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Autore: Smeralda Elesar    26/07/2016    2 recensioni
Thor, il suo esilio su Midgard ed un'umana speciale in una notte speciale. Per raccontare una vita davanti al fuoco e sentirsi meno soli.
//Le altre volte che ti sei allontanato hai sempre potuto scegliere quando tornare, ora invece questo è una vera e propria condanna.
Loki, tuo fratello ora re di Asgard, è stato dolorosamente chiaro su questo punto.
Non puoi tornare.
Non avevi mai pagato così caro un tuo errore.
Ci sei solo tu adesso.
Tu e lei. E lei ti crede quando tu cominci a dubitare di te stesso.
Allora raccontalo a lei//
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jane Foster, Thor
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Umano, troppo umano

***

 

I will tell them of marvels my eyes have seen
Grandest of places where I've ever been
Shining oasis, dream made of stone
My fate led me there where desert winds moan

 

(Shining oasis – Serenity)

 

Spaesato come tutti gli esuli.

Hai lasciato tante volte la tua casa in cerca di avventure in giro per qualcuno dei nove regni, ma lasciarla perché scacciato dalla rabbia di tuo padre, solo e ridotto ad una misera forma mortale, è completamente diverso.

Non hai mai pensato a quanto fossi lontano da casa tua quando potevi andare e venire liberamente.

Le altre volte che ti sei allontanato hai sempre potuto scegliere quando tornare, ora invece questo è una vera e propria condanna.

Loki, tuo fratello ora re di Asgard, è stato dolorosamente chiaro su questo punto.

Non puoi tornare.

Non avevi mai pagato così caro un tuo errore.

Ci sei solo tu adesso.

Tu e lei. E lei ti crede quando tu cominci a dubitare di te stesso.

Allora raccontalo a lei.

Madre ti ha sempre spiegato il potere della parola, adesso usa quel potere per tenere vivo ciò che sei.

Raccontale le cose che hai visto.

Parlale di battaglie e di vittorie e di giganti.

Dei ghiacciai di Jotunheim e della lava bollente di Muspellsheimr; di Àlfheim, il reame fatato degli elfi della luce e di Nidavellir, patria del popolo delle fucine.

Lei si fida di te, mentre tracci con mano incerta una mappa di Yggdrasil esattamente come l’hai visto nei libri della biblioteca di Asgard.

Yggdrasil che è un flusso di energia in cui i nove regni sono inseriti senza rendersene conto.

Lei può capirti.

Per lei è un’equazione matematica a proposito dell’identità tra materia ed energia, E=mc2, mentre per te è il respiro che tiene insieme questo universo.

Per lei sarà la fine del mondo quando la radiazione fossile raggiungerà lo zero assoluto e l’universo smetterà di espandersi e comincerà a contrarsi fino ad implodere, per te invece la fine del mondo sarà Ragnarok.

L’importante è intendersi.

Lei ti crede e tanto ti basta per lasciarti andare e raccontarle tutto.

Di Asgard, bella e splendente di oro e d’argento, dei giardini del Fensalir e della grande hǫll dei banchetti nel palazzo reale di Valaskjàlf.

Di canti, musica e risate, e poemi che gli skald componevano la sera stessa del ritorno dei guerrieri, quando questi ancora sporchi di sudore e sangue affollavano la sala per festeggiare la vittoria.

Parlale di rune, di tesori maledetti e di draghi, e delle valchirie nella loro bianca forma di cigno.

E di Idùnn, la signora che custodisce i frutti che donano forza e salute.

Jane conosce anche questi, solo che li conosce con un altro nome.

Lei conosce le mele d’oro del giardino delle Esperidi, e sa che una di quelle ha dato il via agli eventi della guerra che ai mortali piace di più rievocare: Troia.

Una mela d’oro che ha scatenato l’invidia tra le dee ed una mela che ha causato la cacciata degli umani dall’Eden.

Anche se non capisci come mai i mortali ce l’abbiano così tanto con le mele, raccontale lo stesso tutto quello che sai.

Dell’arrogante Jotun Hrungnir e del veloce Gullfaxi, e del calderone magico che produce ininterrottamente birra, quello che tu ancora ragazzo hai sottratto con una bravata a Hymir.

Racconta delle vittorie di tuo padre Odino e di suo padre Borr prima di lui, perché lei ti creda e sappia chi sei veramente.

Perché anche se è difficile crederlo adesso che la forza di tuono di Mjollnir non risponde più al tuo comando, anche se adesso sei umano, troppo umano, tu sei Thor, il dio del tuono.

 

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Cantuccio dell’Autore

 

Salve. Vi mancavo, eh? *ma quando mai?!*

Stavolta mi sono concentrata su Thor.

Dai, anche lui merita considerazione: deve essere stato bruttissimo ritrovarsi da principe ereditario a mendicante. Anche se lo meritava.

 

Qui c’è il link della canzone con il testo https://www.youtube.com/watch?v=63ImJJqgdvs

 

Stavolta non metterò note per ogni riferimento alla mitologia, altrimenti sarebbero più lunghe le note della storia stessa. Dirò solo due cose veloci.

1-   Il titolo “Umano, troppo umano” è il titolo di uno dei saggi del filosofo Friedrich Wilhelm Nietzsche.

2-   Nidavellir è un altro nome di Svartalfheim. Per non stonare troppo con “Thor 2” facciamo che Nidavellir è una parte di Svartalfheim in cui vivono i nani, che non sono della stessa razza degli elfi oscuri di Malekith ma condividono con loro il territorio.

3-   Questo è il link di un sito di mitologia Norrena molto dettagliato e pieno di cose interessanti. È quello che uso spesso per le mie ricerche http://bifrost.it/GERMANI/4.Lestoriedeglidei/13-Thorr_Jormungandr.html#5  ed anche http://bifrost.it/GERMANI/Schedario/Asgardhr-Fensalir.html

4-   Il banner è stato realizzato con l’applicazione per smartphonePicsart

 

Spero che vi sia piaciuta, vi lascio un estathè J

 

                                             Makoto

 

 

   
 
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