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Autore: Horse_    25/07/2016    4 recensioni
{Sequel Una vita senza di te significa non vivere per niente.}
(Per capire qualcosa consiglio di leggere anche l’altra storia)
Ian e Nina hanno appena capito cosa provano veramente l’un per l’altra e, dopo una notte d’amore e passione, si preparano per tornare a casa. Sono entrambi decisi ad iniziare una nuova vita insieme con i loro figli, perché sono stati separati fin troppo, ma, una volta tornati a casa, dovranno fari i conti con la cruda realtà. Ian è sposato con Nikki, che è ancora sua moglie, mentre Nina sta, quasi in modo fisso, con Eric. Una notizia sconvolgente porterà i due a separarsi definitivamente, ma sarà per sempre? Riusciranno a lottare contro tutto e tutti per stare finalmente insieme con i loro bambini e con il loro vero amore?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                         I'll be your hero.



Thiry-Fifth Chapter.
Pov Ian.

“Si mamma, siamo a Miami.”

 

Nina sta parlando al telefono con sua madre, mentre io sto cercando il mio per chiamare Paul. L’ho appena sentito squillare, possibile che non sappia dove sia?

I bambini stanno dormendo, visto che è ancora presto. Ovviamente sono sul nostro letto, ma glielo lasciamo fare. Sono così felici di tutta questa situazione e approfittano di ogni momento per stare con noi. Siamo in vacanza ed è giusto così, per quanto vorrei trascorrere un po’ di tempo con Nina. Quando torneremo a casa dormiranno nel loro, ma per ora lasciamo correre.

Casa. 

In quale casa vivremo? Nella mia o nella sua? Ovviamente dove vivevo con Nikki è casa mia, ma credo che Nina opterà per casa sua e penso abbia ragione. La conosco, le farebbe un certo effetto vivere dove prima vivevo con un’altra donna, nemmeno a me piacerebbe. Asseconderò qualsiasi sua decisione, casa è dove ci sono Nina e i bambini, la mia famiglia. 

Trovo il cellulare cinque minuti dopo, incastrato tra i cuscini del divano. Avrei dovuto immaginarlo visto che ieri Joseph e Stefan si sono messi a giocare con quello e a scattarsi foto buffissime. 

La prima cosa che vedo sono le tantissime chiamate da parte di tutti, seguiti da innumerevoli messaggi. La maggior parte delle chiamate sono da parte di mia madre, mia sorella e Paul. 

Faccio partire la chiamata e, dopo qualche secondo, contro ogni mia previsione, il mio amico risponde.

 

-Finalmente ti sei reso conto di avere un cellulare! Sono giorni che ti provo a chiamare!-

 

E’ la prima cosa che mi dice.

 

-Buongiorno anche a te, Paul.- lo saluto.

-Ah, mio Dio. Che cosa devo fare con te? Dove diavolo siete finiti?-

-A Miami.- gli rispondo.

-A Miami? Nella casa sulla spiaggia?- mi domanda.

-Esatto, proprio quella.

-Avrei dovuto immaginarlo, visto la tua vena romantica.- mi punzecchia, ma poi ritorna serio. -Potevi degnarti di chiamarmi, perfino Nina ha chiamato Phoebe. Okay… L’ha chiamata ieri sera perché anche lei era sparita.-

-Hai ragione, scusaci, ma abbiamo voluto estraniarci un po’ dal mondo per passare un po’ di tempo da soli con i bambini.-

-Potevate chiamarci quando eravate senza bambini…- mormora. -No, okay, fuori luogo… Conoscendovi non sarete mai scesi dal letto!-

-Paul…- borbotto, ma non posso fare a meno di non ridacchiare. -Ti sto chiamando ora, non fare il lagnone.-

-Okay, okay. In nome della nostra amicizia quasi secolare ti perdono. Comunque… Ho voluto chiamarti sai per… Per quello che è successo ieri… Mi dispiace per quello che è successo, non me lo sarei mai aspettato.- - mi dice.

 

Sospiro e mi passo una mano tra i capelli prima di rispondere. Sento Nina scendere le scale e mi volto verso di lei, rimanendo incantato ad osservarla in tutta la sua bellezza. Indossa una mia maglietta blu e un paio di pantaloncini azzurri ed è semplicemente stupenda, anche mentre sbadiglia portandosi una mano sugli occhi. La saluto con un sorrido radioso, che lei ricambia. Mi viene vicino e mi posa un bacio sulle labbra. L’attiro a me, premendo il suo corpo contro il mio. E rimarrei così per ore, se solo non ci fosse Paul che continua a chiamarmi. Il mio primo impulso sarebbe quello di chiudere la telefonata, ma poi è Nina a bloccarmi.

 

“Vi lascio parlare.”- mi dice dandomi un altro veloce bacio. -“E salutami Paul. Vado a farmi una doccia.”

 

Annuisco e la lascio andare, poi riprendo a parlare con il mio amico.

 

-Nina ti saluta.-

-Lo so, ho sentito, ed ero preoccupato di sentire anche altro. Comunque… Tornando al discorso di prima… Ti serve una mano per qualcosa?- mi domanda.

-Io e Nina dobbiamo ancora decidere cosa fare. Ormai tutto il mondo sa dell’esistenza dei bambini.- gli rispondo.

-Smentire?- 

-Non avrebbe senso, prima o poi lo verrebbero a sapere comunque. E poi… Ci staranno con il fiato sul collo e non possiamo rinchiudere i bambini dentro casa.- gli dico.

-Mi sembra giusto, si. Non mi sarei mai aspettato che potesse fare una cosa del genere…-

-Nemmeno io. Non dopo tutto quello che ha fatto.-

-Avete intenzione di dire quello che… Quello che ti ha fatto? Intendo su come ti abbia mentito riguardo alla sua gravidanza.-

 

Ci penso per qualche istante. Giustamente potrei anche farlo, visto quello che ci ha fatto, ma a che pro? Si scatenerebbe un ulteriore putiferio e non sarebbe più finita. Già è un problema quello che ha rivelato, figuriamoci se rivelassi che mi ha mentito dicendo che il bambino che porta in grembo è mio figlio. 

Vivremo un inferno.

 

-Con Nina non ne abbiamo parlato, ma… Non me la sento. Lo meriterebbe, di questo ne sono sicuro, ma alimenteremo soltanto il putiferio che già sta accadendo.- 

-Mi sembra giusto anche questo, decisione saggia. Ma deve pagare per quello che vi ha fatto, no? Non sono un tipo vendicativo, ma… Avrebbe potuto rovinarti la vita.- mi dice Paul.

-Lo so, farò qualsiasi cosa affinché paghi per quello che ha fatto. Divorzio per prima cosa, che lei lo voglia o no. Però rimane il fatto che dobbiamo fare qualcosa.- gli dico.

 

E’ ovvio che, dopo tutto quello che è successo, dobbiamo chiarire, o perlomeno imporre che ci lascino in pace. Nina non ne sarà d’accordo, conoscendola non vorrà fare dichiarazioni o quant’altro, ma so che dobbiamo. Per noi, per la nostra famiglia, e per tutti. Non voglio vivere il resto della mia vita tra pagine di giornali e persone che gettano la nostra storia d’amore nel fango. Perché, oltre al fatto dei bambini, molti premono proprio su quello. Io sto con Nina perché la amo da impazzire, non per i bambini. Ovviamente loro sono qui, con noi, e farei qualsiasi cosa per loro, come qualsiasi padre, ma i bambini e Nina sono una cosa distaccata. Certo, Nina è la madre dei nostri figli, ma è anche la donna che amo, non voglio che qualcuno l’accusi inutilmente o che continuino a vederla come la mia amante. Lei è la mia donna.

 

-Una dichiarazione?-

-E’ l’unica via d’uscita. Almeno smetteranno di inventarsi cose. So che non sarà finita, ma è un inizio.- gli dico.

-Mi sembra una cosa ragionevole, l’importante è che vi godiate la vostra famiglia, ve lo meritate entrambi, così come lo meritano i bambini. Avete sofferto troppo, è giunto il momento che anche voi viviate felici.- mi dice Paul.

-Grazie, Paul, avevo bisogno di parlare con qualcuno di esterno, che mi desse qualche consiglio.- gli dico sinceramente.

-Sono tuo fratello, Ian, mi sembra il minimo. Vi ho visti distrutti per troppo tempo, ma ho sempre saputo che ce l’avreste fatta. Siete due zucconi, lasciatevelo dire!- l’ultima frase la conclude ridacchiando e io lo seguo.

 

Ha ragione, su tutto.

 

-Visto che siamo in vena di confessioni… Non mi devi per caso dire qualcosa?- gli domando.

 

Nina non è riuscita a trattenersi.

 

-Phoebe l’ha detto a Nina che l’ha detto a te, giusto?- mi domanda.

-Si, Paulino. Congratulazioni!- gli dico emozionato e veramente felice per lui. Meritano questa nuova felicità. Non che prima non lo fossero, ma meritano tutto il bene del mondo. -E’ maschio o femmina?-

-Dovremmo saperlo tra qualche settimana. Voglio un maschio, almeno avrò un alleato.- mi dice ed io scoppio a ridere. -Tu ridi, ma non è facile la vita con due donne in casa. Vestiti ovunque, scarpe ovunque, trucchi ovunque! Rachel ha cominciato a volersi truccare perché vede Phoebe, dice che vuole farsi bella.-

 

Quella bambina è un piccolo terremoto e diventa un dolce agnellino solo con Stefan.

 

-Dai, Paul, quella bambina stravede per te.- gli dico.

-Beh… Vuole bene a tutti e due…- borbotta imbarazzato.

-Però ha un debole per te.- sottolineo divertito. -Gliel’avete già detto?-

-Aspettiamo prima di sapere cos’è, altrimenti ci darebbe il tormento.- mi dice.

 

Continuiamo a parlare per un po’, poi alla fine ci salutiamo con la promessa di sentirci. Appoggio il cellulare sul ripiano della cucina. Nina è ancora nella doccia. Salgo le scale per vedere se i bambini stanno dormendo. Apro piano la porta e mi sciolgo alla vista dei miei figli, ancora tutti addormentati. Joseph è con la pancia rivolta verso il soffitto, mentre Stefan a pancia in sotto, e dormono entrambi beatamente. Decido di scendere in cucina e, dopo averci pensato per qualche istante, decido di raggiungere Nina sotto la doccia. Ma, nell’esatto momento in cui sto per aprire la porta del bagno, questa si apre e Nina sbuca fuori in accappatoio. Credo abbia finito. Ha i capelli ancora bagnati ed alcune goccioline le cadono lungo il collo. Deve aver capito le mie intenzioni, perché i suoi occhi si accendono di lussuria. Non la tocco da tre giorni. Ed è vero che siamo stati lontani per anni e, dopo dicembre, per mesi, ma ormai averla tutta per me ha abbattuto qualsiasi freno. Mi getto sulle sue labbra con voracità e lei, con altrettanta voracità, ricambia il bacio, gettando le sue braccia oltre il mio collo. La trascino di nuovo dentro il bagno, chiudendomi poi la porta alle spalle. Le mie mani vanno ad insinuarsi sotto l’accappatoio, andando a toccare la sua pelle nuda. Nina sobbalza al contatto delle mie mani sulla sua pelle, ma poi preme ancora di più le labbra contro le mie.

Questa donna mi fa impazzire, ogni giorno sempre di più. Le sue mani vanno sotto la mia maglietta, tracciando alcune linee sui miei pettorali, ma, quando penso sia sul punto di togliermi la maglietta, si stacca ansante da me e mi guarda negli occhi.

 

“Ci sono i bambini di sopra…”- mormora lei.

 

In tutta risposta mi rigetto di nuovo su di lei, questa volta sul collo. La sento fremere sotto di me e sorrido, vedendo e sentendo quello che sono ancora in grado di farle provare.

 

“Stanno dormendo… Profondamente…”- mormoro io, per poi lasciarle un morso sulla spalla.

 

Emette un sospiro pesante, per poi stringere con la mano il mio fianco quando inizio a sfilarle molto lentamente l’accappatoio.

 

“Non ci beccheranno…”- mormoro ancora contro la sua pelle.

 

Le mani di Nina sono tra i miei capelli e si perdono tra le mie ciocche scure.

 

“Non vogliono che ci sentano…”- mormora lei ansante, incapace quasi di intendere e di volere.

“Non ci sentiranno…”- soffio sul suo petto, mentre le sfilo l’accappatoio completamente.

 

Questo cade a terra, lasciando Nina completamente nuda e esposta ai miei assalti.

 

“E se avessero bisogno di… Qualcosa?”- mi domanda e poi si morde il labbro inferiore non appena la mia bocca si avvicina pericolosamente al suo seno.

“Aspetteranno…”- mormoro ritornando a baciarla. -“Dormiranno quanto basta… L’importante è che tu… Che tu trattenga ogni tipo di suono…”

“Come se… Come se fossi l’unica…”- sospira lei spingendo il suo bacino contro il mio.

 

Senza nemmeno accorgermene emetto un ringhio, che Nina mi fa mascherare con un bacio.

Impudente. 

 

Te l’avevo detto…”- mormora lei.

“Così giochi sporco…”- le sussurro all’orecchio.

 

Nina mi aiuta a togliermi la maglietta e sembra quasi le dispiaccia che non indossi una camicia. Ha sempre adorato far saltare via tutti i bottoni, obbligandomi continuamente a comprarne di nuove, ma non mi è mai dispiaciuta questa sua intraprendenza.

E tutto quello che accade dopo è un insieme di ansiti, di gemiti mascherati e amore, tanto amore.

 


































 

                                                                           * * *

 






























 

Nina e Joseph sono in bagno e la prima sta aiutando il secondo a finire di pulirsi, mentre Stefan mi sta aiutando a sistemare la borsa. Abbiamo deciso di fare una passeggiata all’aria aperta fuori Miami, precisamente al Parco nazionale delle Everglades. Io e Nina abbiamo voluto fare qualcosa di diverso per i bambini e, anziché tenerli perennemente in spiaggia, sebbene a loro piaccia, abbiamo deciso di optare per un parco nazionale. E’ una cosa alternativa, non ne hanno mai visto uno, e io ho discreta conoscenza di quel parco visto che ci sono stato più di qualche volta. Ci fermeremo per due giorni, abbiamo prenotato una camera in un hotel.

 

“IAN!”

 

Sono praticamente sicuro che sia stata Nina. Io e Stefan ci guardiamo per qualche istante, poi lasciamo quello che stavamo facendo e corriamo in bagno. Il mio cuore batte velocemente, ho paura che possa essere successo qualcosa, ho paura che Nina o Joseph si stia sentendo male, o entrambi.

Ma, quando entro, posso finalmente tirare un sospiro di sollievo, più o meno. Nina è immobile, indica qualcosa sopra una mensola, mentre Joseph, incurante della madre, tenta di avvicinarsi e tentare di afferrare qualcosa.

 

“Nina, cosa sta succedendo?”- domando dopo essermi accertato che siano tutti interi.

“Joseph, non azzardarti a toccare quella cosa!”- gli dice Nina spaventata, poi si volta verso di me tremante. -“C’è… C’è… C’è un enorme ragno nero sopra la mensola… E’ enorme e… E grosso e… E ha le zampe pelose…”

 

Non posso non scoppiare a ridere di gusto. Ho anche tentato, seppur minimamente, di non scoppiare a ridere, ma non ce l’ho fatta. 

Nina mi fulmina con lo sguardo, ma non dice niente perché continua a fissare la mensola. E’ aracnofobica*, l’ho sempre saputo.

Stefan, intanto, si è avvicinato alla madre e capisco al volo che anche lui sia abbastanza preoccupato per il ragno. Okay, non ha assolutamente preso da me in quanto a animali minuscoli.

 

“Va bene, ho capito, lo tolgo da lì.”- dico avvicinandomi a mio figlio.

“Papà, lo prendo io. Povero, sicuramente sarà spaventato…”- mormora Joseph osservando la mensola.

“Tesoro”- mi rivolgo a lui dolcemente e gli accarezzo la testa. -“credo sia meglio che lo prenda io, altrimenti a tua madre verrà un infarto. Però puoi aiutarmi a liberarlo.”

 

Joseph annuisce, poi mi mi allungo e riesco a vedere il ragno rintanato in un angolo. Da com’è spaventata Nina ero convinto fosse più grosso, non una cosa minuscola. Prima che possa muoversi, e non senza difficoltà, riesco a prenderlo a chiudo la mano a pugno, in modo da non farlo scappare e per portarlo fuori. Stefan rimane attaccato a Nina e, non appena mi avvicino per sorpassarli in modo da uscire, scappano fuori, facendo ridacchiare me a Joseph. Dieci minuti dopo il povero ragno scorrazza fuori da casa nostra, alla ricerca di un nuovo posto sicuro in cui vivere.

 

“Era proprio carino, vero papà?”- mi domanda Joseph.

“Certo tesoro, davvero carino. Ti piacciono così tanto gli artropodi?”- gli domando abbassandomi alla sua altezza. -“Quando ero un po’ più giovane ho scattato tantissime foto di tantissimi tipi di ragni.”

“Davvero?”- mi domanda e vedo i suoi occhi brillare. -“Voglio vederle, papà.”

“Certo tesoro.”- gli rispondo dandogli un bacio sulla fronte. -“Quando torneremo a casa te le mostrerò.”

“Ma papà… Artropodi? E’ un altro modo per dire ragno?”- mi domanda curioso.

“Diciamo che il termine artropodi si riferisce ad un ordine. Il ragno fa parte della classe degli aracnidi che, a sua volta, fa parte dell’ordine degli artropodi.”- gli spiego e Joseph annuisce.

“E’ come dire che… Io sono un maschio, no? Quindi faccio parte della classe degli uomini che appartiene all’ordine umano… Più o meno…”- mormora lui serio.

“Esatto, tesoro, il concetto è proprio quello!”- esclamo entusiasta. 

“E quindi… Non sono insetti?”- mi domanda lui.

“No, non lo sono, anche se molte persone sono convinte di si.”- gli spiego.

“Devo spiegarlo alla mamma, allora, sono sicuro che le faranno un po’ meno paura, visto che lei ha paura degli insetti.”- mi dice.

“Penso che tua madre continuerà ad averne paura lo stesso, le donne ne hanno sempre paura. E tua madre ha sempre avuto terrore dei ragni.”- gli spiego ridacchiando.

“Ma quando l’abbiamo preso… Cioè… Quando tu l’hai catturato la mamma ha avuto un po’ meno paura.”- mi dice lui.

“Oh… Perché il mio compito è cercare di farle avere meno paura di qualcosa di cui ha terrore.”- gli spiego.

“Allora sei come un eroe? L’eroe della mamma.”- mi dice lui abbracciandomi di slancio. -“E anche l’eroe di Stefan, perché anche lui ha paura dei ragni…”

 

Me lo carico sulle spalle, facendolo ridacchiare.

 

“Posso essere anche il tuo eroe, sai?”- gli domando alzando lo sguardo su di lui.

“Ma io non ho paura dei ragni!”- puntualizza lui ridacchiando.

“Oh, lo so, ma posso essere il tuo eroe su qualsiasi cosa, ricordatelo sempre.”- gli dico dolcemente.

 

 

 

 

___________________________________________________________

 

*Nina è veramente aracnofobica, l’ha dichiarato in un’intervista.

 

Buon inizio di settimana a tutte :)

Perdonatemi per il ritardo, ma, come scritto nello scorso capitolo, sono partita per una settimana e alla fine mi sono trattenuta via più a lungo.

Siamo arrivate al 35° capitolo e, a dispetto di quanto pensavo, la storia durerà ancora un po’, un po’ di più dell’altra. Sono già arrivata a scrivere circa 47 capitoli e mi manca ancora un po’. Si, lo so, sono un caso perso, ma quando si tratta dei Nian non ho nessun freno.

Capitolo che è sostanzialmente il continuo dell’altro. Dopo qualche capitolo abbiamo di nuovo la comparsa di Paul, seppur tramite una telefonata, e di come si offra per aiutare Ian. Ho sempre adorato il rapporto che li lega e spero di averlo messo in luce anche qui :)

Ian è venuto a conoscenza del segreto di Phoebe e Paul e ne è molto felice, dopotutto non sarebbe potuto accadere il contrario.

La vita di Ian e Nina procede a gonfie vele e alla fine Ian l’ha avuta vinta su alcune cose (If you know what I mean). A dispetto di quello che stanno accadendo vogliono godersi la propria vita e vogliono far si che anche i bambini, giustamente, abbiamo il loro divertimento, così organizzano una gita al parco nazionale di Everglades, in Florida. 

L’ultima scena penso si commenti da sola ahahah

Come specificato Nina è seriamente aracnofobica, quindi penso capiate bene la sua situazione. Lei è impaurita, mentre Joseph, incurante della madre, tenta di prendere e difendere un povero ragno -a detta sua. Ian, ovviamente, interviene per riportare la calma e insieme a suo figlio va a liberare il ragno, mentre Stefan, più simile alla madre, trova più prudente scappare con lei. 

Ringrazio le quattro ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo e chi continua a leggere questa storia.

Prima di chiudere le mie solite note d’autore vorrei spendere quattro (lo so, come al solito sicuramente mi dilungherò) parole per quanto sta succedendo in questo momento: la fine di TVD.

Rileggendo il tutto sta venendo fuori un commentone, quindi se volete saltatelo oppure, se avete piacere, proseguite con la lettura ;)

Come ben sapete io sono stata una delle tante -o poche, dipende dai punti di vista- che hanno deciso, un po’ per ripicca e un po’ per altro, di non vedere la settima stagione di The Vampire Diaries. Un po’ è c’entrata l’assenza di Nina che, come ben sapete, adoro sopra ogni cosa e un po’ perché, appunto, senza di lei The Vampire Diaries non è più lo stesso. Alla fine, leggendo qualche recensione qua e là ho deciso di provare a vedere qualche episodio, incuriosita dal casino sulla gravidanza di Caroline e sulla congrega degli Eretici. Mi sono piaciute? Noia mortale. Mi sono perfino addormentata guardando una puntata, quindi potete ben capire. L’unica cosa che ho apprezzato un po’ è stato il cambiamento di Lily e gli Eretici, in particolare Nora. Si, Nora è stata la mia preferita, ma, ovviamente, è morta anche lei. Quindi si, alla fine ho guardato due puntate, ma sono state comunque deludenti a parte qualche scena. Diciamocelo… Ormai TVD ha perso il suo fascino da parecchio tempo, dalla quarta stagione. La quinta è stata la più brutta delle sette stagioni, la sesta secondo me ha recuperato alla grande, ma tutto è piombato nel dimenticatoio con la settima.

Come ben sapete negli ultimi giorni si è svolto il SDCC (ovvero il San Diego Comic Con) e abbiamo ricevuto una notizia forte (non triste, quella triste è stata l’ultima stagione di Teen Wolf!), ma scontata e comunque mi ha reso abbastanza felice. Potrei sembrare una a cui non frega nulla perché ormai Nina è andata via e basta, ma non è assolutamente così. Seguo TVD ormai da cinque anni e vedere la fine che ha fatto è veramente un colpo al cuore quindi si, sono felice della sua fine (anche se comunque mi mancherà tantissimo tutto quello che mi ha fatto provare e penso sempre mi farà provare) perché merita un finale degno e non tutta questa tiritera tra Matt Donovan che odia tutti, ma sopravvive comunque, tra Bonnie che è sempre martire e poi si incazza comunque, tra Alaric che non avrà mai una gioia in vita sua (e spero che almeno le bambine sopravvivano come unica sua ancora di salvezza), tra Caroline che non si capisce bene cosa voglia, tra Stefan anche lui povero martire e Damon che fa un passo avanti e dieci indietro. Non è colpa sua, c’è un nuovo cattivo, ma alla fine si riduce sempre a quello. The Vampire Diaries è stata la mia prima serie e, a dispetto di tutto, per quante serie possa guardare (e ne guardo veramente molte!), è stato l’unico a farmi provare emozioni così forti ed è per questo che non voglio che cada nel ridicolo. Nonostante tutto questo Comic Con mi è piaciuto, mi sono piaciuti loro, tutti. Gioia più grande è stato sapere che Kevin (si, quel Kevin!) è tornato per scrivere il copione e, come si sapeva, ci sarà il grande e tanto atteso ritorno della nostra Neens *-*

Atteso da tutti, tranne che da Ian. Ho amato Ian per lungo tempo e da mesi ormai mi è caduto veramente in basso. Non so se sia la colpa del matrimonio o altro, ma, purtroppo, è così. Non mi sto attaccando al matrimonio perché uno è libero di amare chi vuole e, come ripetuto più volte, sebbene non mi piaccia Nikki, sono felice se lui è felice. Mi attacco al semplice fatto che ogni volta che si parla del Delena lui dice di essere felicemente sposato ed è il primo a dire di non confondere la finzione con la realtà, ma evidentemente è anche il primo a fare il contrario. L’ho sempre visto, saputo e ho avuto conferma di questo anche nell’ultima intervista fatta al SDCC. L’intervistatore ha chiesto in generale se ci sarà qualche ritorno, riferendosi ovviamente a Nina, e Ian, ovviamente, dopo aver fatto una faccia come se gli avessero ucciso un panda di fronte agli occhi, ha cominciato a dire che non ci sarà nessun ritorno, ZERO RITORNI, tanto per citarlo. Non vi dico le facce epiche del cast, in particolare modo quella di Paul e Candice, che, dopo averlo guardato, ha ripreso a bere della birra dalla disperazione. Al che è intervenuta Julie esclamando un scusami? che, se fossi stata in Ian, mi sarei scavato la fossa da solo. C’è stato imbarazzo, ma alla fine, grazie anche agli altri, si è cambiato un po’ discorso. E ve lo dico, non l’ha detto per scherzo, c’è stato risentimento nella sua voce. Ahimè sappiamo che i tempi sono quelli che sono ed è inutile dire che all’interno del cast è ancora tutto rose e fiori perchè, evidentemente, non è così. Ed è brutto dirlo perché sono stati una famiglia per otto anni, sei con Nina, e vedere come certa gente si comporta fa male. Non oso immaginare quando tornerà sul set cosa accadrà, mi dispiace solo per lei.

Detto questo ricorderò l’uomo che Ian è stato perché ormai, di quell’uomo, non c’è praticamente più nulla.

Altro tassello importante è stato The Originals. Ma l’avete visto il promo?

Mi si è sciolto il cuore a vedere la piccola Hope ormai cresciuta chiedere alla madre se andassero a riprendere suo papà *___*

Adoro già quella bambina ed è un’ingiustizia che venga mandato in onda a marzo con pochi episodi (tra l’altro anche TVD avrà 16 episodi rispetto ai soliti 22!).

Detto questo… Il 2017 sarà un anno brutto… La fine di TVD, di TW e di PLL… Che il mondo stia per finire?

Alla prossima :)

 

[Il commento è quasi più lungo del capitolo, non ho parole ahaha]

  
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