Oh Morte,
ma io non ti temo,
tu sei una tra le mie
più care amiche:
formi nell'eterno
l'imperfezione del mio essere.
Come potresti, tu,
farmi del male?
Non mi spaventa
neanche l'Amore,
con il suo arrivo
tutto estenzione
della mia intima anima
fa spettacolo,
come se toccassi
il più piccolo fiore,
una piccola ginestra,
e scoprirla uguale
ad una stella lontana.
No, mi spaventa il tempo,
sprecato e tornerà
indietro mai.
Allora se la tua vita
finire domani dovesse,
per quello ch'a noi è dato,
quanto diversa sarebbe
la visione tua dell'espressione di se?
Se lo è, e non di poco,
allora corri fuori
nel mondo asettico,
dimenticato e dimenticante,
e Ama, come se fosse
tuo stesso destino,
più grande della tua
superflua comprensione,
la donna, che prima
incontra il tuo sguardo.
Allora vedrai resistenza
e paura, ma dietro:
Sincerità commovente,
Di mille attimi di se,
Tra morte e rinascita,
Fino al punto
D'amore e tempo pulsanti,
E come vivi, perpetui.