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Autore: Pouring_Rain11    27/07/2016    2 recensioni
[In Revisione]
||AOU||
Freya Solheim è cresciuta in un freddo istituto inglese senza mai sapere nulla del suo passato. Non appena le viene offerta la possibilità di unirsi al gruppo di supereroi che hanno già salvato il mondo una volta, ne approfitta per dare una svolta alla sua (apparentemente inutile) vita.
Ma se il suo futuro fosse ben diverso da come se lo aspetta?
E se, oltre a tutto il resto, si aggiungessero un "cattivo" quasi indistruttibile e, ciò che lei non ha mai conosciuto, l'amore?
-“Du ikke ser at kommer?”-
[QuicksilverxOC] [Accenni alla ScarletVision]
Genere: Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pietro Maximoff/Quicksilver, Ultron, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI

Okay, allenarsi su un aereo (o una specie di casa con le ali, come preferite) non è di certo il massimo della vita… Ma, ehi!, bisognerà prima o poi che impari a gestire decentemente i miei poteri! Mi concentro sul bicchiere di carta pieno di fronte a me, il quale ha un’aria un pochino instabile. Chiudo gli occhi, inspiro ed espiro, iniziando a dare una direzione all’acqua con le mie mani. Provo a guardare impercettibilmente… Sono troppo curiosa di vedere cosa è venuto fuori. “Evvai!” Esulto, nel vedere che il tentacolo d’acqua si è trasformato in ghiaccio proprio come volevo. Sto facendo progressi. Dopodichè stringo le dita in un pugno, mentre la ‘scultura’ inizia ad evaporare contornata da alcune nuvolette di vapore. Mi sento rilassata, pronta, più sicura di me rispetto alla prima battaglia. In più ho il mio nuovo costume, quindi anche il fattore estetico è a posto. Devo proprio ammettere che mi sento a mio agio vestita così. Dopotutto non vedo l’ora di combattere. È forse l’adrenalina di cui tanti parlano? Speriamo solo che non distrugga mezza costa africana, altrimenti addio nuova vita…

Mi preparo a creare quanta più acqua possibile, siccome in questo luogo non ce n’è l’ombra. Ultron sta blaterando qualcosa riferendosi a Tony, che nel frattempo si sta avvicinando al robot insieme a Steve e Thor. Dal mio nascondiglio posso vedere distintamente la scena e, volendo, raggiungerli per dar loro una mano. L’agitazione ha preso il posto dell’adrenalina, facendomi tornare pessimista come sempre. Okay, non essere distruttiva Freya. Ma cerca di colpire almeno qualcosa o qualcuno. No, non ammazzare se non è necessario… Anche se dubito di potercela fare ad uccidere qualcuno. Magari con un tentacolo d’acqua per strangolarlo? No eh… “Ah… Figlio mio… Vuoi rompere il nostro legame?” Tony si avvicina lentamente al robot ed ai gemelli (già, ci sono anche loro). “Se proprio devo…” Okay Ultron, evita. Oramai hanno capito tutti che ti credi sarcastico… “Nessuno romperà niente.” Interviene Thor, brandendo il suo ‘fedele’ martello. “Non c’è frittata se non rompi le uova.” Incalza l’ammasso di metallo, che sta veramente scalando la classifica della mia lista nera. “Mi ha tolto le parole di bocca…” Borbotta Iron Man, cercando di sdrammatizzare… O forse no. “Ah… Molto spiritoso, signor Stark. Si sente a casa qui? Come ai vecchi tempi?” A parlare (ed a riferirsi alle mine ed alle armi in bella vista nel capannone) è stato Pietro, uno dei due gemelli. Già dalla sua voce avverto un forte accento dell’est europeo, misto a quel fare beffardo che penso metta in tutto ciò che fa. Okay, mi sta già antipatico. “Non ero un trafficante.” Ribatte il diretto interessato, guardando anche lui verso le bombe, probabilmente pronte ad esplodere. “Siete ancora in tempo per ripensarci.” Steve si fa avanti rivolgendosi ai beniamini di Strucker, probabilmente cercando di convincerli che Ultron… Bè, è palesemente il ‘cattivo’ della situazione. “Oh… Lo faremo.” La ragazza, Wanda, ha lo stesso accento del fratello (ed a quanto pare gli stessi modi sarcastici). Ora che ci penso è la prima volta che la vedo in volto… Abbastanza carina ma minuta, con gli occhi verdi ed i capelli castani raccolti in una coda alta. “So che avete sofferto…” Incrocio le braccia al petto. Non li convincerai mai, Steve, fattene una ragione. “Ah… Captain America… L’uomo giusto del Signore… Che finge di poter vivere senza guerra... Purtroppo non posso fisicamente vomitare, ma…” Sbuffo sonoramente, mentre Ultron si lancia in uno dei suoi discorsetti. “Se credi nella pace, allora manteniamola.” Si fa avanti Thor, avvicinandosi ulteriormente a quest’ultimo. “Credo che tu stia confondendo pace con ‘calma’.” Certo, tanto tu sai tutto, no? Meglio non perdere tempo con ‘gente’ così… “A che serve il vibranio?” È Tony, deciso a troncare la conversazione una volta per tutte. “Sono contento che me l’abbia chiesto, coglierò l’occasione per spiegare il mio piano malvagio…” Ultron non ha nemmeno terminato la frase, che ha già spinto Stark contro la porta in fondo alla passerella ed ha lanciato altre armature lì intorno.
1 Inizia così una vera e propria lotta tra il creatore e la sua creazione. Intanto io cerco di valutare come usare al meglio i miei poteri. Le armature non sono molte, ma sono agguerrite. Lancio i primi tentacoli d’acqua a quelle che vengono verso di me, cercando di sgretolarle. Okay, distruggiamo pure qualcosa.

Mi avvicino agli altri, sempre cercando di allontanare i mostri di metallo come meglio posso. Quella sensazione di prima, l’adrenalina, è tornata a farmi visita. Respiro lentamente, prendendo ad osservare la situazione generale. Mi sono accorta solo ora che anche Clint e Natasha si sono nascosti strategicamente, mentre Bruce è rimasto sul quinjet. Wanda è vicino ad Ultron, gli occhi che brillano di una luce rossa mentre solleva alcune armature e le conduce verso i miei compagni. Nessuno sembra essersi accorto di me, che indisturbata faccio piazza pulita degli ammassi di circuiti che mi attaccano. Sollevando di nuovo lo sguardo verso gli altri, posso chiaramente notare anche Pietro, il ragazzo lampo, che corre colpendo qualsiasi cosa sulla sua traiettoria, compreso il martello di Thor, che lo trascina a terra, poco lontano da me. Sei un po’ scemo eh… Okay, forse non è proprio la mossa più corretta, ma decido di lanciargli addosso un gavettone, così la prossima volta ci pensa su prima di provocarmi… Ridacchio fra me e me non appena noto il suo sguardo cercare l’autore (o meglio, l’autrice) dello scherzo. Poi mi nota e capisce. “Du ikke ser at kommer?”
2  Gli chiedo canzonandolo. Non faccio in tempo a voltarmi che Steve gli ha già dato il colpo di grazia. “Sta’ giù, ragazzo.” Gli ordina colpendolo con il suo scudo.  Dovevo riprendere questa scena… Mi allontano correndo verso gli altri, avvertendo ancora lo sguardo di argento vivo su di me. E perché mai ora mi sento così? Ma ora non c’è tempo per pensare. Colpisco e basta.

Spalanco gli occhi, dopo che una forte luce rossa mi ha oscurato la vista. Non capisco subito dove sono, ma dal luogo desolato e dalle fiamme che mi circondano, avverto di non essere in una bella situazione. Poi lo vedo. L’Istituto. Mi faccio strada in mezzo al fuoco, non curandomi dei rischi che potrei correre. Un solo pensiero in testa. Abby. Inizio a correre. Era già successa una cosa del genere quando ero piccola. La scuola in fiamme; insegnanti, studenti, inservienti… Tutti che correvano per salvarsi la vita. Ero rimasta solo io nella mia stanzetta, non ero riuscita a salvarmi come gli altri. E proprio mentre pensavo di morire, ecco che un paio di braccia forti mi avevano sollevata e condotta all’esterno, sana e salva. Erano i vigili del fuoco, chiamati da chissà chi. Ora la stessa scena mi si parava davanti agli occhi miliardi e miliardi di volte, spronandomi ad entrare nell’edificio in fiamme, per salvare l’unica persona a cui tengo veramente. Corro per le stanze vuote, facendo scattare gli occhi da una parte all’altra dei corridoi tutti uguali. E poi la sento. Una voce. La voce di Abby. Urla, chiede aiuto. Mi dirigo quasi ciecamente verso il punto da cui proviene, mentre i lamenti si fanno sempre più deboli. Ed è lì che la vedo. In una delle stanzette, invasa dalle fiamme. Provo ad usare il mio potere sul fuoco, ma non faccio altro che alimentarlo. Mi butto nella stanza, afferrando il corpicino della bambina, senza preoccuparmi della mia incolumità. Corro fuori tossendo, mentre delicatamente appoggio a terra Abby, che non da segni di vita. “No…” Mormoro iniziando a scuoterla. Gli occhi verdi sono fissi, il volto coperto di cenere. È come se non fossi mai entrata in quella stanzetta per salvarla. Non lei… Non lei… “Abby? Abby, rispondi!” Prendo a scrollare violentemente il corpicino, scostandole i capelli biondi e bruciacchiati dal viso. “No, no, no. No. NO!” Inizio ad urlare. Tutto inutile. Sento le lacrime iniziare a rigarmi il volto. “Abby… Ti avevo promesso che sarei tornata…” Appoggio la mia testa sul suo petto, continuando a piangere. Non può essere vero. Vedo i miei genitori sorridere insieme, forse sono morta anche io. Il mio cuore ora non sta più battendo. Me lo hanno portato via. Continuo a mormorare il nome della bambina che ho visto crescere, che pensavo di portare con me lontana da quell’orribile vita. Ed ora è tutto distrutto… Tutto… 

Siamo sul quinjet, incredibilmente scossi. Io, Nat, Steve, Bruce e Thor siamo stati tutti vittime delle manipolazioni di Wanda e ciò che abbiamo visto… Bè, ripensarci non aiuta di certo a stare meglio. Quello messo peggio sembra proprio Bruce: le visioni hanno scatenato il suo lato peggiore, costringendo Tony a combattere contro di lui per evitare una vera e propria strage. Clint sta guidando in tutta tranquillità, mentre Stark parla con Maria Hill per avere novità. Ma a me non importa più nulla di ciò che sta succedendo. Voglio vedere come sta Abby, se è viva e, soprattutto, se posso già portarla con me. Non ho ancora raggiunto la maggiore età, ma voglio proteggere quella bambina ad ogni costo. La mia mente continua a mostrarmi le immagini dei suoi occhi fissi e del suo corpo immobile. Le lacrime sgorgano spontanee, rigandomi le guance. Inizio a singhiozzare piano, come una bambina. Forse perché lo sono. È bastato solo quello a farmi crollare. “Clint, lascia guidare me, hai già fatto abbastanza… Va’ pure a riposare.” Tony si avvicina all’arciere, cercando di distogliere la sua attenzione dal pannello dei comandi. “No, lascia fare a me. Ho in mente un posto… Una casa sicura.” Non so perché, ma penso sia l’unica cosa che mi serva in questo momento.

Perché in fondo è ciò che sempre ho desiderato.



1Ho ripreso il dialogo dal film (di nuovo XD) aggiungendo anche i pensieri di Freya
2Tradotto dall’inglese sarebbe: “You didn’t see that coming?” e quindi (non letteralmente) “Questa ti era sfuggita?” (Sì, Freya non perde occasioni per fare la sarcastica :3)


Angolo Autrice :)

Ed eccomi qua con un nuovo capitolo! Prima di partire per le vacanze dovrei postarne ancora uno questo lunedì... E ci metterò una sorpresina (sempre qui nell'A.A) proprio per voi, così da farvi rimanere "in contatto" con Freya (e magari anche con me) ;)
Non vi ho ancora salutati... Ciao lettori! Come state? 
Il capitolo vi piace? Se proprio volete sapere la mia opinione, devo dire che mi convince già di più del precedente. Non so perchè o per come, ma ho questa sensazione XD
Allora... Come al solito tenevo a ringraziare le mie due commentatrici delle quali non farò il nome (Kind_of_Magic e winterlover97) per recensire ogni capitolo! Ragazze... Non so come sdebitarmi. Vi invierò un regalo!!
E poi come al solito ringrazio qualunque persona passi a leggere questa storia. Significa molto per me, quindi sono più che felice di vedervi interessati! :D
Che dite? Freya è stata un po' cattivella o ha fatto bene? Che succederà nei prossimi capitoli?
Se volete saperlo... Rimanete sintonizzati! (Mi sembra quasi d'essere una youtuber XD)
Un abbraccio ed al prossimo capitolo!!
Vi voglio bene :)
-Rain<3

 
   
 
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