La stazione era affollata quella mattina, come del resto tutte le altre. C'era un leggero senso di disorientamento nell'aria, troppe possibili vie da percorrere e troppa poca esperienza per poter fare subito la scelta giusta. Tabelloni digitali segnalavano binario e destinazione e sotto di essi si sentivano le proteste di chi scorgeva accanto al proprio dei minuti di ritardo. Era grande quella stazione, centinaia di treni con centinaia di destinazioni diverse partivano dai suoi numerosi binari ogni giorno. Gente di tutti i tipi, chi in giacca e cravatta probabilmente diretta a lavoro, chi in jeans, maglietta e valigia alla mano per andare in vacanza perché da quella stazione si era soliti partire per andare lontano, per destinazioni tra le più disparate. Quello non era un posto dove si arrivava per fermarsi. C'era chi si teneva stretti i capelli sciolti che altrimenti sarebbero volati dappertutto sollevati dalla folata di vento, chi si raggomitolava in una posizione di protezione intimorito dalla velocità e dal rumore ogni volta che un treno che non si sarebbe fermato passava per quel binario, altri invece che, noncuranti, continuavano a leggere il giornale trattenendolo con più forza per non farselo sfuggire. Annunci di treni in arrivo riempivano le orecchie di chi stava aspettando rendendo felice e teso chi doveva finalmente partire e lasciando una nota di amarezza intorno a chi invece si rendeva conto che non era il treno giusto. Annunci di sicurezza avvertivano sulle norme da seguire provocando una lieve risata tra coloro che, in compagnia, avevano voglia di fare dello spirito rendendo esplicito quanto bizzarri e scontati fossero anche se la realtà era ben diversa. Erano tanti i binari, almeno una decina, lei era sempre al quinto, indossava le cuffie da cui una musica leggera, felice e pacata come la sua personalità, le riempiva le orecchie separandola da quel caos che ora tanto caotico non era più perché da ormai qualche tempo aveva iniziato ad essere familiare e ordinato come la libreria di casa che tanto amava. Aspettava il treno per andare al lavoro, lo si capiva dall'abbigliamento e dalla valigetta per il computer che teneva stretta in grembo, seduta su una di quelle rare panchine distribuite ciecamente lungo i binari. Lui era al binario uno, aspettava il treno per quel lavoro che da poco era riuscito ad ottenere, era elegante, non gli mancava mai la cravatta ad incorniciargli il collo. Quella mattina i loro sguardi si incrociarono. Fu un colpo di fulmine, rimasero l'uno incantato dalla bellezza dell'altra. I loro dialoghi erano di sguardi distanti, desiderosi di avvicinarsi ma impossibilitati dal tempo. Erano felici quegli sguardi quando, mattina dopo mattina, si incontravano, distanti nello spazio ma vicini nell'animo. Erano tristi, invece, quando i due treni in arrivo ai binari li avrebbero condotti lontano, in due direzioni completamente opposte, separandoli fino al giorno seguente. Il treno di lei viaggiava verso destra, quello di lui verso sinistra o almeno era così dal suo punto di vista. Erano separati dalle circostanze che così facilmente avrebbero potuto stravolgere ma che non sarebbero mai state cambiate, non dopo la fatica fatta per riuscire a raggiungerle. Erano strade diverse le loro ma questo ai loro sguardi, che ogni mattina si accoglievano con tanta meraviglia, non importava. La stazione era affollata quella mattina e quello sguardo dispiaciuto e triste per non essere riuscito ad incontrare quello che lo avrebbe fatto invece risplendere, divenne di meraviglia e stupore quando una voce dolce e profonda che si abbinava perfettamente a quegli occhi, sconosciuta solo per casualità, risuonò nell'aria proprio lì, accanto a lei.

Spazio Autrice:
Ciaooo a tuttiii
Eccomi con una nuova one-shot, l'ispirazione per scriverla mi è venuta un giorno che ero in stazione ad aspettare il treno per andare al mare. Spero tanto che vi piaccia. Vi prego di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, accetto volentieri critiche e suggerimenti per migliorare. Grazie per aver letto, a breve pubblicherò altre storie, un abbraccio <3.
Sunsetdrops