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Autore: Shirley Mei    22/07/2016    0 recensioni
In questa storia, l'universo di Bleach prende una strada alternativa. Ichigo è riuscito a sconfiggere Aizen senza perdere tutti i suoi poteri. Ma mentre a Karakura e nella Soul Society viene lentamente ristabilito l'ordine, nella mente e nello spirito di Kurosaki è in corso una battaglia ancor più ardua di qualsiasi altra il nostro eroe abbia mai affrontato. Questa volta la sua volontà non basterà per mantenere il controllo sul suo incredibile quanto incontrollabile potere...lentamente, delle catene bianche lo stanno intrappolando e trascinando verso un'oscurità senza ritorno. La protezione della sua famiglia, nonchè dell'intera Karakura, costeranno ad Ichigo tutto il suo essere...
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hichigo, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO IMPORTANTE A FINE CAPITOLO


respects your brothers

fear god

honor the King

 

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Puoi temere la verità come o più della morte.

Condividono il silenzio, i sussurri e la paura di chi non vuole guardare. Shirley Mei


La shinigami si ritrasse, strisciando via da Hichigo.

La neve si impastò tra i suoi lunghi capelli, insieme al fango. Incespicò per qualche passo, e ricadde a terra.

Ansimava dalla paura e, nonostante fosse imbavagliata, leggere nuvole di vapore si alzavano dalla sua bocca a ogni respiro.

Si voltò indietro, ma l’hollow era scomparso. Lo sentì ridere, ed il gelo del bosco parve come una tiepida carezza in confronto alla glacialità di quella voce.

Tentò di rialzarsi, ma qualcuno la afferrò con forza per i capelli. Il mondo intorno a lei vorticò per un decimo di secondo, credette di star fluttuando, poi la sua schiena si scontrò con forza inaudita al suolo.  

Gridò sommessamente, avvertendo un dolore atroce alle spalle e allo stomaco. Sbattè le palpebre, cercando di riprendere fiato e lo vide li, a un centimetro dal suo naso. Quella creatura terribile. Le si avvicinò, sfiorandole l’orecchio con le labbra.

<< Non sono bravo a dire le bugie, mn? Scusa, ma sai...questa è la parte più divertente! >>

Rise ed allungò una mano verso la sua fronte, mentre l’altra si strinse con forza sul suo collo. La shinigami spalancò gli occhi, tentò di dimenarsi ma il suo corpo era paralizzato. Quelle dita gelide si posarono sui suoi occhi, il mondo divenne buio e…

 

<< Aspetta >>

Per lunghi, interminabili secondi, non accadde nulla.

La shinigami, ormai in lacrime, cercava di capire da dove fosse giunta quella voce o se fosse solo stata frutto della sua mente.

L’istante dopo, la mano sul suo viso si mosse, ed il mondo riprese la sua luce. Si guardò intorno e riconobbe Kurosaki a qualche passo da loro. Era immobile, le mani sprofondate nelle tasche. Li fissava, o meglio, fissava l’hollow.

Questo si alzò lentamente, piazzandosi a pochi passi dal ragazzo. Non aprirono bocca, nemmeno un sussurro, eppure guardandoli negli occhi, sembrava che più di mille parole stessero attraversando le loro menti.

Alla fine, l’hollow posò uno sguardo disgustato sulla shinigami a terra, le calciò addosso della neve e si allontanò.

Ichigo scosse la testa,  sospirò  e, chinandosi sulla shinigami, la tirò su per le spalle.

<< Seguimi >> le ordinò. Camminarono qualche minuto, seguendo un piccolo sentiero che costeggiava gli alberi.

Si fermarono dopo dieci lunghi minuti di camminata e, indicandole un albero, Ichigo le disse di sedersi.

La donna obbedì e Ichigo le si sedette di fronte. Lentamente, allungò le mani e la liberò del bavaglio e della corda che le legava i polsi.

<< Chiaccheriamo un po’, ti va? Sono settimane che parlo solo con quell’esaltato e...beh, sai cosa si dice riguardo a stare troppo tempo con i pazzi >>.

La shinigami si massaggiò i polsi, mordendosi le labbra. L’umilizione per essere stata catturata tanto facilmente bruciava ancora viva in lei. Come poteva definirsi una shinigami? Aveva abbassato la guardia solo per un secondo, e quello dopo si era ritrovata dentro uno dei suoi peggiori incubi. Incatenata e alla mercé di un folle

<< Come ti chiami? >> la donna alzò lo sguardo, piena di astio.

Ichigo sorrise ed abbassò lo sguardo.

<< Puoi anche non dirmelo, ma a quel punto mi annoierei, la nostra chiaccherata terminerebbe e sarebbe di nuovo il turno del mio amico >>

La shinigami spalancò gli occhi, stringendo con forza le mani.

<< M-Mihiro >> balbettò.

Ichigo incrociò le braccia, soppesando la sua risposta << Mihiro-san eh...e quanti anni hai? Trecento? Quattrocento? Forse anche di più vero? Dopo un po ci si stanca a tenere il conto, immagino >>.

Allungando il braccio, Ichigo prese un rametto dall’albero e iniziò a fare scarabocchi sulla neve.

<< C-che cosa mi vuoi fare? >> Ichigo, la testa bassa fissa sulla neve, rise scuotendo la testa

<< Non te lo hanno detto? Mn? Non mi hanno dato questa soddisfazione? >>

Alzò per un momento lo sguardo sulla ragazza, e vedendola confusa ghignò, abbassando nuovamente il capo.

<< A quello ci arriveremo dopo. Ci sono ancora un paio di cose di cui vorrei discutere prima, ti va? >> il ragazzo si avvicinò, puntandole il rametto contro << C’è una cosa che mi ha fatto pensare molto ultimamente e ne volevo parlare con qualcuno, sai, per avere un’opinione. Cerca di starmi dietro ok? >>

Titubante, la donna annuì.

<< Bene! Allora: Mihiro-san, ti ricordi che una volta tu, proprio tu, eri un essere umano? >>

<< Io- >>

<< No no, non rispondere >> la interruppe Ichigo, alzando la mano << Certo che non te lo ricordi! E sai perchè? Perchè quando sei morta, più o meno mezzo secolo fa, e la tua anima è arrivata alla Soul Society, i tuoi ricordi su chi o cosa eri nel mondo umano sono… >> schioccò le dita, a un centimetro dal suo naso << Puf! Scomparsi tutti ok? Così! E lo so che la cosa può essere diversa di caso in caso. Se muori giovane o vecchio eccetera. Alcuni arrivano neonati alla Soul Society giusto? Comunque, tu sei morta più o meno alla mia età no? Sbaglio? >>

Mihiro aggrottò la fronte, annuendo lievemente << Credo di si. Ma tu come- >>

<< Va bene, ecco il punto. Mihiro-san, che cosa succede se tocchi il fuoco? >>.

La donna restò in silenzio, confusa.

Ichigo socchiuse gli occhi, piegando la testa << Ti sto perdendo sul più bello Mihiro-san. Stai attenta ok? È facile, cosa succede se tocchi il fuoco? >> allungò le mani, esortandola a rispondere.

<< T-ti bruci? >>

Ichigo rise, battendo una mano sul ginocchio << Esatto! Mihiro-san è semplice, sono cose che si insegnano ai bambini ancor prima di camminare!  Ora...immagina! >>

Le posò l’indice sulla fronte, proprio in mezzo agli occhi << Se io estirpassi dal tuo cervello questa infomazione, cosa succederebbe?  >>

<< S-se io mi dimenticassi che il fuoco...brucia? >>.

Ichigo ghignò prendendole la mano << Ti brucieresti, Mihiro-san. E non sarebbe bello giusto? Eppure, immagina cosa potrei fare, se avessi un potere simile. Se, per esempio, ti facessi dimenticare che cadendo dentro un lago, moriresti annegata. O che se, giocando con i coltelli, finiresti di sicuro per tagliarti >>.

La donna impallidì, scostando bruscamente la sua mano da quella di Ichigo.

Il ragazzi sospiró, annuendo << Sarebbe una cosa molto crudele vero? Terribile no? “Quale mostro farebbe una cosa simile?”. Anche io me lo chiederei, Mihiro-san. Ma è qui che le cose si fanno davvero interessanti >>.

Il ragazzo si alzò, camminando avanti e indietro, pensieroso << Ecco, mettiamo Mihiro-chan, che nella tua vita umana, sei stata una persona molto amichevole, in grado di accerchiarti di persone. Poi? Poi muori, e dimentichi tutto. Dimentichi chi sei, come sei. Così sei costretta a rivivere la tua nuova esistenza in solitudine. Magari in vita hai amato moltissimo qualcuno...e quando muori...te li dimentichi, vaneggiando così tutto il loro affetto, i loro insegnamenti. Non hai più niente >> Ichigo si fermò, pensieroso.

<< Niente fame, niente sete. Nessuno ha la possibilità di imparare dai propri errori...e si finisce per bruciarsi ancora, ancora e ANCORA!! >>

La donna sussultò, stringendosi le braccia. Ichigo si passò una mano sugli occhi, prima di alzarli al cielo.

<< È tutto alla rovescia, Mihiro-san. Sai cosa succede a chi ricorda? Diventa un hollow. Invece di beneficiare dei ricordi...questi ti consumano. Ti divorano e ti fanno marcire dentro. E la fame che provi è la fame più viscerale e profonda che ti possa colpire. Ma la cosa più triste è che, per quanto nessuno di voi maledetti idioti voglia accettarlo, è dall’essere umano che tutto nasce. Hollow, Espada, Shinigami. Siamo tutti foglie dello stesso ramo. Cadendo e morendo diventeremo solo altro nutrimento per la prossima mela, e che sia buona o marcia, non dipenderá mai da noi. È la verità >>.

Sospirò, riprendendo il suo posto seduto di fronte alla shinigami. Si passò pensieroso il pollice sulle labbra, scuotendo il capo.

<< Sembra una cosa molto ingiusta vero? E crudele...eppure è una cosa che succede fin dall’alba dei tempi. Lo sai, io non ho questo potere. Ma c’è qualcuno che lo ha, Mihiro-san. Lo sai chi è? Mn? >>

La donna non rispose, abbassando gli occhi. Ichigo sorrise e, prendendola delicatamente per il mento, le alzò il viso. La voltò prima a destra, poi a sinistra.

<< Sei una donna molto intelligente, Mihiro-san. Leale, forte, coraggiosa. Lo vedo dai tuoi occhi, riesco a sentirlo. E’ una cosa che ha sempre fatto parte di me, il cuore delle persone è come un libro aperto. Saremmo diventati buoni amici >>.

Ichigo si alzò, grattandosi il capo.

<< Il Re Spirito è nell’alto del suo palazzo. Protetto, indisturbato. Regola il flusso infinito di questa schifezza che noi chiamiamo vita. E io vorrei… >> piegò la testa di lato, silenzioso. Una, due, tre volte.

<< Io...voglio… >> la voce di Ichigo si distorse, mutando in maniera terribile. Incupendosi e sovrapponendosi ud una seconda.

Si voltò, e la shinigami non potè far altro che indietreggiare, inorridita: gli occhi di Ichigo erano spalancati e brillavano di una sinistra luce dorata. Le sue labbra erano piegate in un sorriso esaltato, folle.

<< Oh quante domande vorrei fargli!! >> gridò, afferrandosi la maglia all’altezza del petto << In quanti non vorrebbero trovarsi al cospetto di dio per chiedergli di tutte le stronzate che ha permesso eh??!! Che cosa ne pensi Mihiro-san? >>

La donna, tremante, serrò le labbra. Era solo un pazzo, un folle. Aveva sentito parlare molto di Kurosaki Ichigo, ma di quel ragazzo ormai non era rimasto più niente. Dell’eroe che aveva sconfitto Aizen e salvato il Seireitei, restavano solo i ricordi. Non c’era speranza alcuna. Alla Soul Society stavano solo perdendo tempo, dovevano fermarlo. Fece un lungo respiro, prendendo coraggio.

<< Stai solo cercando qualcuno a cui dare la colpa >> disse, la voce che le tremava. Ichigo la guardò curioso.

<< Tutto il tuo ragionamento è giusto, è così che funzionano le cose. Hollow, Shinigami...siamo tutti collegati. Ma...ma è nostra la colpa se sbagliamo! Non è per mano del Re Spirito se commettiamo errori. Io credo che dipenda solamente da noi, e tu! Tu sei solo un vigliacco che ha paura di quello che succederà! >>. Riprese fiato, tossendo << Tu >> boccheggiò, la donna << Vuoi prendere il posto di Dio, ma ricordati Kurosaki: Dio non ha paura! >>.

 

Ichigo spalancò la bocca, sbalordito. I suoi occhi tornarono normali abbandonando la luce dorata, così come la sua espressione.

Alle sue spalle, riapparve l’hollow spuntando da chissà dove. Prese Ichigo sotto spalle, sussurrandogli qualcosa all’orecchio.

<< Lo so >> gli rispose il ragazzo, liberandosi dalla sua presa.

Si avvicinò alla shinigami, inginocchiandosi e abbassandosi alla sua altezza.

<< Hai ragione, Mihiro-san. Il Re Spirito non centra...e sai perchè?  >> con uno scatto feroce, afferrò con forza le guance della donna, avvicinandola << Perchè lui non, è, DIO! >> sibilò, tra di denti.

La spinse con forza a terra, facendola cadere sulla neve fredda.

<< La chiaccherata è finita >> sentenziò Ichigo, sguainando la sua Zampakuto << Hai il tuo destino nelle tue mani, giusto Mihiro-san? >> afferrandola per il colletto del kimono, Ichigo la alzò da terra, spingendola contro il tronco dell’albero << Posso ucciderti e lasciare il tuo corpo qui, a marcire. Oppure, fare quello che ho fatto a tutti gli altri. Ti strapperò via dal corpo ogni goccia di reiatsu, avvelenerò la tua mente lasciandoti in balia dei tuoi incubi peggiori, per l’eternità senza possibilità di fuggire.

Invocherai la morte ad ogni respiro. Morirai, divorata fin nelle viscere, ancora e ancora. Gli shinigami cercheranno di curarti, ti diranno che andrà tutto bene. Ma non sarà così...e ti terranno come cavietta da laboratorio. Non sapendo che l’unica cura che possano darti è la morte >> si avvicinò, sussurrandole a fior di labbra

<< Scegli >>

Mihiro chiuse gli occhi, con forza. Pensò a suo marito, Takuto. Si erano sposati meno di una settimana prima. Le aveva detto di non andare sul Mondo Umano, che sarebbe andato lui al suo posto, l’aveva pregata per giorni e giorni. Ma lei non glie lo aveva permesso. Era il suo compito, il suo lavoro, quello in cui credeva. Lui l’aveva baciata, con delicatezza.

“E’ per questo che ti amo”, così le aveva detto.

Le venne voglia di piangere, ma si trattenne. Sorrise invece, ed aprì gli occhi, decisa.

Anche Ichigo le sorrise, scuotendo la testa << Eh si, saremmo diventati proprio buoni amici >>.

 

Il vento soffiò con forza. Mucchi di neve caddero al suolo staccandosi dai rami dei pini, con un leggero tonfo. Il sole era ancora fermo sul crepuscolo, le prime stelle illuminavano la volta celeste.

Sotto un albero, il corpo di una donna giaceva immobile. La neve intorno a lei era fiorita in un rosso scarlatto. I fiocchi di neve le accarezzavano le guance, ormai fredde.

Ichigo si era allontanato di qualche metro e la guardava da lontano con le mani incrociate davanti alla bocca. Aveva trafitto la sua zampakuto sul terreno; e ne osservava rapito il sangue che scivolava sulla neve.

<< Il sangue degli hollow è amaro >> disse, sapendo che Hichigo lo stava ascoltando << Perchè quando sono morti erano pieni di amarezza e rimorso >>.

Passò l’indice sulla lama della zapakuto, sporcandoselo di rosso. Lentamente lo passò sulla neve, scrivendo il kanji 神, “Dio”.

Hichigo lo affiancò, sedendosi al suo fianco.

<< Lo sai >> continuò, il ragazzo << Ho capito perchè tu non hai un nome. Anzi, perchè non VUOI averne uno >>.

L’hollow sorrise, alzando il mento << Sentiamo >>

<< Sapere il nome di qualcosa...ti da un potere enorme. Puoi appartenerlo, controllarlo. Ma se qualcosa non ha un nome… è come se non esistesse. E’...libero >> .

L’hollow sorrise, sporcandosi a sua volta la mano di sangue, accarezzando la zampakuto << Mi hai beccato >>


AVVISO IMPORTANTE

 

[Angolo Autrice]

Salve a tutti! Grazie per aver letto! Ecco l’avviso: ho l’intenzione di aggiungere più avanti nella fic un personaggio Arrancar completamente nuovo. Mentre pensavo a come questo potesse essere mi è venuta un’idea e così ho pensato “Che diamine, proviamo!”. Così, metterò a disposizione nella fic un, e dico UN solo posto per un OC creato da voi lettori. Se vi dovesse interessare, la scheda oc è la seguente:

sesso

nome

età (o perlomeno, siccome parliamo di un arrancar, l’età con cui si rispecchia l’aspetto)

colore occhi

colore capelli

tipo di potere ( nome della zampakuto e forma originale dell'arrancar a seguito del rilascio di quest’ultima )

carattere

caratteristiche particolari (tipo particolare modo di vestire, cicatrici, vizi ecc)
 

 

Come già detto, il posto a disposizione per un OC è solo UNO. Se la cosa vi interessa, mandatemi pure la scheda OC compilata tramite commentino oppure con un semplice messaggio personale. Sceglierò e, nel prossimo capitolo, rivelerò il “vincitore”. Questo OC interagirà direttamente con Ichigo, ma non sono previsti risvolti romantici o affettivi.

Grazie ancora a tutti! Un abbraccio,

Shirley





 
   
 
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