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Autore: SilverLight    06/08/2016    0 recensioni
Lo conosceva da anni, anche se l’altro non si era mai accorto della sua esistenza fino alla sera prima.
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[ Pairing: KaiSoo ]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Sehun, Sehun
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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What have we done at midnight last night ?





 
So tonight
Let’s run to the end of the moon
What is this mysterious feeling?
Your eyes that look into mine are the milky way
I’m still lost in your orbit
You’re alluring,
You’re my entire universe
.
[ EXO – Love Me Right ]


 
 
Jongin quella mattina non si risvegliò nel suo letto. Si trovava disorientato con i postumi della sbornia nella stanza del dormitorio di qualcuno. La prima cosa che vide quando aprì gli occhi fu l’azzurro turchese delle pareti, tappezzato con dei poster di astronomia. Quello che più spiccava tra tutti, era quello della luna. Riusciva a sentire quel disgustoso sapore in bocca di vomito e alcool. Tutto quello che ricordava della sera prima era la festa proibita che aveva organizzato Luhan al vecchio edificio abbandonato, accanto alla loro università.
Tentando di recuperare la cognizione del tempo guardando il suo cellulare, vide un foglio piegato sotto ad esso, con su scritto: ‘ Dalla Luna per Venere
Non perse tempo e lo lesse. Magari quello gli avrebbe rinfrescato la memoria.
 
La scorsa notte Venere, era andato a quella noiosa festa per ammazzare il tempo. Non aveva idea di quello che sarebbe successo. Il suo obbiettivo era divertirsi e lasciarsi ogni pensiero alle spalle. Venere, come il suo nome, era il pianeta dell’amore, il più bello e desiderato tra tutti; aveva sempre qualche pianeta che girava attorno alla sua orbita, tuttavia, non gli permetteva per più di un ciclo di girargli attorno. Essere il pianeta dell’amore non portava necessariamente ad amare facilmente ogni persona, anzi proprio perché era il pianeta dell’amore, gli veniva molto difficile farsi piacere davvero qualcuno, perché conosceva bene com’erano fatti gli altri pianeti. Perciò quando quella sera aveva beccato alla festa Mercurio (Sehun) entrare in collisione con Saturno (Luhan) in una delle tante stanze abbandonate dell’edificio, lo aveva escluso per sempre dalla sua orbita. Nonostante Venere trovasse difficile farsi piacere davvero i pianeti che aveva intorno, era riuscito a far arrivare Mercurio fino al suo nucleo; beh fino a quel momento.
La lite tra Venere e Mercurio si sentì per tutto l’edificio. Venne fuori che la relazione tra Saturno e Mercurio andava avanti da qualche mese dopo che lui e Venere si erano messi insieme. Venere diede il suo ultimatum a Mercurio e non si parlarono più.
Deciso a non voler avere più nulla a che fare con quei due, Venere, abbandonò la festa dell’amante del suo ex, insieme ad un paio di bottiglie. Sopprimere l’angoscia e la delusione con del liquido contaminante era la cosa più liberatoria da fare secondo lui. Tornò al campus, ma non nella sua stanza. Non aveva per nulla sonno e non gli andava di certo di ripulire i postumi che avrebbe lasciato il giorno dopo. Così decise di andare altrove, in un posto tranquillo, dove non ci sarebbe stato nessuno, almeno così credeva.
Nella torre di astronomia, fece un’incontro molto insolito. All’internò, trovò un pianeta, eppure era la prima volta che lo vedeva, li conosceva tutti, eppure fino a quel momento era sicuro di non averlo mai visto.
Anche quel misterioso corpo celeste si era accorto di lui. A dire il vero, sapeva benissimo che lui era Venere, uno dei pianeti più popolari di tutta la scuola.
Venere lo aveva colto di sorpresa, tanto che smise quasi di esistere.

Scoprì che lui era la Luna (Kyungsoo) e più avanti capì che non era proprio un pianeta, bensì un satellite, un corpo celeste molto solitario che orbitava intorno agli altri pianeti, che non veniva mai considerato, perché lui era un satellite (un nerd).
La luna gli domandò il perché del suo stato così pietoso, dato che era sempre così sorridente. Stranamente,Venere gliene parlò, nonostante per lui la Luna fosse un totale estraneo. Forse perché era un tantino ubriaco, forse perché non era un pianeta e aveva capito che la sua domanda era genuina e senza una pretesa di pettegolezzo. Si erano seduti sul pavimento dell’aula di astronomia e Venere si era aperto con la Luna come se lo conoscesse da tutta una vita. Magari Venere aveva solo bisogno di un orecchio che lo stesse a sentire veramente.
Tra uno sfogo e l’altro, continuava a bere e a piangere nervosamente di fronte alla presenza inerme della Luna. Era la prima volta che vedeva la sua parte vulnerabile, perché Venere era sempre così forte e non si mostrava mai debole.
La Luna lo cercò di rincuorare, dicendogli che era stato un bene che avesse beccato Mercurio in flagrante, che chissà per quanto ancora sarebbe stato cieco se non lo avesse scoperto con Mercurio quella stessa sera.
Venere si poggiò alla spalla della Luna e pianse, pianse e pianse, perché per lui Mercurio rappresentava l’intero cosmo e non sapeva se un giorno avrebbe ritrovato un altro corpo astrale che lo avrebbe reso felice allo stesso modo. Restò così fino a quando non si addormentò tra un singhiozzo e l’altro con la testa sopra le sue gambe. La Luna restò insieme a lui in quella posizione per un bel pò, poi decise che forse era meglio portarlo al suo dormitorio e farlo andare a letto, ma non sapeva dove si trovasse la sua camera, perciò facendo attenzione a non far cadere entrambi lungo la strada tra un barcollo e l’altro di Venere, lo portò sano e salvò nella camera del proprio dormitorio. La Luna passò la restante notte nel bagno a tenere il capo di Venere tra un vomito e l’altro. Continuava a ripetere di essere così idiota e così miserabile a ridursi in quello stato per quell’idiota e continuava a piangere fiumi di lacrime. Venere smise di espellere l’alcool grazie a delle medicine offerte dalla Luna. Quando si sentì allo stremo delle forze, si strinse contro la Luna cercando un porto sicuro dove sostare e finalmente si addormentò beatamente.
Per tutta la notte la Luna gli ha offerto il suo appoggio morale e fisico e non ha smesso di stargli accanto nemmeno per un secondo, perché sapeva che Venere aveva bisogno di qualcuno che gli impedisse di spegnersi.

 
Jongin si sentì investito da un treno. Adesso iniziava a ricordare la sera prima. Sehun l’aveva tradito con Luhan. Come aveva fatto ad essere stato cieco per tutto questo tempo ? Si fidava ciecamente e lo aveva pugnalato alle spalle. Si sentiva tradito e disgustato. Pensava che Sehun lo amasse davvero, che lui era la persona giusta. Quanto si sbagliava.
Prese a rileggere di nuovo il foglio. Quindi questa doveva essere la camera di Kyungsoo, pensò Jongin. Chi era ? Non ricordava nemmeno il suo volto. Il suo ricordo era sbiadito. Quello che aveva appena appreso di lui era la bizzarra fissa che aveva per l’astronomia e la sincera gentilezza con cui gli era stato accanto la sera precedente in quel momento delicato. Jongin rimase colpito dalle azioni di questo fantomatico sconosciuto di nome Kyungsoo. Nemmeno Sehun aveva mai fatto tanto per lui. Per la prima volta, ieri sera, Jongin si era lasciato andare con qualcun’altro che non fosse Sehun. Era stato se stesso al 100%, senza barriere, il vero fragile Kim Jongin che nessuno vedeva o avesse mai visto. Quello che nemmeno Sehun aveva mai visto così. Jongin si sentiva in debito con la Luna.
 
Quella mattina Kyungsoo non aveva nemmeno prestato attenzione alla lezione. Aveva continuato a pensare a Jongin e alla sera precedente. Non riusciva ancora a credere di esserselo ritrovato in quello stato pietoso. Gli si spezzava il cuore vederlo distrutto e tradito dall’amore. Avrebbe tanto voluto fare di più, ma sapeva che non poteva farlo. Se fosse stato al posto di Sehun non l’avrebbe mai tradito, non l’avrebbe mai lasciato andare, gli sarebbe rimasto accanto per sempre. Ma alla fine, lui non era Sehun e non era il ragazzo di Jongin. Era solo Kyungsoo. Un Nerd fissato con l’astronomia, un ragazzo qualunque di cui i tipi come Jongin non si accorgono mai. Quando quella mattina aveva visto Sehun pomiciare con Luhan come se niente fosse nel cortile del campus, avrebbe tanto voluto avvicinarsi e riempirlo di botte. Era chiaro che non l’aveva mai amato. Era come quei tipi che si avvicinavano a Jongin solo per scoparci e potersi vantare. Perché Jongin era bellissimo e tutti lo sapevano molto bene. Lui era Venere. Kyungsoo rimase sorpreso quando trovò un bigliettino da parte di Jongin attaccato al poster della luna che diceva di darsi appuntamento alle 19:00 nella torre di Astronomia. Forse dopo tutto, Jongin si era accorto di lui.
 
Quella sera s’incontrarono nell’aula, ancora una volta. Questa volta però Jongin era sobrio e Kyungsoo non era li in veste di studio. Jongin aveva colto di sorpresa  Kyungsoo con questo incontro, perché non immaginava che volesse più avere a che fare con lui. Pensava che probabilmente l’avrebbe evitato come la peste, perchè lui non era nessuno e Jongin era popolare e non avrebbe mai voluto far sapere in giro che Kyungsoo l’aveva assistito. Invece erano di nuovo li. Jongin era li che si grattava la nuca nervosamente non sapendo bene cosa dire, ma si intuiva che volesse ringraziare Kyungsoo per quello che aveva fatto. In realtà Jongin era rimasto colpito dal gesto di Kyungsoo. Al giorno d’oggi nessuno si sarebbe mai dato tanto disturbo per un estraneo. Ma per Kyungsoo, Jongin non era un estraneo. Lo conosceva da anni, anche se l’altro non si era mai accorto della sua esistenza fino alla sera prima.
Alla fine Jongin non riuscì a dire quello che aveva in mente, bensì indirizzò il discorso verso l’hobby di Kyungsoo. Probabilmente si sentiva in imbarazzo a parlare della sera prima, così Kyungsoo iniziò a parlargli dei suoi interessi. Per qualche strana ragione, Jongin notò uno strano luccichio nei suoi occhi mentre parlava di stelle e pianeti, trovava questa cosa piacevole, perché era come se mentre ne parlasse emettesse positività e calore, era come se brillasse. Non aveva mai visto nessuno esaltarsi a quel modo per i propri interessi.
Jongin lo incitò a mostrargli qualcosa al telescopio. Sapendo che probabilmente Jongin non ne sapesse molto di Astronomia, provò a mostrargli qualcosa di semplice, tipo la Via Lattea. Gli parlò anche di qualche legenda attinente, giusto per non alienarlo troppo con le parti tecniche. Poi gli mostrò la costellazione del Capricorno, dopo avergli chiesto il suo segno zodiacale, che scoprì avercelo in comune. Kyungsoo disse a Jongin di non chiamarlo Hyung e di continuarlo a chiamare per nome, dopo aver scoperto che Kyungsoo fosse persino più grande di lui.
La serata trascorse tranquilla, fin troppo, tanto che Kyungsoo riusciva a sentire che c’era qualcosa che non andava in Jongin.
 

« Jongin.. ti senti meglio ?»
« Si, cioè.. ieri ero ridotto uno straccio, ma oggi mi sento meglio.»
« Mi fa piacere sentirtelo dire.. ma non mi riferivo a questo.»
« Ah.. »
Jongin per un attimo l’aveva quasi dimenticato. Kyungsoo si riferiva alla storia del tradimento di Sehun.
« Oggi l’ho visto insieme a Luhan e mi sembra incredibile che nonostante tutto, sia così tranquillo.»
« Per quanto mi riguarda, Sehun è morto per me.»
Jongin guardò fuori dalla finestra e ripensò per un breve istante ai loro fatiscenti momenti insieme. Un mucchio di bugie prive di significato. La verità era che a Sehun non gli era mai importato seriamente di avere una relazione stabile con Jongin. A lui piaceva divertirsi, viveva solo nel presente, non pensava mai al futuro in modo serio. Jongin lo sapeva benissimo, ma pensava che magari col tempo sarebbe cambiato. Quanto si sbagliava.
« Grazie.»
« Per cosa ?»
« Di essermi stato accanto.»
« Ho fatto solo quello che ritenevo giusto..»
Jongin si voltò verso di lui, lo vide con lo sguardo basso mentre era alle prese a torturare le maniche del suo maglione azzurro.
Kyungsoo era visibilmente imbarazzato, ma non poteva fare a meno di sopprimere quel suo mezzo sorriso compiaciuto.

« Davvero Kyungsoo...»
Si avvicinò verso di lui. Adesso erano pochi i centimetri che separavano le loro labbra.
« Grazie.»
Avvicinò le sue labbra alle sue e lasciò l’impronta indelebile delle sue labbra sopra quelle di lui che non tardò a ricambiare con un tantino di esitazione all’inizio ma con tremenda passione pochi istanti dopo.

Quella sera, a mezzanotte, Venere e la Luna erano pericolosamente entrati in collisione e non ci sarebbe più stato modo di allontanarsi l’uno dall’altro.
Jongin aveva intenzione di ricominciare da zero.
Kyungsoo aveva intenzione di aiutarlo.

 
- The End -
 
NOTE DELL'AUTRICE :

안녕 ! Come avrete capito, sono una Kaisoo trash, quindi se pubblico una storia, sappiate che la kaisoo è la protagonista indiscussa ahaha
No, dai però anche le altre OTP sono coccolose, quindi magari non è detto che in futuro pubblichi solo Kaisoo. Tenete gli occhi aperti!
~
Tornando alla storia, è nata dal titolo in inglese che ho visto bighellonando casualmente su tumblr e poi giustamente, perchè a me piace fare le cose non come i comuni mortali, ho pensato di inserire un contesto stellare, ma senza sfociare nel fantastico e quindi sono stata investita in pieno dall'ispirazione che mi diceva 'SCRIVIMI!! SCRIVIMIII" e mi sono detta 'perchè no ?' ed è nata questa cosina carina, tenerina (spero non sia stata un aborto per alcuni, mi dispiace, non posso accontentare tutti. haha)
Grazie per aver letto fino alla fine !! Spero vi sia piaciuta !
Alla prossima !
 
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- SilverLight
  
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