Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |      
Autore: MeliDoppiaT    22/04/2009    1 recensioni
questa è una one-shot, non è niente di che ma l'ho scritta hai banchi di scuola, è solo un sogno nel cassetto...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NUOVE SENSAZIONI


Un semplice giorno di lunedì mi trovavo nella mia classe, ora di storia, due palle!!! Quando poi sentimmo bussare la porta, era il bidello che doveva darci una notizia “” giovedì prossimo un gruppo verrà a fare un video in una casa abbandonata qui vicino, se volete, potete farne parte “ . Tornai a casa gridando con tutta me stessa la grande notizia ai miei, ma non riuscivo ancora a rendermene conto.
Era lunedì e il pulman era parcheggiato davanti la scuola, così che tutti i ragazzi del I e del II Ae potessero entrare, giovammo verso un posto isolato, arrivati cominciammo ad aspettare questo gruppo sconosciuto, ancora per poco…
Ad un certo punto arriva un furgone nero e gigantesco, scendono 4 ragazzi che si presentarono in inglese, dato che erano tedeschi, ed io guardai affascinata quegli insoliti ragazzi, il batterista indossava una maglia nera con su scritto “foo fighters” con jeans abbastanza larghi e il suo cappellino, che copriva quei suoi capelli biondi e riccioluti che potevi intravedere a mala pena;il bassista con la sua maglia a scacchi e jeans attillati, i capelli lunghi e piastrati ; il chitarrista aveva una maglia che arrivava fino al ginocchio e di 3 taglie più grandi della norma, pantaloni larghissimi e scarpe praticamente invisibili, grazie ai lunghi pantaloni, e con i suoi lunghi rasta legati con un elastico, indossava una fascia nera e un cappellino; il cantante era impressionante, portava una maglia attillata con su scritto “the icon “, pantaloni super aderenti ma la cosa che notavi a prima vista erano i suoi capelli lunghi “sparati “ in aria ed aveva delle meches bianche sulle punte, era diverso da tutti gli altri ragazzi e da come si comportava doveva essere il più timido ma nessuno ci avrebbe giurato vedendo il suo modo di vestire, una cosa che ha impressionato tutti è stato il suo volto, matita a volontà che nascondeva quel suo dolce viso che si celava al di sotto, e che pochi riuscirono a intravedere, ma oltre al suo trucco, ai suoi capelli e al suo modo di vestire, di cui già i ragazzi stavano prendendo in giro, io vidi qualcosa di più…un ragzzo normale con idee diverse dagli altri e per molti questo era un male.
Lo fissai così tanto che persino lui se ne accorse, mi vide e io rimasi di ghiaccio invece lui mi fece vedere quel suo sorriso d’angelo di cui ti potevi subito innamorare, era un sorriso dolce che rivolto a me valeva più di qualunque altra cosa al mondo, per me. Quando ritornai alla realtà andammo dentro la casa abbandonata dove dovevamo girare il video “scream”, le riprese iniziarono, Bill il cantante iniziò a cantare ma non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, era quasi impossibile.
Troppo tardi capii che quella era una canzoni in cui ci si doveva scatenare, soprattutto nel ritornello “ SCREAM ‘TIL YOU FEEL IT- SCREAM ‘TIL YOU BELIEVE IT- SCREAM, AND WHEN HURT YOU SCREAM OUT LOUD “io invece rimasi immobile, ero l’unica che si perse in quella melodia, in quei occhi, in quel sorriso, ero l’unica che continuava a fissarlo e, sicuramente, ero l’unica lì dentro che provava sensazioni mai provate e di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza, quando poi la canzone finì mi lanciò uno sguardo che avrebbe sciolto anche il sole. Purtroppo arrivò la fine, la fine di tutto, ci ringraziammo tutti quanti e i 4 ragazzi rientrarono nel pulman, decisamente sfiniti, e pensai di dare un’ultima occhiata a Bill e lui di scatto mi guardò negli occhi per un’eternità e mi disse un “ciao “ tenero e intenso, ma sicuramente sarà stata la mi testa malata, ma me lo lasciai credere, dopotutto cosa avevo da perdere? l’unica cosa che potei fare era salutarlo con la mano, visto che le mie labbra non riuscirono a muoversi, e già era tanto che il mio corpo potesse reagire a quel gesto…
Il pulman partì e tutte le emozioni che avevo provato sarebbero rimaste per sempre in quel posto sperduto di cui nessuno si sarebbe mai ricordato…tranne me.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: MeliDoppiaT