Because it is not imagination

Lui ti sente. Lui ti ascolta. Non ti vede ma sa dove sei.
Non puoi sfuggirgli, puoi solo implorare di farti aiutare.

Diverso e permaloso, chiuso da mesi in una stanza al buio per non sentire coloro che gli danno tormento.
La sua unica punizione di un giorno maledetto.
Un ragazzo di soli 19 anni come tutti gli altri... seduto ad una scrivania a leggere con le cuffie nelle orecchie per dar silenzio a quelle voci che lo chiamano in continuazione.
Travi di legno che chiudono le finestre che danno sul mondo esterno, e quella vernice scura rovesciata sui vetri in un momento di paura per le troppe urla nella sua testa.

Maleducato e incoerente, rifiuta con tutto se stesso quello che il cielo gli ha donato... o l’inferno.
Iniziato tutto per gioco, finito per rovinargli la vita.
Lo consideravano tutti il più bel ragazzo della scuola... da quando la sua punizione ebbe inizio perse peso in maniera drastica fino a rifiutare qualsiasi cibo gli venisse offerto.
Non dorme per più di 5 ore al giorno, lamentandosi per le voci che lo tormentano e lo svegliano urlando.

Bugiardo e arrogante, privo di qualsiasi obbiettivo e impaurito dal mondo in cui è capitato.
Sottovalutato da se stesso e invaso da sensi di colpa.
Intelligente ma per niente paziente, con doti di studio incredibili ma con la paura di uscire da quelle quattro mura.
Questa è la fine della storia di un ragazzo colpevole solo di aver giocato... perchè il cielo non accetta gli angeli sporchi...