Un
piccolo orologio appeso al muro di un altrettanto piccolo locale in uno
dei più
malfamati quartieri di New York segnava appena le 2 del mattino.
Nonostante il
buio e la tarda ora, il localino era stracolmo di gente di tutti i
tipi, e
rappresentava l’unica fonte di luce in quello che poteva
sembrare un vicolo.
Certo, non si poteva dire che fosse strano vedere così tanta
gente a quell’ora,
considerando che il piccolo pub ospitava i peggiori drogati,
alcolizzati,
fumatori e giocatori d’azzardo della città
americana. Non c’era nemmeno da
sorprendersi se tra la folla c’era qualche ex detenuto o
qualche ragazzino di
12 anni. All’interno comunque aleggiava
una forte puzza d’alcol e fumo, la gente era riunita a gruppi
e noncuranti di
fare molto caos, urlavano e ridevano attorno ai tavoli tra un sorso
alla birra
e un tiro di sigaretta.
La
nuova arrivata si guardò intorno con
un’espressione alquanto perplessa. Era
sola in quella grande città, e nonostante fosse arrivata da
pochi minuti aveva
voglia di tornarsene a casa e quasi si pentì della sua
scelta.
Quando
era entrata nel locale, nemmeno il tempo di mettere piede che a causa
della
vampata di fumo e puzza che ricevette, cominciò a tossire,
neanche gli avessero
soffiato il fumo nelle vie respiratorie.
Alcuni
camerieri e qualche cliente stranamente sobrio nel vedere una ragazza
dall’aria
così innocente in un posto come quello, rimasero un
po’ sbigottiti, anche
perchè non accennava a smettere di tossire e lamentarsi.
Le
grosse borse rosa, fucsia, arancioni e tutti i colori più
chiari del mondo
stonavano decisamente in quel posto buio e chiuso, ed a qualche
presente scappò
una risatina sommessa.
Dopo
aver rassicurato tutti, sforzandosi di
non tossire ancora, si avvicinò al bancone.
“Salve!
Sono la nuova arrivata, potrei parlare con..la signora..uhm..Abigail
Dude?”
si
rivolse alla prima cameriera che vide..o meglio quella che in teoria
avrebbe
dovuto esserlo.
Dopo
aver espulso tutto il fumo che teneva dentro, con il quale avrebbe
potuto
intossicare tutti gli Stati Uniti d’America in un colpo
solo,la cameriera in
questione rispose con un “ok, te la vado a
chiamare.” Molto poco socievole.
Dopo
qualche minuto si presentò davanti alla ragazza una donna
sulla trentina, ma
che dimostrava almeno il doppio degli anni che aveva. Aveva dei lunghi
capelli
neri stile zingara con molte meshes rosse che partivano
dall’altezza
dell’orecchio, per non parlare del fatto che aveva non
doppie, ma triple, ansi
quadruple punte alla fine dei capelli(evidentemente erano secoli che
non
entrava in quel posto chiamato “parrucchiere”..).
Era vestita tutta di nero, e
il rossetto rosso sangue assieme al piercing al labbro inferiore e al
mezzo
quintale di matita agli occhi, le donava un aspetto abbastanza
inquietante.
“Sono
la padrona del pub. Ascolta ragazza, qua non si scherza, si lavora, e
soprattutto dovrai fare tutto quelli che IO dico. Quindi dimenticati di
farti
amicizie o portare qualche amico qua dentro per passare del tempo,
perchè il
tempo che avrai lo userai esclusivamente a prendere ordinazioni,
servire la
gente e pulire il pavimento, i tavoli e i cessi, capito?”
tuonò poco
garbatamente la donna.
La
giovane guardò un po’ perplessa la strana signora
che aveva davanti, per poi
rispondere un timido “si..”.
Gia
immaginava come avrebbe passato il resto dei suoi giorni la dentro, ma
purtroppo se voleva continuare ad avere un letto su cui dormire e un
tetto per
coprirsi, doveva accettare anche un lavoro fuori dalla sua portata come
quello.
Purtroppo lei non era abituata a vivere in un posto del genere, ma la
sua
posizione non le permetteva di fare altro.
C’erano
delle volte in cui aveva dei flashback e ricordava la sua infanzia, che
per lei
rappresentava il periodo più bello della sua vita. Piano
piano però le cose
erano cambiate, soprattutto da quel maledetto giorno.
Così,
una ragazza dal carattere debole e sensibile come lei, si era ritrovata
in uno
dei posti più malfamati della grande New York.
Si aspettava un periodo terribile, ed ebbe anche dubbi sulla sua sopravvivenza a tutto ciò, ma non poteva sapere che quello che sarebbe successo in seguito non era esattamente come ciò che prevedeva lei..
NDA: Ok, questa fanfiction è la prima che scrivo sul sito, ed è una prova. Personalmente non penso sia venuta proprio come vorrei, per cui sono ben accette critiche, consigli ed accorgimenti. A me non piacciono molto le AU, ma credo che alla fine siano le più facili da scivere come long fic perchè si possono muovere i personaggi a proprio piacimento(questo è quello che penso io ovviamente).Non so ogni quanto tempo potrò aggiornare, perchè gli impegni sono molti, comunque spero che qualcuno abbia il coraggio di commentare xD
Alla prossima, KairiDN