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Autore: dr3amerthings    03/08/2016    3 recensioni
Dopo la morte di Lexa, Clarke riceve una lettera inaspettata.
Dalla storia:
Ci sono alcuni minuti di silenzio prima che parli di nuovo.
“Questa è per te” mi dice prendendo una busta dalla tasca e porgendomela.
C’è il mio nome scritto sopra.
è da parte di Lexa, riesco a riconoscerne la calligrafia.
“Grazie” gli sussurro con la voce flebile e se ne va, trascinando per terra il drappo di Lexa troppo lungo per lui, lasciandomi da sola con i miei pensieri.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Dear Clarke…

 

Il corpo di Lexa è appena stato bruciato.

Mi sento vuota. Non rimane niente di lei, solo un grande fumo nero e le sue ceneri ancora fumanti, quasi incandescenti.

Lentamente e silenziosamente tutti se ne stanno andando ma io resto qui, immobile.

Decido di sedermi a terra e avvicino le gambe al petto, nascondendo il viso tra le mie braccia conserte.

Qualcuno sta arrivando, posso sentire i suoi passi farsi sempre più vicini così slego il groviglio di braccia-gambe e guardo dietro di me.

In un primo momento la luce ormai quasi spenta del sole mi impedisce di vedere chiaramente chi è, ma dopo essermi abituata alla luce lo riconosco. è Aden.

“Lexa è stata una grande Heda” dice appoggiando la mano sulla mia schiena e guardando il posto in cui il suo corpo è stato bruciato; il fumo ne è ancora padrone.

“Tu l’amavi, non è vero?” mi chiede guardandomi dritta negli occhi.

Non dico nulla o mi metterei a piangere, mi limito ad annuire.

Mi accorgo solo ora che sta indossando il drappo bordeaux di Lexa. 

Sto per congratularmi con lui per il ruolo di comandante quando mi interrompe “Spero non ti dia fastidio se lo indosso”

“Va bene, tu sei il suo successore” gli ricordo cercando di sorridergli un po’.

Ci sono alcuni minuti di silenzio prima che parli di nuovo.

“Questa è per te” mi dice prendendo una busta dalla tasca e porgendomela.

C’è il mio nome scritto sopra.

è da parte di Lexa, riesco a riconoscerne la calligrafia.

“Grazie” gli sussurro con la voce flebile e se ne va, trascinando per terra il drappo di Lexa troppo lungo per lui, lasciandomi da sola con i miei pensieri.

Lasciandomi sola con i miei sentimenti.

 

Mi rannicchio di nuovo su me stessa, riportandomi le gambe al petto ed appoggiandoci il mento. Resto a fissare per qualche secondo il modo fine e delicato in cui la lettera C e la L per poco non si scontano tra di loro, formando un meraviglioso groviglio di linee.

Lexa ripeteva sempre di avere una calligrafia ‘troppo elegante e aggraziata per una comandante’, come se quello non fosse un pregio ma bensì un difetto, che andava a rovinare la sua reputazione di Heda. Quando lo diceva, metteva una specie di broncio che la faceva sembrare ancora più carina e più dolce ai miei occhi.

 

Quando finalmente mi decido di aprire la busta e di leggere la lettera lo faccio molto delicatamente, per paura di strapparla.

 

Cara Clarke,

se stai leggendo questa lettera, mi dispiace. Se stai leggendo questa lettera, ti amo.

Avrei voluto dirtelo faccia a faccia, ma evidentemente non ne ho avuto il tempo.

Ti scrivo per avere un’occasione, seppur inusuale, per dichiararti i miei sentimenti nel caso non riuscissi a farlo di persona.

La mia vita è in pericolo Clarke, da un momento all’altro i capi delle tribù scontenti delle mie decisioni  politiche potrebbero uccidermi; ma non è questo quello di cui volevo parlarti.

Dopo Costia non ho più permesso a me stessa di avvicinarmi a qualcuno per paura di perderlo.

L’amore è debolezza, ricordi?

Ma quando sei arrivata tu quello che mi ero imposta è venuto a mancare.

Inevitabilmente, poco a poco, mi sono affezionata a te, finendo per innamorarmi.

So che ho incasinato un sacco di cose e non sono affatto brava con le parole ma ti giuro che nessuno potrà amarti come io amo te.

Se stai leggendo questa lettera, mi dispiace. Se stai leggendo questa lettera, ti amo.

May we meet again.

 

Sempre e soltanto tua,

Lexa

 

 

Sbatto gli occhi più volte, ricacciando dentro le lacrime. O almeno ci provo.

“Ti amo anche io” sussurro di risposta, con la voce rotta dal pianto, come se potesse  veramente sentirmi.

Con cura ripiego la lettera e la stringo al petto, mi alzo in piedi e rivolgo gli occhi al cielo, ormai illuminato dalle luci del tramonto.

“Ti posso promettere una cosa sola e una cosa soltanto” affermo parlando a Lexa “il mio cuore sarà sempre e comunque tuo.”

  
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