Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: White Gundam    25/04/2009    2 recensioni
Amare la Dea, amare Athena. Questo è il primo giuramento di ogni Cavaliere. Il suo giuramento ancora di più. Athena era la sua fede, il suo amore… Ma non sempre si può avere un unico amore. L’amore spirituale per la dea per Aiolos era indubbio, ma Antares, ragazzina vissuta sulle strade di Athene, lo porta anche ad un altro amore, un amore che non è fatto solo di spirito ma anche di carne, un amore che durerà appena un anno nella vita ma che sarà destinato a non scindersi mai.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ed eccomi qui a proporvi una nuova ficcy a capitoli: i capitoli saranno 14, 14 come gli anni di Aiolos alla sua morte. La storia come si evinjce dall’intro è una storia d’amore che ha per protagonisti il giusto e fedele protettore della Nona Casa ed una giovane che è tutto meno che giusta e fedele, una ragazza cresciuta sulle strade con le leggi che regolano una vita di quel tipo: Antares Shining, giovane apprendista Saint di Eagle, che precederà Marin nel divenire quel che è stata.
(Piccola spiegazione: Antares è la mia PG nei giochi di ruolo by forum e se qualcuno di voi ha mai giocato con me probabilmente saprà di chi parlo, oltre a questo c’è una seconda spiegazione da dare ovvero il fatto che questa ficcy è scritta per spiegarvi ciò che ho pensto io nell’undicesimo manga della serie). Ma ora basta parlare e vi lascio a questa mia nuova fanfiction, sperando vi piaccia e sperando in numerose recensioni vostra

White Gundam ( Lea)




La fredda luce dei raggi solari picchiettava incessante sul Grande Tempio, non riuscendo a riscaldare la gelida aria della fine dell’autunno che ormai aveva già sentore invernale. Faceva freddo quel 30 novembre e il vento spirava tra i templi delle dodici case con sibili freddi che annunciavano l’inverno che stava arrivando. Era mattina presto, più o meno le cinque, eppure i campi di allenamento erano già ricolmi di guerrieri. Anche lui era lì, insieme al fratello minore, nonostante fosse il giorno del suo compleanno. D’altronde aveva ben poco conto la sua data di nascita dato che la sua intera vita non era dedicata a sé stesso ma a lei, alla Dea, ad Athena. Aveva giurato e promesso di non tradire mai e di amarla, di amare soltanto lei, soltanto la sua Dea. Si chiamava Aiolos il giovane guerriero e quel giorno compiva tredici anni. L’armatura d’oro che brillava sopra ai suoi compagni Cavalieri d’Oro riluceva sotto il sole, la sua no. L’armatura che aveva indosso in quel momento non era infatti l’armatura del Sagittario, ma una semplice Cloth di allenamento, era uguale agli allievi se non fosse stato per l’età superiore. Athena infatti si circondava dei suoi guerrieri fin dalla loro più tenera età e avanti e avanti fino agli innumerevoli anni di Dohko e Sion. Aiolos aspirò la fredda aria del mattino mentre notava che il fratellino cercava di riscaldarsi sfregando velocemente le mani sulle braccia. Non gli servirono parole per rimproverarlo, bastò una semplice occhiata ed Aiolia capì, smettendola di cercare di scaldarsi e assumendo la posizione di guardia. Con garbo Aiolos gli corresse la posizione di gambe e braccia. Gentile e severo era il protettore della Nona Casa durante gli addestramenti, persino con il fratello col quale si comportava in rpivato in maniera dolce e affettuosa. Aiolia era fiero di essere suo fratello e spesso girava a testa alta nelle Dodici Case vantandosi di avere lo stesso sangue di uno tra i più valorosi guerrieri di Athena. Aiolos era infatti un Cavaliere d’Oro, il più alto rango delle fila della Dea e chiunque conosceva le sue prodezze e quelle di Saga, il Cavaliere d’Oro dei Gemelli. I due giovani, migliori amici tra di loro, erano conosciuti ovunque come due angeli protettori e salvatori. Aiolos non se ne vantava, ma Aiolia sì: lui era il fratello di uno dei migliori e del suo stesso eroe che sognava da grande di emulare. Passava le ore a guardarsi allo specchio con vicina una foto di Aiolos alla sua età, guardando con gioia quanto loro due si assomigliassero. Erano rimasti soli da quando Aiolia era appena nato e l’unico familiare che avesse era il fratello che l’aveva cresciuto, di sette anni più grande di lui. Lo adorava, letteralmente e non sapeva come avrebbe fatto a giurare alla Dea la sua devozione ed il suo amore quando questi appartenevano già ad un’altra persona, quella che lui guardava sempre con quegli occhi adoranti ed interessati. Ed Aiolos sapeva di ciò, sapeva ma non diceva nulla. Si limitava a comportarsi da maestro e da padre, da fratello non si era comportato mai. Loro padre era morto quando Aiolos aveva poco più di sei anni e la madre se ne era andata una decina di mesi dopo, dando alla luce Aiolia. Aiolos lo aveva addottato e l’aveva sempre tenuto con sé, per Aiolia lui non sarebbe mai stato un fratello ma sempre un padre nella vita privata ed un maestro durante gli allenamenti. Aiolia si asciugò il sudore dalla fronte dopo l’ennesimo combattimento, i giri di corsa, le flessioni ed i piegamenti. Ansimava ma non avrebbe mai mollato e sapeva che Aiolos non gli avrebbe mai concesso una pausa. E infatti continuarono ad allenarsi per ore ed ore fino a che il sole non fu alto nel cielo e Aiolos gli fece cenno con la mano che l’addestramento era finito e si avvicinò per complimentarsi con lui:
“Sei stato bravo mio allievo, non ti sei mai fermato… Anche se devi tenere più alta la guardia in battaglia.”
Per tutta risposta Aiolia alzò la guardia ed Aiolos gli sorrise facendo delineare un sorriso disteso anche sul volto del bambino. Tornarono alla Nona Casa in silenzio, ognuno con la propria Cloth di allenamento issata sulle spalle col più piccolo che ansimava ad ogni scalino. Aiolos non si offrì di aiutarlo ma si fermò ad aspettarlo ogni volta che lui si fermava per riprendere fiato. Arrivati alla Nona Casa e svestiti delle proprie armature, Aiolos sorrise nuovamente al bimbo:
“Allora… Oggi è il mio compleanno, ti va se festeggiamo?”
Aiolia sorrise e allungò le mani per abbracciarlo ed Aiolos si chinò per farsi abbracciare e quando fu chinato il piccolo gli stampò un bacio sulla guancia. Aiolos poi si avvicinò alla dispensa e ne tirò fuori due fette di torta dando la più grande al fratellino, poi giocò con lui fino a che non sentì un cosmo che lo chiamava.
“Adesso devo andare Aiolia, il Gran Sacerdote mi chiama, probabilmente dovrà dirmi qualcosa di importante, tu fai il bravo e non aspettarmi alzato, và a dormire presto… Ah, del tuo allenamento del tardo pomeriggio si occuperà Saga, mi raccomando: fai il bravo e fatti valere!”
Disse Aiolos vestendosi della dorata armatura del Sagittario ed Aiolia annuì, serio.
Aiolos raggiunse in fretta le sale del Grande Sacerdote, inginocchiandosi all’interno della Tredicesima Casa in segno di devozione assoluta.
“Mi ha chiamato Gran Sacerdote?”
Chiese, e Sion, ammantato sotto la maschera e la pelandrana del gran pontefice di Athena, annuì.
“Devo dirti tre cose molto importanti nobile Cavaliere di Sagitter.” Disse quindi con la sua voce pacata ed austera, stavolta fu Aiolos ad annuire.
“La prima è la più importante: Athena ha deciso di reincarnarsi entro il prossimo anno. La Dea sarà tra noi. La seconda è che io non sono eterno e a te o a Saga spetterà prendere il mio posto. Per terza cosa, infine, ti è stata affidata una nuova allieva: si chiama Antares ed aspira alle sacre vestigia dell’Aquila.”
Aiolos annuì e il Gran Sacerdote gli fece cenno di uscire, quindi con un ultimo inchino il Cavaliere di Sagitter uscì dall Tredicesima Casa, l’indomani mattina avrebbe conosciuto la nuova allieva che doveva addestrare.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: White Gundam