Ehm... Ciao a tutti? (
Immagino che quasi nessuno sul fandom degli EXO mi conosca, anche perché questa è solo la seconda storia che posto su di loro.
Mi chiamo Giulia, ma chiamatemi pure Giuls (tanto ormai mi chiamano tutti così XD)
Come avrete capito, sono una fan degli EXO (ma non mi dire -.- )e mi piacerebbe condividere questa mia passione con voi altre exotics, pubblicando questa
Poi ditemi nelle recensioni se vi piace l'immagine a inizio capitolo? A me ha fatto veramente tanta, troppa, tenerezza! *^*
Immagino che il capitolo qui sotto sia veramente penoso, ma spero ugualmente che sarà piacevole da leggere per voi, anche se ne dubito fortemente.
Scusate per gli errori grammaticali, scommetto che ce ne sono tantissimi.
Mi farebbe molto piacere sentire un vostro parere nelle recensioni e se notate degli errori, o qualcosa che non va nel capitolo, non esitate a dirmelo. Anzi, mi fa piacere migliorare attraverso le vostre critiche costruttive.
Volevo anche avvertirvi che dal prossimo capitolo, ad ogni mio spazio autrice ringrazierò coloro che hanno recensito o/e aggiunto la storia alle preferite/seguite/ricordate. Questo perché ci tengo davvero tanto ai vostri pareri e mi farà solo piacere se la storia verrà apprezzata
Buona lettura!
Baci
love only brings pain
chapter 1: unrequited love
chapter 1: unrequited love
<< Ma non sei stanco? >>chiese con un sussurro appena udibile, ma che l’altro percepì perfettamente.
I suoi occhi assunsero una tonalità malinconica, ma sorrise ugualmente.
Un sorriso che fece male al suo più caro amico, un sorriso tremendamente ed inevitabilmente rassegnato.
<< Non ci posso far niente, è la sua vita e io non sono nessuno per impedirgli di viverla come vuole >>mormorò in risposta.
<< Dannazione, Junmyeon! Piantala di fingere che tutto vada fottutamente bene, piantala di dire che a te sta bene questa situazione, piantala di fare questi sorrisi così falsi quando vorresti solo piangere! Piantala di sbavare dietro a quel cretino, perché non ce la faccio più a vedere te, il mio migliore amico, mentre mandi a puttane la tua vita per quel coglione >>gli urlò contro Chen, stufo di quella situazione.
Kim Junmyeon sgranò gli occhi incredulo. Erano pochissime le situazioni in cui Jongadae si infuriava e urlava contro qualcuno, ma cosa più importante: Jongdae prima di allora, in tutti i vent’anni che avevano trascorso insieme, non era mai arrivato al punto di gridargli contro.
Fu allora che Junmyeon, o Suho per gli amici, si rese conto di quanto grave fosse la situazione e capì che era stato un completo cretino fino a quel momento.
Era stato cieco per tutto quel tempo e non si era accorto di quanto i suoi amici si stessero preoccupando per lui e il suo cuore spezzato.
Non aveva notato lo sguardo preoccupato e contrariato che rispettivamente Xiumin e Kai gli riservavano ogni giorno.
Non si era minimamente reso conto dei sorrisi gentili che Kyungsoo e Luhan gli dedicavano.
Non aveva prestato attenzione alle pacche di rassicurazione sulle spalle persino da parte di Kris e Sehun.
Non aveva dato peso a tutti quei “Stai bene?” da parte di Baekhyun e Chanyeol, a cui rispondeva sempre con un sorriso falso.
Non aveva dato peso alle parole pronunciate da Tao: “È solo un idiota senza cervello, non capisco come faccia una persona meravigliosa come te ad essere innamorata di lui”
Ma soprattutto, aveva ignorato i consigli e le parole cariche di affetto e preoccupazione malcelate da parte di quello che era il suo migliore amico, colui che gli era sempre stato accanto sia nei momenti bui che non, colui che l’aveva sempre supportato a modo suo, colui che avrebbe dato la vita pur di vederlo sorridere sinceramente, colui che Junmyeon amava con tutto il suo cuore, un amore fraterno ricambiato.
Una lacrima gli rigò il volto delicato.
Senza nemmeno rendersene conto, finì con l’abbracciare un Chen tremante.
E rimasero stretti l’uno nelle braccia dell’altro, in quell’abbraccio fatto di parole non dette, di lacrime non versate.
E persero la cognizione del tempo, il resto del mondo non esisteva più e quello era il loro piccolo universo, ma a loro bastava.
Contava solo quello.
“ E che ti importa se un abbraccio ti rompe le costole, quando ti aggiusta il cuore?”