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Autore: TsukiNoYume    30/07/2016    2 recensioni
-"Qualcosa che mi stravolga,come un'onda contro il porto."-
Daphne Davis,ragazza diciottenne londinese, si trova alle prese con i pensieri e ricordi del passato che le hanno lasciato un vuoto che aumenta ogni giorno. Yvonne,ragazza americana di ventidue anni,si trova a Londra per dare una svolta alla sua vita. Le vite di queste due giovani si incroceranno ma,solo loro dovranno capire quale tipo di legame le tiene unite:amicizia,sesso o amore?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                         Labbra di cioccolato

                                                           Capitolo primo

Sono le sette e mezza del mattino, la canzone “Candy Candy” della cantante giapponese Kyary Pamyu Pamyu, risuona per tutta la stanza, avvisandomi che è arrivato il triste momento di alzarsi dal letto e cominciare una nuova giornata di lavoro.
Con fatica,allungo il braccio sinistro verso il comodino per disattivare la sveglia,e, con la grande lentezza che possiede un bradipo variegato,mi alzo dal letto e mi dirigo verso la doccia. Penso sia stata una pessima idea guardare fino alle tre del mattino le prime due stagioni dell’anime Symphogear...mi sento più stanca e assonnata del solito,sbadiglio ogni 5 minuti.
Uscita dalla doccia,prendo l’asciugamano color magenta,l’avvolgo al mio corpo e vado verso lo specchio. Guardandomi allo specchio,noto che ho delle occhiaie profonde, peggio di quelle che possiedono i panda! Credo che con un po’ di fondotinta e correttore non si noteranno molto.
A pensarci bene,ultimamente non riesco a dormire più di tre ore a notte,a parte ieri sera. Lo ammetto,non ho saputo resistere a non guardare un nuovo anime. Mi stanco con molta facilità,penso sia a causa della mia anemia, mi è molto difficile riprendermi senza una giusta dose di ferro durante la giornata.
Dopo aver indossato la mia divisa da lavoro,comincio a truccarmi,per nascondere i segni della stanchezza. Nel frattempo, ho un momento di riflessione:più mi guardo allo specchio, e penso che mia madre abbia ragione sul fatto che io sia una ragazza inconcludente e con la testa fra le nuvole,ancora troppo infantile, sebbene abbia diciotto anni. Mia madre, Cornelia Richardson, professoressa liceale di storia e letteratura inglese. Ha una passione irrefrenabile per la cultura classica, non per questo possiede una seconda laurea in lingue e cultura greca e latina.
Non per niente,scelse il mio nome,ovvero Daphne, dal un noto mito “Apollo e Daphne” presente nelle “Metamorfosi” di Ovidio, suo autore latino preferito.
Mia madre è la classica donna borghese: molto pignola, snob, tende a criticare chiunque non sia alla sua “altezza”,pretende di essere sempre dalla parte della ragione (anche nelle questioni in cui ha torto marcio,pur di non ferire il suo orgoglio), pensa di essere la donna più polivalente su questo pianeta…Anche se, devo contestare questo piccolo particolare,dato che non è una maga ai fornelli e ha una casalinga che si occupa di pulire la sua intera abitazione. La signora Rottenmeier, figura femminile che ho sempre associato a lei,odia i cambiamenti,anche quelli semplici. Per esempio,due anni fa cambiai colore ai miei capelli per la prima volta,da biondo chiaro naturale a rosa pastello…rimase talmente sconvolta e arrabbiata che mi insultò, dandomi della sgualdrina senza cervello. Mi aveva insultata perché,secondo lei, non rispettavo la bellezza inglese e i suoi sforzi per avermi cresciuto…Anche se, da quel giorno in poi, pensa sempre che come ruolo di madre abbia fallito.
In realtà, compii quel gesto di proposito in un momento molto difficile della mia adolescenza. Avevo sedici anni e frequentavo ancora la scuola superiore. I miei compagni di classe mi prendevano in giro per mio abbigliamento molto semplice, portavo le trecce molto lunghe e gli occhiali, ero brava a scuola e prendevo ottimi voti, ma soprattutto perché non avevo ancora perso la mia verginità.
Gli episodi di bullismo erano sempre più frequenti,avevo paura di andare a scuola e non studiavo per i compiti in classe perché avevo paura di essere derisa ancora di più. Non riuscivo a ribellarmi,avevo timore delle reazioni degli altri. Questi atti divennero la mia rovina: diventai molto insicura di me,non possedevo più l’autostima,divenni anoressica per certo periodo,avevo perso la voglia di socializzare con le persone e mi chiudevo sempre in me stessa. Non sopportavo più quella situazione,diventata per me ormai insostenibile. Così,abbandonai la scuola e mi bocciarono,avevo perso la voglia di tornare a scuola e di studiare per avere un futuro migliore,fu proprio questa la grande delusione per mia madre. La quale,durante il faticoso periodo,non mi diede un minimo di conforto o di sicurezza. Anzi, per due mesi non parlavamo e ci ignoravamo.
Ma ci fu un lato favorevole in tutta questa complicata situazione: durante la mia permanenza a casa,cominciai a leggere molti libri,riguardanti come argomento l’aquisizione della fiducia in sé stessi,la meditazione,la calma interiore.
Inoltre, avendo più tempo per me stessa,approfondivo sempre di più le mie conoscenze sulla cultura asiatica,in particolare quella nipponica: dalla storia,la letteratura,la lingua, la musica e persino l’abbigliamento!
Passato molto tempo a meditare su cosa volessi veramente da me stessa, decisi di ricominciare a vivere,uscire da quello stato di perenne angoscia ed essere finalmente me stessa, mostrando al mondo la vera Daph.
Dunque,fu proprio per questo motivo che tinsi i miei capelli biondi in rosa pastello,per esternare a tutti il mio cambiamento interiore. In due anni,cambiai molti stili: Visual Kei,Fairy Kei,Lolita e molti altri. A volte mi vesto ancora con l’abbigliamento indossato in precendenza, ma devo dire,che lo stile che uso adesso,ossia il Pastel Goth, mi rispecchia moltissimo e lo adoro, fusione tra color pastello e colori scuri.
Con il passare del tempo, sono riuscita a tornare la ragazza socievole che ero,sono più aperta con le persone e ho anche degli amici. Inoltre,grazie a questi cambiamenti,da un anno lavoro presso il negozio di cosmetici Lush ad Oxford Street,diventando finalmente indipendente e vivendo in un appartamento vicino al negozio. 
Oltre a questi cambiamenti positivi, purtroppo vi furono altrettante vicende negative che segnarono la mia persona,lasciando un vuoto dentro me,come il deterioramento del rapporto con mia madre, le prime delusioni d’amore, la perdita della mia verginità per gioco, essere sfruttata e illusa dalle persone che credevo fossero mie amiche,l’allontanamento di papà da Londra per motivi lavorativi..
 E,a distanza di un anno,nonostante i miglioramenti della mia vita,sento ancora questo vuoto,che diventa sempre più profondo ogni giorno,come se mi mancasse qualcosa di essenziale. Non intendo qualcosa di materiale o fisica,ma qualcosa di molto più importante..qualcosa che mi stravolga,come un’onda contro il porto.
 

 
 

 
   
 
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