere la forza di fare e di dire nulla. 

“Non possono portarti via da me quando ancora non so di cosa profuma la tua pelle e come preferisci fare colazione, non possono perché hai già perso tutto e ho perso troppo anch’io. Non possono. Devi rimanere qui e lottare fino all’ultimo Derek, devi lottare e aggrapparti la vita perché abbiamo ancora così tanto da scoprire insieme e..” si stanno guardando negli occhi, fronte contro fronte “un giorno avrò la possibilità di sposarsi.” 

Derek si sente meno pronto che mai a morire perché vuole tutto quello che Stiles gli ha elencato e tutti i mondi paralleli che gli ha mostrato soltanto a voce. Li vuole vedere, li vuole vivere e imparare a memoria di cosa profuma questo spettacolare ragazzo in ogni momento della sua vita. 

“Lo voglio anch’io” gli sussurra contro l’orecchio. 

“Allora combatti Derek, per favore, non smettere mai di combattere. 

Si baciano in quel momento, tra le lacrime e promesse fatte che entrambi sanno di non poter mantenere e continuano a farlo finché non si addormentano. 

Mi dispiace così tanto Stiles, mi dispiace. Ti amo” gli sussurra un attimo prima di chiudere gli occhi e stringerlo più forte a se. 

- 

 

Nessun sa quanto gli resti effettivamente da vivere né se morirà nel suo letto o contro il prossimo nemico. Ogni mattina in cui lo vedono scendere a colazione tirano tutti un sospiro di sollievo e Derek si chiede perché abbia accettato di far diventare il suo loft un rifugio per licantropi adolescenti impauriti. 

Il salotto è praticamente diventato una camera da letto: Lydia dorme sul divano, Kira e Scott dividono un sacco a pelo, Liam ha decretato che il pavimento è molto meglio di qualsiasi altra superficie e Jackson ha deciso che condividere la camera, il letto, con Isaac non è poi una cattiva idea. 

(“E la fidanzata Jacks?” gli chiede una mattina Malia, mentre stanno facendo colazione. 

“Le sue sorelle hanno dichiarato che se ci rivedono insieme mi metteranno al rogo. La mattina dopo sono atterrato a New York” sbuffa il licantropo e tutti ridono.) 

Stiles occupa la metà sinistra del suo letto, durante la notte si prende anche quella destra e lo bacia così tanto e talmente intensamente che Derek si sente sempre un po’ stordito, dopo. 

(Stiles è sempre intenso, ma quando è geloso la situazione gli sfugge di mano. Come durante una cena in cui Parrish aveva allungato troppo le mani e si era trovato costretto a prendere di peso l’umano e sbatterlo sotto l’acqua fredda della doccia perché che cazzo combini Stiles e quello, in risposta, gli aveva morso il collo e aveva sussurato sei mio.) 

Il tempo passa e la tensione si allevia, quasi come se si fossero dimenticati quello che succederà. 

Derek inizia anche a ridisegnare la vecchia villa Hale, creando una camera per ogni membro del branco e inizia ad ordinare i mobili della cucina dove mangiano tutti insieme, Sceriffo, Melissa e Chris compresi, quattro mesi dopo l’entrata di Lydia nel loft. 

- 
 

Poi il Messico, Kate e Peter arrivano mentre Stiles sta scegliendo il colore delle lenzuola e delle tende della loro camera. 

Scott viene rapito di martedì  e il venerdì della stessa settimana quattro auto stanno varcando il confine degli Stati Uniti. 

(Derek ha salutato i suoi genitori, prima di partire e ha fatto promettere a John, allo Sceriffo, di proteggere Stiles a tutti i costi. Ha lasciato Beacon Hills cosciente di non farci più ritorno.) 

Muore venti quattro ore dopo, per proteggere Isaac e Stiles, mentre Lydia urla e manda in frantuma i vetri delle loro vetture. 

Chiude gli occhi un attimo dopo aver toccato il terreno e l’ultima percezione che ha è il tocco delle dita di Stiles tra i suoi capelli, poi il buio lo invade ed è più pacifico di quanto si aspettasse. 

(Non saprà mai che è stato Stiles ad uccidere Kate ne tanto meno che Lydia ha fatto stampare una foto di tutto il branco da appendere nel nuovo salotto della nuova Villa. Nel momento in chiude gli occhi e si lascia andare perde il diritto di poter ricordare anche solo il colore degli occhi di sua madre.) 

- 
 

La chiesa è immersa nel silenzio nonostante siano stati costretti a rimanere in piedi perché non c’è più spazio sulle panche. 

Ci sono così tanti branchi, creature sovrannaturali e non che non si possono nemmeno contare e tutti sembrano intenzionati a dire qualcosa su Derek, per ricordarlo. 

Il primo a parlare è Andrew, uno dei beta di Laura, e l’ultima è Clarisse, una mezza sirena che Derek ha salvato pochi giorni prima di lasciare New York. 

Il suo corpo viene seppellito vicino a quello di sua sorella e Cora piange cercando di reprimere il colore dei suoi occhi. 

- 
 

Stiles è l’ultima ad andarsene dal cimitero, quel giorno come tutti gli altri a venire. 

(Ogni tanto Isaac rimane con lui e quelle poche volete finiscono, entrambi, per piangere per ore.) 

Si siede davanti alla tombe e lo rende compartecipe di ogni istante della sua vita, di quella del branco, senza tralasciare nessun dettaglio. 

Ogni sera, prima di andarsene bacia la foto e gli sussurra di amarlo. 

Non smette, nemmeno per una notte, si sognare due braccia forti che lo stringono e lo tengono al sicuro. 

 

 

 

*Moja babcia: in polacco vuol dire mia nonna. 

 

 

 












Angolo autrice. 

Poche cose veloci perché è mezzanotte (giusto per farvi capire l'epoea del caricamento della storia. ho finito di scrivere le note alle 00.30 e ora è l'1.27) e mezza, devo rispondere ad un po’ di messaggi e sto dormendo in piedi. 

Il titolo è preso da una gif di Looking che ho visto, è fondamentalmente contradditorio perché qui non c’è l’happy ending ma oggi, ieri pomeriggio, è stata la dimostrazione che non tutto quello che speriamo ha un buon fine. 

Che non sempre continuare a combattere per qualcosa porta a buoni risultati e che alcune cose mancheranno sempre ma dovremo imparare a farne a meno. 

Il prompt mi è  venuto in mente guardando il finale di Dr. House e shippando Hilson a morte. 

Stiles parla un po’ di polacco e Lydia ama, in maniera fraterna, Derek. Jackson è praticamente pansessuale, Isaac ritorna e Scott salta ancora quando pronunciano il nome di Allison. 

Ci ho messo settimane a trovare un minimo di ispirazione e non è nemmeno la miglior cosa che potesse saltare fuori, quindi abbiate pietà di me e del mio povero cervello. 

Per qualsiasi errore segnalatemelo nella recensione o via messaggio privato, ve ne sarò eternamente grata. 

Ora scappo che devo andare a riempirmi di crema perché ho la schiena che non sta bruciando, di più. 

Rei. 

P.S.: buone partite a PokemonGo! 

 

 

 

 

 

 

  
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