Scritta per il compleanno di Darcy Taserqueen Lewys.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
"L'ho vista nei loro occhi" "Cosa?" "La rivoluzione".
Monsters
Bruce
pulì i propri
occhiali e si sedette dietro la scrivania, guardando Wanda davanti a
lui. La
giovane si massaggiò il collo e socchiuse gli occhi.
“Voleva
vedermi,
signorina?” domandò. Wanda si passò le
mani sulle gonna ed annuì un paio di
volte.
“Sa,
non abbiamo molto
modo di parlare da quando lei è tornato dallo
spazio”. Iniziò. Bruce inarcò un
sopracciglio.
“Vista
la situazione
tesa dovuta alla guerra civile che avete scatenato mentre non
c’ero, nessuno ha
avuto molto modo di parlare”. Si rimise gli occhiali e
allungò la mano,
prendendo la tazza sul tavolo.
“Ci
tenevo lo stesso a
scusarmi. Dopo quello che è successo tra
noi…” sussurrò la ragazza. Banner
sorseggiò la propria tisana, il fumo gli fece appannare
nuovamente il vetro
degli occhiali.
“…
insomma, per essere
entrata nella sua testa”. Aggiunse Wanda.
“Non
era la prima a
vedere in Hulk solo un’arma di distruzione. E come chiunque
altro ha cercato di
utilizzarlo” ribatté gelido Banner. La ragazza
sospirò e si strinse le
ginocchia.
“E’
arrabbiato?”
domandò. Bruce le sorrise.
“Persino
la mia ex
fidanzata lo ha visto in quel modo e ha cercato di
distruggerlo” spiegò. Wanda
si sporse in avanti.
“Come
va con la
signorina Romanoff?” s’informò. Bruce
scrollò le spalle.
“Anche
io non sono
senza peccato. Hulk è parte di me e di comune accordo
abbiamo deciso di
abbandonare questa terra per non fare ancora del male. In questo modo,
ho
ucciso ciò che c’era tra me e Nat. Lei non mi
perdonerà per averla abbandonata per
la prima volta in cui si era fidata”. Bevve avidamente dalla
propria tazza.
Wanda
si guardò le
mani.
“Perché
lei è uscita
dal nostro mondo. Lei non si sente più un mostro, mentre io
la capisco”
sussurrò. Le sue dita furono circondate da energia vermiglia.
“Ti
senti un mostro
per via dei tuoi poteri?” chiese Bruce. Osservò la
magia rossa fare contrasto
con le dita affusolate della ragazza.
<
Tu sei così
giovane e bella. Come puoi sentirti un mostro, quando quei poteri ti
rendono
solo più affascinante? > si chiese mentalmente.
Finì di sorseggiare la
propria tisana.
“Da
prima” rispose la
giovane, mentre Bruce appoggiò la tazza vuota sulla
scrivania e la guardò in
viso.
“Come
mai?” le chiese.
Wanda osservò il petto di Bruce lasciato scoperto da un paio
di bottoni
slacciati della sua camicia. Deglutì arrossendo, vedendo i
suoi muscoli.
“Io
e mio fratello
facevamo parte dei ribelli e ne andavamo orgogliosi”.
Iniziò lei. Si alzò in
piedi e strinse i pugni portandoli al petto.
“Le
loro parole
trasudavano di libertà e…”. La sua voce
tremò, mentre Bruce vide il corpo
sottile della giovane fremere.
"L'ho
vista nei
loro occhi". Proseguì Wanda. Bruce spinse indietro la sedia
su cui era
accomodato.
"Cosa?" domandò.
Wanda sorrise, il
suo volto riluceva.
"La
rivoluzione" disse, con voce squillante. Bruce si alzò in
piedi e le si
affiancò.
“E’
una cosa in cui
sembri credere molto” disse. Wanda chinò il capo e
il suo volto si rabbuiò.
“Io
e Pietro ci
credevamo. Si trattava di gridare le nostre ragioni, combattere per la
libertà”
sussurrò. I suoi occhi divennero liquidi.
“Poi
tutto si è tinto
di sangue. I morti, non solo a causa delle repressioni, ma anche per
mano di
coloro che ci affiancavano. Le torture che abbiamo subito
dall’Hydra erano solo
l’apice di una sequenza di abomini” disse. Una
lacrima le rigò il viso. Bruce
le accarezzò la guancia.
“Anche
tu sei stata
trattata come un’arma?” le chiese. Wanda le prese
le mani nelle sue ed annuì.
“E,
al contrario di
Natasha, non voglio costringere né me né te a
dimenticare. Non voglio
ricominciare la mia vita, voglio vivere questa vita tormentata e
affrontarla”
disse, decisa. Bruce le strinse a sua volta le mani.
“Sei
molto forte, devo
dire. Forse dovremmo chiacchierare più spesso”
disse. Wanda si alzò sulle punte
e gli baciò la guancia.
“Quando
vuoi”
sussurrò. Bruce arrossì e la pelle delle sue
braccia si tinse di verdino. La
strega la lasciò andare e corse fuori dal laboratorio del
dottore. Banner si
massaggiò la guancia e scosse il capo.
“Hulk,
vedi di
perdonarla in fretta, non ho nessuna intenzione di farmela
sfuggire” sussurrò.