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Autore: Ire_2002    30/07/2016    1 recensioni
Jenny è una ragazza normale, la sua vita e la sua famiglia sono del tutto ordinarie.
Ma tutto cambierà il giorno in cui si accorgerà che nella foresta vicina a casa sua c'è qualcuno.
O meglio qualcosa.
Costretta a essere la serva di un mostro.
Condannata alla prigionia.
E intanto nessuno sa dove si trovi.
Ma nella sua gigantesca prigione incontrerà qualcuno pronto ad aiutarla.
Qualcuno che come lei vuole solo una cosa.
La libertà.
Una ragazza che deve cercare di fuggire.
Una Proxy.
Una Proxy che non vuole essere tale.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hoody, Masky, Nuovo personaggio, Offenderman, Ticci Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm not a Proxy'
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Io e Tim corriamo a zig zag tra gli alberi, in modo da far perdere a Toby le nostre tracce. Continuo a muovermi finché non sento il cuore esplodere nel petto e le gambe farmi male, e il piano sembra effettivamente funzionare. Non sento più altri passi dietro ai miei, oltre a quelli di Tim. Ad un certo punto mi sembra di sentire il suono della motosega di Ann.
- Più veloce! Più veloce! - dice Tim, prendendomi per mano e tirandomi.
I leggeri passi della ragazza sembrano avvicinarsi, finché non scorgo la sua figura nera e rossa a una ventina di metri da noi. Ha la motosega accesa, pronta probabilmente a farci a fette.
Deglutisco rumorosamente, mentre sento le gambe stanche.
Non ce la posso fare, mi sento stanca.
- Tim... Non... Non ce la faccio... - dico, rallentando inesorabilmente.
Voglio correre, ma le mie gambe sono stanche e pesanti.
Il ragazzo mi guarda per un momento, fermandosi - Sali sulle mie spalle, non fare storie.
Pochi secondi dopo mi ritrovo sulle spalle di Masky, cercando di rallentarlo il meno possibile, mentre lui corre all'impazzata.
È veloce anche se mi deve portare, ma Ann si fa sempre più vicina.
Non voglio pensare a cosa accadrebbe se Ann ci raggiungesse, l'idea è troppo terrorizzante.
- Idea! - esclama Masky - Tu sai nuotare, vero?
- Eh? Certo che so nuotare, perché?
Lui non risponde, ma svolta bruscamente a destra. Dopo un po' mi sembra di sentire il rumore di un fiume. Ancora qualche passo e lo vedo. L'acqua limpida non scorre troppo velocemente, e non ci sono rapide nella zona, visto che qui non siamo in un punto particolarmente in rilievo, e le sponde sono parecchio lontane tra loro. 
Masky corre verso l'acqua e si butta. Il gelo mi colpisce improvvisamente al petto, mentre la corrente, non esageratamente forte ma neppure debolissima, mi trascina piano.
- Raggiungiamo l'altra sponda - dice Masky, facendo un paio di bracciate - Ann non può raggiungerci a nuoto con la motosega! 
Inizio a nuotare, e quando per un attimo mi volto vedo Ann correre lungo la riva, probabilmente sta cercando il modo di attraversare il fiume.
Io e Tim riusciamo a raggiungere l'altra sponda, e, fradici, continuiamo a correre.
- Manca poco - mi sembra che mormori Tim, ma non ne sono sicura.
Ad un certo punto ci fermiamo, esausti, ed io rivolgo un lieve sorriso a Masky.
Siamo sulla cima di una collina, ed entrambi ci voltiamo, vedendo, a un centinaio di metri da noi, un'autostrada, su cui però non sembra passare nessun'auto, che conduce ad un piccolo paesino di campagna. Dal cielo grigio iniziano a scendere alcune gocce di pioggia.
- Non ci segue più nessuno... - mormoro, sorridendogli, ed appoggiandomi al ruvido tronco di un albero.
Lui per qualche secondo mi guarda, e vorrei tanto sapere che cosa gli passa per la testa.
- Ce l'abbiamo fatta... - dice lui, con aria poco convinta.
- Ce l'abbiamo fatta! - ripete con più entusiasmo, e posso quasi immaginare il sorriso sotto quella maschera.
Scoppiamo entrambi a ridere, sollevati come non mai.
È quasi incredibile.
Sono viva.
Sono libera.
Penso subito al momento in cui potrò riabbracciare i miei genitori, in cui potrò ridere di nuovo insieme a mia sorella. 
È finito, è finito tutto, finalmente.
Masky mi abbraccia, stringendomi forte a sé, ed io continuo a ridere, felice come non mai, anche se per un attimo rimango impietrita, prima di ricambiare la sua stretta.
Libera, libera, libera!
Ad un passo da casa.
Ad un passo da non rivedere più la magione.
Ad un passo... Da non vedere più Tim.
- Masky... - dico, separandomi bruscamente dal ragazzo - Questo... Questo è un addio?
All'improvviso le risate e la gioia si fermano.
Tutto sembra farsi silenzioso.
Il ragazzo mi fissa per un attimo - Io... Io credo di sì.
Restiamo per un attimo a fissarci, e sento un improvviso vuoto al cuore.
Non vedrò mai più Tim.
Il MIO Tim, il mio maledettissimo eroe, il mio piccolo angelo.
Sento gli occhi gonfiarsi di lacrime. So che devo farlo, ma non posso. Lo sento, ho bisogno di lui.
Non posso pensare di andarmene e di dimenticarlo, di fare finta che non sia mai esistito. 
- Jenny - dice lui, con voce tremante - È stato bello finché è durato. Io... Io volevo solo farti vedere una cosa... prima che te ne andassi.
Il ragazzo si posa una mano sulla maschera, sfilandosela rapidamente, e per la prima volta in vita mia vedo chi è il mio salvatore. Sembra un poco più grande di me, forse di due o tre anni, e ha il volto pallido di chi non vede mai la luce del sole. Ha un poco di basette, e delle pesanti occhiaie. I suoi occhi sono scuri, di un colore magnifico, una tonalità indefinibile che sta tra il marrone ed il nero.
- Volevo che almeno tu potessi vedermi così. Volevo poter sembrare umano... almeno per te.
Alla fine non resisto.
Scatto verso di lui, afferrandolo per la giacca di pelle e tirandolo verso di me, con forza. Le nostre labbra si incontrano, e l'espressione sorpresa di Tim sembra diventare più calma. Dolcemente, ricambia il mio bacio, e per alcuni, interminabili secondi, restiamo fermi, felici di poter mostrare, alla fine, ciò che proviamo. Non mi importa di nulla adesso. Mi importa solo di sapere che Timothy Wright è con me, e che prova ciò che provo io. Eppure gli occhi di entrambi sono gonfi di lacrime. 
Perché sappiamo entrambi che questi secondi non saranno eterni, e che prima o poi saremo costretti a separarci, e a dirci addio.
- Ti amo, Tim - dico, separandomi da lui.
Masky mi prende il volto tra le mani, e per qualche secondo restiamo così, fronte contro fronte, con i capelli bagnati che si appiccicano alle nostre fronti, entrambi consci del fatto che presto lui dovrà andare via, affrontare l'ira di Slender, e che nulla potrà mai cambiare tutto questo.
- Ti amo anch'io, Jenny - risponde lui, in un sussurro.
Fa un passo indietro, per poi indossare ancora la maschera, e rivolgermi un ultimo cenno.
- Addio, Jenny.
- Addio...
Il ragazzo si volta, iniziando a correre nella boscaglia.
Vorrei gridare, chiedergli di restare con me, ma so che non può. Ed è tutto così maledettamente ingiusto. 
Una lacrima solitaria mi scorre lungo il viso, mentre io rivolgo lo sguardo verso le case bianche, iniziando a camminare.
  
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