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Autore: Fly to the sky    31/07/2016    1 recensioni
"Era così piena di inizi, questa storia, che forse ciò che desideravano entrambi era scrivere la fine. Non che desiderassero che tutto finisse, sia chiaro, è soltanto che ogni capitolo sembrava sempre ricominciare da capo, e loro erano costretti a incontrarsi per la prima volta per molte volte di fila e riscrivere ciò che era già stato scritto."
[ Outlaw Queen ♥ || Angst ]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Back to the start

 
Il loro primo vero incontro non è un vero e proprio incontro, perché lui non riesce a vedere lei, e lei riesce a scorgere di lui solo l’avambraccio con il tatuaggio di leone illuminato dalla polvere di fata. Accade in una taverna anonima nei dintorni della Foresta, a pochi passi dalle tende dell’Allegra Brigata, lontana dall’ambiente freddo e regale del castello.
Regina ha da poco indossato la corona, acerbo premio raggiunto dopo il matrimonio con un re che non ama e che cerca in lei soltanto una pallida imitazione della moglie defunta. Il cuore della nuova sovrana è corroso dalla rabbia, ma l’oscurità che preme in lei è ancora abbastanza informe e lontana da poter essere facilmente cacciata, se soltanto lei lo volesse.
E’ questo ciò che la fatina di nome Campanellino le sta offrendo: una possibilità di redimersi, finché è ancora in tempo. La possibilità di amare e di essere amata, di lasciarsi alle spalle il futuro dolente e terribile che molti le hanno predetto.
E’ una possibilità che le si affaccia quando apre la porta della taverna con tanto impeto ed emozione, e che si ritira di scatto quando quella stessa porta viene richiusa con altrettanta forza e ripudio. Scappa Regina, scappa via piena di paura, senza nemmeno capire che cosa tanto la spaventi, e con quella porta chiude ogni varco verso un futuro diverso da quello che poi piangerà.
Robin non l’ha vista, e se i suoi compagni dell’Allegra Brigata gli raccontano della donna alla porta, qualche volta, a lui non appare cosa degna di nota. Non ha tempo di pensare alle donne, lui, per quanto belle possano essere. Nel cuore ha solo la voglia di fare del bene, e donare a chi ne ha bisogno.

 
Lei glielo dirà, a quella fatina tanto infuriata e cambiata, molti, forse troppi anni dopo, che ciò che tanto temeva era perdere la rabbia che la teneva in piedi.
L’amore l’avrebbe resa debole: era ciò che diceva sempre sua madre.
Adesso lo sa, ovviamente, che questa è una bugia. Sua madre non aveva il cuore nel petto.
L’amore è una forza,  la più tenace di tutte, ma non c’è modo per poter tornare indietro.
 
Il loro secondo primo incontro accade nel bel mezzo della Foresta incantata, a seguito del Secondo Sortilegio, quando gli uomini dell’Allegra Brigata uniscono le forze con quel gruppo di fuggiaschi dai nomi e caratteristiche più svariate.
Robin si è sposato, alla fine. E l’amava, lady Marian, l’amava davvero, ma di lei adesso rimane soltanto il sorriso di suo figlio che gioca tra le tende dell’accampamento e a volte si accoccola tra le gonne di quella che, il piccoletto non sa, è la Regina Cattiva. Eppure, da quando lei ha salvato suo figlio, Robin non riesce proprio a vederla quella donna malvagia e spietata di cui parlano le ballate dei menestrelli, e al suo posto scorge soltanto l’anima tormentata e fredda di chi ha perso l’amore più volte.
E’ un mistero per lui quella donna, e come tutti i misteri riesce ad intrigarlo e attirarlo come il suono del flauto di un incantatore. Si dice che questa monarca abbia distrutto interi villaggi, e sterminato intere famiglie, e ucciso così tante persone senza che nel suo cuore ci sia alcuna traccia di rimorso o rimpianto. Si dice che abbia più volte tentato di strappare il cuore a Biancaneve, quella stessa Biancaneve che adesso non allontana mai troppo, tenendola vicina alla sua protezione di madre. Madre, perché lui lo ha capito subito che la Regina è una madre, e ne avuto conferma quando l’ha scorta piangere sotto un melo e le ha offerto il proprio mantello per tenerla lontana dal freddo.
Lei gli ha raccontato di un ragazzino, un bimbo che non è morto, no, ma è lontano e irraggiungibile da lei che lo ama con tutta se stessa. Ha aperto uno spiraglio in quella sua facciata da reale imperiosa e ha lasciato che lui intravedesse la sua debolezza, il dolore che tanto la affligge.
Alla fine di una lunga conversazione, Robin le disse che tutti ottengono una seconda possibilità, e che per lei c’è ancora speranza.
L’ha lasciata così, attonita e sorpresa di sentire ciò che qualcuno non le diceva da anni.
Ma ormai non importa più nulla. Quell’anno è l’Anno Mancante, o l’Anno Che Nessuno Ricorda, l’anno che tutti hanno dimenticato.

 
Non è che non ricordi proprio nulla, Regina. A volte ha una strana sensazione che passa dopo pochi secondi, come un dejà-vu particolarmente potente.
Succede per lo più quando passa vicino la foresta, e il suo odore le ricorda calma e sicurezza.
Non sa perché , ma passeggiare per la foresta le mette sempre in testa idee di seconde possibilità.

Il loro terzo primo incontro accade a Storybrooke, mentre entrambi cercano tracce della Perfida strega e perpoco lui non stacca la testa di Regina con una freccia, il che è stranamente familiare.
Sentono che è giusto combattere fianco a fianco; sentono che è giusto perché è come se fosse già successo, e perché semplicemente c’è qualcosa che funziona così e Regina sa identificarlo in quel tatuaggio di leone sul suo avambraccio.
Robin non ne ha idea.
E’ questo l’inizio che, pensavano, non avrebbe dovuto fermarsi. Per una volta sembrava che, seppure il gioco di perdersi e ritrovarsi non li avesse lasciati, non era più necessario ritornare a conoscersi.
Avevano ragione, forse, ma non avevano considerato che ogni cosa che inizia deve poi irrimediabilmente finire.

 
 Troppo presto, pensa tra i singhiozzi Regina.
Sempre troppo presto, eppure questa volta con maggiore crudeltà.
C’era stato il tempo di sperare veramente.
 
Era così piena di inizi, questa storia, che forse ciò che desideravano entrambi era scrivere la fine. Non che desiderassero che tutto finisse, sia chiaro, è soltanto che ogni capitolo sembrava sempre ricominciare da capo, e loro erano costretti a incontrarsi per la prima volta per molte volte di fila e riscrivere ciò che era già stato scritto.
Finisce che ci si stanca, a ripetere sempre le stesse cose.

Eppure, pensa Regina, ora che lui è andato via, che le è caduto tra le braccia senza vita e senza più anima, inerte come un burattino di quelli a Gold tanto cari, lei scambierebbe tutto il denaro del regno per poter ricominciare di nuovo.











~Fly's corner
Non voglio proprio dire nulla.

 
  
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