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Autore: sabdoesntcare    03/08/2016    2 recensioni
“Se non lo farai, tutte le persone che ami moriranno.”
"Anche tu?"
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Se non lo farai, tutte le persone che ami moriranno.” Il sorriso del consulente criminale splendeva diabolico alla luce del sole di Londra mentre Sherlock lo tratteneva dal cappotto, lasciandolo sporgere pericolosamente dal tetto dell’ospedale. Nonostante ciò a James non sembrava importasse poi tanto, come se tra tutte le leggi che era in grado di aggirare ci fosse stata anche quella di gravità.
Il viso del detective rimase incerto, troppo preso dal trovare una soluzione per lasciarsi già andare alla paura.

“John?” 
“Ovviamente”
“La signora Hudson?”
“Tutti quanti!”
Il detective socchiuse leggermente le palpebre, la sua bocca era distorta in un’espressione che mal celava il dolore che stava provando e lo lasciava completamente nudo agli occhi del nemico: era fragile, si trovava probabilmente alla fine del suo ultimo giorno al mondo, ormai senza maschere. Avvicinò a sé l’uomo, parlandogli all’orecchio.
“…anche tu?”

Lo allontanò poi di nuovo, quasi a voler scavare nel cuore nero di Moriarty solo osservandone il viso.
I suoi grandi occhi neri erano adesso spalancati, le sopracciglia aggrottate, la bocca serrata.
Cercava di capire se avesse sentito male, se la pazzia fosse giunta fino al punto da renderlo vulnerabile ai propri sentimenti repressi, oltre che violento.

“Cosa?”
“Hai detto che tutti quelli che amo moriranno.”
“L’ho detto.”
“Quindi… morirai anche tu?”

Era vero.
Jim si aggrappò al bavero di Holmes istintivamente, nemmeno a lui era chiaro se fosse stato per ripararsi dalla caduta mortale che lo attendeva alle spalle o per ottenere una vicinanza fisica agognata da tempo.
Sherlock indietreggiò, continuando a trattenerlo per il cappotto. Ora nessuno dei due era sull’orlo dell’edificio, eppure la distanza tra loro rimase la stessa – le mani continuavano a stringere, quasi a bloccare i movimenti dell’altro.
Due occhi di ghiaccio piantati nel buio eterno di quelli dell’altro, due animali immobili pronti a scattare a una minima mossa dell’avversario – a malapena osavano respirare, troppo concentrati ad avere il controllo della situazione.
Il battito cardiaco di Sherlock aumentò sensibilmente quando un raggio di sole fece risplendere gli occhi di James – per un attimo era riuscito a vederlo, a leggergli dentro: anche le sue pupille si erano dilatate.

Lo baciò di scatto, tirandolo a sé violentemente.
In quel momento un’infinità di pensieri attraversarono la mente di entrambi ma nessuno di essi fu abbastanza forte da fermare ciò che stavano facendo, anzi: era come se tutto le sensazioni che quei pensieri provocavano fosse benzina nel bel mezzo di un incendio. Odio, competizione, ammirazione, attrazione ed infatuazione malsana si univano a creare quel groviglio di mani tra i capelli, corpi serrati in abbracci piacevolmente dolorosi e bocche che si separavano e riunivano nuovamente con una foga tale da far pensare che da quei baci dipendesse la loro vita – in un certo senso, era esattamente così.

James si fermò solo per fissare Holmes coi capelli scomposti, il viso arrossato dall’emozione ed il cappotto quasi completamente rimosso. Era uno spettacolo bizzarro se non del tutto assurdo, ed esserne l’unico artefice lo faceva bruciare d’orgoglio. Sherlock lo guardava spaesato, non sapeva come sarebbe andata a finire e si vergognava come un ladro dei propri sentimenti – certo, conoscendo a chi erano indirizzati nessuno ne sarebbe stato fiero, ma lui per via della propria natura avrebbe provato la stessa vergogna anche se si fosse innamorato dell’uomo più onesto del mondo.
Avrebbe potuto ucciderlo adesso, forse le pupille dilatate erano state solo un trucco. Forse aveva solo voluto divertirsi col condannato a morte prima di lasciare che si schiantasse dal sesto piano.

Eppure, i suoi pensieri vennero interrotti da un nuovo, lungo bacio di Jim. Quest'ultimo però non era pieno di rabbia o disperazione, non era un bacio dato per esasperazione alla fine di un’interminabile attesa.
Era un bacio dato senza paure, che si prendeva il proprio tempo senza chiederlo a nessuno.
Un bacio… innamorato forse?
Prima che il detective potesse darsi una risposta, James si staccò con il suo solito sorriso.

“Ci vediamo, Sherlock Holmes. È un giorno troppo bello per morire.”
   
 
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