Devi temere perché per cadere
il passo è breve:
troppe toppe ed intoppi
vita a tappe.
Se non mancassero le forze,
se tutto fosse messo in forse?
Da morte nasce vita,
da vita nasce morte,
è una parabola infinta: giorno e notte.
Il tempo scivola lentamente tra le dita.
Capita, l'esistenza va capita
è matematica,
una teoria drastica
metafisica e ciclica.
Il nostro spirito 
continuamente in bilico
su una corda elastica;
un salto nel vuoto
verso l'ignoto.
La prassi vede luce a sprazzi
ricordi scomparsi,
mentre si restringono gli spazi.
Una presenza fissa e scritta nel tempo,
un punto fermo
occhi e viso spento 
freddo all'aperto
tira i piedi da sotto al letto
e scava buchi dentro al petto.

Tutte le parole che lasciamo in sospeso
con gli anni acquistano altra forma ed altro peso
il rancore trasmorma ricordi in vetro
non ci sono più se ci voltiamo indietro
sparite in uno scenario immaginario
dove manca l'aria
e la terra trema e frana.
Questa è l'epoca dell'incertezza
per quanto possa opporre resistenza
la corda prima o poi si spezza;
non è questione di intelligenza,
ma di sofferenza 
perché la dipendenza 
è una luce ad intermittenza
va e viene, viene e va
nella testa di chi ce l'ha 
e non può starne senza.
Spesso cerchiamo spiegazione 
a fatti senza ragione;
la depressione è un cambio di pressione
agli occhi delle persone fa impressione
perché non si può spiegare
nella logica banale
di una mente apparentemente normale;
dolore fisico e mentale,
il secondo sicuramente fa più male
profondo come il mare
pone l'attenzione all'attrazione
con passione e compassione.
E' una ferita che riesce a crescere
solo un'anima in pena 
la capisce
dire che non c'è non risolve il problema.