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Autore: Dihanabi    29/07/2016    1 recensioni
Yoonseok - side Namjin
Ti ricordi quando...
In cui Namjoon e Jin hanno sempre ragione
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Remember When



Ti ricordi quando…?


Yoongi ricorda guance arrossate dal freddo, e forse anche dall'imbarazzo. Ricorda capelli neri arruffati che cadevano sul viso, delicati, pressati dal cappello invernale che copriva il capo del ragazzo. Ricorda un saluto cortese e un sorriso bellissimo, ma leggermente teso, probabilmente per l’agitazione.
Yoongi ricorda ogni fottuttisimo dettaglio di quel ventiquattro dicembre 2010. Il primo, il freddo sulla sua pelle quando aveva aperto la porta del dormitorio indossando soltanto i boxer, il secondo il suo cuore battere più forte, il terzo “Hoseok.”.

Yoongi ricorda tutto, ma delle volte vorrebbe solo dimenticare. È così difficile, così dura.
Ma ricorda, e dentro di se sa che terrà quelle memorie con se per sempre.
Ricorda di aver trovato Hoseok, quella stessa notte, quasi addormentato sul divano, avvolto in una coperta troppo piccola persino per coprirlo interamente, figuriamoci riscaldarlo.
“Vai a dormire in camera.” era giunta una piccola risata in risposta, roca e leggera, seguita da un semplice “E ok, sto bene.”.
Yoongi ricorda anche come lo aveva stupidamente paragonato ad un gattino, ma lui non aveva colpa, era sorto naturale quel pensiero nel vederlo: si stiracchiava un poco, posizionandosi più comodo; i capelli sparti su tutto il cuscino e del suo viso era possibile vedere solo gli occhi dal taglio affilato.
Proprio un gatto, si disse.
Un bellissimo gatto.

_
Yoongi ricorda chiaramente la notte d capodanno, e anche volendo dimenticarla Hoseok ci teneva a ricordarla con lui o durante le trasmissioni.
"La storia del pollo di fine anno", la chiamava il minore.
“Se Yoongi fosse stato una donna mi sarei innamorato di lui” scherzava, ma Yoongi sapeva la verità. Lo aveva fatto, in quella notte d’inverno. Si erano innamorati allo scoccare della mezzanotte e nessuno dei due era riuscito ad evitarlo.
Hoseok era stanco, stressato, e terribilmente annoiato. Forse il peggior fine anno della sua vita, eppure il più bello visto quanto era vicino alla realizzazione del suo sogno.
Poi era arrivata una chiamata, bella quanto inaspettata.
“Come stai?”
“Hyung, ciao. Annoiato, sai, sono da solo.”. Ed era vero, tutti avevano lasciato il dormitorio per tornare dalle loro famiglie, ben sapendo che di occasioni simli ce ne sarebbero state poche.
Hoseok, invece, era rimasto, passando il maggior numero di ore nella sala prove a perfezionare la danza.
Non era giunta risposta, Yoongi aveva soltanto detto un saluto veloce ed aveva attaccato, lasciando un Hoseok confuso sul senso di quella chiamata.
Non era passato molto che qualcuno aveva bussato alla porta, e Hosoek era abbastanza curioso di sapere chi fosse, sperando di non trovarsi davanti qualche venditore porta a porta.
Era Yoongi, un sacchetto con del pollo in mano e un sorriso gentile sul viso.
Hoseok ci mise qualche momento per realizzare.
“Ma...hyung...la tua famiglia?”
“Hai detto che eri solo...”
E Hoseok avrebbe davvero voluto sentirsi in colpa, e magari mandare Yoongi a godersi la sua pausa, ma era così felice di averlo lì, che non ci pensò nemmeno una seconda volta prima di abbracciarlo e spingerlo dentro casa, quasi rischiando di far cadere la loro cena.

La notte era bella, fredda, ma dannatamente bella.
La televisione era accesa su un canale qualunque, che mandava qualche programma stupido prima del contdown per la mezzanotte. Dall'esterno provenivano diversi rumori: risate, grida, qualche fuoco d’artificio sparato dai ragazzi in strada.
Hoseok rideva. Sembrava così felicie che Yoongi non pensò nemmeno per un istante di aver fatto la scelta sbagliata.
E anche Yoongi rideva, anche lui era felice.
Si stupì della calma che albergava nell'aria, della tranquillità con qui riuscivano a parlare, e del modo in cui Hoseok gli stesse raccontando storie completamente assurde, commentando con qualche “Hey, che c’è!? È vero.” ogni volta che Yoongi scuoteva la testa ridendo.
Si conoscevano da qualche giorno in fondo, no?
Eppure si sentiva a casa.
In realtà si sentiva mille volte meglio che a casa.

Hoseok sembrava un bambino eccitato mentre lo pregava di andare fuori a vedere i fuochi d’artificio, allo scoccare della mezzanotte.
5
Erano usciti, nessuno era lì in quel momento, si stavano radunando al centro per festeggiare e la zona era completamente isolata, ma i rumori della folla arrivano sino a lì, vivi.
4
Il sorriso di Hoseok sembrava illuminare la notte, sicuramente più dei lampioni ai lati della strada.
3
Yoongi sorrideva tanto che le guance gli facevano male, ma non aveva la minima intenzione di smettere.
2
Hoseok lo guardò e gli sorrise, di quel sorriso in grado di rallegrare chiunque, davvero chiunque.
1
Mille luci colorate avevano illuminato il cielo di Seoul, e seppur lontani i fuochi d’artificio erano ben visibili.
Yoongi però si trovò ad osservare il viso dell’altro, illuminato di centinaia di colori diversi, e la sua espressione stupita e felice.
Hoseok se ne accorse, e si girò confuso. I loro volti erano vicinissimi e quel “non guardi?” gli era uscito involontariamente sussurrato.
E anche avvicinarsi l’un l’altro era stato involontario, dannatamente e spaventosamente involontario, ma era successo, fino a che le loro labbra si erano toccate.
E quel bacio lo ricordano entrambi, decisamente bene. Piccolo e innocente, delicato, semplice bacio a stampo. Poi Hoseok aveva posato la mano sul collo di Yoongi e aveva risposto al bacio.
E Yoongi trovò il sorriso di Hoseok mille volte più luminoso dei fuochi d’artificio che illuminavano Seoul.
_

Namjoon è intelligente, abbastanza da non farsi sfuggire le cose che gli passano sotto il naso per lo meno. Ed è anche abbastanza sicuro di non essere il solo ad aver notato che c’è qualcosa che non andava da un po', forse troppo ormai.
Così, quando chiama Hoseok per parlare non si stupisce dello sguardo eloquente che gli manda Jin, dall’altra parte della stanza, e poi butta un’occhio su Yoongi.
E Namjoon sa che Jin ha capito.
E infondo anche quel ragazzo è più intelligente di quello che sembra, e Namjoon sposta la sedia accanto a se in un invito, Jin gli sorride, arricciando le labbra carnose in un’espressione bellissima.
Non c’è bisogno di parole, tra Namjoon e Jin. Spesso gli bastano quelle occhiate. Namjoon ha i suoi doveri da leader, e Jin, beh, prendersi cura delle persone è nel suo istinto, e quando i due fanno squadra sanno già come fare, senza doverne mai discutere.
Hoseok prende posto davanti a loro, confuso.
Jin mantiene quel sorriso gentile, quello che Hoseok sa che usa per spronare la gente a confessare tutto. E se c’è una cosa che Hoseok ha imparato vivendo con loro è che ci riesce. Sempre.
Namjoon parla per primo, qualcosa simile a “Sappiamo che qualcosa non va, ma non puoi continuare così.” l’espressione di Hoseok muta, crolla, passa dalla sua sfrenata e normale allegria ad una più depressa, con gli angoli della bocca piegati verso il basso e lo sguardo fisso sulle mani, serio.
Namjoon sa che ha centrato il bersaglio, anche se lui stesso non sa qual’è.
Però è Jin che lo forza, con quel “cos’è successo con Yoongi?” che pietrifica il minore dei tre e lascia un leggero amaro nel palato di Namjoon.
“Niente.” nega, o almeno prova.
E c’è una discussione di non pochi minuti prima che Jin lo forza “ho sentito, ‘sta notte. Non l’ho fatto apposta, avevo lasciato la porta aperta. Ma ho sentito, non negare Hoseok.”
E Hoseok allora capisce. Sa cos’è successo quella notte, ricorda ogni farse che era uscita dalle labbra di Yoongi.

Non possiamo continuare così.”

“Lui… Se hai sentito allora lo sai già.”
Jin lo guardò, un leggero velo di malinconia nello sguardo.
“Come...come è finita quella discussione?”
“Non è mai finita.”

Cosa vuoi che faccia, Yoongi? Dovo far finta che non ci sia niente?”
È pericoloso, Hoseok.”
Cristo Yoongi non...”

“Da quanto va avanti?” chiede questa volta Namjoon.
“Capodanno.” risponde Hoseok.
“Non è tanto...”
“Del 2010.”
C’è un momento di silenzio, un lungo momento che Namjoon impiega per realizzare che sono nel 2013, che stanno per debuttare. Un lungo momento che gli fa realizzare che sono passati due anni e parecchi mesi, e che no, non sono pochi.
“Ah.”
È stato segreto per tanto, è passato inosservato agli occhi di tutti, ma le loro paure sono comprensibili. Jin comprende, Namjoon anche. Stanno zitti per un po’ di tempo, si lanciano qualche occhiata che Hoseok non capisce, poi il leader annuisce, e da silenziosamente ragione al più grande.
Namjoon sorride, si alza.
Guarda dietro Hoseok prima di andarsene. “Solo una domanda prima. Lo ami?” chiede. Hoseok lo guarda, nessuno sa dire se sembra triste o felice, ma è sincero. “Si.”
Namjoon se ne va, con un ultimo sguardo alle sue spalle e un altro a Jin.
Il maggiore guarda Hoseok, quel sorriso gentile, si sporge per abbracciarlo, e gli sussurra qualcosa all’orecchio, prima di andarsene, seguendo Namjoon che lo aveva aspettato poggiato allo stipite della porta della sua camera.
Hoseok resta fermo, immobile, per qualche secondo, forse minuti, non se ne rende contro neanche lui.
Sente qualcosa di caldo sulle guance, fastidioso, che gli provoca un leggero solletico. Solo allora si accorge di star piangendo.
Sente qualcuno dietro di lui, anche lui sta piangendo, lo sente da come tira su con il naso e dai leggeri singhiozzi e suoni spezzati.
È Yoongi. Lo capisce subito. Non ha bisogno di girarsi per sapere che è lui, gli basta il suo respiro per saperlo.
Yoongi non piange mai, si ritrova a pensare.
Poi si chiede da quanto è lì, quanto a sentito. La prima occhiata di Namjoon è stata poco prima che si alzasse. E… oh… Hoseok aveva detto di amarlo.
Non gli aveva mai detto di amarlo.
Mai.
E neanche Yoongi lo aveva mai fatto.

L’amore era troppo. L’amore va vissuto.
Loro non potevano viverlo, non dovevano sentirlo. Come facevano loro a sapere cosa fosse l’amore?
Eppure, a quella domanda, posta con tanta innocenza, Hoseok non ha avuto esitazioni a dire di si.

La risposta è dietro di te Hoseok, devi solo avere il coraggio di girarti.” le parole che Jin gli aveva sussurrato.

Non era nessuna metafora, nessuno enigma da risolvere, nessun gioco dei suo hyung.
Dietro di lui c’era Yoongi, e stava piangendo.
"Ti amo davvero Yoongi." dice, e solo allora si gira, per guardarlo negli occhi.
“Ti amo anche io Hoseok.”

Hoseok ha imparato tante cose, quel giorno. La prima è che le labbra di Yoongi, salate dalle lacrime, sembrano morbidissime sotto le sue, e morderle è un piacere.
La seconda è che Yoongi in quelle condizione usa un po’ di forza, mentre gli tira le ciocche di capelli e lo bacia con più bisogno.
La terza è che stretto tra quelle braccia ci passerebbe la vita, e non gli importa dei rischi finché Yoongi è con lui, finché tutti i bangtan sono con lui.
La quarta, cosa importantissima che terrà sempre a mente, è che Namjoon e Jin hanno sempre ragione.
E l’ultima cosa che impara è amare Yoongi, ed essere amato. Impara come quel “ti amo anche io Hoseok” gli fa accelerare il cuore e lo fa sentire vivo come solo la danza riesce a fare.
Impara cos’è l’amore.

 

 

Nda.
Ok, mi è appena uscita questa cosa, senza un perché, e la pubblico a caldo che poi se no poi ci ripenso lol
Non so se è un prologo, l’intera fic e gli altri sono sequel, o un capitolo a se, ma non è finita. Bene.
Ditemi com'è, e se vale la pena aggiornare, che se fa schifo la metto completa e pace e amore.
Ps. il primo incontro e la “storia del pollo di fine anno” sono vere, esclusa la parte dei fuochi d’artificio e il loro cute kiss.
Pps. aggiornerò l'altra Yoonseok a breve.

Alla prossima
Bye
Dihanabi

  
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