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Autore: TheDreamSeller    25/04/2009    3 recensioni
Ombre, ricordi, portati tutti dalla melodia di un pianoforte. Perchè lei era come i tasti neri, e lui era bianco e puro come i tasti d'avorio
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sweet Darling Ciao, ci riprovo a postare in questa sezione.
Spero che questa storia vi piaccia.
Spero che commentiate, buon divertimento.
AK





Sweet Darling


Le mie dita danzano sui tasti d'avorio.
I ricordi mi annebbiano la mente, i ricordi del tuo sorriso, della tua risata.
Svegliarsi la mattina e sentire il calore del tuo affetto, l'allegria nei tuoi occhi.
Le corde obbediscono al mio tocco.
Non avrei mai pensato che questo giorno sarebbe arrivato così presto, non mi hai nemmeno lasciato il tempo di salutarti.
Come fa il mondo a continuare ad andare avanti così incurantemente?
Così facilmente?
E mentre gli acuti aleggiano intorno a me ricordo la tristezza nei tuoi occhi e la tua espressione sofferente..
Le mie carezze ed i miei sussurri non hanno potuto nulla contro le tue lacrime di dolore.
< Non voglio, per favore, non voglio.>
Ed i tuoi capelli imbrattati di sangue erano così ostili al mio tatto, ruvidi e secchi della linfa vitale di tante persone che avevi ucciso.
I tasti neri mi ricordano me solitaria e oscura, tu sei la candida purezza dell'avorio.
< Andrà tutto bene, non farà male.>
Era l'unica promessa che potevo farti.
Ed adesso non c'è che silenzio, le note del pianoforte vi eccheggiano solitarie e lugubri.
< Non voglio. Non voglio.>
Ed io muta continuavo ad accarezzare il tuo bel volto.
< Shh> sussurravano i miei occhi.
Le lacrime mi pizzicavano gli occhi, come a comando cominciò a piovere.
< Ti preoccupi troppo, andrà tutto bene.
La pioggia laverà via tutto questo, va bene?
Un giorno qua ci tornerà a splendere il sole, la natura tornerà a vivere.>
< Dici sul serio?>
Come negare qualcosa a quell'ingenua speranza nei tuoi occhi da bambino?
< Sì.>
Ed ora le note sono solenni, come lo furono i miei passi.
Con l'ultimo fiato rimastoti pronunciasti il mio nome.
Ancora.
Ancora.
Finchè non rimase che l'eco di esso, accompagnato dallo scrosciare della pioggia.

Se ora ci ripenso riesco ancora a sentire il tuo caldo abbraccio.

< Non voglio morire.>
La desolazione, il dolore.
< Non morirai, dormirai.
Sarà solo un lungo sonno pacifico, non farà male vedrai.>
Sentii una fitta, ti strinsi più forte
"Non lasciarmi" pensavo, e ti stringevo con disperazione.
"Non lasciarmi"
Sospirasti.
< Dormi> sorrisi, il mio volto era bagnato solo dalla pioggia, so che non avresti voluto vedermi piangere.
< Dormi, veglierò io su di te.>
Credo che quelle parole fossero quelle che volevi sentirti dire perchè la luna illuminò le tue palpebre che si chiudevano.
Il tuo respiro rallentò,
sempre più lento
< Non è un.. addio, vero?>
fu un sussurro, appena accennato.
E poi la conclusione, l'epilogo e strinsi il tuo corpo inerme forte a me.

Ed adesso capisco,
l'ultima nota,
una lacrima sui tasti.
Abbasso il coperchio sul pianoforte, cala il sipario.
< No, non era un addio.>


'Cause my child, this is not our Farewell.
  
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