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Autore: Ronnie the Fox    23/07/2016    2 recensioni
Claquesous non si sorprende nemmeno quando la voce del ragazzo risuona con un accento divertito nella semi oscurità del vicolo in cui si sono rifugiati, tendendo le orecchie per udire i passi affrettati e gli schiamazzi lontani degli sbirri oltre l'ansito dei loro respiri.
«Andiamo, non dirmi che hai paura! Proprio tu...»
[Montparnasse/Claquesous]
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Montparnasse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ispirata dal prompt "The ways you said I love you:  a taunt, with one eyebrow raised and a grin forming on your lips"

Finchè vivrà, l'ebbrezza della fuga non lo abbandonerà mai.
Con il cuore in gola, l'odore del sangue e della polvere da sparo ancora persistente nelle narici e le grida dei poliziotti alle proprie spalle, Claquesous si fa rapidamente strada per i vicoli e le stradine secondarie celate dietro gli angoli più bui della periferia parigina.
Non si volta mai indietro mentre scivola tra le ombre scure che i rari lampioni proiettano sulle facciate degli edifici, diventando lui stesso una di esse. Non si volta perchè non ha bisogno di guardare per sapere che Montparnasse lo segue a poca distanza con la lama del coltello sguainata che luccica appena viene colpita dai deboli raggi della luna.
Svoltano un angolo, poi un altro, nel tentativo di rendere quanto più intricato possibile il percorso che li divide dai loro inseguitori.
Quando infine Claquesous decide di fermarsi, avverte chiaramente Montparnasse lasciarsi sfuggire una risata talmente fuori posto in quel frangente che giunge alle sue orecchie tremendamente inquietante.

«Taci.»

Sibila il più grande e già sa che le sue sono parole al vento. Perché Montparnasse è troppo orgoglioso e troppo testardo per sottostare ad un qualsiasi ordine gli venga impartito. Ne andasse anche della propria vita, non accetterebbe di sacrificare il proprio ego per il compiacimento di qualcuno. Tanto meno se questo qualcuno è Claquesous.
Non si sorprende nemmeno, infatti, quando la voce del ragazzo risuona con un accento divertito nella semi oscurità del vicolo in cui si sono rifugiati, tendendo le orecchie per udire i passi affrettati e gli schiamazzi lontani degli sbirri oltre l'ansito dei loro respiri.

«Andiamo, non dirmi che hai paura! Proprio tu...»
«Se non chiudi immediatamente quella bocca te ne farò pentire amaramente.»

Claquesous gli si rivolge senza concedergli nemmeno la soddisfazione di un'ennesima occhiata di disapprovazione e Montparnasse scoppia nuovamente a ridere, per nulla preoccupato del rischio che stanno correndo o forse fin troppo ubriaco di adrenalina da sentirsi in grado di sfidare chiunque, perfino la morte per il proprio personale divertimento. Non sarebbe la prima volta, in fondo.

«Oh, come siamo romantici questa sera! Ti amo anche io 'Sous~»

Solo allora lo sguardo di Claquesous, ormai fin troppo abituato all'oscurità, cerca la figura del ragazzo e si permette di percorrere per qualche istante le linee del suo corpo, armoniose e invitanti anche quando celate da diversi strati di stoffa.
Gli abiti di fattura pregiata solitamente tenuti in ordine con cura impeccabile sono ora appena disordinati, una ciocca di capelli scuri è ricaduta sul viso e la rosa rossa che portava all'occhiello é andata in qualche modo perduta durante la corsa. Come a compensare, c'è però il rosso delle sue labbra, piegate in un sorriso malizioso e provocante, che ben si addice al suo temperamento, e un sopracciglio inarcato in quello che deve senza dubbio essere un cenno provocatorio.
E al ragazzo non sfugge quell'istante di troppo in cui gli occhi del maggiore indugiano su di lui; il suo ego è lusingato e sebbene mai ammetterebbe che attirare l'attenzione di qualcuno come Claquesous sia per lui motivo di orgoglio, non può fingere di non apprezzarne le attenzioni.
Claquesous si irrigidisce quando avverte le dita fredde di Montparnasse sfiorargli la gola, ma non si sottrae, lascia che il più giovane gli si avvicini con movenze del tutto simili a quelle di un felino ormai certo di aver catturato la propria preda.

«Il rosso ti dona.»

Soffia malizioso, ad una distanza ormai insignificante dal suo viso e la sua mano si sposta, languida, a tracciare il contorno di una macchia di sangue ancora fresco sulla guancia del maggiore, unica testimone rimasta del delitto compiuto.
Quando le labbra di Montparnasse premono sulle sue, anche la paura che mai avrebbe ammesso di avere e il battito frenetico del proprio cuore smettono di avere importanza.



Note dell'autrice: Sono resuscitata un'altra volta dal limbo del blocco dello scrittore, yay!
Questa volta per grazia di una serie di prompt carini trovati totalmente a caso su Tumblr che spero di far diventare una serie di one shot, con ogni prompt assegnato ad una diversa ship, pregando che il blocco non torni a colpire ancora in un prossimo futuro. Heh.
In ogni caso ringrazio sempre chi ha sacrificato cinque minuti del proprio tempo a leggere questa cosa e chi avrà voglia di lasciare anche una o due righe di recensione.
Alla prossima!

-Ronnie~
  
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