Anime & Manga > Code Geass
Segui la storia  |      
Autore: UltimaD    22/07/2016    4 recensioni
Nel tentativo di spiegare le sue capacità a sua sorella Euphemia, Lelouch fa un esempio drastico, che porterà la principessa a diventare la "Principessa del Massacro". Ma se, quel giorno, l'esempio fosse venuto meno a Lelouch? Se in quella perdita di controllo del proprio potere, la fortuna avesse giocato a suo favore?
Questa è la storia di una rivoluzione diversa, dove Britanni e Giapponesi verranno spinti a convivere come fratelli. Ma i piani bellici di Lelouch sono davvero svaniti nel nulla? La Regione a Statuto Speciale Giappone ha davvero spento la sua sete di vendetta? Può Lelouch accontentarsi di una pace fittizia da donare a Nunnally? Questa è l'altra parte della storia, dove Euphemia e la sua offerta di alleanza sono sopravvissuti. Questa volta i Cavalieri Neri avranno di fronte un mondo totalmente diverso da combattere, un alleato insospettabile e l'obiettivo che hanno sempre avuto.
Distruggere Britannia.
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Euphemia li Britannia, Kallen Stadtfeld, Kururugi Suzaku, Lelouch Lamperouge
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


- Capitolo 1 -
- Il Giorno in cui nacque la Principessa -




- Potrei chiederti di spararmi o di chiamare Suzaku e tu lo faresti senza battere ciglio -
Euphemia fissò il fratellastro, ridacchiando del suo egocentrismo scatenato.
- Avanti Lelouch, tu e i tuoi scherzi strampalati! - lo prese in giro l'ormai ex-principessa.
Si sentiva veramente bene, in quel momento. Sapere che Lelouch era dalla sua parte in quella follia gli dava l'impressione di essere nel giusto e le sciocchezze del fratellastro, che credeva di avere chissà quale divino potere, la facevano tornare ai tempi in cui il piccolo Lelouch tentava di dare ordini a lei e a Cornelia(anche se difficilmente quest'ultima chinava il capo ai suoi capricci).
- E' la verità! - protestò Lelouch – Se per esempio ti dicessi di...-
Cercò un esempio da dargli rapidamente, ma le idee gli vennero meno.
- ... dare due schiaffi a Suzaku tu lo faresti, anche contro il tuo volere -
Euphie stava per ridacchiare, ma sentì qualcosa che le penetrò nell'anima. Un bisogno istintivo, la sua coscienza che cominciava lentamente a cadere, le sue gambe cercavano di ribellarsi al suo corpo.
- N-no – provò a dire, mentre il suo corpo si muoveva da solo – F-fermo! -
- Euphie! - esclamò preoccupato il capo dei Cavalieri Neri, provando ad afferrare la ragazza.
La principessa scappò dalla stanza come una furia, sfuggendo alle grinfie di Zero con una velocità incredibile e arrivando alla porta. Fu davvero per miracolo che Lelouch riuscì ad indossare la maschera prima che la ragazza abbassasse la maniglia, rischiando di rivelare la sua scomoda identità alle guardie che attendevano soltanto la fine della loro conversazione.
- Ho perso il controllo del Geass come Mao – riflettè sconvolto il ragazzo, precipitandosi fuori dalla porta – Non adesso, accidenti! -
Euphemia, nel frattempo, aveva già raggiunto il cavaliere in bianco, che giaceva svenuto per terra davanti una dolorante C.C., che guardò istantaneamente in direzione del complice che fissava la scena dal ciglio della porta con fare inebetito. La principessa si buttò letteralmente sopra il corpo incosciente del Maggiore Kururugi e, sollevando bene la mano, gli stampò in faccia due schiaffoni che il principe riuscì a sentire perfettamente, nonostante i cinque-sei metri che li separavano.
Euphemia sbarrò gli occhi, rendendosi conto di ciò che si ritrovava attorno. Una ragazza dai capelli verdi si contorceva dal dolore stringendosi l'occhio, mentre quattro soldati erano svenuti per terra ed il suo cavaliere, Suzaku Kururugi, era sotto di lei svenuto e con le guancie che recavano il segno dei due ceffoni di Euphie.
- Che cosa ho fatto? - chiese la ragazza, sconvolta.
- Niente Euphie – la rassicurò Lelouch, afferrandola per le spalle – Torniamo dentro, ti spiego con calma -
- Ma quelle persone...- provò ad obiettare la ragazza.
- Se ne occuperà la mia socia – la interruppe il ragazzo – C.C pensa a queste persone -
Si fermò un istante, spingendo Euphie dentro la stanza e lanciando un'occhiata preoccupata alla complice attraverso la maschera. Quasi a sentire quell'occhiata addosso, la Strega si voltò nella sua direzione.
- Dopo dobbiamo parlare, noi due – disse minaccioso il ragazzo, seguendo la sorellastra all'interno della stanza.
Euphie si era appoggiata, ancora frastornata, al tavolo al centro della stanza, aspettando spiegazioni da Lelouch.
- Cosa è successo? - chiese Euphemia.
- E' una storia lunga e complicata, avremo tempo per...-
- Li ho uccisi? Dimmi la verità Lelouch, cosa ho fatto a quelle persone? - chiese la principessa, sull'orlo delle lacrime.
Lelouch si sentì una persona ignobile in quel momento e, in un lampo inusuale di affetto, abbracciò la ragazza e la strinse a se con forza.
- Tranquilla Euphie, non hai ucciso nessuno, erano soltanto svenuti e non sei stata nemmeno tu – la rassicurò il ragazzo, per poi staccarsi.
La principessa stette per un paio di secondi ferma a tremare poi tirò leggermente su col naso e staccò il volto dalla spalla di Lelouch, facendolo arretrare di qualche passo. Si formò un silenzio imbarazzante fra i due figli di Charles Zi Britannia, che si ostentavano a fissare il parquet, piuttosto che guardarsi in faccia.
- Cosa è successo? - chiese la ragazza.
Lelouch sospirò forte. Sperava di tenere il potere del Geass più segreto possibile ma ormai era troppo tardi e non poteva più tirarsi indietro dal dare le dovute spiegazioni.
- Quello che sto per dirti non deve uscire da questa stanza, intesi? Non dovrà saperlo nemmeno Suzaku - premettè il ragazzo, mettendo le mani avanti.
Quando la ragazza annuì con convinzione, il ragazzo procedette a raccontare ciò che gli era successo.
- Il giorno in cui ho ucciso Clovis fu un giorno molto particolare – inizò il ragazzo, mentre la sorella sussultava al ricordo del fratricidio commesso dal suo interlocutore – Quel giorno incontrai C.C., la ragazza con i capelli verdi che hai visto fuori. Lei mi ha donato un potere molto particolare, il cosiddetto Geass -
- Geass? - ripetè la ragazza, confusa.
Lelouch annuì, togliendosi la maschera metallica. Solo in quel momento Euphie si rese conto che qualcosa era cambiato negli occhi del fratellastro. Uno stemma, simile ad una rondine stilizzata ma di colore scarlatto, era impresso nell'occhio sinistro di Lelouch e sembrava brillare di luce propria. Non era una di quelle luci dolci che riscaldavano l'ambiente, anzi. Al solo contatto visivo con quell'occhio, qualcosa si scatenò all'interno della ragazza provocandogli un brivido di timore quasi reverenziale, come se fosse di fronte a qualcosa di arcaico e potente.
- Questo che vedi nel mio occhio è il mio potere e la mia maledizione – spiegò il ragazzo – Usandolo, posso ordinare ad una persona di fare qualsiasi cosa, e quella persona la farà senza batter ciglio -
- Allora dicevi sul serio poco fa – disse la ragazza, sbalordita.
- Già, avrei potuto anche chiederti di sterminare la razza giapponese e tu ti saresti armata di mitra ed avresti cominciato a far fuoco. Poco fa il potere si è attivato accidentalmente, credo che io stia cominciando a perderne il controllo. -
- Allora non dire frasi stupide! - lo rimproverò la ragazza, girandosi per non guardarlo negli occhi – Che avresti fatto se mi fossi messa ad uccidere giapponesi? -
Lelouch sorrise pensando che, se avesse fatto quell'ultimo esempio qualche minuto prima, avrebbe combinato davvero un bel casino. Si chiese cosa avrebbe dovuto fare in quel caso, ma scrollò la testa, deciso a non pensarci. Dopotutto, ogni tanto la fortuna arrideva anche a lui.
- Stai tranquilla, il Geass funziona una sola volta per persona – gli disse.
- Appunto, tu su di me non lo hai...- la principessa si fermò un istante, capendo dove Lelouch volesse andare a parare – Che cosa mi hai ordinato? -
C'era terrore nella sua voce. Il ragazzo fu quasi intenerito dall'innocenza della sorella, più spaventata della sofferenza che poteva causare che da quella che poteva ricevere.
- Di dare due schiaffi a Kururugi – disse Lelouch, trattenendo a stento una grassa risata – Se non fossi stato preoccupato per il Geass lo avrei trovato esilarante -
- Lelouch! - lo riprese la ragazza.
- D'accordo, la smetto – si arrese il ragazzo, alzando le braccia al cielo – Adesso credo che dovremmo dare il grande annuncio, non credi, Euphie? -


Kallen tamburellava nervosamente indice e medio sulla plancia di comandi del suo Knighmare Frame. Zero aveva espressamente ordinato a lei e agli altri Cavalieri Neri di tenersi pronti, senza specificare cosa sarebbe successo di lì a poco. Non che il loro Leader si azzardasse mai a metterli al corrente dei suoi piani, così pieno di ego da sentirsi tre passi sopra il resto dell'umanità, ma il semplice non sapere se e quando sarebbe scoppiata una vera e propria guerra era davvero logorante per i nervi della rossa. Scoccò un'occhiata al grande schermo che proiettava gli eventi che si stavano svolgendo all'interno dell'arena nel quale era entrato Zero, che adesso stava ancora parlando con la principessa Euphemia Li Britannia all'interno dello stand. Il Gawain, il terribile Knightmare Frame di Zero, si stagliava immobile nell'inquadratura, privo del suo pilota.
- Secondo te cosa sta facendo Zero? -
La domanda di Ougi arrivò dritta e chiara attraverso il sistema di comunicazione dei Frame. Kallen non rispose, troppo preoccupata e sovrappensiero. Zero non le era sembrato affatto entusiasta della proposta della principessa Euphemia di istituire la Regione a Statuto Speciale Giappone, ritenendola poco efficace e di dubbia utilità. Eppure sia lei che Ougi non erano del tutto convinti che quella di Euphemia fosse una cattiva idea. Piuttosto, era una valida via di mezzo tra l'autonomia del Giappone, che si sarebbe ritrovato a riprendere in mano il proprio nome ed i propri diritti, senza scatenare una guerra civile che avrebbe portato morte e disperazione fra i soldati e gli innocenti cittadini. Se da un lato sperava che il suo paese ottenesse la completa indipendenza dal trono di Britannia, d'altro canto non si sentiva davvero pronta per quella che sarebbe stata una vera e propria guerra su larga scala.
- Non lo so – confessò la ragazza, amaramente.
- E' un pò che sono chiusi in quella stanza, credi che stiano scendendo a patti? - chiese Ougi, con una strana inflessione nella voce.
L'ex-capitano delle forze ribelli non sembrava affatto spaventato dalla prospettiva dell'alleanza, anzi, sembrava davvero sperarci.
- Non credo – pronunciò il Generale Todo, gravemente – Zero non mi pare il tipo da scendere a patti con nessuno, figurati con una principessa imperiale -
Kallen sospirò pesantemente, tentando di sedersi più comodamente sul sedile del suo Guren. Mille pensieri le affollavano la testa, per la prima volta si sentiva in disaccordo con Zero ma non riusciva ad andargli contro. Zero era l'uomo che aveva sostituito suo fratello come capo dei ribelli, che l'aveva salvata in più occasioni, che l'aveva resa la figura più importante dei Cavalieri Neri dopo di lui. C'era qualcosa in quell'uomo dal volto mascherato che la attraeva e la allontanava allo stesso tempo, un fascino che aveva su di lei e che lei proprio non riusciva a spiegarsi. Forse il fatto stesso che, come lei, avesse sangue britanno nonostante combattesse per la resistenza o forse era il suo atteggiamento misterioso e distaccato, ma sempre galante ed aggrazziato. Forse era soltanto il suo leggendario carisma con cui aveva riunito un vero e proprio esercito anti-britannico.
Non sapeva cosa la attirasse di Zero, ma il solo pensiero di non condividere con lui la stessa idea di pace la faceva stare male. Era un conflitto interiore che non riusciva a mandare giù.
- Stanno uscendo! - annunciò Ougi, risvegliando Kallen dalle sue preoccupazioni.
La ragazza fissò con sorpresa il primo piano di Zero e Euphemia che camminavano fianco a fianco nel palco dell'arena dove si celebrava la nuova iniziativa della principessa, che sorrideva radiosa e sembrava al settimo cielo. Kallen si soffermò sulla maschera di Zero, sperando di riuscire a capire cosa pensasse mentre, freddo e composto come al suo solito, sembrava torreggiare sulla principessa. Il Leader dei Cavalieri Neri si fermò a pochi passi dal microfono, facendo un cenno con la mano per indicare l'oggetto alla principessa, invitandola dunque a prendere la parola davanti al colossale pubblico. Kallen serrò le mani sui comandi del suo Frame, pronta ad intervenire, seppur le cose sembravano aver preso una piega pacifica.
- Miei cari amici, sono davvero felice che siate qui riuniti a festeggiare con me questo nuovo inizio per la vostra terra. Nella speranza di creare una pace fra i nostri popoli ho tentato di invitare il capo delle forze ribelli per unire gli sforzi e creare una pace solida e duratura. Zero, qui presente, ha accettato di parlarmi e adesso, credo che sia lui a dovervi mettere al corrente della sua decisione -
La ragazza si allontanò dal microfono, lanciando un sorriso al capo dei ribelli, che annuì con un cenno del capo e si avvicinò al microfono, rimanendo in silenzio per un paio di istanti, osservando il pubblico da dietro la maschera. Kallen maledisse per un istante Zero ed i suoi silenzi scenici, tanta era il nervosismo e la tensione che la attanagliava.
- Concittadini britanni e fratelli giapponesi – esordì il ribelle – Ammetto io stesso che questo progetto sia la più grande buffonata che le nostre terre abbiano mai visto e che una cosa del genere non avrebbe mai potuto funzionare. La mia presenza qui era soltanto per dichiarare alla principessa e poi a voi il mio totale dissenso -
Ci fu un mormorio generale nell'arena in seguito a quelle parole, ma nessuno sembrò contestare apertamente il ribelle. Kallen strinse i denti, sentendo una imprecazione di rabbia di Ougi nel sistema di comunicazione.
- Eppure – continuò il ribelle, facendo letteralmente sobbalzare nelle sedie pubblico e Cavalieri Neri – Il dialogo con la principessa Euphemia mi ha mostrato un lato di questo progetto che mi sembrava folle anche solo considerare. La sincerità -
Un'altro mormorio si sollevò a quell'ultima parola, accentuata dal tono di Zero, che sembrava essersi fatto più dolce.
- Questo tentativo sciocco e poco incisivo di piegare l'orgoglio dei giapponesi ad una accondiscendenza, altro non era che un sincero interesse di fermare un odio che distrugge gli animi di britanni ed eleven fin dalla guerra fra le nostre due nazioni. Un odio che ha causato morte e sofferenza ad ambedue le parti, sia nei militari che nei ribelli, ma soprattutto nei civili e negli innocenti. Lo sterminio di Shinjuku così come l'incidente a Narita non sono altro che conseguenze dell'odio che ci costringe a versare sangue su sangue. Ma oggi, colei che deteneva fra le sue grinfie l'orgoglio del Giappone, ha sacrificato il suo stesso nome per donarci di nuovo il nome di giapponesi -
Zero si prese una piccola pausa, in modo che ogni ascoltatore riflettesse sulle sue ultime parole.
- Ebbene, avete capito bene, giapponesi. Per restituirci il nostro nome di giapponesi, la principessa Euphemia Li Britannia ha rinunciato al suo titolo di principessa e alla sua corsa al trono di Britannia. Lo spirito di sacrificio che ha sempre guidato i giapponesi sembra non esitare a manifestarsi anche per chi sta dalla loro parte -
L'intero pubblico pendeva dalle labbra di Zero, lanciando occhiate furtive alla principessa di Britannia, ormai soltanto vice-Governatore dell'Area 11.
- In fondo, cosa rende un giapponese definibile come tale? E' forse il suo governo? La terra su cui cammina? O è forse il suo cuore? -
Un'altra pausa di Zero lasciò che l'intero pubblico mostrasse il proprio sconcerto a quella domanda retorica. Kallen, dal suo Knightmare Frame, non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Un discorso del genere non era proprio nelle corde del leader dei Cavalieri Neri. Stava letteralmente cercando di convincere i giapponesi ad accettare Euphemia come una di loro. Eppure, in quel momento, neanche lei riusciva a dargli torto in quel frangente. Se davvero Euphemia aveva rinunciato ai suoi diritti sul trono e alla sua posizione privilegiata pur di dare la libertà ai giapponesi, era un sacrificio non indifferente ed impossibile da ignorare. Prima ancora che la pilota riuscisse a formare una propria opinione sulla faccenda, il popolo giapponese espresse la propria, trascinata dal carisma dell'Uomo dei Miracoli, forse perchè bisognosa di sentirsi dire quelle parole. Forse era proprio la speranza di un popolo unito sotto la stessa bandiera, sotto la stessa identità nazionale, che gli faceva vedere nelle figure di Zero e di Euphemia i due messia di una nuova epoca.
- Viva Zero! -
- Un urrah per Lady Euphemia! -
Le voci del popolo giapponese si mischiavano inneggiando ai capi delle due fazioni, mentre l'elegante capo dei ribelli fissava la popolazione giapponese con il suo solito atteggiamento distaccato.
- Da oggi – continuò, alzando una mano verso il popolo riunito – Inizia una nuova era, ma non solo per i Giapponesi! La Regione a Statuto Speciale sarà il simbolo di una nuova era, dove gli esseri umani saranno pari ed uguali! Nessuno sarà più giudicato per il suo colore, la sua etnia, le sue nobili o umili origini, per la sua religione o il suo credo! Oggi nasce una nuova terra di pace e prosperità! Ed io, Zero il Ribelle, farò in modo che questo miracolo di Lady Euphemia duri per sempre! ALL HAIL EUPHEMIA! -
- ALL HAIL EUPHEMIA -
La risposta immediata del popolo giapponese a quelle parole tipicamente britanne, fece sobbalzare Kallen dal sedile del suo Knightmare. All Hail Euphimia. Quella frase, riservata soltanto alla nazione ed all'Imperatore, era stata appena affibbiata alla principessa decaduta. La ragazza si chiese se il popolo giapponese si rendesse conto delle parole appena pronunciate in preda all'euforia ed al fervore. E soprattutto, si chiedeva Kallen, Zero se ne rendeva conto?


Lelouch sorrise dietro la maschera, mentre il popolo giapponese inneggiava al vice-Governatore Euphemia come "giapponese onoraria", titolo della quale la ragazza stessa sembrava particolarmente onorata. Il suo animo gentile e questa sua ultima trovata l'avevano resa la principessa più amata da tutti i Numbers dell'Area 11 e anche fra i britanni la ragazza riscuoteva non poco successo. Si sentì fiero di se stesso, il principe decaduto, essendo stato capace di invertire la posizione delle pedine sul campo di battaglia. Quello che doveva essere lo scacco matto ai Cavalieri Neri, era riuscito a trasformarlo in uno scacco a favore di questi ultimi e non solo. La prossima mossa di Britannia avrebbe segnato la sua vittoria su ogni fronte e gli avrebbe permesso di schiacciare la nazione più potente del mondo in un istante e con le minime perdite. A quel punto, Zero sarebbe svanito come era arrivato, rimanendo il simbolo dell'equità e della giustizia, e lui e Nunnally avrebbero potuto vivere in un mondo pacifico dove la sua amata sorella avrebbe potuto avere un futuro. Diede un'occhiata alla entusiasta principessa che aveva preso parola e stava spiegando per filo e per segno il regolamento della nuova area.
- Mi dispiace sfruttarti, Euphie – pensò il terrorista – Ma questa tua iniziativa è totalmente inutile. Ma non preoccuparti, iniziando da questa nostra alleanza, creerò un mondo pacifico per Nunnally. E ti prometto che torneremo a guardare il cielo su un giardino, tutti e tre -
- Zero? -
La voce di Suzaku attirò l'attenzione del principe, che si voltò leggermente nella sua direzione mentre questo gli si affiancava. Aveva un'espressione accigliata e cercava di non fissarlo e guardare gli uomini e le donne riunite in quel luogo. Lelouch osservò che i nervi del suo collo erano tesissimi e stringeva con forza il pugno, tanto che le nocche cominciarono a diventare più pallide.
- Maggiore Kururugi – disse a bassa voce il ribelle – Spero che da adesso i nostri rancori siano finiti. Adesso lavoriamo nella stessa direzione -
- I nostri rancori non sono affatto finiti, Zero – lo corresse il soldato – Non nutro alcuna fiducia in te e temo che tu voglia sfruttare Lady Euphemia per i tuoi loschi piani -
Lelouch non parlò, fissando l'amico di sottecchi. Ciò che sospettava il britanno onorario non era affatto lontano dalla realtà, ma Suzaku Kururugi non poteva sapere certo quanto fosse importante per il ribelle la principessa che voleva difendere. Zero riflettè sull'idea di rivelare la sua identità anche al cavaliere in bianco. Sarebbe stato un ottimo aiuto all'interno dell'ambiente scolastico(e l'idea di poter avere un alleato come lui sotto il tetto scolastico lo allettava) e si sarebbe risparmiato parecchie noie sulla fiducia che l'amico non gli avrebbe dato, fin quando avesse continuato a rivestire i panni di Zero. Ma, d'altro canto, farlo avrebbe significato dover spiegare ad un'altra persona il potere del Geass e, al contrario di Euphie, Suzaku era scaltro abbastanza da capire fin dove potessero arrivare le sue lunghe mani guantate.
- Non è forse quello che sto facendo? - chiese Zero, retorico – L'idea della principessa è stata eccezionale e risolve gran parte dei problemi di noi Cavalieri Neri. Sotto questa nuova giurisdizione, le ingiustizie troveranno un osso più duro ed un nemico ancora più pericoloso nei Cavalieri Neri, non credi anche tu? -
- Credo che ci sia sotto qualcosa – rispose il cavaliere, acidamente – Ma ti avviso fin da ora che se tu, o uno dei tuoi, osa alzare un dito su Lady Euphemia...-
- Non è dai Cavalieri Neri che devi guardarti le spalle – lo interruppe il ribelle – C'è gente molto più interessata a fermare questa rivoluzione pacifica. Se britanni e giapponesi impareranno a rispettarsi e si tratteranno come pari potrebbero dare strane idee agli altri Numbers, non è forse così? -
Suzaku si irrigidì sgranando gli occhi, colpito con la freddezza con il quale il terrorista aveva lanciato quella accusa verso Britannia. Se da un lato Suzaku non credeva che il governo fosse corrotto al punto da uccidere la stessa principessa imperiale, dall'altro canto era pur vero che ciò che Euphie stava facendo andava contro le stesse fondamenta su cui si basava l'Impero di Britannia. Se quella soluzione si fosse risolta per il meglio, sarebbe stato un pericolo immane per la politica oppressiva di Charles Zi Britannia.
- Vedo che hai capito – lo schernì il ribelle scoccandogli un'occhiata, poi rivolse di nuovo lo sguardo alla schiena della vice-governatrice che ancora parlava al popolo – Seppur i nostri metodi sono diversi, in questo momento Euphemia Li Britannia è colei che è più vicina a realizzare il nostro sogno di pace per il Giappone. Se lei morisse, non sarebbe soltanto un tuo problema personale, ma sarebbe il trionfo della politica dell'oppressione su quella della comprensione. La vita della tua principessina non le appartiene più, così come non appartiene neanche a te. Lei ormai è il simbolo e l'anima di questa pace ed io non permetterò a nessuno di farle del male. Sia esso britanno o giapponese -
Suzaku spostò lo sguardo sulla principessa, vacuo. Non sapeva se fidarsi di Zero, ma in quel momento gli sembrava paradossalmente l'alleato più affidabile per proteggere Euphie.
- Voglio fidarmi di te - gli rispose, seccato – Ma non ti azzardare a fare un passo falso -
Zero annuì, sorridendo nascosto dalla maschera.
- Da domani Todo verrà a darti il cambio quando non potrai sorvegliare la principessa – continuò il ribelle, ignorando la minaccia del cavaliere – Da oggi in poi la principessa non sarà lasciata da sola neanche un istante -
Suzaku rabbrividì al solo pensiero, ma annuì. Almeno, la persona che avrebbe protetto a vista Euphie era qualcuno di cui si fidava.




Perchè nasce questa Fan Fiction. Mi sono avvicinato solo da poco al mondo di Code Geass e ne sono rimasto affascinato. La trama è complessa, ben strutturata ed i personaggi di una profondità spaventosa. Lelouch, Suzaku, Euphemia, Kallen, persino personaggi "minori" come Ougi(io adoro questo personaggio, insieme a Euphie sono gli unici veri buoni della storia) sono eccezionali. E, dulcis in fundo, il caso non interviene quasi mai in maniera decisiva nella trama(niente classica "botta di c**o da protagonista" insomma) ma sono le scelte dei personaggi e le loro interazioni a fare la trama. Tranne in un punto, ovviamente. Lelouch perde il controllo del Geass proprio mentre fa l'esempio peggiore che potesse fare, causando lo sterminio da parte di Euphie e la conseguente Black Rebellion. Per questo mi sono sempre chiesto cosa avrebbe fatto Lelouch se tutto ciò non fosse successo. Quindi, mi sono permesso di "ridicolizzare", come un mago coi Mollicci, una delle scene più drammatiche di Code Geass e dare una "Happy Ending" a questa alleanza. Ovviamente Lelù non è certo il tipo da "coccole per tutti" e lo sappiamo bene, ma se vi và, vi mostrerò come quel piccolo evento può ribaltare i piani del Re Nero. Se siete arrivati fino a qui, vi chiedo di lasciarmi un like.... no, aspetta. Una RECENSIONE, anche breve, per dirmi cosa ne pensate(del modo in cui è scritto, della trama, della caratterizzazione dei personaggi, se ho commesso qualche blasfemia grammaticale, ecc.) ci tengo davvero molto. E non preoccupatevi di criticare se vedete qualcosa che non vi convince, le critiche ti migliorano più dei complimenti, o almeno così la penso io. Grazie per la lettura, al prossimo capitolo.

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Code Geass / Vai alla pagina dell'autore: UltimaD