Lègami

Le accarezzò un braccio per poterla svegliare ed appena aprì gli occhi si girò nella direzione di quel tocco. In posizione supina i suoi seni si alzavano ed abbassavano al suo respiro ormai agitato dal sonno interrotto. La vestaglia di chiffon nero lasciava trasparire i capezzoli rigidi inoltre, grazie al rigirarsi nel letto, si vedevano chiaramente le mutandine rigorosamente abbinate. "Vegeta....", mormorò ancora assonnata "sono 15 giorni che manchi da casa". "18", ci tenne a precisare per poi avventarsi sulle sue labbra mentre con la lingua si infilava nella sua bocca per trasmetterle tutto il suo trasporto. "Ti desidero troppo...", poi le strappò via la sottoveste e la utilizzò per legarle i polsi sulla testa, alla testiera in ferro battuto del loro letto matrimoniale, lo stesso letto che Vegeta disertava da giorni ormai.