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Autore: mychemicalnirvana    25/07/2016    0 recensioni
Era la sera di Halloween, così Gerard, Mikey e Vyc ne avevano approfittato per stanziarsi a scuola, nei bagni delle ragazze, a cercare di invocare qualche spirito proprio la sera dei morti. Avevano una certa passione per l'occulto, e poi sapevano di quei poveri ragazzi morti in quella scuola una trentina di anni prima.
Genere: Dark, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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«Sai, io non credo sia una buona idea» Gerard sembrava così nervoso, mentre Vyc rideva e cercava di preparare tutto il necessario per la seduta. «Gee, secondo me neanche funzionerà; stai tranquillo» rispose. Però, in realtà, lei sperava che funzionasse. Aveva speso 20 dollari per quella tavola Ouija scadente, sperava ne valesse la pena. Era la sera di Halloween, così Gerard, Mikey e Vyc ne avevano approfittato per stanziarsi a scuola, nei bagni delle ragazze, a cercare di invocare qualche spirito proprio la sera dei morti. Avevano una certa passione per l'occulto, e poi sapevano di quei poveri ragazzi morti in quella scuola una trentina di anni prima. Era un'argomento che non veniva trattato spesso tra gli insegnanti o gli studenti, tranne per quel minuto di silenzio che facevano ogni anno, come se un minuto di silenzio avesse potuto riportare quei quattro ragazzi in vita. Vyc era la più informata, si era studiata tutto, anche se le cause erano ancora un mistero. Un giorno sono entrati a scuola e puf, quei ragazzi erano morti. Una era morta proprio nel bagno in cui stavano per giocare, uno nello stanzino dei bidelli e due nella classe in fondo al corridoio, all'ultimo piano, che da allora era stata chiusa e mai più utilizzata. «Sapete le regole, vero?» «No.» «Bene! Cominciamo» disse. Aveva pensato a tutto. Aveva portato le candele, l'incenso, bruciato la salvia, aveva perfino indossato una collana col simbolo anti-possessione della serie televisiva Supernatural - per quanto avesse potuto aiutare - e aveva letto le regole almeno una decina di volte. Sperava che quel figo di Dean Winchester la potesse salvare in caso di apparizioni di spiriti maligni. «E se è uno spirito malvagio?» domandò Gerard. «Non lo so. Però ricordatevi di non chiedere mai come è morto e di non staccare le dita dalla planchette, potrebbe incazzarsi.» rispose Vyc prendendo la tavola e mettendosi in ginocchio per poi sedersi sui propri talloni. «Mikey, mettiti nella mia stessa posizione, di fronte a me, nelle regole originali della tavola bisognava tenerla sulle ginocchia di due partecipanti, preferibilmente un uomo e una donna» spiegò. Il biondo annuì e fece ciò che gli era stato detto. Forse tra i tre era il più calmo, perché non credeva nel sovrannaturale. «E io cosa faccio?» chiese Gerard, mordendosi l'interno della guancia. «Tu ti metti di fronte alla tavola e parli allo spirito» disse la ragazza con nonchalance. Il moro sbarrò gli occhi, scuotendo energicamente la testa. «Non puoi farlo tu?» «Ma con te sarà divertente» ridacchiò lei, ricevendo uno sguardo di fuoco da Gerard. «Bene,» sbuffò, mettendosi di fronte alla tavola con le gambe incrociate. «Ora?» «Ora cerchiamo di invocare quei ragazzi morti qui esattamente trent'anni fa. Ho portato questo - disse tirando fuori un ritaglio di giornale che parlava di loro - che dovrebbe rendere più facile la comunicazione, credo.» «Sei fin troppo eccitata per questa cosa, ti rendi conto che potrebbe non funzionare o, peggio ancora, ucciderci?» «E dài, Gerard! Sei così pessimista. Smettila e cominciamo a giocare. Allora, bisogna mettere la planchette sulla G e dobbiamo girarla un paio di volte per riscaldare la tavola, poi teoricamente si potrebbe cominciare» disse, grattandosi il retro del collo. «Se moriamo tutti è colpa tua» bofonchiò il moro mentre appoggiava l'indice e il medio sul puntatore. «Sei noioso» alzò gli occhi al cielo la ragazza. «Non so neanche che domande fare. Non potevi parlare tu?» «No.» «Stronza.» Cominciarono a far girare la planchette sulla tavola, scambiandosi sguardi sia eccitati che impauriti. Vyc fece un cenno del capo a Gee, indicandogli di cominciare a fare le domande. Aveva guardato alcune sedute spiritiche su YouTube, quindi decise di optare per la prima domanda che facevano in quei video. «C'è qualche spirito qui con noi?» Nulla. Non si mosse neanche di un millimetro. «Lo sapevo che queste stronzate non funzionano» borbottò Mikey, ricevendo un pizzicotto sul braccio da Vyc. «Magari non si è ancora riscaldata, magari d-» prima che potesse finire la frase la planchette cominciò a muoversi lentamente, direzionata verso il sì. «Vyc, so che la stai muovendo tu, smettila» la accusò Gerard, ma le scosse la testa. «Io non sto facendo assolutamente nulla.» I tre si guardarono un attimo, indecisi su cosa fare. «Ormai abbiamo cominciato, dai» disse Mikey, ripuntando lo sguardo sulla tavola. «Quanti spiriti ci sono in questa stanza?» «Si sta muovendo!» «Uno.» «Sei uno spirito malvagio?» La planchette tornò sul numero uno. «Sì?» La planchette tornò sul numero uno. Vyc gli fece segno di andare avanti. «Sei un fantasma?» «Sì. Si è spostato sul sì.» «Guarda che ci vediamo anche noi eh.» «Sono solo felice che non sia un demone, sai com'è.» «Sei uno dei ragazzi morti in questa scuola?» «Non so se avresti dovuto chiederlo, sai? Non è un po' come chiedergli come è morto?» Vyc diede vita ai suoi dubbi, ricevendo in risposta un «Boh». La planchette cominciò a muoversi velocemente sulla Ouija, andando di lato in lato, senza fermarsi. «Come ti chiami?» «F-R-A-N-K» «Ti chiami Frank?» «Te lo ha appena detto, idiota.» «Sei felice, Frank?» No. «Perché no?» No. «Cosa vuoi?» «Aspetta aspetta! Sta andando verso la T... E... te. Vuole te! Okay, io me ne vado» disse Mikey, guardandosi intorno spaventato. Gerard trattenne il fiato per qualche secondo. «Non azzardarti a togliere quelle dita o ti faccio diventare una bellissima ragazza» lo minacciò Vyc, lui alzò gli occhi al cielo. «Cosa vuoi da me?» «V. Vuole la V. Okay, non voglio ridere, qualcuno faccia un'altra domanda.» «Basta, io me ne vado» esordì Mikey, togliendo le dita e spostandosi, facendo cadere la tavola. «No! Cazzo, bisogna sempre salutare prima di andarsene, rimetti le dita sulla planchette» ordinò Vyc, ma prima che potessero fare qualcosa le candele si spensero. Urlarono tutti e tre e in preda al panico, si alzarono e corsero verso la porta, che però si bloccò appena la toccarono. «Aprite la porta, sfondatela, che ne so, apritela e basta» implorò Gerard. «Davvero? Lo stai chiedendo a noi che abbiamo quattro in educazione fisica?». Le luci si accesero all'improvviso, rivelando un ragazzo seduto su uno dei lavandini. Sembrava abbastanza basso, aveva i capelli neri e rasati ai lati, due piercing, vari tatuaggi e la divisa della scuola - giacca nera e cravatta rossa. Cominciò a ridere appena i tre cominciarono ad urlare, guardandoli intensamente. «E tu chi cazzo sei? Da dove sei entrato?» la più coraggiosa tra i tre era Vyc, nonostante fosse l'unica ragazza e la più debole. «Oh, io sono Frank. Non sono entrato da nessuna parte, sono sempre stato qui» rispose, saltando giù dal lavandino e facendo qualche passo verso di loro, che si appiattirono contro la porta. «N-no, dev'essere uno scherzo. Vyc, hai organizzato tutto tu, vero?» «Io non ho fatto nulla, smettetela di incolparmi» piagnucolò lei. Rimasero in silenzio, mentre Frank si avvicinava a loro. «Bu» disse, facendoli urlare di nuovo. Rise di loro, poi si avvicinò ancora, rimanendo a meno di un metro di distanza. Li studiò attentamente, ma cercando di non guardare uno più tempo dell'altro. «Cosa vuoi da noi?» «Voi mi avete invocato, voi mi aiuterete a passare nell'Aldilà.» «E come dovremmo fare, scusa?» «Be' ma se ve lo dico, poi che divertimento c'è?»
   
 
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