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Autore: carlikiller    24/07/2016    0 recensioni
Kerry Shatos non è solo una mamma ma anche un'agente di polizia con una squadra ai suoi ordini. La sua vita non è facile da quando, tre anni prima, durante una missione suo marito è stato ucciso. Ora, dopo tre anni l'uomo che ha ucciso suo marito è tornato a colpire e lei ha tutta l'intenzione di arrestarlo!
Non tutto va come lei spera e così si ritrova in una missione spericolata in cui deve mettere in gioco se stessa e le sue convinzioni, senza sapere di chi può fidarsi...neanche della sua stessa famiglia...
Gli amici di una vita sono veri amici? Può fidarsi dell'uomo che le ha sparato? Può fidarsi di se stessa ...
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Quando arriviamo a casa mia Miles è già lì di fronte al cancello in sella alla sua moto, ma comunque sempre con la sua posa elegante e il suo sorriso canzonatorio. Quest’uomo riesce ad essere serio e strafottente insieme, fa di tutto per essere il poliziotto perfetto ma sembra solo che ti prenda in giro. Perché lo fa? Io proprio non lo capisco.
Parcheggio nel mio vialetto poi faccio smontare la mia stranissima truppa. I gemelli corrono dentro, ignorando la presenza di Miles che ci ha seguiti nel giardino e sta parcheggiando la moto accanto alla mia auto. Probabilmente stanno andando a nascondersi per evitare la punizione, ma io per il momento li ignoro per concentrarmi su Cole e Sean che mi si affiancano in silenzio e Miles che ci raggiunge con le sue solite domande cretine.
- Salve, Capo Shatos. Ho portato ciò che mi ha chiesto. Sa che avrei potuto mandarglielo via mail? - chiede Miles ed io, viste le due tranquille giornate che sto passando, gli mangio la faccia.
- Certo che lo so non sono una cariatide digitale! Però, genio dei miei stivali, se me le avesti inviate non saresti stato qui. E tu mi servi qui! - sclero alzando la voce e lui arrossisce balbettando scuse. Mi dispiace averlo trattato male perché, per quanto non lo capisco lavoriamo bene insieme, però sono molto stanca. Questa cosa poi che sembra pensare che io sia antiquata, gli fa fare la figura dello scemo e lui non se ne accorge nemmeno.
Entro  in casa dando per scontato che Cole e i miei uomini mi seguano, e loro, da brave marionette, lo fanno. Quando sento uno strano bip provenire dalla macchina mi rendo conto che la valigetta con il congegno per gli arresti domiciliari è rimasta in macchina. Non credo mi ci abituerò in fretta, per fortuna non devo davvero visto che nel giro di un paio di giorni dovrebbe sistemare tutto in modo che Cole possa spostarsi liberamente da casa mia per qualche chilometro.
- Sean vai a recuperare la mia valigetta prima che il bipettio ci assordi tutti - urlo e lui batte i tacchi.
- Subito capo -
Approfitto della misteriosa scomparsa dei gemelli per finire di fare il mio lavoro perché, per quanto io abbia lasciato l’ufficio, tecnicamente non ho finito di lavorare. Quindi recupero il mio computer portatile e mi faccio consegnare la chiavetta da Miles. Appena Sean torna li metto tutti e tre a sedere al tavolo della sala da pranzo e mi siedo con loro facendo partire prima la ricostruzione fatta da Sean poi il video delle telecamere di sorveglianza.
La ricostruzione è stata fatta seguendo le prove ed è molto fedele, perché Sean sa davvero fare il suo lavoro.
Infatti tra i due video non ci sono grandi differenze, ma una è piuttosto significativa, ed è l’ordine con cui il ladro ha preso gli oggetti. Per un qualche motivo, dopo aver preso il cibo e i soldi a fondo cassa, il ladro, prima di uscire dal retro, da dove era entrato, si ferma e torna indietro per prendere qualcos’altro.
- Sean, Miles dobbiamo scoprire cos’è l’ultimo oggetto che ha rubato. È tornato indietro apposta per prenderlo perciò potrebbe essere qualcosa di significativo per lui. Potrebbe identificarlo! - Sean annuisce mentre Miles sta per partire con uno dei suoi discorsi pomposi e inutili, ma Cole lo precede.
- Non so se ve ne siete accorti ma il ladro ha cercato ciò che voleva, segno che tutto ciò che ha rubato non lo ha preso a caso. Comunque non sembrava un esperto - commenta Cole ed io tiro fuori dalla valigetta il mio taccuino dove mi segno ogni cosa.
- E tu te ne intendi, suppongo? - chiede Miles con un tono sarcastico e … stizzoso, quasi. E la prima volta che lo vedo perdere la sua eleganza e la sua boria. Cole Richards non gli piace.
- Domani controlleremo tutto per bene. Ora voi due prendete la mia macchina e portate Richards a casa sua, ovunque essa sia, per recuperare le sue cose e le sue figlie. Io devo occuparmi dei miei di figli -
- Scusate se intervengo di nuovo, ma è fattibile stimare l’altezza del ladro? Credo aiuterebbe a sfoltire il campo dei sospettati - propone Cole e Sean gli risponde.
- Posso farlo -
- So che non sono affari miei, ma hai risolto con il preside? - È la prima volta che Miles mi fa una domanda personale. Che gli è preso? Che stia diventando umano?
- All’incirca - rispondo io scuotendo la testa - Sono sospesi -
- Se vuoi ti aiuto io ad occuparti di loro mentre sono sospesi. Almeno quando tu sei al lavoro - propone Cole non rendendosi conto che è infattibile.
- E come, Cole? Tu sei sotto la mia responsabilità, al momento, devi stare a meno di cinquanta metri da me. Questo vuol dire che tu devi venire al lavoro con me! -
- Ah, giusto - risponde lui scuotendo la testa. Non deve aver ancora realizzato che da ora in poi sarà la mia ombra.
- E come farete con la notte? Tornerà in carcere? - Chi lo sapeva che Miles se prende il via libera diventa un impiccione?
- No, starà qui. Per questo dovete andare a prendere le sue cose. Su forza sparite - dico lanciando a Sean la valigetta con il congegno per gli arresti domiciliari. Miles prende Cole per un braccio e lo trascina fuori. È più strano del solito. Approfitto di dover dare a Sean le chiavi della mia auto per metterlo di guardia - Sean controllali -
- Anche tu hai notato che Miles è più strano del solito? - Sean mi stupisce sempre, sta davvero migliorando come poliziotto.
- Certo. Notare le piccole cose è il mio lavoro -

Dopo averli sbattuti fuori vado alla ricerca dei gemelli, che trovo sul letto alto del loro castello. Salgo su e mi siedo in mezzo a loro.
- Ok ora che mi sono liberata del quasi zio impiccione e del possibile fidanzato iperprotettivo venite qui e raccontatemi tutto - I gemelli incastrano le teste sotto le mie braccia ed io li stringo a me. Non so cosa sia successo a scuola ma la loro voglia di mamma mi preoccupa. Non sono mai stati dei coccoloni. - Su forza parlate, spero che in tutto questo casino con Mark e Cole abbiate capito che raccontarmi verità parziali è inutile e dannoso. Raccontatemi tutto ed io agirò di conseguenza -
- Te l’ho detto il professore di informatica mi da il tormento su ogni cosa e non mi ascolta mai. Oggi mi ha interrogato, io ho risposto bene e lui mi ha messo 4. Io mi sono arrabbiato e ho chiesto delle spiegazioni sul voto, lui mi ha risposto che me lo sono meritato ed io l’ho mandato a quel paese. Ti giuro che avevo risposto bene a tutte le domande! E invece Thew … - dice Drew tutto d’un fiato poi lo interrompo. Affrontiamo un disastro per volta.
- Ciò che riguarda Thew me lo racconterà lui ed io ti giuro che troverò il tempo di andare a parlare con questo professore. Thew? - concludo chiedendo anche a Matthew di parlare ma lui rimane sul vago.
- Il bidello mi da qualche problema, ma nulla di ingestibile. Oggi ho solo sbagliato a reagire -
Ecco la differenza tra i miei figli; Andrew cerca di giustificarsi e proteggersi mentre Matthew cerca, sempre e ostinatamente, di proteggere me. Sono abbastanza certa che non farmi sapere come si comportava Mark con loro sia stata una sua idea. Sistemo i lunghi capelli di Matthew togliendoglieli da davanti agli occhi come faccio sempre con i miei.
- Tesoro, ti prego dimmi tutta la verità -
- Il bidello mi infastidisce spesso e oggi mi ha seguito in bagno, credevo volesse solo rompere. Ma quando si è fermato a guardarmi pisciare ho capito cosa voleva in realtà -
Salto giù dal letto a castello per la rabbia, spaventandoli, poi mi sfogo prendendo a calci un vecchio peluche - Brutto porco -
- Gli ho dato una spinta e sono scappato. Lui è andato dal preside per paura che lo facessi io - finisce di raccontare Thew.
Io faccio segno ad entrambi di raggiungermi poi li stringo forte. È il momento di prendere una delle decisioni più difficili della mia vita - Vi cambierò scuola - Vorrà dire fare più fatica a essere presente e forse vederli meno, ma non posso lasciarli lì. La situazione è degenerata fino alla follia e Thew potrebbe essere in pericolo.
- Quale sarà la nostra punizione? -
- Ho pensato a tante cose malefiche, ma alla fine credo che l’idea migliore che mi sia venuta sia anche la più pratica. Ora andate su e ripulite la camera degli ospiti per le figlie di Cole che tratterete sempre con rispetto e che aiuterete ad ambientarsi. Poi ogni giorno, fino alla fine della sospensione, passerete le ore scolastiche dalla nonna a studiare -
- Perché? La nonna è odiosa! - esclama Drew ed io scoppio a ridere.
- È una punizione Drew, non deve essere piacevole! - gli risponde suo fratello che ha più testa, oltre ai piedi ben saldi per terra.
Una volta spediti i ragazzi a rendere abitabile la camera degli ospiti, mi metto a leggere i documenti che ho portato a casa con me, e che ho provveduto a togliere dalla valigetta prima di dare quest’ultima a Sean. Sono certa che i miei ragazzi faranno un lavoro migliore di quello che potrei fare io con la camera degli ospiti, visto che loro sembrano conoscere le figlie di Cole mentre io non sapevo nemmeno quante sono.
I morsi della fame mi ricordano che non ho ancora pranzato così cerco qualcosa per farmi un panino, poi torno al piano di sopra per vedere cosa stanno combinando i gemelli. Non è che io non mi fidi di loro e che mi hanno insegnato che prevenire è meglio che curare.
- Come è messa la stanza degli ospiti? Siete a buon punto? - chiedo ai ragazzi trovandoli immersi nella polvere e nelle ragnatele.
- Abbiamo quasi finito -
- A scuola avete mangiato? - Loro annuiscono ed io allora li congedo - Allora quando avete finito potete andare a giocare alla play - dico io solo per tenerli occupati ancora per qualche ora e loro accettano volentieri.
Ritorno a porre tutta la mia attenzione ai documenti che ho preso dall’ufficio fino a quando la mia squadra torna a casa con Cole. L’uomo ha, fra le sue braccia, una bambina castana dell’età di Tommy e, al suo fianco, una ragazza dai bellissimi capelli rossi che sembra essere coetanea dei gemelli. Fantastico, prevedo guai. Speriamo solo non troppo grossi!
- Ehilà Kerry, queste sono le mie bambine Diane e Cloe. Diane ha quindici anni mentre Cloe ne ha tre - le presenta Cole mettendo a terra la piccola che mi saluta con la manina. La grande mi ignora guardandosi intorno, credo di non piacerle molto.
Mi abbasso al livello di Cloe e mi presento - Ciao piccolina, il mio nome è Kerry e ho un bambino che ha circa la tua età. Potrete giocare insieme - le dico scompigliandole i capelli e facendola ridere - E tu, Diane giusto? - lei mi guarda e annuisce appena - Dormirai nella camera degli ospiti e avrai la compagnia dei miei gemelli che hanno un anno più di te -
- Papà, perché non possiamo stare dalla nonna? - chiede Diane quasi ignorandomi. Direi che non ha molta voglia di stare qui e la capisco.
- Kerry è una donna stupenda, imparate a conoscerla e vi piacerà quanto piace a me - Diane mi scruta e va di sopra trascinando per mano la sorellina.
Guardo l’orologio e vedo che è quasi l’orario dell’uscita da scuola per Tommy. Forse è il momento giusto per parlare con il professore di Drew e chiudere con quella scuola.
Prendo da parte Cole e i miei uomini e gli spiego il mio piano - Sean, Miles, potete farmi un ultimo piacere? Devo andare a prendere Tommy all’asilo e vorrei partire prima per fermarmi alla scuola dei gemelli per sistemare un problema. Potreste stare qui con Cole così non devo portarmelo dietro - Loro annuiscono.
- Bidello pervertito o professore prevenuto? - chiede Cole.
- Professore, voglio capire perché ce l’ha con Drew - rispondo rapidamente - Quanto al bidello, cambierò semplicemente scuola ai ragazzi - dico risoluta.
Voglio capire cos’ha il professore contro Drew perché se mio figlio ha combinato qualcosa di sbagliato senza accorgersene è giusto spiegarglielo, anche se non tornerà più in quella scuola. So che non mi hanno mentito perché ho insegnato loro che in queste situazioni la verità paga, anche perché se scopro le loro bugie i guai saranno ancora più grossi.
- Potresti mandarli alla scuola privata che frequentano le mie figlie - dice Cole attirando il 100% della mia attenzione. Considerando che rubava per mangiare, come poteva permettersi una scuola privata?
- Come è possibile che un ladro possa permettersi una scuola privata? - Sì, sono molto curiosa e ho la faccia tosta per chiederglielo.
- La mia famiglia è piuttosto strana - Dubito che lo sia più della mia, ma sentiamo - Mia madre è convinta che raggiunta la maturità ognuno debba gestirsi completamente da solo. Quindi quando, poco prima che nascesse Cloe, ero senza un soldo e non sapevo come mantenere mia moglie e mia figlia lei non mi ha aiutato per nulla. Purtroppo avevo perso il lavoro con ingiustificate pessime referenze, un giorno ti racconterò meglio, quindi riuscivo a trovare lavoro e Cloe non aveva mai lavorato perché non c'era mai stato bisogno, cominciare mentre era incinta era impossibile, così sono finito nel giro dei furti. Però mia madre è dirigente di una scuola privata e tiene molto all’istruzione, quindi almeno a questo provvede lei -
- Tua moglie è morta del parto della piccola Cloe? - chiedo notando che la piccola ha lo stesso nome della madre e che parlando al passato ha parlato di una figlia.
- Il nome uguale mi ha tradito? - mi chiede ed io sorrido.
- Decisamente. Comunque ora ho capito come puoi permettertela. Chiedi a tua madre un colloquio per me e i gemelli - Lui sorride e annuisce.
- Ragazzi io vado a prendere Tommy all’asilo, mi raccomando non fate danni - Urlo per farmi sentire al piano di sopra - Sean, Miles, chiamate se avete bisogno -
- Controlleremo che Richards rimanga all’interno della casa - Miles sembra essere ritornato il solito Miles.
- Si Miles e, se avete tempo, controllate anche che i gemelli non diano fuoco alla casa - dico sarcastica e lui alza gli occhi al cielo.
- Cole inventati un posto in cui dormire - gli dico visto che è l’unico che non so dove mettere a dormire. Questa casa non è un albergo vacanze!
- Credo che sarebbe meglio se dormissi in camera tua - risponde ed io lo aggredisco. Non entrerà mai in camera mia!
- Perché? Credi che debba controllarti anche nel sonno? -
- No, è che ho detto alle bambine che stiamo insieme -
- Cole! - esclamo scuotendo la testa al suono della sua risata. Ora capisco perché Diane mi odia. Crede che abbia preso il posto della sua mamma! Cole è un cretino!
Esco ignorando gli stratagemmi di Cole per non dire alle figlie la verità. In fondo lo capisco, non deve essere facile dire alle tue figlie che sei agli arresti domiciliari a casa dell’agente che ti ha arrestato.
Mi dirigo rapidamente a scuola dei gemelli visto che Tommy non uscirà prima di mezz'ora, ed è nello stesso complesso, dovrei avere un po’ di tempo per parlare con il professore che tormenta Drew.
Visto che alla sfortuna non c’è mai fine, e che oggi la dea bendata si è dimenticata della mia esistenza, nei corridoi della scuola incontro il preside.
- Signora Shatos è di nuovo qui. È successo qualcosa? Può dire quel che vuole ma non toglierò la sospensione ai suoi figli. Sono due delinquenti! -
- Io ho a che fare tutti i giorni con dei delinquenti fin dall’adolescenza e le assicuro che i miei figli non lo sono. Sono dei birbanti sì, ma sono responsabili. Comunque non si deve preoccupare di questo visto che sto cercando una nuova scuola per i miei figli così che non debba più sopportare il loro atteggiamento -
- Non dobbiamo andare da un estremo all’altro. La punizione può essere diminuita o modificata senza che lei debba cambiargli scuola -
- È bello vedere quanto lei sia ipocrita. All’idea di perdere tre rette scolastiche sarebbe disponibilissimo a cambiare la punizione. Sinceramente io non sono come lei. Voglio toglierli da questa scuola perché un professore ha preso di mira Drew senza motivo, e un bidello ha cercato di toccare Thew nei bagni, ma soprattutto perché il preside, che sarebbe lei, è un incapace cronico e non fa nulla! Sono tornata per parlare con il professore che Drew ha mandato a quel paese, se me lo indica me ne vado prima da questo postaccio! -
Sono crollata. La tensione accumulata in queste ultime ventiquattro ore è venuta fuori ed ho ringhiato contro il preside tutto ciò che penso di lui. Non sono certa sia una cosa negativa.
Lui resta spaventato dalla mia fuoriuscita e mi indica una porta, senza dire altro abbandono velocemente il preside. Farei di tutto pur di non dover mai più parlare con quest’uomo.
Dentro la stanza trovo l’ultima persona al mondo che mi sarei aspettata di trovarci.
- Erik? -

 
   
 
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