Sono ancora le 3 del mattino
e qui in California, la gente in spiaggia urla e canta frasi senza
senso.
Mi alzo dal mio letto
scansando dal mio petto il braccio di Marty che è sdraiata
accanto a me.
Scendo in silenzio, cercando
di non svegliare le mie amiche e esco in balcone per prendere una
boccata
d’aria. Fa caldo qui e l’aria è secca.
Mi siedo sulla sedia del
tavolino che si trova in fianco a me e mi ci stravacco sopra.
Guardai giù, in
prossimità
del mare, un ragazzo era sdraiato sulla riva del mare con le braccia
aperte e
le gambe nell’acqua.
Un altro gruppo di quattro
ragazzi stava correndo dalla parte opposta ridendo e indicando il
ragazzo
sdraiato.
Spariscono tutti e 4 dietro
i cespugli.
Ma che stanno facendo?
Non era affar mio, mi alzo e
vado a sdraiarmi sul mio letto matrimoniale occupato per la maggior
parte dalla
mia amica.
Accendo la bascour di fianco a me e prendo
l’i.pod che riproduce
una canzone di Justin.
La ascolto e mi addormento
tra le note della canzone.
Mi risveglio di botto dopo
qualche
ora verso le 5 quando il mio i.pod stava riproducendo una canzone dei
Simple
Pan.
Mi alzo dal letto per la
seconda volta e ritorno sul balcone per riprendere aria.
Questi giorni sono davvero
caldissimi, e faccio parecchia fatica a dormire a contrario delle mie
tre
amiche, che si addormentano appena sfiorano il cuscino con la testa.
Mi appoggio al davanzale e
guardo il mare.
L’acqua si muove
dolcemente,
non ci sono onde e la luce della luna viene riflessa
sull’acqua.
Sento qualcuno tossire, e mi
giro dalla parte dalla quale proviene il suono.
Il ragazzo di prima è
ancora
sdraiato nello stesso punto e due agenti della polizia gli gironzolano
intorno.
Sembra ubriaco e
perché no
drogato e se non fossi scesa lo avrebbero portato via.
Me ne sbatto di avere indosso
solo una canottiera bianca e un paio culottes e corro verso la porta.
La apro e mi scaravento di
corsa giù dalle scale.
A piedi scalzi corro verso
il ragazzo e i poliziotti ,mi chino su di lui come se stesse morendo.
«Amore ma che hai
fatto?»
inizio a dire tirando su il capo dello sconosciuto ragazzo.
Alzo la testa verso i
poliziotti, con un viso dolce e inizio:
«Scusatemi,
è il mio ragazzo
abitiamo qui di fronte, pensavo di averlo perso, abbiamo avuto una
brusca
litigata e se né andato di casa, scusate adesso lo riporto
in casa»
Riporto lo sguardo verso il
ragazzo e senza neanche guardarlo veramente gli accarezzo i capelli.
«Allora è
tutto a posto»
dice il tenente più alto a quello piccolo e panciuto.
«Possiamo
andare,grazie
signorina» conclude il secondo voltandosi e tornando verso la
macchina.
«Arrivederci»
Gli salutai
alzando la mano.
Certo che il poliziotto
più
alto con i capelli biondi non era mica male.
Do un'altra sbirciatina al
tenente e riporto lo sguardo sul ragazzo per guardare almeno che faccia
avesse.
Ma è bellissimo! Ha
degli
occhi verdi e i capelli castani, lisci corti spettinati.
Adesso, però non so
che
fare. Non lo posso lasciare certo qui da solo.
Senza pensarci lo cerco di
alzare e per fortuna è abbastanza cosciente per sorreggersi
sulle gambe.
Lo porto fino alla entrata
del condominio e apro la porta.
Salgo le scale
trascinandomelo dietro e arrivo davanti alla porta la apro e lo faccio
sdraiare
sul mio letto.
Accendo la luce svegliando
le mie coinquiline.
Mi
vado a posizionare vicino a lo che già dormiva e lo osservai.
Sento
le voci di Margherita e di Irene dietro di me che parlano preoccupate.
Anche
Marty si era seduta sul letto.
«Ehi
Eli?? Fatto festa stanotte??»inizia a ridere Marty
«
Ma chi è?» Continua Margherita, decisamente
più preoccupata.
«Non
lo so»
Rispondo continuandolo a fissare. Ero ammagliata
dalla sua bellezza.
«Però
è carino..»Continua Marty.
«Già
» rispondo.