Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: 2015robin    25/07/2016    10 recensioni
"Ragazze, ve lo sconsiglio proprio....vi sconsiglio vivamente di prendervi una cotta per il vostro capo...chiunque sia lui...
Accidenti, e' difficile spiegarvi questa imbarazzante storia in sole duecento parole; meglio che entriate a leggere, va'..."
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dottor Zero, Harlock, Masu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Era da un po’ di tempo che volevo scrivere qualcosa di “divertente” su questa sezione e adesso mi sono proprio decisa.

Scrivo divertente tra virgolette, perche’ solo voi che leggete potrete giudicare se questa mia piccola storia lo e’ oppure no. Quindi mi rimetto umilmente al vostro giudizio.

Masu-san e’ un personaggio, a mio parere, esilarante solo al guardarla; e ho deciso di infilarla in una situazione piuttosto imbarazzante con il nostro bel capitano….fatemi sapere se vi sareste volute comunque trovare li’ al suo posto, almeno in quel frangente…

Leggendo, capirete di cosa parlo!

 

Robin

 

 

Ho una cotta per il capo


 

Ragazze, ve lo sconsiglio proprio! Ascoltate Masu. Vi sconsiglio vivamente di prendervi una cotta per il vostro capo, qualunque lavoro facciate, e chiunque sia lui.

A me e’ capitato! E mi dite voi, se ad una donna della mia eta’( che ,occhio, rimane comunque indefinita) doveva capitare una cosa simile?!? Alla faccia della “pace dei sensi”!

Ebbene si’, mi sono presa una cotta per il mio capo. E visto che faccio la cuoca a bordo dell’astronave pirata Arcadia, di nota proprieta’ del capitano Harlock, (o quantomeno lui ne e’ il comandante ) avete gia’ capito di chi mi sono irrimediabilmente infatuata.

Accidenti a me, quello ha almeno la meta’ dei miei anni!

Ma cosa devo fare, se quando lo vedo passare per i corridoi, con quel suo incedere deciso ed elegante, quegli abiti aderenti che fasciano il suo corpo snello e muscoloso; quel mantello, che ondeggia ad ogni suo passo...e quello sguardo, perennemente celato da una massa di capelli morbidi che lo coprono in parte…

Ebbene, cosa devo fare, se quando vedo tutto cio’, arrossisco!? Avvampo, letteralmente; e mi sento il cuore che mi balza in gola, come fossi una tredicenne alla sua prima cotta.

Lui passa e mi saluta con un sorriso. E che sorriso! Gli si formano due “fossette” ai lati della bocca, che stendono letteralmente. Credetemi, un autentico flagello!!!

E stesa ci sono finita sul serio, purtroppo. E pure nei suoi alloggi.

Ma non stesa, come avrei voluto io, magari con lui sopra. No, no!

Sentite un po’ cosa mi e’ capitato, poco tempo fa.


 

Il fattaccio


 

Sto portando il vassoio della colazione negli alloggi del capitano. E’ il momento piu’ bello della mia giornata. Avere la licenza di vederlo appena alzato, mi da’ una sensazione di confidenza tra noi. E portargli la colazione in camera, mi sa tanto da “coccola”, che riservo solo a lui.

Una cosina solo nostra!... Aspettate... devo riprendermi!

Dunque, arrivo li’ e trovo la porta appena appoggiata. Entro e incrocio Meeme, che sta per uscire dai suoi alloggi ,con quella cavolo di arpa in mano.

Adesso; cosa avreste pensato voi, vedendo una ragazza, aliena o terrestre che sia, che esce dai suoi alloggi al mattino presto?

Quella yuretana mi sta diventando indigesta! Non voglio nemmeno sapere se Harlock se la spupazza. Ci starei solo male!

Chiudo la porta dopo averla salutata appena, e rimango bloccata con il vassoio in mano, tanto e’ stupendo lo spettacolo che mi si presenta davanti.

Harlock esce dalla porta del bagno con un asciugamano legato in vita.

Badate bene :“ solo” con un asciugamano legato in vita...e i capelli bagnati. Un dio dell’Olimpo!

Il primo aggettivo che mi balza alla mente e’: sexy. Da stordimento. Non perdiamo tempo con tutti gli altri che lo seguirebbero.

-Buongiorno Masu – mi dice senza scomporsi. - Grazie mille, puoi appoggiare il vassoio sul tavolino. - aggiunge, sempre con la massima tranquillita’.

Io mi sento i piedi incollati al pavimento.

Harlock si sta dando un’asciugata ai capelli, con un asciugamano e quando ha finito, sono tutti scompigliati. Li scuote e alcune goccette di acqua gli scivolano sul petto. Una visione.

Sono talmente imbarazzata, che faccio fatica a rispondere al suo saluto; lui invece sembra quasi non curarsi della mia presenza. Magari gli ricordo sua mamma. Il solo immaginarlo, mi deprime.

- B..buongiorno, capitano..- rispondo cercando di dominarmi. Ma la mano che tiene il vassoio trema, e nel momento in cui tento di appoggiarlo sul tavolino, come mi ha chiesto lui, mi frana tutto per terra.

Ho il viso talmente rosso e accaldato, che potrei cucinarci sopra due uova per lui, tanto per rimediare alla bella colazione che ho appena rovesciato sul pavimento.

Mi vorrei seppellire per la figuraccia, ma su una astronave nel bel mezzo dello spazio, non saprei dove farlo.

- Mi scusi..capitano..- le uniche parole che riesco a biascicare, mentre mi accuccio per raccogliere tutto da terra. Ho fatto un disastro.

- Non importa Masu, stai tranquilla. Attenta a non tagliarti con i cocci -

Mi risponde Harlock, sorridente e gentile come sempre, mentre si avvicina a me e si abbassa per aiutarmi.

Invece di darmi da fare rimango imbambolata a guardarlo, mentre raccoglie il salvabile da terra e lo rimette sul vassoio.

Siamo cosi’ vicini, che riesco a sentire il profumo dello shampoo che ha usato per lavarsi i capelli.

Siamo cosi’ vicini, che riesco a sentire, e distinguere, il profumo del doccia schiuma che ha usato per lavarsi quel corpo strepitoso.

Siamo cosi’ vicini...e lui e’ cosi’ nudo, coperto appena da quel piccolo asciugamano…

Volge il suo occhio ambrato su di me, forse notando la mia apparente pietrificazione, dalla quale non riesco a togliermi volontariamente.

- Masu, ti senti bene oggi? - mi chiede, con quel tono vellutato che lo contraddistingue.

L’interfono trilla improvvisamente e mi risveglia dal mio stato catartico, misto ad autentica adorazione.

- Capitano, devo togliere la gravita’ per qualche minuto, a causa di un guasto – la voce di Maji risuona nel silenzio dell’alloggio.

Harlock mi lancia un’occhiata, prevedendo cio’ che accadra’. Cio’ che accade.

A malapena riusciamo ad agganciare la mano ad un appiglio stabile, mentre i nostri corpi si sollevano lentamente fluttuando nell’aria.

Il piccolo asciugamano che ricopre a malapena la “gioielleria di famiglia” del capitano si solleva, mentre Harlock tenta inutilmente di abbassarlo afferrandolo con l’altra mano.

E’ piu’ forte di me, e sospesa a mezz’aria, il mio sguardo cade proprio li’, dove non dovrebbe cadere...e vedo tutto.

Ma la testa mi gira, e tutto si oscura attorno a me.


 

Sogno o son desta…

(sottotitolo: Adesso, o mai piu’! )


 

Mi sento sollevare il busto. Il suo braccio e’ forte ed io mi ci abbandono.

- Masu-san…- lui mi chiama dolcemente. Sento il suo respiro sul mio viso.

Gli porto automaticamente il braccio al collo. Le sue labbra sono vicine alle mie.

Lo voglio fare. Voglio baciarlo. Almeno una volta, una volta soltanto.

Forse lo vuole anche lui. Sento il calore del suo corpo, contro il mio.

Lo stringo piu’ forte a me, e le mie labbra si posano sulle sue; morbide e meravigliose. Lo bacio.

Potrei morire qui, adesso, e non me ne accorgerei, tanto ho atteso e desiderato questo momento con lui.

- Harlock…- sussurro, mentre le sue labbra mi abbandonano improvvisamente.

Forse non se l’aspettava, un bacio cosi’ bello, proprio con me.

- Masu-san...accidentaccio! -


 

Mi risveglio improvvisamente a quella imprecazione, che non sembra adattarsi alla romantica situazione, e con grande sgomento, mi ritrovo avvinghiata al dottor Zero. Il medico si divincola dal mio abbraccio, con aria disgustata.

- Masu..miseriaccia, ma che diavolo ti e’ preso! Sei impazzita?-

Lo guardo sconvolta, rendendomi conto di essere seduta sul lettino dell’infermeria.

Mi guardo intorno, e di Harlock non c’e’ traccia. Realizzo di aver baciato il dottor Zero, e di essere stata tra le sue braccia, e non tra quelle del capitano.

E realizzo anche di aver perso i sensi alla visione di Harlock, cosi’ come mamma lo ha fatto.

Zero beve un goccio di sake’ e lo sputa sul lavandino, come volesse disinfettarsi, dall’intimo contatto con me. Lo farei anch’io, se avessi dell’alcool sotto mano.

Pensavo di aver baciato un principe, e invece ho baciato un rospo che non si trasforma in niente di meglio.

- Zero, cosa e’ successo? - ho paura che il dottore mi dia conferma delle mie teorie.

- Vacca boia, sei svenuta negli alloggi del capitano, e lui ti ha portata qui – mi riferisce il dottore agitando un braccio – me lo sono visto arrivare in accappatoio con te in braccio; e mentre tentavo di svegliarti, mi hai arpionato letteralmente...e mi hai baciato chiamandomi “Harlock”. Ti da’ di volta il cervello, cuoca della mutua? - Conclude Zero, in tono agitato.

Li’ per li’, non ho il coraggio di fiatare, tanta e’ la delusione e la vergogna che provo dentro di me, per questa ridicola situazione nella quale mi sono cacciata.

Zero mi ha sentita invocare il nome del capitano, nel mio momentaneo delirio amoroso, e avra’ capito tutto. Proprio questo maledetto cerusico, che non perde tempo a canzonarmi.

E non mi ricordo nemmeno di essere stata in braccio ad Harlock. Oltre il danno, la beffa!

Ma io sono una tosta, non perdo tempo e non perdo un’occasione per chiudergli il becco, nonostante l’imbarazzo per averlo baciato.

- Non ero in me, miseriaccia! Piuttosto di baciare te, bacio un pollo spennato!!! - mi passo il dorso della mano sulla bocca, per dare piu’ enfasi alle mie affermazioni.

Il dottor Zero beve un altro goccio di sake’, e stavolta lo ingoia guardandomi con un sorrisetto sospetto.

- Ah, non baceresti di sicuro me...ma il capitano volentieri, eh??- il suo tono inquisitorio conferma i miei timori. Ha capito. Ha capito che Harlock popola i miei sogni ( erotici !).

La sua espressione divertita, mi urta i nervi.

Scendo dal lettino, avvilita, e mi avvio alla mia cabina senza rispondergli piu’ nulla. E’ la prima volta che non controbatto niente a Zero; che gli lascio l’ultima parola. Ma e’ meglio non inguaiarsi ulteriormente. Mi sono gia’ abbastanza sputtanata.

Zero lo raccontera’ ad Harlock. Il capitano e’ un ragazzo rispettoso e dai modi nobili, ma forse si fara’ quattro risate con il dottore. Dopotutto, e’ umano pure lui.

Mi allontano mestamente dall’infermeria, mentre il dottore dalla porta mi chiede se sono sicura di stare bene. Nemmeno gli rispondo.


 

Gentiluomini


 

Stesa sul mio letto, penso a quello che e’ successo. L’idea di rivedere il capitano mi mette addosso un’agitazione incredibile. Pensare che lui sappia….

E porca miseria, non faccio che pensare a lui.

“Basta Masu, toglitelo dalla testa”, mi ripeto mentalmente. E nella mia memoria affiorano i consigli che mi dava mia madre, quando tornavo a casa da scuola avvilita, perche’ non venivo mai invitata ad uscire dal “bello della classe” di turno, del quale mi infatuavo puntualmente.

- Ti passera’!Trovati un bravo ragazzo, alla tua portata..- mi diceva, rendendomi cosciente del fatto, che fisicamente dovevo essere una di poche pretese.

E dopo molti anni ed alcune delusioni amorose, salgo sull’Arcadia, vedendola per me come una sorta di Legione Straniera . Buttandomi tutte le mie storie sfigate alle spalle. Ma si’, vadano al demonio tutti i maschi!

E no, che mi vado ad innamorare pure qui, del “ piu’ bello della nave”. Miseriaccia, e’ proprio una malattia, la mia!

Due colpi alla porta, mi distolgono dai miei pensieri. Apro e mi ritrovo davanti un pirata che mi sgancia in mano un mazzo di fiori con un biglietto attaccato, e se la svigna velocemente.

Dove diavolo li ha trovati, dei fiori ; siamo in mezzo al nulla.

- Hei..ma di chi..? - tento di chiedere informazioni al mio muto ambasciatore, che e’ gia’ a meta’ corridoio.

- Che ne so, leggi il biglietto! - mi urla lui, prima di sparire dietro l’angolo.

Giuro che saranno trent’anni che non ricevo un mazzo di fiori.

Sono emozionata. Credo, e spero, che siano da parte di Harlock, ma nel momento in cui sto per togliere il biglietto sento bussare un’altra volta.

Vado ad aprire quasi scocciata e mi trovo davanti al naso il simbolo della Jolli Roger. Alzo lo sguardo fino ad arrivare al viso di Harlock. E’ li’ davanti a me, con un mazzo di fiori in mano.

Ma allora l’altro mazzo….

- Masu.. – esordisce il capitano porgendomi i fiori .

Li prendo in mano come un automa, convinta che sia venuto a parlarmi, perche’ ormai “sa tutto”.

Maledico mentalmente il dottor Zero.

- ..mi dispiace di averti messa in un tale imbarazzo, tanto da farti perdere i sensi. Mi sarei dovuto vestire subito, ma non immaginavo che Maji avrebbe tolto la gravita’. Ti faccio le mie scuse piu’ sincere. -

Mi prende una mano, e le sue labbra ne sfiorano il dorso, in un delicato baciamano d’altri tempi.

Io sembro intontita, con quel mazzo di fiori in mano, la bocca leggermente aperta, e la mia mano nella sua.

Pensa di avermi offesa, mostrandomi tutto quel ben di dio.

E’ un amore. Questo ragazzo e’ un autentico amore.

Vorrei dirgli tante cose, ma so che non e’ il caso.

- Non...non importa, capitano..- ecco le uniche parole che mi escono dalla bocca.

Quello che provo per lui, deve rimanere un sogno ( sempre erotico, ma un sogno). Un segreto, che purtroppo adesso mi tocca condividere proprio con quel medicastro della malora.

Harlock mi saluta e si allontana, con il suo passo spedito, e io rimango li’ a guardarlo. Non so se e’ piu’ bello vestito..o nudo. E’ bello e basta.

Rientro per mettere in acqua i fiori, pensando che forse Zero non ha ancora fiatato, e guardo l’altro mazzo appoggiato sul tavolo. Tanti anni senza ricevere fiori, e oggi due mazzi nello stesso giorno.

La vita e’ strana.

Prendo il biglietto, a questo punto sono curiosa, e lo leggo.


 

Di solito si mandano dei fiori ad una donna, dopo una notte d’amore.

Be’, tra noi c’ e’ stato solo un bacio ( che non era manco indirizzato a me ), ma io te li ho mandati lo stesso.

So che hai una bassa opinione della mia persona, ma forse ti dovrai ricredere.

La notizia e’, che non diro’ nulla ad Harlock.

La tua sbandata per il capitano, rimarra’ un piccolo segreto tra di noi.


 

Il tuo amico Zero


 

P.S.….e sappi ( prendilo come un complimento! ) che ne ho rimorchiate di peggio di te!


 

Rimango basita, con il biglietto tra le mani. Certo, la forma non e’ il massimo della galanteria, ma un gesto gentile da parte del dottor Zero nei miei confronti ,proprio non me lo sarei aspettata. Pensavo che avrebbe sfruttato questa mia cotta per Harlock, per ridicolizzarmi.

E invece no. Tutto sommato, si sta dimostrando un gentiluomo anche Zero,proprio come ha fatto il capitano, venendo qui da me.

Un pensiero assurdo mi prende per un istante. Potrei innamorarmi di Zero. Forse e’ un po’ piu’ alla mia portata, di Harlock.

Li metto mentalmente a confronto.

Harlock. Il capitano ci vede da un occhio solo. Ma stupendo, pero’; sguardo profondo, da “bello e dannato”. Capelli lunghi e folti, di un bel castano. Nasino che sembra disegnato da un esperto mangaka. Una cicatrice sul viso che invece di deturparlo, gli da’il fascino del “vissuto”…

Bocca sensuale; mi ci dannerei su quelle labbra. Altezza e fisico, da sfilata di intimo; e se non lo so io che gli ho visto praticamente tutto!

Zero. Il dottor Zero invece ha due occhietti da cercare con la lente di ingrandimento; naso che sembra una piccola patata buttata li’ e veniamo alla bocca; un forno con una dentatura sparata dentro a caso...

Gli manca qualche etto di capelli, e l’equivalente di quel peso gli e’ andato nella pancia, se non qualcosa di piu’.

Ecco: e’ piu’ basso di un metro nei confronti del capitano, quindi non mi servirebbe la scaletta ogni volta che voglio baciarlo, come sarei obbligata a fare con Harlock. Ho trovato qualcosa a suo favore… e ci penso su un momento.

- Naaaahh! -

La malsana idea, svanisce in un istante.

Mi metto il grembiule, e’ meglio che pensi a preparare la cena.

Almeno questa questione sembra essersi risolta al meglio.


 

Mi pareva strano..


 

- Masu, tutto bene? - mi chiede Zero affacciandosi alla porta della cucina.

Mi volto con una patata in mano.

- Si, ti ringrazio dei fiori...e del tuo silenzio – rispondo sinceramente.

Zero si appoggia all’ uscio.

- Si’, a proposito di questo...avrei un paio di favori da chiederti..- si passa una mano sul mento.

Non so perche’ ma ho la sensazione che tutta questa questione che io pensavo risolta, avra’ invece qualche altro risvolto a mio discapito.

- Cioe’? - chiedo, temendo gia’ di finire in qualche subdolo imbroglio.

- Be’, dovresti lasciare in pace il mio gatto, da oggi in poi...ah, e..avrei un po’ di calzini che andrebbero rammendati, se hai un attimo dopo..- afferma Zero con la massima tranquillita’.

Lo guardo con aria interrogativa, intuendo dove vuole andare a parare.

- E se non accetto, di farti questi...favori? - gli chiedo diretta, da sopra gli occhiali.

Zero guarda l’orologio con il suo solito atteggiamento pacato, incrociando le braccia sul petto.

- Be’, ho un po’ di tempo libero e il capitano dovrebbe essere in plancia, a quest’ora…- esclama, con un sorrisetto appena accennato.

Questo si chiama ricatto; ricatto bello e buono. Mi sento un vulcano di rabbia, che mi esplode dalla testa.

- Mi sembrava strano, ubriacone da strapazzo! - urlo facendogli vedere il coltello.

- Scherzavo! No, no...ti giuro che staro’ zitto..- urla lui ridendo, nel tentativo di difendersi.

- Si’, si’..certo, faccio prima a fidarmi di un serpente a sonagli…- rimbecco, io.

- Non credere che ti faro’ da schiava, da oggi in poi! - urlo, iniziando a rincorrerlo fuori dalla cucina.

- Piuttosto gli confesso tutto io, ad Harlock!- affermo senza un minimo dubbio, su cio’ che dico.

Almeno sento di essere tornata me stessa.

Il dottor Zero corre sul corridoio, e io dietro di lui.

Mi rendo conto che non e’ cambiato nulla.


 

Col senno di poi..


 

Col senno di poi...un cavolo! Perche’ la cotta per Harlock, non mi e’ comunque passata dopo tutto quello che mi e’ capitato, perdendo la testa in quel modo.

Va be’, come diceva mia mamma: mi passera’!

Il peggio e’ che a causa di tutto questo inghippo, ho rischiato di non riuscire piu’ a guardare in faccia il mio capitano, e di rimanere in balia delle richieste del dottor Zero, a vita.

Per il momento mi ha promesso di tenere quel maledetto forno chiuso, ma mi tocca stare sempre attenta con quello. E per sicurezza, qualche calzino, glie l’ho rammendato…

No, non chiedetemi di sopportare quel gatto, vi prego!

Baahhh! Ricordatevi del mio consiglio: mai prendersi una cotta per il capo!

Pero’, adesso, datemi almeno un po’ di soddisfazione. Cosi’, tanto per consolarmi.

Non mi avete un po’ invidiata, quando quell’asciugamano ha iniziato a lievitare?


 


 

Eccomi qui , a pensare sempre a lui….aahhh, quanto e’ carino Harlock!!!


 


 


 


 


 

   
 
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