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Autore: piccolo_uragano_    06/08/2016    3 recensioni
[SPIN OFF DI 'TI AMO PIU' DI IERI..' / CROSSOVER HARRY POTTER-DOCTOR WHO(o almeno è un tentativo)]
[SCRITTO E IDEATO CON Always_Potter]
possibili spoiler sulla storia del Decimo Dottore
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Kayla Lily Black, secondogenita di Sirius e Martha, si sente sola e confusa quando incontra uno strano uomo chiamato 'il Dottore'.
Dal testo:
“Fidati di me, piccola strega. Sono il Dottore.”
“E allora?”
L’uomo si grattò la nuca. “Di solito alla gente basta questo.”
Kayla allargò le braccia con aria esasperata. “Alla gente basta questo? Come se la frase ‘sono il Dottore’ equivalga a ‘io ti salverò’?!”
“Di solito è così.”
“Di solito?!” domandò lei, rialzandosi.
“Sì!” rispose lui, alzando la voce – ma non arrivando comunque al tono di lei. Si alzò anche lui, risultando parecchio più alto di lei.
“E nel tuo ‘di solito’,quante volte ti succede di trovarti in un mondo appeso ad un filo?”
Il Dottore sorrise. “Oh, non sai quante.”
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 1, Doctor - 10, Jack Harkness, TARDIS
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ti amo più di ieri e meno di domani.'
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Può darsi tu non sia 
come ti volevano 
se ti consola, come te 
siamo in un bel po'.

(LL - con queste facce qui)


 
Kayla si guardò attorno. “Ma mi hai sentita quando ti ho detto in che anno siamo? Sei in ritardo di quindici anni per un concerto dei Beatles!”
Lui sorrise e annuì. “Si, beh, hai ragione. Dimmi un po’, perché sei in pericolo?”
Lei si carezzò un braccio con la mano. “Te l’ho detto, è … complicato, e non so che genere di creatura tu sia, quindi …”
“Cosa ti sembro, per caso? Un Ciclope? Un Centauro?”
“Ssssssh!” lo interruppe bruscamente lei. “Non nominarli!! Si arrabbiano molto facilmente!”
“Qui esistono i Centauri?” domandò lui, divertito.
Lei si guardò intorno, preoccupata. “Sì, e sono davvero permalosi. È meglio se ci spostiamo, ora che li hai nominati.” Disse, indicando la sponda del Lago su cui lei era seduta prima che quella cabina apparisse.
“Li hai mai visti?” domandò lui, con tono curioso.
“Io no, ma mio fratello si, al primo anno.”
“Quello a cui hai rubato la maglietta?”
Kayla scosse la testa per poi inclinarla leggermente a sinistra. “L’altro fratello.”
Il Dottore si perse a guardare il Lago. “Due fratelli, quindi.”
“Due fratelli e una sorella piccola.”
Lui sembrò illuminarsi. “Come si chiama?”
“Anastasia.”sbuffò lei.
“Oh, bel nome, bellissima donna. Un po’ recidiva, ma bellissima.”
Lei lo scrutò. “Non l’hai davvero conosciuta.” Sminuì. “Stai mentendo.”
“Non questa volta.”
“E come l’avresti conosciuta? In una qualche galassia alternativa?”
“Non lo so, ci troviamo ancora sulla Terra, no?”
Kayla scosse la testa. “Tu sei fuori come un balcone.” Si fermò e lo guardò.  “E che cosa ci fai qui, alla fine?”
Lui si inumidì le labbra e si perse nuovamente a guardare il lago. “Su questo ne so quanto te, piccola strega.”
Kayla alzò gli occhi al cielo. “Bene, molto bene.”
“Sembri sarcastica.”
“Beh io sono sempre sarcastica.”
“E i tuoi fratelli ti sopportano?”
Lei sorrise, ma con sguardo triste. “Io e i miei fratelli siamo molto diversi.”
“E menomale. Pensa che noia, se fossimo tutti uguali.” Prese un sasso e lo tirò verso la superficie del lago. “Quindi vivi e studi qui?”
“Vivo e studio qui.” Rispose. “Tu vivi nella tua cabina?”
“Si chiama Tardis.  A proposito, conto che torni ad essere blu quanto prima.”
“Cosa era quella carta bianca che mi hai mostrato?”
“Una carta psichica. Mostra ciò che io voglio che tu veda.”
“Come sei arrivato qui?”
“Ho riportato la mia amica a casa e poi mi sono rimesso in viaggio a bordo del Tardis. Poche ore a fluttuare nel vuoto come faccio di solito, poi ho pensato di andare a fare visita a Godric, sai lui mi capiva riguardo all’essere solo e sentirsi troppo diversi … a parte questo, ho chiesto al Tardis di portarmi dal buon vecchio Godric, invece mi sono ritrovato nella sua scuola, mille anni dopo, con una piccola strega sarcastica, acida e senza nome.”
“Brutta sorte, amico.” Ironizzò lei. “Nemmeno tu hai un nome.”
“Io sono il Dottore.” Rispose, tirando un altro sasso.
“Si, questo lo hai già detto.” Gli disse lei. “Come funziona la carta psichica?”
“Beh, in pratica … oh, è noioso da spiegare ogni volta! Come funziona l’Occlumanzia?”
Lei scosse la testa. “Si ha una predisposizione naturale. Io sono brava, mio fratello Robert è una frana, ma è più bravo di me a volare, mentre io non sto in equilibrio su quelle dannate scope.”
“Voli su delle scope? Interessante.” rispose lui. “Ma l’hai dovuta studiare o un giorno ti sei svegliata e sapevi proteggere la tua mente?”
Lei si guardò attorno. “Beh, quest’estate  siamo … siamo stati nella vecchia casa della famiglia di mio padre, e lì c’erano un sacco di libri su antiche magie, quindi … io e la mia amica l’abbiamo studiata, diciamo, di nascosto.”
Lui sorrise. “Sicura di non voler vedere i Beatles?”
“Hai detto che viaggi a bordo della cabina, non ho intenzione di …”
Non chiamarlo cabina!” si irritò lui. “Guarda che si offende sul serio, e la prossima volta per farmela pagare mi spedisce a Narnia!”
“Ma è possibile conoscere Narnia e non Hogwarts?”
“Certo, tutti conoscono Narnia. Ho litigato con l’autore.”
Lei alzò di nuovo gli occhi al cielo. “Va bene, uomo della cabina.”
“Non sono un uomo.”
Lei lo squadrò. “Ah no?”
“Sono un Signore del Tempo.”
“Non ne ho mai sentito parlare.”
“Nessuno li conosce.” Sospirò lui.
“E tu non conosci le streghe e i maghi.”
“Si, beh, ne conosco alcuni e ne sto alla larga.” Rispose, accovacciandosi. “Quanto è grande questo lago?”
“Non ne ho idea.”
“Vedi? Siete abbastanza simili a quegli scimpanzé degli umani, voi streghe di Hogwarts.”
“I babbani non sono come degli scimpanzé.”
“I che cosa?”
“I babbani. Quelli senza poteri magici.”
“Oh.”  Rispose lui. “Quanto è distante la scuola?”
Kayla indicò un punto alla sua sinistra. “Dieci minuti, a piedi, quando arrivi alla capanna di Hagrid giri a destra, fai gli scalini, e sei arrivato.”
“Hagrid?”
“Il guardiacaccia.”
“Beh, certo.” rispose, alzandosi e mettendosi le mani in tasca. “E lui che genere di creatura è?”
“Un mezzogigante, a quanto pare.”
Sul viso del Dottore apparve un sorriso gigantesco. “Mezzo che cosa?”
“Mezzogigante.”
“WOW! Esistono ancora?”
Kayla lo guardò stranito. “Quanti anni hai, uomo della cabina?”
Lui guardò il cielo. “Esattamente quanti ne dimostro.”
“E come sai di Godric, di Anastasia, e dei mezzogiganti?”
Lui alzò le spalle. “Ho letto molti libri, nella mia vita.”
Lei si morse un labbro. All’improvviso, si rese conto che probabilmente era ora di pranzo, e Fred, Robert e Harry si sarebbero preoccupati a morte se non l’avessero vista entrare in Sala Grande al solito orario.
“Devo andare, uomo della cabina.” Disse, osservando la direzione indicata da lei stessa pochi minuti prima. “I miei fratelli – e Fred -  potrebbero preoccuparsi, se non mi vedono per pranzo.”
“Vivono anche loro lì?”
“Esatto. Loro sono molto fedeli al caro Godric Grifondoro, come i miei genitori.”
“E tu?”
“Io sono … in ritardo. Davvero.”
Lui la guardò con aria malinconica. “Ci rivedremo, piccola strega.”
Kayla gli sorrise. “Kayla.”
“Come?”
“Il mio nome. Kayla Lily Black.”
Lui annuì. “A presto, Kayla Lily Black.”
“Oh, ehm, non stare troppo vicino alla sponda del Lago, uomo della cabina, sai … le sirene non gradiscono.”
Sorridendo malandrina, si voltò e se ne andò, sentendolo fare mille domande sulle sirene e sulle creature che popolavano il castello, il lago e l’intero mondo magico.

“Te l’ho detto” ripetè Kayla “è apparso dal nulla!”
“Ma questo è impossibile!!” esclamò Hermione. “Non ci si può …”
“Smaterializzare e Materializzare entro i confini di Hogwarts, si, per Salazar, lo hai già detto!” rispose, riponendo l’ennesimo libro consultato a vuoto nello scaffale. “Ma è stata più lenta e più rumorosa di una semplice Smaterializzazione.”
“Okay, lasciamo stare la cabina. Come hai detto che si fa chiamare?”
Dottore.” Sbuffò Kayla. “Che razza di nome è?”
“No, l’altro modo.”
“Signore del Tempo.” Rispose Kayla. “Merlino, Hermione, se non ne sai niente tu è davvero grave!!”
“Non sono un’enciclopedia, io.” si lamentò Hermione, aprendo il millesimo libro polveroso. “Come hai detto che ha chiamato la cabina blu?”
Tardis.” Rispose Kayla sicura. “E poi ha detto … ha detto una cosa a proposito di Anastasia, e …”
“Conosce Anastasia?!”
“Non Anastasia Black, Anastasia quella originale, quella dei Romanoff.”
“Non hai pensato che fosse solo un uomo con molta fantasia, Kayla?”
“No, no, lui … era estremamente serio. E non stava mentendo. Non era un mago, né un babbano, parola mia.”
“Io ti credo, Kayla, davvero, ma …”
Kayla si portò una mano sulla fronte. “Noi capiamo se una persona è babbana o no solo guardandola. È come se avesse un’aura addosso, e lui … lui aveva un’aura del tutto diversa, lui era diverso!!”
“Chi era diverso?” chiese la voce di Robert, posato con la spalla sullo scaffale.
“Nessuno.” Risposero entrambe. “Che ci fai in biblioteca?” chiese Hermione.
“Storia della Magia.” Rispose lui, alzando gli occhi al cielo. “Mi sono addormentato, quindi devo recuperare degli appunti sui Goblin, e …”
Kayla non gli stava più prestando attenzione, però. Era più che sicura di ciò che aveva davanti agli occhi, così non riuscì a fare nulla se non a spalancare la bocca. Aveva memorizzato quel completo a righe marroni, e la sua camminata si addiceva dannatamente bene alla sua postura, con le mani in tasca e lo sguardo perso.
Ora, però, gli occhi marroni di quell’uomo erano sospettosi e la fronte era corrugata.
“Hermione.” Sussurrò Kayla, posando la mano sulla spalla dell’amica che era intenta a parlare con Robert. “Hermione!” ripeté, indicando quanto appena visto.
Il Dottore, infatti, camminava indisturbato nella biblioteca di Hogwarts.
“Oh, Merlino.” Rispose la Grifondoro. “Ti ha vista?”
In quell’istante, lo sguardo dell’uomo volse nella loro direzione, e lui mutò immediatamente espressione. Smise di portare l’espressione sospettosa e pensierosa, per assumere una smorfia di felicità, composta da un sorriso e una mano agitata in segno di saluto.
“Ehi, quel tipo somiglia a Barty Crouch Junior, guardalo.” Contestò Robert. “Che vuole da te?”
Kayla scosse la testa. “Nulla. Cercava l’ufficio della McGranitt, prima, e gli ho dato indicazioni.”
“Uh! Speriamo sia un nuovo insegnante di Difesa!” esclamò Robert.
“Forse si è perso di nuovo.” Disse Hermione.
“Beh, non ha la faccia molto sveglia.” Contestò Robert. “Non credi, Kayla?”
Fece per voltarsi verso sua sorella, ma la vide procedere a grandi passi verso il Dottore.
“Come diamine sei entrato nel castello?!” gli domandò senza nemmeno fermarsi, facendogli segno di seguirla.
“Tutto dritto per dieci minuti, capanna di Hagrid, scalini di pietra, destra.” Rispose lui.
Lei sbuffò. “E come mi hai trovata?”
“Avrei scommesso la carta psichica che saresti andata in biblioteca a cercare informazioni sui Signori del Tempo. Tutte le scuole inglesi di questo secolo hanno una biblioteca.” Rispose. “Dove stiamo andando?”  domandò, visto che Kayla gli aveva afferrato il braccio e lo stava trascinando via.
“Alla tua cazzo di cabina.”
“Non è una … Oh, mi arrendo!” esclamò lui, alzando gli occhi al cielo.
Lei rise. “Tutti si arrendono con me, tesoro caro.”
“Non mi piace questa tua acidità, Kayla Lily Black.”
“Non piace mai a nessuno, fattene una ragione.” Rispose lei, indicandogli l’uscita del castello che si apriva sul Lago Nero.
“Ehi, ma quello è un gufo!” rispose, indicando un punto nel cielo.
Un barbagianni, infatti, scendeva in picchiata verso di loro. Kayla stese un braccio e lui vi si posò sopra, mostrandole la lettera che aveva legata alla zampa.
“E io che pensavo che foste avanti, qui a Hogwarts.” Sbuffò il Dottore.
“Non parlare di cose che non conosci. Presto non potremo usare più nemmeno questi.”
“Perché?”
“Non sono … sicuri.”
“Vi spiano?”
“Perché sei entrato nel castello?” chiese lei, in risposta. Era irritata: quell’uomo riusciva ad estorcerle informazioni senza cattiveria e con una velocità disarmante.
“AH!” esclamò lui. “Per il Tardis. Ho provato a riverniciarlo di blu, ma è diventato rosso fuoco.”
Kayla alzò le spalle e sorrise. “Hai detto tu che credevi che con la bacchetta magica non avrei potuto fare magie!”
Lui sbuffò, muovendo la testa e alzò gli occhi al cielo. “Per l’amor del cielo, il Tardis è la mia casa, e …”
“Beh, ora hai una casa alla moda.” Rispose lei, sorridendo.
“Disse la ragazzina con la cravatta e la gonna.”
“Ma è la divisa!”
“E i colori della cravatta?”
“Sono i colori della mia Casa.”
“La tua che cosa?”
Kayla produsse un verso esasperato. “Ma tu, che cosa sei, esattamente?! Non sai nulla! Nulla!”
“Oh, io so moltissime cose, invece. Solo non so nulla su di voi e su questo posto. Non in questo secolo, almeno.”
“Bene, allora vattene perché qui non è sicuro!” strillò. “Qui siamo tutti in pericolo, caro Dottor So Tutto Io, il più grande Mago Oscuro di sempre è tornato, ha ucciso un ragazzo innocente e ha combattuto con mio fratello, il Ministero si rifiuta di accettare la verità e getta merda sulla mia famiglia, i miei genitori rischiano la vita per combattere e far sapere a tutti la verità, invece il Ministro, quel gran coglione, ha mandato quel rospo vestito di rosa a controllarci! Quindi vattene, vattene tu che puoi, vattene finché sei in tempo, perché qui non è più sicuro!!”
Lui osservò Kayla dispiaciuto. “Oh, dopo questa, col cavolo che me ne vado.”




Ma buonasera persone!
A quanto pare no, non sono morta. Ci speravate, eh? 
No, ho solo lasciato un pezzo di cuore in Calabria ma sono ancora qui! 
Il capitolo era pronto da parecchio tempo, essendo direttamente collegato al primo. Per il continuo della storia originale, invece, aspetterete ancora un po' visto che devo prima fare in modo che lo spin off vada 'di pari passo' con quella. 
Beh, che dire? Lascio a voi i commenti! 
Ah, come avrete ormai capito dalle mille frasi a inizio capitolo, sono poco poco fan di Ligabue. Ops. 

Bacini 
Claude 
   
 
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