SORRISO
-Io..-
Il cuore di Marinette accelerò ancora di più, anche se lo credeva
impossibile, rimanendo immobile di fronte a lui con le braccia tese in avanti;
il regalino nel suo palmo di mano rischiò seriamente di cadere.
-Mari..-
mormorò lui dopo alcuni istanti di esitazione, lo sguardo addolorato e
imbarazzato.
-Io non
posso accettare questo, nè il tuo regalo nè il resto..-
-Ma..perchè?-
-Perchè..- Adrien sospirò appena e si riavviò i capelli folti con le
dita per cercare di placare il suo dispiacere. -Sono innamorato di un'altra.-
Il mondo di
Marinette sembrò crollarle addosso: il suo grande amore era innamorato di
un'altra persona che non era lei. Chi era? Poteva competere con quella persona?
Era qualcuno che stava nel mondo della moda? Come avrebbe potuto anche solo
sperare di piacergli? Tutti i suoi piani, le sue fantasie, i suoi desideri..era
tutto crollato.
-Posso
sapere chi sarebbe?- mormorò la mora, autoflagellandosi
con quella domanda, ritirando le braccia verso il suo petto, stringendo
convulsivamente il pacco a sè.
Adrien
esitò qualche istante, poi chiuse gli occhi e sospirò.
-Ladybug.-
***
Doveva
essere felice. Doveva essere al settimo cielo.
Adrien l'amava, era innamorato di lei! Era riuscita
a conquistare il suo cuore, era la donna dei suoi pensieri! Avrebbe dovuto
volteggiare ad occhi aperti versi il cielo, felice come non mai del suo amore
ricambiato.
Invece no.
No! Lui non ama me. Lui ama Ladybug!
Marinette
strinse maggiormente il cuscino, rannicchiandosi e alzando appena la testa da
esso, rivelando gli occhi lucidi e arrossati dal pianto, osservò il pacchettino
sulla sua scrivania. Non riusciva a credere che dopo aver preso il coraggio a
due mani era riuscita a dichiararsi al ragazzo che amava ..non riusciva a
credere che fosse andata in quel modo.
Era davvero così diversa dall'eroina
di cui indossava la maschera? Era talmente distinta da lei tanto da essere considerata
due persone chiaramente distinte? Ciò non le aveva mai fatto male con Ayla e gli altri, anzi più loro la vedevano diversa da lei
e meglio era..ma con Adrien no, con lui era diverso.
Essere amata
come Ladybug voleva dire non amare Marinette. E lei voleva essere
amata, o se lo voleva, da entrambe le
parti. Nella sua completezza.
-Marinette..-
sussurrò la piccola kwami rossa, svolazzando vicino a
lei con lo sguardo triste.
Eccola lì, pensò la ragazza osservandola con un
moto di rabbia improvviso, il motivo del
mio dolore.
-Come ti
senti?- ella si accucciò vicino a lei, speranzosa di poter far qualcosa per la
sua custode.
Nuove
lacrime solcarono il viso della mora, vergognandosi delle cose che aveva appena
pensato sulla sua kwami. Lei non aveva nessuna colpa.
-Oh Tikki...- mormorò Marinette
accarezzandole il capo con un dito. -Sto un po' così..-
-Mi dispiace
così tanto..-
-Posso farti
una domanda?- chiese la ragazza mettendosi a sedere sul materasso, non
smettendo di stringere il cuscino.
-Certo!-
rispose lo spiritello volteggiando all'altezza del suo viso, gli occhi grandi.
-Quante
volte è accaduta una situazione simile con le precedenti Ladybug?-
Tikki
rimase in silenzio qualche secondo, poi
rispose abbassando leggermente le antenne.
-Sempre.-
***
̴̴̴̴
Chat Noir si era ripromesso che le avrebbe parlato non appena si fossero
incontrati nuovamente.
La
dichiarazione che aveva ricevuto da Marinette lo
aveva fatto riflettere: gli si era spezzato il cuore averla dovuta rifiutare,
ma non poteva mentire a se stesso; lo aveva notato da tempo quel suo sentimento
non ricambiato ma era giusto che lei sapesse la verità. Questo lo aveva portato
alla decisione di dichiararsi; anche lui non riusciva più a reprimere quel
sentimento che sentiva ormai da tanto.
Abbassò lo
sguardo sul suo Miraculous: 4 minuti alla ritrasformazione. Poteva
farcela.
-M'lady!-
esclamò quando la vide tornare da lui dopo aver messo al sicuro la vittima
dell'akuma di quel giorno.
-Chat!- lo
guardò sorpreso. - Che ci fai qui? Abbiamo poco tempo.- sospirò la mora.
-Ti devo
parlare, seriamente!- disse lui speranzoso, parandosi davanti a lei,
prendendole le mani tra le proprie.
-Chat
Noir..- mormorò sospirando e guardandolo stanca. -Non sono proprio in vena..-
-Devo solo
dirti una cosa.- le sorrise imbarazzato e sfacciato
allo stesso tempo.
-Sentiamo.-
disse sconfitta la ragazza guardandolo negli occhi e rimanendo in silenzio.
-Io ti amo, Ladybug. Dal primo momento che ti ho visto.- confessò il
ragazzo socchiudendo gli occhi smeraldini.
La mora
sgranò gli occhi azzurri e allontanò la presa dalle sue mani di scatto, quasi inorridita.
-No! Ma come
pensi che io possa amare uno come te, eh?! Non so che faccia tu abbia, ma non
posso nemmeno pensare lontanamente di poter amarti.-
-Ma..Lady.-
-Mi disgusti
Chat. ̴
Adrien si
svegliò di colpo, affannato.
Fortunatamente era soltanto un incubo. pensò il ragazzo asciugandosi la
fronte imperlata con il dorso della mano.
-Che hai da
urlare a quest'ora? - mormorò Plagg alzandosi in volo
di qualche centimetro dal materasso.
-Ho fatto un
brutto sogno.- deglutì appena scendendo dal letto e andando verso la finestra
per cercare un po' di fresco.
-Di che
tipo?- chiese senza curiosità il piccolo kwami nero,
svolazzando verso il suo puzzolente formaggio preferito.
-Mh..niente
di importante.- disse Adrien non volendo ricordare il
sogno appena fatto.
La sua
conversazione con Marinette deve averlo suggestionato
a tal punto da fargli affiorare la paura che non voleva affrontare: essere
respinto da Ladybug. E se non era ricambiato?
Doveva
essere tremendo essere respinti dalla persona che ami.
A questo
pensiero, il ricordo della sua amica riaffiorò: i suoi occhi lucidi da un
pianto imminente, la voce tremante e il sorriso..quel sorriso lo aveva ucciso; il sorriso di chi cerca di non fargli
pesare quella situazione.
Solitamente
quando rifiutava una ragazza, quest'ultima piangeva senza ritegno, supplicando
di ripensarci o solo di provarci, rendendo il tutto solo più triste e patetico.
Perchè
invece Marinette gli aveva sorriso? E perchè la cosa lo aveva talmente colpito?
Forse si sarebbe dovuto scusare con
lei..dopotutto erano amici.
-Adrien?-
-Dimmi Plagg.- mormorò il biondo osservando il cielo stellato.
-E' finito
il camembert.-
-Chissà cosa
succederebbe se lanciassi il Miraculous da questa
altezza. Si frantumerebbe in piccoli e deliziosi pezzi?-
-Sei
crudele!- esclamò il kwami andandosi a sedere sul
materasso da dove era stato svegliato poco prima-
-Tsk.-
***
Ore 8.00
-Sveglia Marinette, devi fare colazione prima di andare a scuola o
farai tardi!-
-Arrivo
mamma!-
La corvina
sospirò e si guardò allo specchio: non aveva chiuso occhio e aveva passato
l'ultima mezzora a nascondere invano le brutte occhiaie e gli occhi gonfi.
-Non mi va
di andare.- sentenziò la ragazza non riuscendo più a osservare il suo riflesso.
-Coraggio
Mari, andrà tutto bene. Sii forte, prima riesci ad affrontarlo e meglio sarà.-
-Mh mh.-
Decidere di
fare come se nulla fosse sembrava impossibile in quel momento ma sapeva che era
la situazione migliore, ne aveva parlato con Tikki
tutta la notte. Non poteva obbligare Adrien ad amarla
ma non poteva accontentarsi di essere amata da lui solo come Ladybug. L'unica soluzione era andare avanti come aveva
sempre fatto, cercando di fare forza su se stessa per smettere di amarlo.
Ma quando si tratta di vero amore
allora la cosa cambia.
-Andiamo
allora.-
***
Durante le
lezioni, Marinette aveva sorriso a tutti come sempre, ignorando gli sguardi
curiosi dei suoi compagni che sicuramente sapevano del rifiuto di Adrien, ignorando le frecciatine infelici di Chloè. Aveva sorriso anche ad Adrien,
salutandolo con un cenno della mano facendo restare quest'ultimo di sasso.
Ancora quel sorriso, quello sguardo gentile.
Perchè?
*
-Marinette,
ti va di andare a fare merenda nel cortile?- chiese Ayla
con un sorriso incoraggiante, cercando in tutti i modi di far svagare la sua
migliore amica in qualche maniera.
-Va bene.-
rispose ella prendendo la cartella. - Ti raggiungo tra un minuto, vado in
bagno.- e sorridendo si avviò fuori verso i bagni.
Ayla la
guardò con tristezza, sospirando e scuotendo il capo appena. - Speriamo che si
riprenda presto.- i suoi sorrisi, gentili all'apparenza, erano colmi di
un'amarezza che difficilmente sfuggiva. La sua amica era davvero forte, non
c'era dubbio.
-Andiamo
fuori allora?- chiese Nino avvicinandosi con lo zaino in mano.
-Si
andiamo.-
-E Marinette?-
-E' andata
in bagno, ci raggiungerà a breve.-
Udendo
queste parole, Adrien si alzò dal suo posto e si
avviò verso l'uscita dell'aula senza dire niente.
-Adrien, tu
non vieni?- chiese l'amico, titubante, guardando la ragazza scura affianco a
lui.
-Andate
pure, io vi raggiungo.- e detto questo, senza nemmeno voltarsi, il biondo uscì.
*
-Coraggio Marinette, così farai capire a tutti che stai uno schifo.-
si rimproverò la mora guardandosi allo specchio.
-Io penso
che tu te la stia cavando benissimo.- disse Tikki
sorridendole dolcemente.
-Grazie
amica mia.- disse la ragazza per poi sciacquarsi il viso con il getto debole
del rubinetto, sospirando dopo aver finito.
Bene, posso farcela. Sorridere e
sorridere.
Si sistemò
la frangetta da davanti agli occhi e uscì dal bagno; appena voltò l'angolo, la
ragazza notò una figura appoggiata al muro e sussultò.
-Adrien! Mi
hai spaventata.-
-Scusami.-
mormorò il biondo imbarazzato, alzando lo sguardo verso di lei.
Marinette
lo guardò qualche istante, guardando la sua figura stupenda, perfetta in tutto,
dal viso più bello che avesse mai visto. Gli sorrise con dolcezza e successivamente
abbassò lo sguardo con l'intento di andare verso il cortile.
-Aspetta.-
Sentendosi
bloccare un braccio, la mora si voltò indietro notando il biondo che la teneva.
-Devo
parlarti..-
-No, non è
il caso.- la ragazza cercò di andarsene ma non ci fu
verso, lui sembrava incatenarla sul posto con il suo sguardo.
-A proposito
di ieri..-
-Adrien, è
tutto ok. Non mi devi nulla.- la corvina gli sorrise nuovamente con gentilezza,
cercando di sfuggire dalla sua presa; era difficile resistere alla sua parte
del ''va tutto bene'' se lui
continuava a toccarla.
Adrien a
quel punto sembrò esasperato e si riavviò nervoso i capelli, tenendo saldamente
la presa sul suo braccio.
-Dannazione Marinette, ma perchè sorridi?!
Non dovresti sorridere! Ti ho spezzato il cuore, non è normale fare così!-
La ragazza
sgranò gli occhi, guardandolo in silenzio per secondi interi, sentendo un
groppo alla gola e l'arrivo di nuove lacrime sembrò inevitabile. Dal canto suo,
il biondo sembrava fuori di sè.
No ti prego, non piangere qui! Si urlò la mora con tutte le forze.
Il sorriso
che aveva in viso le morì in volto e abbassò lo sguardo.
-Davvero me
lo stai chiedendo?-
Non fecero
in tempo a dire altro che un enorme boato li scosse entrambi, facendoli cadere
a terra. Marinette alzò il viso verso la direzione
del rumore e notò a poca distanza da loro una figura enorme che stava seminando
il panico.
Un akuma.
-Angolo Autore-
Sbam bambini! Dovevo continuare l'altra long..ma ho avuto idea per questa
nuova ff a due capitoli e boh, ho scritto! Non è
particolarmente originale ma mi sono sempre chiesta come potesse andare una
cosa del genere e quindi mi sono buttata a mo di delfino (??)
Ok basta, buona lettura e grazie a
tutti coloro che leggeranno, recensiranno e altro :D <3
Un bacione
Trisha_Elric