Ciao, questa fanfiction
purtroppo non è mia (non sarei mai stata in grado di scrivere una cosa simile!),
ma l’ho trovata su un altro sito. Ho chiesto all’autrice l’autorizzazione
a tradurla e postarla qui. Spero piaccia anche a voi. J
M.
Capitolo 1 –
Meant to live
We were meant to live for so much more
Have we lost ourselves?
Somewhere we live inside
Somewhere we live inside
We were meant to live for so much more
Meant To Live, by Switchfoot
Nella mia famiglia sono sempre
stata quella che non riceveva tutte le attenzioni. A dire la verità, io non le
volevo tutte le attenzioni. Non sono mai stata il tipo che ruba il
palcoscenico. Era più il ruolo delle mie sorelle quello di contendersi il
palcoscenico.
Questo finché non arrivò
Troy Bolton. Lui ha cambiato ogni cosa. La mia vita era, per la maggior parte,
semplice. Andare a scuola, tornare a casa, uscire con gli amici, fare i
compiti, stare con la mia famiglia, e il giorno dopo si ricominciava da capo.
Non mi sono mai imposta
agli altri.
Solo perchè non voglio
tutte le attenzioni addosso, però non significa che non ne voglia affatto. Troy
mi ha aiutato a rendermene conto. Mi ha aiutato a scoprire chi fosse in realtà
Gabriella Carmen Montez.
Questa è la mia storia.
-
xoxo
-
Quando sei uno di otto fratelli, si otto, uno è sempre super
controllato, non importa quanto cerchi di evitarlo. Quell'uno ero io.
Ok, forse super controllato non è la parola giusta. In
realtà non so quale sia, ma comunque sono io. Mia madre mi chiama la figlia
semplice. Credo che sia il modo migliore per descrivermi. Quella semplice.
Non so neanche perchè i miei genitori abbiano deciso di
avere un altro figlio dopo mia sorella, Isabelle, o Belle. O Iz o Izzy, e così
via. Lei è la più grande di tutti. È la melodrammatica della famiglia. Deve
sempre ottenere quello che vuole, quando vuole. Non pensate male, voglio bene a
mia sorella, ma è pesante.
Quindi viene mia sorella Serena. Lei è la figlia ribelle. Di
nuovo, perchè i miei genitori sono andati avanti? Non lo so proprio. Dovrei
esserne felice, sai com'è, perchè se non l'avessero fatto non sarei qui.
Comunque, Serena deve sempre essere fuori dalle righe. Tutto iniziò quando
aveva tredici anni e arrivò a casa con i piercing ai capezzoli... ma questo è
un aneddoto per un altro momento.
Dopo Serena, c'è Felix. Il primo figlio maschio, perciò
ovviamente lui riceve qualche attenzione extra da parte dei genitori. É un
tipico ragazzo sportivo, fico, popolare, e, purtroppo per me, vive ancora a
casa. Frequenta il primo anno all'Università di Albuquerque.
Serena e Isabelle sono entrambe al college in un altro
stato. Isabella frequenta l'ultimo anno a Berkeley, e Serena è al terzo anno
alla UCLA (University of California, Los Angeles).
Indovinate chi c'è dopo? I gemelli. Si, Marcus e Lucas,
all'ultimo anno di liceo. Purtroppo anche loro hanno deciso di diventare dei
leader, popolari e acclamati. Comandano la scuola. Sono i ragazzi più popolari:
co-capitano della squadra di basket, Lucas è rappresentante degli studenti; Marcus
uguale nel baseball. Non è facile quando parli con qualcuno e loro ti dicono
“Tu sei sorella di Marcus e Lucas?? Davvero? Com'è?”. Eppure io ci vivo.
Dopo di loro, ci sono io. Gabriella. Al penultimo anno di
liceo. Faccio parte della squadra di Decathlon scolastico. Ma comunque non
vengo considerata, e cosa ti puoi aspettare quando sei classificata come una
secchiona? Nonostante ciò, il mio migliore amico, Chad, è un tipico ragazzo
popolare. É nella squadra di basket con Lucas. La sua ragazza, Taylor, è la mia
migliore amica.
Il successivo nella lista è Vincent, ma lui vuole essere
chiamato Vince. Ha due anni meno di me, un semplice primino del liceo.
Nonostante ciò è più conosciuto di me. Ma questo è dovuto al fatto che fa parte
della squadra di basket. Il basket è l'unica cosa che conta alla East High.
Il più giovane è Alejandro, ma noi lo chiamiamo Alex,
soprattutto perchè Alejandro è troppo lungo.
É all'ultimo anno della scuola media. Lui è la causa della
maggior parte dei danni in casa. E sempre per causa sua in cucina abbiamo un
barattolo con sopra scritto il suo nome. Serve perchè ogni volta che rompe
qualcosa, i soldi che ci sono dentro verranno usati per riparare il danno. I
miei genitori lo chiamano “il barattolo delle parolacce” perchè ogni volta che
ne diciamo una dobbiamo metterci un quarto di dollaro.
Bravi genitori vero?
Oggi era l'ultimo giorno di scuola prima del Ringraziamento.
Ciò significa che le mie sorelle torneranno a casa, e questa volta Serena ha
deciso di portare a casa il suo ragazzo. Lei lo chiama “Mr. Right” (quello
giusto). Banale vero? Comunque il suo nome è Kris.
Così naturalmente mia madre sta correndo avanti e indietro
per fare pulizie in casa. Non so perchè, tanto tra un paio d'ore sarà di nuovo
in disordine, ma noi la lasciamo al suo divertimento.
Si, essere la meno popolare aiuta quando cerchi di
sgattaiolare fuori di casa.
A casa mia tra 5 minuti?
Era il messaggio che avevo appena ricevuto da Chad: soppesai
le mie opzioni. Stare a casa e far finta di pulire, o uscire con il mio
migliore amico, che oltretutto vive dall'altra parte della strada.
Scelsi la seconda.
L'arrivo dell'automobile di mio padre, Carlos, mi portò a
tuffarmi nei cespugli lungo il vialetto di casa. È in anticipo. Mia madre
probabilmente deve averlo chiamato dicendo di essere sul punto di uccidere
qualcuno perchè in questo momento tutti, si proprio tutti, i miei fratelli sono
a casa. Felix, Marcus, Lucas, Vince e Alex. Il fatto che tutti loro siano a
casa comprende un gran numero di mobili rotti, e il riempimento fino all'orlo
del “barattolo delle parolacce”. Felix, Marcus e Lucas di solito ci mettono
dentro qualche banconota sapendo che tanto ce le dovranno mettere dopo.
Appena mio padre si diresse verso la porta di casa io corsi
dall'altra parte della strada e mi tuffai nei cespugli di Chad. Perché? Perchè
sono un'idiota. Sentendo delle risate provenire dalla casa di Chad, scoprii che
tutto il gruppo era lì, non solo Chad.
La porta d'ingresso si aprì e vidi Chad, Taylor, Sharpay e
Ryan ridere.
“Vieni” disse Taylor, muovendo freneticamente le braccia.
Annuii e mi infilai in casa.
Taylor si copriva la bocca con le mani. “È stato fantastico,
veramente” disse, commentando la mia impresa alla Tom Cruise in Mission:Impossible.
Roteai gli occhi. “Grazie mille” risposi, chiaramente
seccata.
“Scusa, è solo che, capisco perchè ti sei nascosta nelle
siepi di casa tua, ma perchè anche in quelle di Chad?” chiese Taylor mentre ci
spostavamo nel salotto e ci mettevamo comodi, come al solito.
“Bè, non sapevo se no dei miei fratelli stava guardando
dalla finestra” mi difesi.
“Ci sono tutti i tuoi fratelli a casa? Anche Felix?” chiese
Sharpay, e subito si mise a cercare lo specchietto nella sa borsetta.
Roteai di nuovo gli occhi. “Si, Shar. Anche Felix. Hai una
strana cotta per lui, più o meno dalla seconda media. Lui ci vive a casa mia,
sai?” le ricordai.
“Lo so, Gab. Ma non c'è mai a casa. È sempre all'università
per feste, allenamenti o lezioni” mi disse, in effetti era vero. Le uniche
volte che veniva a casa era per cena. “Esce ancora con quella tipa
alternativa?” chiese disgustata.
Risi. “Si Shar. Esce ancora con Jaymi” le risposi. Jaymi è
la ragazza di Felix. Mi piace e piace anche ai miei genitori. Passo più tempo
con lei di quanto ne passi con Felix. Triste, ma vero. “Se tu...”
“Ok, non vi ho chiamati tutti qui per sentire voi due
spettegolare” ci disse Chad.
“Hey, sono solo felice di esser fuori di casa” risposi.
Dopodiché, tutti ci zittimmo per ascoltarlo.
“Allora, vi ricordate quando vi avevo detto che il mio amico
di trasferiva qui” ci chiese, noi annuimmo. In quei giorni non si parlava
d'altro. “Ecco, si trasferisce questo weekend. I suoi genitori, stanno passando
attraverso un brutto divorzio e non vogliono che lui resti lì ad assistervi.
Così sua madre lo manda qua perché è la migliore amica di
mia madre...” Continuò ma dopo non lo ascoltai più. Non avevo bisogno di sapere
altro.
Noi tutti praticamente sapevamo già chi era Troy. Era il
migliore amico di Chad dalla nascita. Si era trasferito con i suoi genitori
quando aveva otto anni. Quando Troy se ne andò, Chad si accorse che dall'altra
parte della strada c'era una bambina della sua età, io. Io ero già amica di
Taylor, così da allora siamo diventati migliori amici. Abbiamo conosciuto
Sharpay e Ryan alle medie, così abbiamo iniziato a vederci sempre noi cinque
insieme.
“Allora verrete tutti?” chiese, e io mi ricordai solo in
quel momento della presenza degli altri nella stanza. Tutti quanti annuirono.
Chad guardò verso di me. “Ella?” chiese, ovviamente aspettando una mia
risposta.
“Oh, si, certo” risposi, supponendo che fosse quello che
voleva sentirsi dire.
Chad sorrise. “Fantastico, domani alle tre” confermò.
Cosa? No! Esattamente l'ora in cui arriva l'aereo di Serena
domani. Lei voleva che andassi a prenderla per poter conoscere Kris. Io e
Serena siamo come migliori amiche, più che altro perchè io non cerco di rubarle
il palcoscenico come fa Isabelle. Ogni volta che lei e Belle si trovano nello stesso
posto per più di un certo tempo, scoppia la 3° Guerra Mondiale. Veramente,
credo che a casa mia siamo arrivati alla 5° Guerra Mondiale ormai.
“Io non posso, Chad. Devo andare a prendere Serena alle tre”
gli dissi.
Chad sospirò. “Ella, ho bisogno che tu ci sia, sei la
persona di cui parlo di più dopo Taylor” piagnucolò.
“Oh, grazie tesoro” disse Taylor dal divano a fianco al suo.
“Prego, piccola” rispose lui con un ghigno.
Sospirai anch'io. Stava cercando di farmi sentire in colpa. Ma
Serena si sarebbe arrabbiata. Nessuno sopravvive ad un attacco verbale di
Serena Nicole Montez. “Che ne dici se vado a prendere Serena con Felix, faccio
le solite cose del tipo “sei arrivata!”, e appena arrivo a casa corro qui e
conosco Troy?” suggerii.
“Vai con Felix?”, chiese Sharpay, improvvisamente
interessata.
Entrambi la ignorammo. “D'accordo”, rispose lui.
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xoxo
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“Gab, andiamo!” mi gridò Felix da in fondo alle scale.
Eravamo un po' in ritardo. Soprattutto per colpa sua. Veramente. È colpa mia se
Jaymi lo ha chiamato e poi ha voluto parlare con me per, tipo, dieci minuti,
posponendo quindi il momento in cui sarei dovuta andare a prepararmi per andare
a prendere Serena?
No, era colpa sua. Perchè lui le ha dovuto parlare per altri
venti minuti, e io non ho avuto altro tempo per prepararmi. Ora, normalmente
era esattamente quello che mi serviva, ma non per andare a prendere Serena.
Quest'anno avevo finalmente deciso di evitare il solito discorso sul fatto che
sono una ragazza e dovrei mostrarlo.
Quest'anno mi sarei vestita, bè, come lei. Di solito mettevo
un paio di jeans comodi e una t-shirt con qualche frase divertente, o qualche
gruppo musicale.
Allora, misi un paio di jeans aderenti, una maglietta
bianca, semplice, ma stava bene con i jeans scuri. Sopra una giacchettina nera
col cappuccio, preso da American Eagle, di quelli che arrivano a metà pancia, e
non fino alla vita come i vestiti delle persone normali.
“Arrivo, trenta secondi!” gli urlai, tirando su la zip dei
miei stivali neri e rimettendoci sopra i jeans.
“Sto contando” sentii da in fondo alle scale, il che mi fece
saltare in piedi dal letto e uscire di corsa dalla mia camera.
Corsi giù per le scale e indovinate cosa successe? Scivolai
sull'ultimo scalino. L'ultimo! Che ingiustizia. Prima che sbattessi contro il
pavimento, Felix aprì le braccia e mi prese.
“Ti voglio bene. Ti ho mai detto che sei il mio fratello
preferito?” gli dissi, liberandomi dal suo abbraccio e rimettendomi in piedi.
Lui rise. “Anch'io ti voglio bene.” rispose. Poi se ne accorse.
Lo sguardo del fratello. Quello sguardo di quando stanno guardando cos'hai
addosso e ti dicono di cambiarti. “Vai a cambiarti” disse in tono monotono.
Lo sapevo. “Fe-lix”, mi lamentai, il che mi fece uno strano
effetto. Io non ero il tipo che si mette a piagnucolare. “Dobbiamo andare
adesso. Vuoi che Serena si incazzi perchè siamo in ritardo?” gli chiesi, ben
sapendo che la risposta era no. A nessuno piace stare insieme a Serena quand'è
arrabbiata.
“Gabi, parolaccia!” disse Alex entrando di corsa nella
stanza. “Ha detto 'che si incazzi'!” ci informò. Cosa vuoi aspettarti dal più
piccolo?
Felix sospirò. “Andiamo” borbottò aprendo la porta.
Sorrisi e uscii dopo di lui.
“Hey! Dove sono i 25 cent?” ci gridò Alex, ed entrambi lo
ignorammo. Tanto è il più piccolo.
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“Devi proprio farlo?” chiese Felix mentre aspettavamo che
Serena uscisse dal terminal e ci trovasse.
Ero confusa. “Fare cosa?” chiesi. Tutto quello che stavo
facendo era stare lì seduta, a fianco a lui.
“Accavallare le gambe in quel modo!” si spiegò.
Ero ancora confusa. “In quale modo? Come una ragazza?”
chiesi, ridendo.
“Si!” esclamò. “Ti stanno guardando tutti” mi disse. “Non ci
posso credere che tu ti sia messa dei pantaloni come quelli.”
Alzai lo sguardo, nessuno mi stava guardando. Erano tutti occupati
nella tipica fretta del Ringraziamento aspettando i loro cari. “Felix, nessuno
mi sta guardando” lo corressi “e poi cos'hanno i miei pantaloni?” chiesi. Sono
pantaloni fatti per una ragazza?
“Sono... aderenti. Hai solo 15 anni” disse lui.
Quindici? Quindici! “Felix, prima di tutto, ho diciassette
anni, non quindici. Secondo, questi sono gli stessi pantaloni che indossano
Jaymi, e Serena, e Izzy...” iniziai ma fui interrotta.
“Gabriella!” gridò qualcuno ed entrambe le nostre teste si
voltarono, vedendo Serena abbracciata ad un ragazzo.
“Serena!” strillai. Cosa c'è? Sono una ragazza, e anche se
non sono un tipo melodrammatico non vuol dire che non senta la sua mancanza
quando non c'è. Saltai in piedi e le corsi incontro, ci incontrammo a metà strada
e ci abbracciammo.
Dopo che finalmente mi ebbe lasciato ci salutammo. “Chica,
come sei sexy. Sono contenta che finalmente mi abbia dato ascolto e ti sia
messa i pantaloni che ti ho dato” mi salutò. Si, questa è mia sorella.
“Aspetta, le hai dato tu quei pantaloni?” chiese Felix,
senza neanche dirle ciao. Si vogliono bene.
Serena si allontanò di un passo. “Si, sono stata io, fratellino”
rispose lei “lasciala stare, è sexy ma di classe. Io vesto roba peggiore.
Cavoli, ho roba peggiore anche adesso” mi difese.
Guardai cos'aveva addosso. Jeans aderenti come me e un
maglioncino che le arrivava sotto il seno, lasciando scoperta tutta la pancia,
con il piercing all'ombelico. Non stava male, comunque.
“Ma credo di avere una camicetta in valigia che ti starebbe
meglio di quella” aggiunse, guardandomi. Finalmente si accorse di cosa stesse
fissando Felix. Kris. “Oh, si. Ragazzi questo è il mio ragazzo, Kris. Kris
questi sono la mia sorellina Gabriella e il mio fratellino Felix” disse Serena
presentandoci.
“Ciao” disse lui stringendo le mani a tutti e due. Indossava
una maglietta nera e dei jeans larghi. Aveva due tatuaggi, uno su ogni braccio.
Era un passo avanti per Serena. Il suo ultimo ragazzo, Simon, aveva la cresta
verde e all'incirca una cinquantina di piercing. Giuro. Bisogna anche dare un
punto a Kris perchè non guarda mia sorella come un pezzo di carne. O me, per
quello che importa. Di solito i suoi ragazzi mi guardano e mi fanno sentire
molto a disagio.
“Hey, piacere di conoscerti” gli dissi, e lui sorrise di
rimando. Potrebbe anche durare questa storia.
Felix lo salutò con la tipica stretta di mano tra uomini.
“Hey amico” disse. “Ah, dobbiamo andare” aggiunse guardando l'orologio. “Mamma
diventa matta se arriviamo in ritardo.”
Serena annuì, sapendo che era vero. Prese la mano di Kris e
mi abbracciò con l'altro braccio.
-
Appena arrivammo fuori di casa mia madre volò fuori dalla
porta d'ingresso, lungo il marciapiede.
“Mami!” disse Serena correndo per abbracciarla.
Kris la seguì, imbarazzato.
“Felix, devo correre da Chad per un po'. Mi chiami quando è
pronta la cena?” gli chiesi uscendo dalla macchina.
Annuì. “Si, come vuoi” disse e lo ringraziai.
Camminai velocemente verso casa di Chad. Avevo anche i
tacchi. Entrai in casa senza bussare. Non l'ho mai fatto, i genitori di Chad
erano i miei secondi genitori. Mi hanno sempre vista come la figlia che non
hanno mai avuto. E trattavano così anche Sharpay e Taylor.
“Chad!” chiamai, non sapendo dov'erano.
Sharpay arrivò con una mezza corsetta con i suoi tacchi. “Gabi!”
mi chiamò sottovoce. “Devi vederlo questo ragazzo, è veramente sexy. Non quanto
Felix, ma va bene!” mi disse e mi tirò fino al salotto dove c'erano tutti gli
altri.
“Ahi Shar, mi hai rotto un braccio!” esclamai, ritirando il
mio braccio dalla sua presa. Sentii delle risate intorno a me e Chad mi corse
incontro e mi prese in braccio.
“Gabi, sei arrivata!” disse contento.
Risi. “Chad, te l'avevo detto che sarei venuta dopo essere
andata a prendere Serena” gli ricordai.
“Vieni” disse e mi tirò in mezzo al salotto. “Troy!” gridò e
sentii dei passi dietro di me.
Mi girai e lo guardai. Ero bloccata. I miei occhi si
fissarono sui suoi. Non mi ero mai incantata così prima. Avevo dei fratelli
maggiori che portavano a casa amici carini. Mi comportavo in modo un po' strano
con loro, ma non mi ero mai sentita scioccata come adesso. Anche io mio cuore
stava battendo fortissimo. Deve averlo sentito, o almeno Chad. Come nel
racconto di Edgar Allan Poe.
Deve essere passato solo un secondo perchè mi porse la mano
e sorrise. “Ciao, io sono Troy” si presentò. I suoi occhi non si staccarono dai
miei e involontariamente rabbrividii; sorrise più di prima. Non se ne era
accorto vero?
Parla! Gridai a me stessa. “Ah, ciao. Gabriella. Sono io.
Voglio dire, il mio nome è Gabriella” dissi. Sei un'idiota! Urlai nella mia
testa. “Si.”
Sentii uno strano verso, sapevo che Sharpay e Taylor stavano
ridendo di me. Sentire il mio telefono vibrare contro la mia coscia mi riportò
alla realtà. Lasciai la sua mano e lo presi.
Serena.
Lessi. Corrugai la fronte. Perchè mi stava già chiamando?
Sono andata via cinque minuti fa.
“Pronto?” risposi al telefono.
“Gabriella!” gridò Serena, e io allontanai il telefono
dall'orecchio.
Chad, dietro di me, rise. “Serena è a casa”, annunciò, anche
se tutti già lo sapevano.
Sospirai seccata. “Cosa c'è?” le chiesi.
“Perchè non sei a casa? Dove sei? Da Chad? Devo venire a
prenderti chica?” chiese velocemente.
Respirai profondamente. “Non sono a casa perchè sono con
Chad, si da Chad, e no non devi venire a prendermi perchè l'ultima volta che ho
controllato non avevo cinque anni. Perchè vuoi che venga a casa?” le chiesi di
rimando.
Sentii una risata nuova, sapevo che era Troy. Sentii una
strana sensazione, come dei pizzicottini, esplodermi nello stomaco. Cos'era?
Non era mai successo prima.
“Perchè si” fu tutto quello che mi disse dopodiché buttò
giù.
Chiusi il telefono e risi imbarazzata. “Oh-oh” mormorai più
a me stessa che agli altri.
“Prima che arrivi e ti strattoni via come una bambola di
pezza, possiamo venire da te domani per parlare con Lucas e Marcus?” chiese
velocemente Chad.
“Possiamo chi?” chiesi, temendo la risposta.
Chad scrollò le spalle. “Probabilmente tutti noi. Voglio che
Troy giochi a basket con loro, perché Troy ha un gran talento. E Sharpay vorrà
venire a molestare Felix, e Taylor e Ryan vorranno venire anche loro perchè è
sempre divertente stare in casa Montez”, rispose sorridendo. Era davvero
contento di vedere Troy, era tenero in un certo senso.
No! Non volevo Troy a casa mia. O con i miei fratelli, o
sorelle. Perchè domani ci saranno anche loro, le mie sorelle. Isabelle arriverà
alle 8 del mattino. Nemmeno lo conoscevo, e non volevo averlo intorno finché
non avessi capito cosa significassero i battiti accelerati e i pizzicottini
nella pancia.
Prima che potessi rispondere, Serena aprì la porta di
ingresso e marciò rumorosamente verso di noi con i suoi tacchi. “Salve, signora
e signor Danforth, e tutti gli altri,” salutò e mi prese per un braccio
iniziando a trascinarmi via.
“Ah, si, poi ti chiamo!” Gridai a Chad e mi lascia tirare.
“Perchè vuoi che venga a casa?” Ripetei la domanda di prima.
“La cena è pronta”, rispose.
Roteai gli occhi. Non avevo chiesto a Felix di chiamarmi
quand'era pronta la cena? Si. “Non potevi semplicemente dirmelo?” chiesi.
“Devo parlare a tutti a cena”, disse semplicemente.
“Non dovresti aspettare Izzy se è una conversazione per
tutta la famiglia?” chiesi mentre entravamo in casa.
“Bell lo sa già”, mi disse.
Sembra che Kris si sia già ambientato. Stava giocando con l'Xbox
con uno dei gemelli,e Alex era stravaccato sulla sua schiena incitandolo nel
gioco. A volte, anzi quasi sempre, Alex si comportava come un bambino di quinta
elementare.
“Ragazzi! La cena è pronta. Gabi è arrivata”, all'annuncio
di mia madre tutti smisero di fare quello che stavano facendo e corsero a
tavola.
“Si, Gabi è a casa. Avremmo potuto iniziare a mangiare
cinque minuti fa se lei non fosse dovuta correre da Chad”, disse Lucas per
provocarmi.
Gli feci una linguaccia. “Non ci sarei neanche andata se non
avessi dovuto conoscere Troy” ribattei e il suo sguardo si concentrò su di me
dall'altra parte del tavolo. Oh-oh, brutto segno. Lo “sguardo del Grande
Fratello”, come lo chiamo io. Lo fa sempre quando parlo di un ragazzo che non
sia Chad o Ryan.
Era l'unico momento in cui i miei fratelli si accorgevano di
me. Quando parlavo di un ragazzo. Altrimenti per loro c'era solo la ragazza di
turno o il basket.
“Chi è Troy?” chiese Marcus.
“Già, chi è Troy?” ripeté Lucas.
Sentii il sangue affiorare sulle guance e arrossii. Ah!
Perchè faccio così adesso? Ho parlato con quel ragazzo per quanto, dieci
secondi? Cosa cavolo mi sta succedendo?
“È un amico di Chad di Phoenix o qualcosa del genere. Si
trasferisce qua da lui fino alla fine della scuola perchè il divorzio dei suoi
genitori sarà piuttosto brutto. Poi sua madre verrà a vivere qua con lui”
risposi, guardando il mio piatto.
“Oh, era quel ragazzo biondo che ti fissava vicino a Chad?”
chiese Serena.
Male! Male Serena! Non conosce lo “sguardo del Grande
Fratello” e soprattutto non sa cosa significa? No, ovviamente no. Perchè lei è
più grande e loro non hanno molta voce in capitolo sulle sue decisioni in fatto
di ragazzi. Inoltre sembra che Kris piaccia ai miei fratelli.
“La stava fissando?” chiese Vince, improvvisamente
interessato a me. Hey! Lui è più piccolo! Non è giusto. Io dovrei discutere
sulle ragazze che piacciono a lui, non il contrario. Con i ragazzi ovviamente.
Cosa? Mi piace Troy? E questo da dove salta fuori?
“Avreste dovuto vedere quelli che la fissavano
all'aeroporto” aggiunse Felix.
Iniziarono a parlare tutti insieme, escluso Alex. “Basta!”
esclamai. “Prima di tutto, Troy non mi stava fissando, e secondo, nessuno mi
fissava all'aeroporto, Felix. E il mio fratello preferito adesso è Alex” dissi
loro.
Alex era l'unico che non era coinvolto nella conversazione.
Fece un gran sorriso. Almeno qualcuno era felice in questo momento.
“Ragazzi, lasciate stare vostra sorella. Nessuno la stava
fissando” disse mio padre in mia difesa. Ah! Almeno lui stava dalla mia parte.
“Io e Kris ci sposiamo!” esclamò Serena e tutti smisero di
mangiare. Qualche forchetta cadde nel piatto e io sputai l'acqua che avevo in
bocca addosso a Lucas.
“Gab!” si lamentò... dopodiché i miei genitori iniziarono a
urlare.
Personaggi:
Serena: Francia Raisa
Felix: Micheal Copon
Marcus and Lucas: Marcus Coloma (duplicated)
Isabelle: Amber Stevens
Vince: Taylor Lautner
Alex: Jake T. Austin
Jaymi: Kaley Cuoco
Kris: Ross Thomas
Originale: http://www.fanfiction.net/s/4477513/1/Meant_To_Live