Scritta
per il compleanno di Darcy Lewys
Taserqueen.
Partecipa
alla fanfiction challenge II:
prompt: Indosso
una maschera tutti i
giorni, sono sicuro che se mi travestissi da me stesso nessuno mi
riconoscerebbe
Burn with me
Wanda
si portò il ghiacciolo alla pera alle labbra e
lo succhiò rumorosamente. Tony si avvicinò alla
finestra e la spalancò, il
vento gli fece ondeggiare i capelli castani.
“Pensavo
non volessi più rimanere ‘rinchiusa’ in
casa
mia, fatina” disse. Si voltò e socchiuse gli occhi.
“Forse
è diverso se ci sono anch’io a tenerti
compagnia?” domandò. Wanda si leccò le
labbra vermiglie.
“Clint
voleva che muovessi il culetto e ci teneva
davvero tanto. Io glielo dovevo, in fondo è ciò
che mi ha lasciato Pietro”
disse. Allungò le gambe e le appoggiò su una
sedia, affondando nel divanetto in
cui era accomodata. Tony raggiunse il piano cottura e
sospirò.
“Cap
si è proprio trasformato nel capo di una banda di
motociclisti. Non fa altro che sporcare il lavandino di polvere di
caffè”
brontolò. Wanda si alzò in piedi, succhiando
nuovamente il proprio ghiacciolo.
Raggiunse il frigo e ne tirò fuori una bottiglietta con
dentro del caffè
gelato.
“Però
fa il miglior caffè che io abbia mai assaggiato”
disse. Raggiunse Tony, rimettendo in bocca il ghiacciolo e gli porse il
caffè.
Tony lo prese e se lo portò alle labbra, sorseggiandolo.
“Fare
tanti caffè è il minimo per ringraziarmi di
averlo fatto rientrare in casa mia. E poi ci vogliono i
‘ghiaccioli’ come lui,
con questo caldo” disse. Wanda lo guardò finire il
caffè.
“Com’era?”
domandò.
“Sa
di fresco risveglio, bellezza” rispose Tony. Wanda
inarcò un sopracciglio.
“Fresco
perché è gelato e risveglio perché lo
bevi per
svegliarti?” domandò. Tony ghignò.
“No,
perché è la pubblicità con cui vendono
la polvere
di caffè con cui è stato fatto”.
Allargò le braccia. “Possibile che sia sempre
l’unico a guardare la televisione?”
domandò. Wanda schioccò la lingua sul
palato.
“Certo
che dopo quello che è successo, non mi
aspettavo fossi così sereno” disse.
Mordicchiò il proprio ghiacciolo,
ingoiandone dei pezzi. Tony si voltò e raggiunse il
lavandino, mettendoci
dentro la bottiglietta.
“Forse
mi aspettavo che saresti andato in giro con
l’armatura giorno e notte” disse Wanda.
Finì
di masticare l’ultimo pezzo del proprio
ghiacciolo e rabbrividì, ticchettandosi lo stecchetto sulle
labbra.
“E
sarebbe stato inquietante vederti con quella
maschera sempre”. Aggiunse. Le iridi castane di Tony
divennero liquide e
brillarono di riflessi dorati.
"Indosso
una maschera tutti i giorni, sono sicuro
che se mi travestissi da me stesso nessuno mi
riconoscerebbe" ribatté.
Wanda strinse lo stecchetto nella mano.
“Come
fa a dirlo sorridendo? Come fai a fingere così?”
domandò e la voce le tremò. Tony raggiunse
nuovamente la finestra, facendosi
colpire il vento dal viso.
“Tu
come fai a fingere che tuo fratello non sia
morto?” domandò. Wanda gli si avvicinò.
“Con
me potresti smettere di fingere” sussurrò. Tony
si voltò e negò con il capo.
“Non
ho bisogno di quelle frasi fatte da gruppi di
autoaiuto. Non mi hanno aiutato a smettere di bere, a superare i miei
traumi,
figuriamoci a permettermi di sopportare una squadra che a voce dice di
essere
una grande famiglia e nei fatti mi dà la colpa di
tutto”. Le accarezzò il
mento. “Mi aiuterebbe di più farmi un
giro” sussurrò. Wanda gli mise in bocca
lo stecchino.
“Da
quando non c’è Pepper sei di nuovo a
caccia?”
domandò. Tony incise il legno con i denti.
“I
rischi di essere sesso dipendente” sussurrò. Wanda
si mise una ciocca dietro l’orecchio.
“Non
ti si può rifiutare, Stark” sussurrò
Wanda. Tony
si tolse lo stecchino e Maximoff lo baciò.