Fanfic su attori > Cast Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: momoko89    09/08/2016    5 recensioni
One-shot con personaggi liberamente ispirati a Jensen e Misha. I due si incontrano dopo aver passato anni separati. Flusso di coscienza di Jensen (o per lo meno ci provo xD)
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jensen Ackles, Misha Collins
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come away with me

 

Mi ricordo che eravamo sulla spiaggia, quella sera. Era estate, o forse primavera. Doveva essere estate, però, perché mi ricordo del vento fresco che proveniva dall'oceano. Odorava di sale e del profumo della tua pelle bagnata dopo una giornata di mare. Indossavi una maglietta grigia con una stupida scritta nera che diceva 'Bite me', sbiadita dal tempo e dai lavaggi di una vita, o forse di un anno o due. Mi ricordo di averti chiesto perché fosse così consumata e tu mi rispondesti “Perché ha mandato al diavolo troppe persone” e allora io non replicai, mi chiedevo perché mandare al diavolo qualcuno implicasse per forza morderlo. Non mi sembrava una cosa razionale, non era un ragionamento logico, lineare. E anche adesso, mentre stiamo assieme, io e te, e tu sei bramoso dei miei ansimi, dei miei gemiti sul tuo collo, mentre mi abbandono al tocco delle tue mani, e tu mordi la mia pelle, ecco, ho come l'impressione di essere da tutt'altra parte tranne che all'inferno.

Mi sbatti su un letto d'hotel anonimo, poco lontano dal locale in cui ci siamo incontrati un'oretta fa. E' passato tanto tempo dall'ultima volta che ci eravamo visti, e parlati, e baciati, e parlati ancora, e persi, e poi allontanati. Una brezza muove le tende in questa notte buia, silenziosa, ma quello che sento non è il fruscio di alberi fuori dalla finestra. Quello che sento sono le onde del mare, si mischiano ai tuoi sospiri. Mi sembra di sentire anche l'odore dell'oceano insieme al tuo profumo, e quello non è mai cambiato, il tuo profumo, non è mai cambiato: sa sempre di pelle bagnata dopo una giornata di mare. Nemmeno il tocco delle tue mani è cambiato: è sempre caldo, fermo, delinea la mia pelle, la modella mentre si contorce al passaggio delle tue dita, per poi riallinearla ancora, ricrearla, darle una nuova forma. E poi quel sospiro ancora nel mio orecchio, mentre il tuo corpo pesa su di me, sbottoni i miei pantaloni, mi liberi dall'impiccio claustrofobico dei jeans, e quel sospiro, come mi accarezzi sopra i boxer, come ti avvicini, e quel sospiro che “Mi sei mancato” sembra dire, ma non sei tu a dirlo, non sei tu, sono io, sono io su quella spiaggia, quella sera d'estate, e “Mi sei mancato” ti avevo detto, quando ti trovai lontano dalla festa, lontano dal mondo, lontano dalla vita, ma la vita vera, non la nostra, non quella in cui c'eravamo solo io e te, e il profumo dell'oceano, e la tua pelle che sapeva di fresco, e la tua stupida maglietta che diceva 'Mordimi' - e no, non come adesso, adesso non mi stai mandando al diavolo, mi stai mordendo e basta - e allora “Mi sei mancato” ti avevo detto, e i tuoi occhi blu illuminati dal raggio lunare parlavano per te anche se tu non dicesti nulla, anche se tu non sprecasti un solo fiato per rispondermi, non te la sentivi di farlo perché rispondermi avrebbe significato rendere quella spiaggia con me e te reali, avrebbe significato ribaltare la vita che avevamo creato con tanto sacrificio, con tanto impegno per dieci anni, e avrebbe significato mandare al diavolo le nostre famiglie, le nostre mogli, i nostri figli, con una sola risposta, e un tuo morso sulla mia pelle. Allora non mi rispondesti, non a voce, ma io la vidi, la tua risposta, la lessi in mezzo all'immensità dei tuoi occhi un attimo prima che ti tirassi verso di me e ti baciassi, e a quel punto anche le tue labbra parlarono, e la tua lingua, in un muto accordo, si lasciava con la mia, e poi si riunivano, si cercavano, si allontanavano, tutto di te sembrava dire 'Mi sei mancato anche tu' e a me bastò così, bastò solo quello per sospirare un “Vieni via con me” con le nostre bocche poco distanti una dall'altra, ancora calde del fiato che tentavamo di cercare, e allora “Vieni via con me” ripetei, e non mi sembrava ci fosse altro da aggiungere, sembrava abbastanza per lasciarti andare un flebile 'Va bene', o fare un leggero sì con la testa, o scorgere uno spiraglio di luce nei tuoi occhi intriso del nostro futuro assieme, ma non vidi nulla lì dentro, non vidi nulla che lasciasse trapelare l'idea di noi due, insieme, da qualche parte, insieme, “Voglio sapere come sarebbe camminare con te in una giornata nuvolosa” aggiunsi allora, “e voglio sapere come sarebbe baciarti sulla cima di una collina” continuai, “e voglio sapere come sarebbe averti tra le mie braccia in una giornata di pioggia, in una vita vera, reale, in una vita che è nostra” ma non feci nemmeno in tempo a concludere che tu avevi già distolto lo sguardo da me, i tuoi occhi si confondevano con lo scorcio d'oceano che avevamo davanti, e non riuscivo a vedere nulla, in quell'abisso, non riuscivo a vedere nulla, ma ora li ho di nuovo davanti, i tuoi occhi, e sono diversi, i tuoi occhi, il tuo profumo no, odora sempre di pelle bagnata dopo una giornata di mare, ma i tuoi occhi sono diversi, e in quell'abisso ora ci vedo gli anni che abbiamo passato separati, in cerca di un'altra vita da vivere, o forse a vivere la vita che ognuno di noi aveva già, lontano uno dall'altro, e sono tristi quegli anni, se fossero un gusto sarebbe amaro, e se fossero uno stato d'animo sarebbe malinconia, malinconia di attimi dimenticati, malinconia di un futuro perduto, e allora quel “Mi sei mancato”, sei tu, sei tu che lo dici, sei tu che lo pronunci, in quella stanza d'hotel anonimo, non sono io sulla spiaggia, sei tu, e il mio cuore torna a battere, ti bacio come se avessi passato una vita a cercarti, a ritrovarti, e tu ricambi, e la tua lingua, e la tua bocca, e i tuoi gemiti, e il tuo corpo fuso col mio, e il tuo orgasmo dentro di me, il mio nome sulle tue labbra, ora tutto sembra dire sì, ora tutto dice sì, e passa poco, veramente poco, dopo che ti corichi accanto a me, mentre con un braccio mi circondi la vita, come se avessi paura che io possa scapparti di nuovo, come se potessi lasciarti su quel letto dopo anni di agonia, come tu facesti con me su quella spiaggia, e passa veramente poco prima che tu possa dire “Vieni via con me” e i tuoi occhi, la tua bocca, il tuo corpo, tutto di te sembra dire sì, stavolta, tutto di te dice sì e io ti guardo, ti guardo come se non avessi aspettato altro che quelle parole per anni, ti guardo e nei tuoi occhi posso ancora scorgere il raggio di luna di quella sera sulla spiaggia, e il ricordo lontano di una nostra vita insieme, e lo spiraglio di luce intriso di un futuro che potevamo avere una volta, forse, e quel profumo, non quello dell'oceano, ma il tuo, il tuo profumo, quello della tua pelle bagnata dopo una giornata di mare, lasciamelo sentire, lasciamelo assaporare, adesso, su questo letto, ancora una volta.


 


Angolo autrice

Hi everyone!
Avete ripreso fiato? Siete ancora con me? Sì? No? *passa bombola d'ossigeno*
Dunque, ora che vi siete riprese e che mi ci avete mandato allegramente a quel paese, mi sembra il caso di spiegarvi questo delirio. Allora, una domenica pomeriggio, mi ritrovai per una selva oscura e...no, aspetta, sto sbagliando storia.
Riproviamo.
Domenica scorsa ero a casa a non fare assolutamente nulla (CHE BELLO) e dopo aver passato giorni e giorni a disagiare su quei due scemi insieme a
MadGirlWithABlueBox, KukakuShiba e SognatriceNotturna, pensai "ma perché non cimentarmi in una cockles?" (COSA FA LA NOIA, E NON MI STO RIFERENDO A QUELLA DI MORAVIA). Quindi, con un mix di noia, caldo, pc  e Norah Jones ecco a voi  il risultato.
In verità, ero ispirata per scrivere una cockles da giorni, ma non avevo idea di dove ambientarla, né con quale pretesto iniziarla. Qua mi ha aiutato molto Norah <3 per l'ambientazione mi sono affidata alla canzone '
Don't know why', mentre per la trama a 'Come away with me', da cui poi ho ripreso anche il titolo. Ovviamente, le canzoni sono a libera interpretazione: non dipingono, cioé, per forza momenti malinconici (per chi se lo stesse chiedendo). Purtroppo, la malinconia che dimora in questa fic è tutta opera mia xD E sinceramente, non pensavo fosse così triste finché non me l'hanno fatto notare ahahahah quindi, mi scuso con voi se vi ho fatto deprimere, non era mia intenzione >.<
Un ringraziamento speciale va a quelle tre sceme sopra citate, perché penso che a quest'ora sarei ancora una persona innocente se non mi avessero fatto notare tutte le allusioni cockles, aggiungerei decisamente indecenti, che ci sono tra quei due <3 <3
Alla prossima,

Momoko

 

 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: momoko89